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Autore: Shampoo    03/01/2012    1 recensioni
Cercherò di rendere la storia non banale anche se è difficile vista la quantità di racconti su questa coppia ma giuro che farò del mio meglio! Siamo al settimo anno, la guerra magica si è conclusa e molti studenti han deciso di riprendere la scuola per finire il loro percorso di studi. I personaggi morti sono gli stessi dei libri.
Spero abbiate letto tutta la presentazione, spero anche che le mie idee possano piacervi, Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Pick me, Choose me, Love me



 

 
 




5 Settembre




Ore 20


Ginny Weasley non aveva ancora avuto notizie dal suo fidanzato.
Sapeva di non doversi preoccupare, in fondo stava solo addestrandosi , ma non riusciva a smettere di farlo.

Dov’era?
Cosa faceva?

Stava pensando a lei?
Decise di scendere a cena, non aveva molta fame in realtà ma per evitare brontolii notturni era meglio mettere qualcosa sotto i denti.
Stava per entrare in Sala Grande quando si sentì chiamare da una voce troppo familiare per essere vera.
“Ginny girati!”
Si girò al rallentatore.
Come era possibile?
Davanti ai suoi occhi c’era Harry, più bello che mai e sorridente come sempre.
In mezzo secondo  gli si buttò fra le braccia, lo prese a pugni e lo riabbracciò così forte da stritolarlo.
“Sei uno stupido! Come ti viene in mente di non farmi sapere niente? Di non dirmi dove fossi! Stavo per morire per l’ansia e la preoccupazione! E cosa ci fai qui? Perché non mi hai avvertita? Sei un incosciente!”
“Hey ferma ferma ferma. Non potevo dirti dove stavo andando, me l’hanno ordinato. Volevo farti una sorpresa, possiamo andare nel dormitorio? Ho bisogno di parlarti.”
“Va, va bene andiamo.”
Cosa doveva dirle?
Perché sembrava così serio?
“Ah, Hermione è sopra? Perché è arrivato anche Ron dicendo di volerle parlare con urgenza e la sta aspettando in Sala Grande..”
“Sì è sopra, andiamo a dirle di scendere!”

Arrivati in Sala Comune Harry fu assalito dai suoi ex compagni e Ginny ebbe il tempo di andare nel dormitorio femminile per chiamare l’amica.
“Herm ci sei?”
“Sì scusami sono in bagno.” Uscì asciugandosi alla meglio i capelli. “Hai bisogno di qualcosa?”
“E’ arrivato Harry, ora è di là a farsi divorare dagli altri e mi ha detto che Ron ti sta aspettando in Sala Grande.”
“Ah. Bene. Allora vado, grazie.”

L’amica si era irrigidita visibilmente.
Cosa aveva combinato quell’idiota di suo fratello?
Lo avrebbe scoperto dopo.

Harry era entrato nel dormitorio e finalmente potevano parlare.

“Eccomi scusa ma volevano sapere tutti dove fosse finito..”
“Lo volevo sapere anche io..”
“Non potevo Ginny. Ma è proprio di questo che voglio parlarti. Il mio capitano ha deciso di portare la mia squadra via per un allenamento che durerà un anno e forse di più. Non vuole dirmi dove ci porterà ma ha dato la possibilità ad ognuno di noi di portarsi dietro una persona cara. Io so che tu vuoi finire i tuoi studi ed è giusto ma io voglio comunque chiedertelo : vuoi partire con me Ginny? Non credo di poter resistere senza te un anno intero, ma se dovessi decidere di rimanere non ti serberò rancore ma ti aspetterò.”

Avrebbe dovuto pensarci, ragionare, ponderare e forse rifletterci ancora un po’ ma il suo cuore non voleva sentire ragioni.
Un anno senza Harry?
Avrebbe potuto riprendere la scuola quando voleva.
Basta ragionare, basta pensare, a quell’età bisognava vivere di istinto e il suo le urlava a gran voce di seguire il suo amore.

“Avrai bisogno di pensarci, io ripartirò stasera ma solo domani sera ci sarà la partenza ufficiale..”
“Io non ho bisogno di pensarci Harry, vengo con te.”
La felicità e lo stupore di lui erano palpabili.
In pochi secondi la raggiunse, l’abbracciò e posò le sue labbra su quelle della ragazza sollevandola di qualche centimetro da terra.
“Non sai quanto mi rendi felice. Allora devi preparare i bagagli perché alle dieci dobbiamo lasciare il castello e raggiungere la mia base. “
“Mi basta pochissimo tempo, preparo tutto e poi andiamo a salutare Hermione ok?”
“Va bene, ti aspetto il Sala Comune.”
Stava per partire per un anno con l’amore della sua vita.
Non poteva ancora crederci!
Cosa avrebbero detto i suoi?
Oh beh chissenefrega, aveva bisogno di fare qualcosa per se stessa e quella era l’occasione giusta.
Avrebbe tratto il meglio da ogni momento e niente le avrebbe impedito di vivere la vita come voleva lei.
 
 
Ronald Weasley aveva saputo che il suo amico stava per partire e aveva deciso di approfittare del suo viaggio ad Howarts per aggregarsi e andare a scusarsi con Hermione.
Non era stato sincero e non era molto bravo a scrivere quindi preferiva scusarsi di persona.
Meglio i gesti delle parole.
Era ormai seduto in Sala Grande da una ventina di minuti quando la vide entrare.
Se gli sguardi avessero avuto il potere di uccidere lui sicuramente sarebbe stato un uomo morto.
Era bellissima.
La rabbia le dava un’aria sexy ed era evidente che fosse appena uscita dalla doccia : i capelli ancora bagnati le ricadevano sulle spalle, non aveva la divisa addosso ma indossava dei jeans e una t shirt.
“Seguimi, non ho intenzione di fare scenate qui.”
Lui non sapeva cosa rispondere.
Si alzò e la seguì davanti al portone d’entrata del castello.
Era ferma lì, lo fissava con odio e teneva le braccia incrociate.
“Perché sei qui?”
“Perché volevo vederti e scusarmi di persona.”
“Per cosa Ronald Weasley? “
“Per non averti detto della mia prima volta.. Non valeva niente per me e non volevo litigare.. So che è stupido, mi dispiace.”
“Dove sei stato quando hai abbandonato me ed Harry in mezzo alla foresta?”
Dannazione.
Come faceva a saperlo?
A lei e ad Harry aveva detto di essere stato a Villa Conchiglia ma non era vero.
Aveva paura del giudizio della sua famiglia e non aveva avuto il coraggio di chiedere asilo ad uno di loro.
L’unica persona che lo aveva accolto a braccia aperte era stata Lavanda, lo aveva consolato e lo aveva fatto sentire meglio e lui stupidamente ci era ricascato e aveva tradito Hermione. Era stato lo sbaglio di due o tre notti e pensava che avrebbe potuto tenerlo nascosto per sempre ma ormai doveva saperlo che tutti i nodi prima o poi vengono al pettine.
“Io, Hermione, mi spiace, sono un cretino e..”
“Sì sei un cretino e io sono stufa di avere a che fare con te. Sappi che fra noi è finita e non so quando e soprattutto se avrò voglia di rivederti o parlarti ancora quindi ora sei pregato di sloggiare e lasciarmi vivere la mia vita.”
“Io ora me ne vado ma sappi che ti aspetterò, prima o poi tornerai da me e lo sai.”
“Sei uno stupido borioso Ronald, addio.” Dopo avergli lanciato un ultimo sguardo carico d’odio si allontanò a grandi passi da lui.
Aveva toppato in pieno.
L’aveva ferita ma non era la prima volta ed era sicuro che prima o poi sarebbe tornata.
Ma lui ci sarebbe stato?
 

 
Non era mai stata così tanto arrabbiata in vita sua.
Non solo non aveva detto altro che banalità ma aveva pure avuto il coraggio di fare il borioso.
Quanto lo odiava!
Si meritavano a vicenda lui e quell’altra oca giuliva che divideva il dormitorio con lei.
Non sapeva dove andare, se avesse incontrato Lavanda le avrebbe come minimo strappato tutti capelli quindi tornare in dormitorio era escluso.
Improvvisamente le tornò in mente quello che era successo la sera prima.


Flashback


“No Malfoy non l’ho capito e non lo capirò mai.”
“Bisogna dare un nome a qualunque cosa? “
C'era bisogno? No.
Aveva passato tutta la vita a dare il nome a qualunque cosa della sua vita e non si era mai sentita pienamente soddisfatta.
Era attratta da Malfoy, il suo corpo gliel’aveva fatto capire in ogni modo ma fino a quella sera aveva pensato di essere solo lo strumento di un qualche stupido scherzo o rivincita.
Con quell’ultimo bacio le aveva dimostrato quanto infondate fossero le sue supposizioni.
Era stato così dolce da farle dubitare che fosse stato Malfoy a baciarla.
“No Malfoy hai ragione. Ora devo andare.”
“Serpensortia.”
“Cosa?”
“E’ la parola d’ordine per la Sala Comune Serpeverde. Se fai il solletico al nostro quadro ti farà entrare direttamente nella camera da Caposcuola che divido con Blaise. Sai dove trovarmi, io non farò più un passo. Ti dirò solo un’ultima cosa.” Si avvicinò e prese il piccolo viso corrucciato di lei fra le mani.
“Scegli me Granger.” Le baciò la fronte e uscì.


Fine Flashback


Ore 21
Sapeva dove andare.
Seguì le istruzioni di Draco e si ritrovò nella camera dei due ragazzi.
Non c’era nessuno dei due.
La camera era arredata in tipico stile serpe verde: i muri erano tappezzati di drappi verde-argento, c’erano due letti leggermente più grandi di un normale letto singolo,due scrivanie con svariati libri sopra e ai lati della porta d’entrata c’erano due statue in pietra a forma di serpente.
Cosa fare?
Aspettarlo o uscire?
Decise di sedersi su uno dei due letti a leggere una rivista che uno dei due doveva aver lasciato sul comodino.
Quidditch, che noia.
Senza accorgersene si addormentò sdraiata a pancia in giù col viso appoggiato sulla rivista.
 
Draco e Blaise erano a dir poco stupiti quando trovarono Hermione addormentata sul letto del primo.
Lo stomaco di Malfoy aveva fatto una leggera capriola nel vederla lì, inerme, addormentata, con quell’espressione angelica che lo faceva impazzire.
Si sedette accanto a lei e provò a svegliarla toccandole i capelli e il viso.
“C’è qualcosa che devi dirmi?” chiese il moro stupito da tutta quella delicatezza.
“Non penso ci sia bisogno di parole, mi odi?”
“Ma figurati. Era una sfida e l’ho persa ma son contento tu l’abbia vinta, Hermione è davvero una brava ragazza. Vado a prendere qualcosa da mangiare e torno qui, sveglia la bella addormentata.” E con le mani in tasca uscì dalla camera lasciando soli i due ragazzi.
“Hey Granger, sveglia..”
Si avvicinò al suo viso e iniziò a darle dei piccoli baci sulle guance, sul naso, sulle labbra.
“Mmmm mamma ancora cinque minuti per favore..”
“Granger così però mi offendi, almeno scambiamo per un uomo!”
“Oddio Malfoy che ci fai qui?”
“Semmai cosa ci fai TU qui, questa è la mia stanza e tu stavi dormendo sul mio letto.”
“Ah, già, scusami se sono venuta senza dire niente..”
“Ti ho dato la parola d’ordine proprio affinchè tu lo facessi. Cosa ti porta qui? La torre Grifondoro non era abbastanza accogliente per farti dormire?”
“Non avevo voglia di stare con i miei compagni, specialmente con alcune oche. Se sono di disturbo vado via..”
“Non ho detto questo Granger, era per sapere se era il caso di darti un pigiama.”
“Posso dormire qui?”
“Certo che sì se non ti scandalizzi a dormire con due aitanti giocatori di quidditch. Blaise è andato a prendere qualcosa da mangiare.”
“Che gentile, allora accetto volentieri l’invito ma non ho bisogno di un tuo pigiama, trasfigurerò questi vestiti.”
“Meglio Granger, io ho solo pantaloni dato che dormo a petto nudo e non so quanto saresti stata comoda.”
Hermione immaginò subito il ragazzo a petto nudo e non potè fare a meno di arrossire.
“Allora vado un attimo in bagno..”
“Va bene, io intanto mi cambio.”
Si chiuse in bagno a chiave e si guardò allo specchio.
Aveva gli occhi di chi si era appena svegliato, si sciacquò il viso con un po’ di acqua fredda e provò a domare la chioma che le ricadeva socmposta sulle spalle.
Inutile, erano indomabili soprattutto perché non li aveva asciugati. Un’altra cosa per cui odiare Weasley.
In pochi secondi trasfigurò i jeans e la maglia in un paio di pantaloncini con maglietta abbinata, li infilò e uscì dal bagno.
Malfoy era girato di schiena.
Era a petto nudo, indossava solo un paio di pantaloni del pigiama neri e stava piegando i vestiti.
Aveva fatto apparire un cuscino per la ragazza e stava sistemando delle lenzuola per terra.
“Grazie mille Malfoy, finisco io di prepararmi il letto.”
“Non penserai mica che ti farò dormire per terra vero? Questo è il mio letto per stanotte.”
“Non scherzare, non ti permetto di dormire sul pavimento per colpa mia.”
“E’ una scelta mia quindi taci insopportabile grifona.”
Hermione lo raggiunse in pochi passi e lo abbracciò da dietro.
Poggiò le mani sul suo petto e poco dopo sentì che le mani di lui erano andate ad appoggiarsi sulle sue.
Il ragazzo si giròe si portò le mani di lei alla bocca, baciò ogni mano due volte e se le portò intorno al viso.
Era davvero bello.
Basta pensare, basta ragionare, basta riflettere.
Si sporse quel tanto che bastava per far combaciare le sue labbra con quelle del biondo e si fece trasportare in una lenta e sensuale danza dove i ballerini erano le loro lingue.
Non c’era fretta, non c’era odio in quel bacio.
C’era la necessità di sentirsi vicini.
Hermione si staccò quasi subito e dopo aver fissato quegli occhi che tanto la facevano pensare decise di compiere quel passo che le era stato richiesto.

“Ti ho scelto Malfoy e adesso sono solo cavoli tuoi.”


ore 22:30


Furono interrotti da un Blaise carico di cibarie, probabilmente aveva svaligiato completamente le cucine. 
"Ho forse interrotto qualcosa?"
"No idiota e dammi qualcosa da mangiare perchè sto morendi di fame."
Il ragazzo appoggiò tutto sul letto di Draco e tutti e tre iniziarono a mangiare e chiacchierare.
Fra un biscotto e l'altro uscì fuori il discorso "Lenticchia".
Hermione raccontò tutto quello che era successo, cosa aveva detto a quel cretino quella sera e si sentì subito bene.
Aveva chiuso quel brutto capitolo e finalmente si sentiva libera. 
I due ragazzi le fecero un applauso, Blaise si alzò e si inchinò a lei descrivendola come la donna più intelligente della terra.
"Vorrei essere donna solo per poter scaricare anche io quel pezzente."
"Malfoy non usare la parola pezzente, comunque saresti una donna pessima."
"Ti piacerei anche da donna."
"Chi ti dice che mi piaci brutto insolente borioso furetto?"
"Questo." La ribaltò sul letto e salendole sopra la baciò con una passiona che ancora non aveva mostrato. 
Hermione si sentì mancare il fiato, era il bacio migliore che avesse mai ricevuto e si ritrovò ad accarezzargli i pettorali.
Sentiva la necessità di averlo più vicino.
Non aveva mai provato quelle sensazioni, era come se respirasse per la prima volta.
Malfoy si staccò da lei a fatica e la guardò come per dire "Ho sempre ragione." con il suo tipico ghigno.

"Ragazzi affittatevi una camera, io sono sensibile a certi spettacoli."
"Scusa Blaise hai ragione, Malfoy è un animale!"
"Non parlate di me come se non ci fossi per favore."
"Va bene mio Lord, ora scusate ma sono stato invitato da una bellissima ragazza a dividere il letto con lei. Ci si vede domattina, mi raccomando!" Fece un occhiolino e uscì dalla stanza.

"Abbiamo risolto il problema del pavimento, dormirò nel letto di Blaise."
"Va bene, allora buonanotte Malfoy."
"Buonanotte Granger. Me lo dai il bacio della buonanotte?"
"Non lo so, non penso te lo meriti."
"Granger non sono uno che prega, io prendo le cose che voglio."
"Ah sì? Bene allora prendi questo!" E gli scaraventò il suo cuscino sulla faccia. 
L'espressione di Malfoy era impagabile. 
In un battito di ciglia se lo ritrovò addosso a farle il solletico. 
Non ce la faceva più, ormai stava piangendo dal ridere e riuscì a chiedere una tregua fra una risata e l'altra.
"Va bene Malfoy mi arrendo." Avvicinò il suo viso a quello del biondo e lo baciò. 
Soddisfatto si alzò dal letto e si infilò sotto le coperte di Blaise.
"Allora buonanotte Granger a domani."
"Buonanotte Malfoy."


Non riusciva a dormire.
Aveva dormito sì e no 3 ore e si era svegliata all'improvviso.
Era troppo agitata, quella giornata l'aveva sfiancata ma allo stesso tempo era troppo felice per poter dormire.
Non sapeva definire quello che c'era fra lei e Malfoy, sicuramente c'era molta attrazione ma non se la sentiva di chiedergli delucidazioni.
Chissà se aveva l'esclusiva o avrebbe dovuto dividerlo con altre ragazze. 
E lei aveva il permesso di vedersi con altri?
Ma poi con chi, aveva già fatto fatica ad interessarsi ad un ragazzo, figurati a due!
Decise di alzarsi, in punta di piedi attraversò la stanza e si infilò nel letto di Malfoy. 
Forse abbracciata a lui avrebbe potuto dormire tranquilla.
Malfoy si svegliò subito e per niente stupito da quel gesto la abbracciò, la testa di lei era appoggiata sul suo pettoe le braccia di lui la avvolgevano completamente.
In pochi minuti si addormentarono e non sciolsero quell'abbraccio fino al mattino successivo.




Ginny aveva aspettato Hermione fino alle dieci ma non l'aveva trovata. Decise di lasciarle una lettera con la promessa di farsi sentire il più presto possibile.
La sua nuova vita la stava aspettando, strinse la mano di Harry e varcata la soglia sentì di essere davvero completa.












Note dell'autrice:

Ciao ragazzi! Spero che anche questo capitolo possa piacervi, non ho aggiornato in questi giorni perchè ero via. Conto di aggiornare in fretta, ditemi cosa ne pensate e se avete qualche consiglio! Un bacione, a presto.


  
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