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Autore: James potter    04/01/2012    3 recensioni
Salve a tutti, eccomi con un'altra fanfiction sulla copia Harry/Hermione... L'altra storia l'ho cancellata, perchè non mi convinceva e, inoltre, penso che avevo perso il vostro interesse...
Questa storia sarà diversa dall'altra, perchè ho intenzione di rendere più complicata la relazione tra i due ragazzi... dovranno infatti superare alcuni momenti difficili prima di poter vivere felicemente il loro amore... se vi ho incuriosito leggete e, mi raccomando recensite in molti... così facendo mi aiuterete a migliorarmi :-)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, I Malandrini, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Ripensandoci, anche a un mese di distanza, Harry Potter non riusciva a crederci.
Sembrava tutto tornato alla normalità.
Voldemort era sparito, senza lasciare traccia, esattamente come 16 anni prima.
I mangiamorte erano, di nuovo, stati catturati e imprigionati ad Azkaban.
Il castello di Hogwarts era stato riparato in poco tempo da Silente e dagli altri insegnanti.

Senza contare il fatto che Harry, ora, era a casa con i suoi genitori.
Ecco, questa era forse la cosa più assurda, anche se la più bella, di tutte quelle che gli erano capitate in 17 anni di vita.
Fino ad un mese prima era certo che sarebbe morto per mano del suo acerrimo nemico, soltanto per una stupida profezia che lo indicava come l'unico in grado di sconfiggere una volta per tutte l'Oscuro Signore.
Era rimasto solo, se si tralasciano Ron ed Hermione, gli unici a restargli davvero accanto.
Ora invece era davvero felice.

Stava cercando di recuperare il tempo che aveva perso con i suoi genitori, e stava imparando a conoscerli personalmente. Aveva sentito parlare molto di loro, specialmente di suo padre, ma vedere con i suoi occhi che tutto ciò che gli avevano raccontato era vero, era tutta un'altra cosa.
Si rese conto di quanto lui e suo padre fossero davvero simili, sia nell'aspetto che nel carattere. Molte cose li accomunavano: erano molto attraenti, amici leali e molto coraggiosi. Inoltre entrambi si infuriavano davanti a qualcosa che ritenevano ingiusto.
Su una cosa erano diversi: James Potter era un vero playboy, anche se non ne aveva bisogno, visto che aveva già una splendida moglie, mentre Harry con le ragazze non ci sapeva fare.

A testimonianza di ciò, il rapporto con Ginny non aveva funzionato. Si erano lasciati poco prima dello scontro con Voldemort, e il motivo era per lui molto chiaro: non la amava, perchè il suo cuore batteva per un'altra ragazza, alla quale però non aveva il coraggio di dichiararsi.
Ecco, questo mancava a Harry. Era andato coraggiosamente incontro alla morte, cosa che in pochi avrebbero fatto, comportandosi da vero eroe, e poi non aveva il coraggio di confessare i suoi sentimenti alla ragazza che amava.

Nella sua testa Harry si ripeteva che non era possibile, che lei era la sua migliore amica, e che non voleva assolutamente rovinare il bellissimo rapporto che aveva con lei. Poi c'era Ron, e Harry sapeva che il suo migliore amico era innamorato di Hermione, e non voleva ferire i suoi sentimenti. Insomma era una situazione difficile, ma che avrebbe dovuto risolvere al più presto.

La voce di sua madre che lo chiamava, interruppe i pensieri del giovane mago.
“Harry, tesoro, a cosa stai pensando?” gli chiese Lily.
Ecco, questa era una delle caratteristiche di sua madre: riusciva sempre a capire quando c'era qualcosa che non andava, ti leggeva dentro. Era molto simile ad Hermione in questo, e ad Harry piaceva molto.

“All'amore mamma, sto pensando all'amore” gli disse Harry, guardandola negli occhi.
Lily sorrise, e gli rispose soltanto:
“E immagino che abbia un nome questo amore, non è vero?”
Harry non rispose, arrossì e rimase in silenzio. Lo imbarazzava parlare di queste cose con sua mamma, cosa accentuata dal fatto che non era abituato a parlare con i suoi genitori, vista la loro assenza fino a quel momento.

Lily sembrò capire cosa gli passava per la testa.
“So che non è facile per te, ma sappi che a me e a tuo padre puoi dire tutto.
È una situazione nuova anche per noi... abbiamo perso molti anni della tua vita, ma ora vogliamo recuperare il tempo perduto, puoi fidarti di noi...” gli disse dolcemente.

Lui non resistette più e le si gettò tra le braccia.
Lei lo accolse, e lui capì quanto gli fosse mancato in vita sua l'abbraccio di una mamma, caldo, accogliente, protettivo. Ricordava qualcosa di simile nell'abbraccio della signora Weasley, ma con sua mamma era molto diverso. Sentì che non voleva più staccarsi, stava benissimo così, e avrebbe voluto che quel momento non finisse mai.

Tuttavia si staccò, tornando a sedersi.
“Allora, posso sapere chi è la ragazza di cui è innamorato mio figlio?” chiese ancora Lily.
“Cosa? Ho sentito bene? Mio figlio è innamorato? E chi è la fortunata?” chiese James, entrato proprio in quel momento in cucina.
“È Hermione, la mia migliore amica, quella di cui vi ho tanto parlato” rispose Harry, arrossendo.
“Sai Harry, da come ci hai parlato di lei avevo capito che c'era qualcosa di più dell'amicizia tra voi.” disse James.
“Tra noi? Non credo che Hermione ricambi quello che provo per lei anzi, penso che lei sia innamorata di Ron.” disse Harry, triste.
“Io non credo che sia così” intervenne Lily.

Harry alzò gli occhi verso di lei, guardandola interrogativo.
“Vedi Harry, se tutto quello che ci hai raccontato è vero, io credo che Hermione provi per te lo stesso sentimento che tu provi per lei. Ti è sempre stata accanto, nei momenti belli e in quelli brutti, ha condiviso con te momenti forti, non ti ha abbandonato come ha fatto Ron in quella tenda, e io credo che l'abbia fatto perchè capiva di doverti stare accanto, perchè aveva capito di amarti.” continuò Lily.
“C'è tuttavia un solo modo per capire se ciò che noi pensiamo, e che tu speri, sia vero: dichiarare i tuoi sentimenti a Hermione.”

“Non posso farlo” rispose Harry.
“Perchè no?” gli chese di rimando il padre.
“Perchè rovinerei tutto, perchè metterei la sua vita in pericolo, visto che Voldemort non è ancora stato sconfitto. Lui mi ha sempre colpito togliendomi le persone più vicine, e io non voglio che questo accada con Hermione.” disse il giovane mago.
“E tu credi che a Voldemort faccia differenza il fatto di colpire la tua ragazza o soltanto la tua migliore amica? Voldemort sa che tu tieni a lei, e che sia tua amica o altro la potrebbe colpire lo stesso, così come potrebbe colpire Ron, o noi, o tutti quelli che ti stanno vicino. La guerra è così Harry, colpisce tutti, e tu non puoi farci niente.
Non devi farti condizionare da essa, devi vivere la tua vita al meglio, perchè la vita è breve, e il prossimo ad essere colpito potresti essere proprio tu. Se dovesse capitarle qualcosa, potresti vivere col rimorso di non averci mai provato? Di non avere mai dato una possibilità al vostro amore? Io non credo” rispose James.

Le parole di suo padre l'avevano colpito. Erano parole dure, mirate a fargli capire quanto si sbagliava a non voler confessare i suoi sentimenti ad Hermione. E aveva ragione.
Sapeva benissimo che se fosse successo qualcosa ad Hermione e lui non si fosse dichiarato i sarebbe pentito per tutta la vita, ma sapeva anche che sarebbe stato rischioso.
Nonostante tutto non voleva che Hermione rischiasse la vita per colpa sua.

“Hai ragione papà, ma se poi lei morisse per colpa mia? Non riuscirei a sopportarlo.”
“Tu credi che se Hermione, o qualsiasi altra persona a te vicina morirà in questa guerra sarà colpa tua? Ti sbagli figliolo.
Tu sarai anche il prescelto, ma non puoi salvare tutti. Il tuo compito è distruggere una volta per tutte Voldemort, non porre fine alle malvagità di questo mondo. Se Voldemort e la profezia non esistessero, l'odio dei purosangue verso i mezzosangue e i babbani esisterebbe comunque.
Magari ci sarebbe un'altro pazzo come Voldemort in giro, e magari Hermione, come Ron e tanti altri, verrebbero colpiti lo stesso.
Questa guerra è la guerra del bene contro il male, tutti dovremo combattere per ciò in cui crediamo. Noi combattiamo con te, perchè sei il nostro simbolo, ma non combattiamo per te, perchè questa guerra è di tutti.”

Di nuovo suo padre cercò di convincere Harry che doveva fare quello che era giusto per lui.
Harry riflettè sulle parole di suo padre. Capì quanto gli fossero mancati, in questi anni, i consigli dei suoi genitori. D'accordo, aveva avuto Sirius, ma per poco tempo, anche se ora poteva recuperare il tempo perso anche con lui, però sentire i consigli di un padre era diverso.
Capì che suo padre aveva ragione, che doveva smetterla di fare l'eroe e pensare che tutte le vite dipendessero da lui. Era ora di pensare un po' a se stesso e a quello che era meglio per lui. E quello che gli serviva in quel momento era Hermione.

Qualcuno suonò alla porta. Possibile che fosse lei?

   
 
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