Ed ecco finalmente l’ultimo capitolo di questa storia, spero vi sia piaciuta, che non sia stata uno schifo completo, e che non vi siate stufati a dover arrivare fino a questo punto! Vi ringrazio tutti per aver letto, e spero che la prossima sia decisamente migliore….grazie ancora e buona lettura.
21- UNA NUOVA VITA
Si sentiva più leggera, era stesa
su qualcosa di morbido, cercò di aprire gli occhi ma una luce accecante li feri. Quel bagliore negli inferi, cosa era stato? Aveva
avvertito un energia positiva che superava la sua
più fervida immaginazione, che fosse ancora quella luce che la stava
abbagliando? Era stordita sicuramente era di nuovo precipitata da qualche
altezza, doveva farci l’abitudine prima o poi!. Ma quel calore che sentiva? Proveniva dall’alto, la
stava scaldando, non poteva essere la stessa fonte era diverso, era come…
si come essere stesi al sole! Ma non poteva… era
impossibile, come sarebbe riuscita a risalire gli inferi?. Poi un ombra oscuro la luce e lei provo di nuovo ad aprire le palpebre.
Ci volle qualche attimo per mettere a fuoco l’immagine di fronte a lei.
-Tutto a posto?- cercò di alzarsi
ma l’altra la fermo
-Tranquilla, resta sdraiata, aspetta
ancora qualche minuto hai fatto un bel volo-
-Ma
dove ci troviamo?-
Un’altra ombra le
si avvicino e vide l’altra donna.
-Sei sulla terra Milagros,
sei tornata a casa- Il suo sorriso era raggiante
risplendeva come i raggi del sole stesso.
Cercò di
mettersi seduta e questa volta non la fermarono.
Si guardò intorno e piano piano che metteva a fuoco il paesaggio notò che era nella sua
proprietà, nella sua fattoria in Spagna.
-Come ci siamo arrivati fin qui?.. è un sogno vero?.. Il Male mi ha ucciso e voi mi
avete portata in paradiso!...Perchè solo il paradiso può assumere
quest’aspetto per me!-
-Non sei morta, sei viva..
siamo tutti vivi grazie a te!. Ce l’hai fatta
piccola, hai distrutto il Signore Oscuro hai salvato il mondo!-
Era difficile credere a quelle parole dopo
tutto quello che aveva passato. Scosse la testa.
-Ma.. io.. come
ho fatto?-
-Con l’unica arma che potevi usare,
l’unica cosa più forte che esiste al mondo-
Le guardava sempre più perplessa.
Le due donne si osservarono per un attimo stupite del fatto che lei ancora non avesse capito, e poi
sorrisero, ed era bellissimo starle a guardare.
-Con l’amore Milagros.. con l’amore!- si chinarono su di lei abbracciandola
stretta. –E’ meraviglioso saperti viva, sapere
che ce l’hai fatta, che puoi tornare alla tua vita, che possiamo ancora
vederti..-
Stanca di stare seduta sull’erba si alzò, barcollò per un attimo poi si
fermò. Era in cima alla collina dove suo padre l’aveva trovata,
dove andava ad ammirare il sole, e la valle sottostante..
dove in seguito si allenava con i suoi custodi. La sua casa così lontana
ma così ancorata nel suo cuore era sempre li, non era cambiata, niente
era cambiato in quel posto, ogni albero, ogni minuscolo cespuglio.. non poteva essere rimasto tutto uguale in due secoli!.
Ma
c’erano ancora molte domande che voleva porre alle due.
-Voi.. ed i
custodi siete la stessa persona?-
-Si-
risposero all’unisono, poi la donna dall’aspetto umano prese la
parola. –Tu Milagros sei nata dal nostro amore,
dal nostro sacrificio.. proprio su questo colle- e lo
indicò con un ampio gesto del braccio. –E’ una storia lunga
la nostra e se ti andrà un giorno te la racconteremo per intero, ma
adesso devi sapere solo una cosa… Noi siamo morte..
perché quello era l’unico modo per stare insieme per sempre
perché le nostre due esistenze erano completamente diverse. Io non
potevo diventare una vampira anche se lo proposi,
perché avrei perso per sempre la mia umanità.. e lei non poteva
tornare ad essere umana.. così ci siamo sacrificate. Qualcuno
lassù in alto ha visto questo sacrificio come l’atto d’amore
più grande che due forze totalmente opposte, potevano compiere. Quello
che abbiamo fatto noi ha portato ad un equilibrio nell’universo… e
sei nata tu…-
-Sono sorta
vorrai dire- rispose con sarcasmo.
-Chiamalo come vuoi..
per noi sei nata.. sei nostra figlia, il nostro miracolo. Guardaci. Siamo una
coppia normale?... ma cos’è la
normalità?. Non puoi vedere le cose tutte bianche o nere.. ci sono anche le sfumature.. e tra le due ci sono anche
un mucchio di colori.. tu li hai sempre visti.. tu hai visto ciò che gli
altri esseri umani non possono immaginare e non parlo degli inferi, dei poteri,
del Male, parlo di questo- e le poggio una mano sul petto.
-Il tuo cuore ti permette di vedere lo
splendore dietro le cose, perché è pieno d’amore!.. l’amore che noi ti abbiamo donato con la vita, e
quello dei tuoi genitori… sei nata, sei sorta, cosa importa il come?...
quando il risultato sei tu?-
Sentiva il suo cuore riempirsi della gioia
che le davano quei due esseri, erano tutte molte
unite, fin dove le era impossibile immaginare. Si guardò ancora intorno
come se avesse paura che tutto quello potesse scomparire poi torno a guardarle.
-Come vi chiamate?-
-Io sono Kyra disse la vampira e lei è Kate…
lo so che siamo insolite, ma ciò che ti abbiamo raccontato è la
verità, ed in parte gia la sapevi, e soprattutto dentro di te lo senti
che è così. Puoi farci tutte le domande che vuoi siamo qui per risponderti-
-Perché
siete diventate i miei custodi?-
-Il giorno che sei venuta al mondo noi siamo diventate anime.. spettri.. e non potevamo
esserti vicine fisicamente, poi Rodland venne da noi,
ci disse che era un Anziano e ci diede i poteri per poterti proteggere. Disse che solo noi potevamo farlo, ma non con i nostri
aspetti, e ci trasformo in un angelo e un demone, per poter continuare a
portare l’equilibrio nella tua vita. Dovevamo crescerti esattamente come
avremmo fatto se fossimo vive, insegnandoti a
difenderti e ad amare…-
-Mi siete sempre state vicine e non mi
avete mai detto la verità-
-Lo abbiamo fatto… certo non ti dissi che ero io l’umana che ti aveva dato la vita, ma
ti dissi tutto suoi tuoi veri genitori.. quando eravamo a Boston!-
-Io ho ancora un mucchio di domande.. ma sembra tutto così strano!!... sapevo che
la mia vita non sarebbe mai stata come quella delle altre, ma a volte è addirittura irreale!-
-Noi ti sembriamo
irreali?- le disse Kate
Milagros
scosse la testa.
-Raccontatemi il resto della storia per
favore..-
Le due donne annuirono,
poi fu Kyra a prendere la parola.
-Dopo che fu dato un nuovo aspetto e nuovi
poteri, l’Anziano si presento ad Anton…-
-Mio padre sapeva tutto?...
e non mi ha mai detto niente?-
-Non poteva. Era obbligato a fare
ciò che gli era stato detto come noi. Non poteva opporsi ad un volere
superiore. Non essere arrabbiata con lui… non ha colpe… ti ha presa in casa senza sapere a cosa andava incontro, con la
speranza di poterti amare come se fosse il tuo vero padre, e nonostante gli era
stato vietato di dirti tutto o di legarsi a te come un vero genitore… lui
ti ha amato comunque, più di ogni altra cosa, e questo lo sai anche tu.-
-Si hai ragione… mi è mancato
così tanto in tutto questo tempo!-
Le due donne si guardarono annuendo,
sarebbero arrivate anche a quello, ma dovevano procedere per passi.
-Dopo che sei cresciuta
hai preso possesso dei tuoi poteri e ci hai potuto vedere..- riprese a
raccontare la vampira senza aspettare che la ragazza le dicesse di farlo.
-Sei diventata forte, ti sei allenata e
noi ti abbiamo dato tutto quello che avremmo voluto darti sin dall’inizio.. poi c’è stata Boston e la guerra, Gilly e Victor.. e la lotta al cimitero dove tu sei
sparita…-
-Cosa è successo
sulla terra mentre io non c’ero?-
-Rodland
ci ha accusato di aver fallito ci ha detto che eri
morta che il mondo sarebbe finito, io ho creduto fosse davvero così, ho
curato Kate andando contro ogni suo ordine, e lei poi
fece lo stesso con Gilly, questo scatenò
l’ira dell’anziano che ci tolse i poteri facendoci tornare
incorporei… Kate ha sempre saputo che non era
finita sentiva il vostro legame ancora vivo, ed anche tuo padre non ha mollato
mai!... escogitammo un modo per poterti essere di nuovo vicino e capimmo che
come anime avremmo potuto diventare corporei per pochi minuti alla
volta…-
-E venimmo subito da te..-
la interruppe l’altra donna.
-Io ero solo un fantasma, non avevo
poteri, quindi il minimo che potessi fare era esserti
vicina farti sentire quanto ti amavo, proteggere il tuo sonno, ma Kyra diventando corporea poteva usare i suoi poteri da
vampira e ti ha aiutato diverse volte..-
-E diverse volte l’ho cacciata!-
sorrise, le due donne la seguirono… poterono permettere finalmente al
loro cuore di rallegrasi, di gioire con la loro
bambina di una nuova vita…
-Adesso sai tutta la verità Milagros, sei libera di prendere la decisione che credi-
-Riguardo a cosa?-
-A noi!. Non
sappiamo adesso che la guerra è finita cosa sarà del nostro
futuro, se continueremo ad essere spiriti, o ci manderanno in qualche altro
posto visto che non abbiamo mantenuto nessuna promessa da
quando sei finita negli inferi.. ma se tu vuoi che noi spariamo dalla
tua vita.. ti accontenteremo…-
-No.
Non ne vedo il motivo… cioè… se vi
permetteranno di restare, io vorrei… si… mi piacerebbe potervi
vedere…-
Kate
non resistette e la strinse forte a se, piangeva e rideva contemporaneamente
finche Kyra non le separò.
-Lasciala respirare…- le sorrise
–Ci riempie di gioia questa tua decisione Milagros,
per noi conta molto!... potremmo venire a farti visita
ogni tanto… oppure chiamaci tu quando preferisci..-
-Vorrei che restasse con me… abbiamo
perso troppo tempo, tra le lotte, e le menzogne… vorrei poter conoscere a
fondo i miei veri genitori!-
Questa volta fu la vampira ad abbracciarla
ed appena si rese conto dell’azione identica di qualche minuto prima si
mise a ridere coinvolgendo anche le altre due.
Finalmente era libera di ridere con il
cuore. Dopo tanti anni non c’era più niente a
gravare sul suo petto… poteva essere semplicemente Milagros…
Giro un po’ su se stessa con il viso
verso l’alto e le braccia aperte.. gustandosi il
sole sul volto ed il profumo della natura che la circondava, il paradiso non
poteva essere tanto diverso da quel luogo… e no… perché non
si sarebbe mai potuta immaginare un posto più bello.
-Milagros,
c’è ancora qualcosa…-
-Cosa?-
-Tu sei stata via molto
tempo e…-
Istintivamente si volto verso la fattoria,
a questo non ci aveva pensato, chi poteva vivere in quel luogo ora?
Vedendo la sua espressione pensierosa Kate le si avvicinò
posandole una mano sulla spalla.
-Tranquilla, non è come
credi…-
-Quella non è più casa mia..-
-Si che lo è..
lasciami finire… ti dicevo che sei stata via molti anni… duecento
per la precisione, ma il tempo negli inferi e quello terrestre scorrono in
maniera differente…-
-Che vuoi dirmi?..
quanto tempo è passato qui?...-
-Poco più di due anni!-
-Vuoi dire che i
miei genitori sono ancora vivi? Che quella è la mia fattoria?.. che tutto questo che mi circonda è ancora
mio?...-
-Si Milagros.. proprio così..- il suo sorriso si allargo
maggiormente
-Potrò
di nuovo abbracciare i miei!- sussurrò.
–quindi.. anche le altre cose sono rimaste
uguali!-
-Si.. credo..
cosa vuoi sapere?-
-Gilly?-
-E’
viva, ed è partita alla ricerca del suo amore… a quanto pare molto
prima di arrivarci ha incontrato qualcun'altra… ed ha trovato quello vero!... ti ringrazia per tutto, e dice che verrà a
trovarti un giorno…-
-Come sarebbe dire?..
voi ci avete parlato?.. quando?...-
-Qualche mese fa…-
-Io ero ancora negli inferi.. come facevate a sapere che sarei tornata? Come poteva
dire di venirmi a trovare?...-
-Milagros
dopo la lotta nel palazzo d’argento, tu sei svenuta, sei rimasta senza
coscienza per sei mesi, noi abbiamo vegliato su di te a
turno… prima di riportarti qui..-
-Due anni e sei mesi..-
disse tra se.- Chissà quante cose sono cambiate…-
-Non molte-
-Victor…-
sussurrò.
A quel nome le due donne non sapevano che
dire.. lo avevano cercato dopo il suo ritorno ma non
c’era traccia del ragazzo, pensavano fosse caduto nella lotta.
-Non sappiamo nulla di lui-
Annui.
-Sappiamo però che il tuo gesto
laggiù gli ha restituito l’anima…-
- E lui
l’ha restituita a me!-
-Io credo che dovresti andare ad
abbracciare i tuoi genitori no?-
-si.. ma..- e si
guardo addosso per la prima volta, indossava un paio di jeans ed una t-shirt,
non c’erano più lividi, ne sangue, ne piedi nudi, le sue mani ed i
suoi denti erano tornati normali.
-Credevi ti avessimo riportata
in quelle condizioni?- le strizzo l’occhio la vampira. –ti abbiamo
dato una sistemata… ed il tempo ha curato le ferite..-
-Grazie- disse.
–Non so cosa avrei fatto senza di voi- e si
avvicinò abbracciandole una alla volta.
-Siamo noi che non sappiamo cosa avremmo
fatto senza di te!. Sei la nostra vita, sei parte di
noi…-
-Lo so… lo posso
sentire…- si voltò a guardare ancora un attimo la sua casa.
–Rimarrete nei paraggi vero?-
-Promesso-
Si voltò iniziando a correre verso
la tenuta, a volte rotolando giù dalla collina stessa. Come si
avvicinò alla casa i cavalli nei recinti circostanti iniziarono a
scalciare e nitrire così forte che Sophie e Anton uscirono a controllare, trovando davanti a loro la
sorpresa più bella. La donna scoppio in lacrime
si strinse al corpo della figlia come se questo fosse un miraggio. Milagros li abbracciava entrambi senza smettere di baciarli
ed accarezzarli, non voleva parlare, ne spiegare..
voleva solo riempirsi di sensazioni, di splendide sensazioni che le erano state
negate a lungo.
Kate
e Kyra guardavano la scena dall’alto
soddisfatte e commosse per la felicità finalmente meritata della
loro bambina.. quando un lampo di luce fece apparire di fronte a loro Rodland.
-Cosa vuoi ancora
vecchio-
-Su via… non siamo scortesi, in
fondo è finito tutto bene no?-
-Non per merito tuo..
non mi importa cosa sei venuto a fare, se ci vuoi togliere anche quel poco che
ci resta, ma ti assicuro che se proverai ad avvicinarti ancora a lei te ne
pentirai..-
-Kyra
hai sempre questo carattere iracondo… mi chiedo come faccia Kate
a starti vicino..-
-Io smetterei di essere
ironico fossi in te, e inizierei a spiegare la mia presenza-
-D’accordo…
sono venuto qui a dirvi che avete fatto un ottimo
lavoro, e che lassù sono tutti molto soddisfatti-
-Si?.. di sicuro
non grazie al vostro aiuto… -
-Ma cosa credi,
che non era tutto programmato?- l’espressione delle due dimostrava che
non credevano ad una sola parola.
-Dovete sapere che le persone danno il
meglio di loro quando si trovano nelle situazioni
più disperate.. vi ho dovuto togliere i poteri per farvi smettere di
piangere su voi stesse ed iniziare a trovare il modo di aiutare Milagros!...-
-Che ipocrita… vattene di qui Rodland, ne abbiamo abbastanza di
te e degli anziani!!-
-Nemmeno se vi dico
che vi siete meritate un premio?-
-Di cosa stai
parlando?-
-Un riconoscimento per il vostro servizio,
per aver portato a termine la missione.. lassù
mi hanno dato il consenso di concedervi tutto ciò che chiederete…-
Sgranarono gli occhi. Le stava prendendo
in giro?
-Cosa volete?..
tornare umane per stare con lei?.. sparire in qualche dimensione dove
continuare ad amarvi in eterno?.. qualsiasi cosa volete sarà
vostra…-
Le due si guardarono negli occhi per un
momento.. c’era solo una cosa che
desideravano…
-E se non fosse per noi andrebbe bene lo
stesso?-
L’anziano le guardo perplesso.
Passo del tempo prima che Milagros si separasse
dall’abbraccio dei suoi genitori, asciugo le lacrime dalle guance di sua
madre, teneva una mano poggiata sul braccio dell’uomo… sapeva che
era vero, che era tornata da loro.. ma era troppo bello!
Un rumore li costrinse a voltarsi vedendo
che una macchina procedeva ad alta velocità nel loro vialetto fermandosi
davanti alla casa alzando una notevole quantità di polvere. Era una gip furgonata di un color sabbia
scuro.
Un ragazzo alto scese e si diresse nella
loro direzione. Milagros lo aveva identificato da subito ma era paralizzata per poter fare qualsiasi cosa. Suo
padre che non sapeva di chi si trattasse gli era gia andato incontro.
Il giovane gli porse la mano presentandosi
e poi spiegò il perché della sua visita.
-Mi hanno mandato da voi..
dicendomi che qui c’era l’addestratore di cavalli più bravo
della Spagna. Siete voi?-
-No-
rispose Anton – E’ lei- disse poi
rivolgendosi verso la figlia.
-Piacere mi chiamo
Victor- disse porgendole la mano. Milagros
la strinse e poi si decise a parlare.
-Io mi chiamo Milagros…
noi ci conosciamo-
-Dici?... sto in
questo paese da pochissimo, e mi ricorderei se l’avessi vista-
-Ci siamo conosciuti a Boston-
-Era a Boston!!!...
io sono di li infatti… ho fatto l’università in quella
città.. anche lei?-
-Si… ma per favore smettila di darmi
del lei, siamo amici… ci conoscevamo bene… molto bene…-
-Allora perdonami se non mi ricordo, ne
sono mortificato.. ma due anni fa ho avuto un
incidente e sono stato in coma-
-Perdonami tu… non ne avevo idea-
Cambiarono immediatamente discorso
iniziando a parlare di lavoro.. Milagros
gli fece vedere tutta la proprietà e quando ebbero finito il giro si
ritrovarono sotto il suo portico seduti al fresco a bere una limonata che sua
madre le aveva portato.
-Come hai deciso di fare questo lavoro
Victor?...-
-Quando mi sono risvegliato dal coma, non
ricordavo quasi nulla degli ultimi anni a parte l’esplosione che mi ha
mandato in quello stato… avevo un ricordo nitido
del passato ma era come se l’ultimo anno che avevo vissuto fosse stato
cancellato.. non ricordavo nemmeno più perché avessi scelto
quella facoltà.. niente di niente.. a quanto pare nemmeno di te..- le
disse sorridendo. – Ma c’era una cosa che era chiara nella mia
testa…-
-Cosa?-
-Un cielo stellato ed una passeggiata a
cavallo… non ricordavo come avessi imparato, ma
c’era una donna con me a cavalcare, che mi sorrideva, e mi sentivo
sereno… felice… volevo riprovare quella felicità anche se
forse era solo un sogno!... e mi sono dedicato ai cavalli.. a dire il vero sono
solo pochi mesi.. ma ero certo che questa fosse la strada giusta per far luce sul
mio ricordo… anche fare questo viaggio in Spagna!-
Milagros
spinse all’indietro la sua sedia a dondolo sollevando le gambe per poi
poggiarle sul tavolo di legno di fronte a loro. Victor la guardava interessato
sorseggiando ancora dal suo bicchiere.
-Io credo che non fosse
un sogno… e che hai fatto bene la tua scelta..-
Gli porse la mano stringendola.
-Ci sto.. accetto
la tua proposta di lavorare insieme.. addestrerò i tuoi cavalli-
-Grazie…-
Ci fu un attimo di silenzio poi il giovane
torno a guardarla e le disse:
-Cosa credi mi abbia
portato fino a te?-
-Il destino- gli sussurrò
sorridendo.
E quel sorriso lo
rese felice.
FINE