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Autore: rock star 96    03/01/2012    2 recensioni
dopo la storia di She Wolf, i nostri eroi ritornano in una nuova avventura, nella quale dante e zhalia cercano di avere un altro figlio, ma per un problema, vanno in vacanza a Roma, dove si imbattono nel passato di zhalia, e dove sono costretti a ammaestrare un titano e risolvere una situazione complicata, costringendo zhalia a tornare lupa....
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LOK:
-che vuol dire che vi siete lasciati?!- esclamai. Dante era tornato umano, e si stava rivestendo
-vuol dire, che ormai è finita-
-no, non ci credo Dante, tu ami Zhalia-
-già. Ma forse è meglio così. Forse questa missione ci ha fatto capire, che siamo troppo diversi-
-ma è proprio perché siete diversi, che state bene insieme- non riuscivo a credere a quello che stavo sentendo. Dante e Zhalia avevano lottato tanto per stare insieme, e ora, tutto perso in un momento. Non era possibile
-ma perché? Insomma, lei ti avrà detto perché-
-dice che le stavo troppo a dosso. E forse era vero, ma volevo solo proteggerla-
-ma proteggerla da che cosa- mi guardò come allibito –Dante, ti ricordo che Zhalia nella vita, ha sempre lottato per tutto.fa cose pericolose tutti i giorni, eppure ne esce splendidamente. Guarda solo, che cosa avete creato insieme: avete una bella casa, una figlia stupenda, e tanti amici che vi voglio bene- rimase in silenzio per un po’, guardando fuori dalla finestra
-la cosa che non capisco, è perché rischiare se stessa, per salvare una foresta-
-perché forse, si sente a casa. Dante, io ho mia madre e mia sorella. Sophie ha suo fratello. Tu hai i tuoi genitori. Ma Zhalia non ha niente, è cresciuta per la strada, e ora che dopo quasi vent’otto anni ha ritrovato sua sorella, la sua unica sorella, e il luogo dove è veramente nata. Se sapessi che è in pericolo casa tua, non la difenderesti con le unghie e con i denti anche tu?- lo misi a disaggio, glielo lessi negli occhi, che quasi stavano diventando lucidi.
Non mi rispose, mi diede una pacca sulla spalla, e mettendosi la maglietta, uscì dalla stanza.
 
DANTE:
percorsi il corridoi, ripensando a quello che mi aveva detto Lok. Forse in effetti aveva ragione. Non stavo proteggendo Zhalia perché avevo paura per lei. Ma semplicemente, perché la vedevo indifesa.
Forse lo stavo facendo più per me, che per lei.
Sentì dei versetti provenire dallo sgabuzzino.
Dentro c’era Samanta, con dei grossi lacrimosi che le scendevano lungo le guance
-ehi, tesoro, che cos’hai?- tirando su il nasino, si asciugò gli occhi con la manica della maglietta
-tu e mamma non vi amate più- feci un sospiro, e mi sedetti vicino a lei
-no, non è che non ci amiamo più, è che abbiamo litigato, e a volte capita. Tu litighi molto spesso con Edoardo-
-sì, ma lei sta soffrendo- perché parlava in terza persona?
-non devi soffrire-
-non io. Lei- di chi stava parlando?
-lei chi?-
-mamma- Zhalia?!
-come lo sai?-
-lo sento. È per questo che piango. Lei ti ama ancora, tantissimo. Ma sta soffrendo-
-Samanta, come fai a sentire cosa prova la gente?-
-non lo so. Lo sento e basta. Mamma dice, che quando era lupa, e mi aspettava, ho preso alcuni caratteri canini. Io però ho sempre sperato che mi crescesse una coda- allora avevo ragione. E Zhalia lo sapeva.
La sera, andai a letto senza aver cenato.
Dopo una cert’ora, finalmente, riuscì a prendere sonno. Con il pensiero,di fare il mio solito sogno. Invece stavolta cambiò:
una lupa bianca, Zhalia, che mi fissa, e mentre il suo candido pelo si impregna di un colore rosso sangue, tutto intorno a lei brucia. Non poteva essere l’angoscia di un pensiero, era un avvertimento.
Venni bruscamente svegliato, da un gridò.
Corsi fuori dalla stanza, dove incontrai tutti gli altri. Il grido proveniva dalla stanza dei bambini.
Edoardo era seduto sul letto. Mentre Samanta, stava accucciata nelle coperte, con la testa sotto il cuscino. Tremava e piangeva
-Sam- feci, accarezzandole la testa per cercare di calmarla –Sam, calmati,  tutto a posto-
-il pericolo-
-no Sam, calmati, è stato solo un brutto sogno-
-no, lei è in pericolo. Mamma è in pericolo, lo sento- da come era spaventata, capì che non scherzava
-Sam, dove di preciso- si tolse le coperte di dosso, aprendo la finestra e guardando fuori disse
-è a quasi trenta metri da qui. Nemmeno Aiuky è riuscita a aiutarla- scambiai un occhiata con Lok, Sophie e Zhaira, e ci dirigemmo fuori.
Ci inoltravamo sempre di più nel cuore della foresta, e sempre di più, sentivo che qualcosa non andasse.
Sentì un rumore. Un rantolo. Un respiro affaticato.
Dietro un rialzo, Aiuky giaceva a terra, piena di ferite.
Appena ci vide, ci ringhiò contro, e si voltò, verso un segno sul terreno.
Un innaturale fossa quadrata, profonda una decina di centimetri.
Si sentì un esplosione, seguito da delle grida.
Tornammo a casa. Trovandola semi distrutta.
La stanza dei bambini, era completamente distrutta, e alla parete, attaccato con un pugnale, c’era un foglio, con su scritto, solo un indirizzo.
Dov’era Samanta?   
  
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