I blackout non erano certo una
novità nelle sue serate, ma
quello doveva essere arrivato ancor più precoce ed ancor
più intenso, dato che
Nikki non ricordava nulla della serata precedente. Era sceso dal palco
sfinito,
bisognoso solo di alcol o di qualunque altra cosa gli facesse staccare
la
spina. Ed ora che si era più o meno ripreso o che perlomeno
aveva preso
coscienza, si stava chiedendo per quale diavolo di motivo fosse a casa
di
Tommy. Si mise seduto sul divano su cui era stato adagiato ed
osservò il soggiorno
di quella casa che conosceva fin troppo bene, la dimora dei festini
notturni
fra droghe, ragazze e sconsideratezza.
- Buongiorno Sixx – disse Tommy, attraversando il corridoio
ed appoggiandosi
allo stipite della porta. Indossava un paio di pantaloni di pelle e
degli
stivali, probabilmente non si era nemmeno curato di cambiarsi dalla
serata
precedente. Cosa che effettivamente nemmeno Nikki aveva fatto, a
giudicare dal
profumo inebriante di sudore ed alcol che aleggiava attorno ai suoi
vestiti.
- Perché sono qui? – chiese confuso , pulendo con
le dita il trucco sul suo
viso, guardando la sua immagine riflessa nello specchio a lato del
divano,
dando le spalle a Tommy.
- Eri distrutto, amico – rispose il batterista, scuotendo il
capo - …come sempre
-.
- Parla mister casto-pulito-sobrio, vero? – Seccato, Nikki si
alzò e si diresse
verso la porta. – Avresti dovuto lasciarmi lì
cazzo! So badare a me stesso! -
Lee lo prese per un braccio e lo fece voltare verso di sé,
prima che potesse
raggiungere l’uscita. – Ma la vuoi smettere di dire
cazzate? – sibilò,
digrignando i denti. Era stufo di cercare di migliorare la vita del suo
migliore amico ed essere trattato di merda come ricompensa. Non era
colpa né
della droga, né dell’alcol, ma nemmeno della
sobrietà: Nikki Sixx rimaneva uno
stronzo, in ogni caso.
- Vaffanculo – esclamò il bassista, - non ho
quattro anni e non ho bisogno
della babysitter! -
Tommy lasciò la presa e liberò il braccio
dell’amico, abbassando lo sguardo
fino alle punte dei loro stivali.
– Quelle che mi hai detto ieri erano cazzate? –
chiese con un filo di voce,
alleviando la tensione del litigio per crearne una di altro tipo,
più profondo.
Nikki sospirò e lasciò che le cose facessero il
suo corso, – No -.
Quella parte di serata la ricordava bene, sì. Quelle parole
lasciate a
mezz’aria, lo sguardo confuso di Tommy e il nervosismo di
entrambi. –
Non erano cazzate, è semplicemente ciò che
sento e beh, scusami se sono stato così idiota da dirti che
ti voglio bene, eh
-.
- Ho mai detto che non ricambio? – chiese Tommy, accennando
un sorriso ed
alzando il viso del necessario per far incrociare i loro sguardi. – Mi chiedo solo
perché, allora, mi tratti
così da stronzo ultimamente -.
Sixx prese fiato e ricambiò il mezzo sorriso. – Ce
l’hai una bottiglia di Jack
e mezz’ora da dedicarmi? -
Ragazze
mie, ecco il secondo capitolo <3 siete curiose di sapere come va
avanti? *-* Fatemelo sapere tramite recensione, mi motiverà
a continuarla xD Grazie dei complimenti, siete delle fighe <3