Sospirò.
-E va bene… Con calma… Va’ di sopra… e parlagli… Ma con tranquillità…
Teneva stretti i pugni, e cercava la forza nelle gambe, che se n’era andata via.
Sospirò nuovamente. Era intenzionato a parlare con Shawn e così avrebbe fatto.
Miracolosamente, riuscì a scrollarsi e a salire le scale. Sentiva le gambe molli, mentre i pugni gli facevano quasi male dalla stretta in cui erano rinchiusi.
Una volta saliti tutti i gradini e percorso il corridoio, si girò sul lato, dove la porta chiusa della camera di Shawn aveva appeso un cartello con scritto: “Non disturbare”.
Hayden non era mai stato talmente incline alla violenza. Avrebbe voluto disintegrare la porta, anche se questo avrebbe voluto dire spaventare a morte Shawn. Un attimo… Hayden stava cominciando a far finalmente funzionare le rotelle del suo cervello.
Se avrebbe aperto con la violenza quella porta, avrebbe sicuramente spaventato suo fratello. E se lo avesse spaventato… non gli avrebbe più rivolto la parola… E lui sarebbe rimasto da solo… Senza contare che Shawn sapeva essere convincente senza nemmeno saperlo, e con il suo atteggiamento dolce avrebbe lo avrebbe di sicuro perdonato. Era veramente quello che Hayden voleva? Si sarebbe comunque sentito in colpa. Non avrebbe più potuto rivolgere né lo sguardo, né la parola a quel dolce faccino.
Hayden scosse la testa quando sentì un sospiro provenire dall’interno della camera. Si spaventò di colpo e il suo cuore prese un battito. Appoggiò le mani sulla porta e successivamente posò l’orecchio sulla superficie fredda e liscia.
Dentro la camera, una voce triste stava parlando ad un soggetto invisibile.
-Mamma… Papà…
Hayden per poco non fece un balzo. Abbassò lo sguardo stando in ascolto.
-Cosa devo fare..? Hayden è così protettivo… N-Non voglio che soffra… E’ sempre stato buono con me…
Dei singhiozzi spinsero Hayden in quel momento più che mai ad aprire quella porta.
-Shawn, cosa sta succedendo??
Quello che vide lo sconcertò. Uno Shawn in pigiama che teneva nelle due mani la fotografia dei loro genitori, bagnata dalle lacrime. Sul cuscino riposava (?) una busta gialla aperta, e di fianco una lettera probabilmente già letta.
-H-Hayden…
-Shawn perché piangi?? Cosa è successo?
-…
-Shawn…
Hayden si sedette accanto a lui e gli avvolse un braccio intorno alle spalle avvicinandolo a sé e facendogli appoggiare la testa sulla sua spalla. Poi sussurrò dolcemente.
-Dimmi cosa ti preoccupa…
Shawn tirò su con il naso per poi singhiozzare un paio di volte prima di raccontare tutto.
-I-Ieri… m-mi è arrivata questa…
Porse la lettera a Hayden, che la prese e la lesse velocemente. I suoi occhi presero a traballare finito di leggerla completamente.
-D-Dovrai… andartene…
Shawn annuì, cupo. Hayden si passò velocemente la manica sugli occhi. Non voleva che il suo fratellino lo vedesse piangere.
-S-S-Sono contento per t-te… R-Rivedrai Mark e gli altri…
-Hayden… S-Se non vuoi posso… rimanere qui, non c’è probl-
-No! T-Tu… devi andare… Se Hillman ti ha convocato vuol dire… che ha in mente qualcosa di grosso…
-Fratellone…
Hayden sorrise tristemente, nonostante i suoi sforzi. Accarezzò i capelli dell’albino, che seguì la sua mano chiudendo gli occhi. Lui arrossì.
-Ti prego, fa’ del tuo meglio, qualunque cosa si celi dietro quest’invito… Ok?
Shawn annuì. Hayden lo abbracciò.
-Ricordati che io ci sarò sempre per te… Se vuoi che ti riporti indietro, non esitare a chiamarmi… Sarai sempre il mio fratellino cuccioloso…
Shawn arrossì e sussurrò.
-Ti voglio bene… Atsu-chan…
E strinse la presa affondando il viso nella maglia del fratello.
Hayden arrossì non poco e chiuse gli occhi accarezzandogli i capelli così delicati e dolci, come lui.
-Torna presto, Shirou-chan…
Lui annuì nel suo petto.
La scena era così bella che Hayden avrebbe voluto non finisse più… Avrebbe voluto stringere forte il suo fratellino per tutta la vita, e solo ora che stava per andare via capiva quanto importante lui fosse per lui…
Mi mancherai, Shawn…
Scusate per il mostruoso ritardo ^^'''
By Ale