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Autore: Giulsigelso    04/01/2012    3 recensioni
Longfic su Brit e San, e quello che succede loro successivamente alle vacanze Natalizie.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Coppie: Brittany/Santana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Intanto chiedo umilmente venia per non aver aggiornato, ma il mio povero pc è morto.

In secundis, grazie ancora per continuare a seguire e per recensire.

Infine, questo è l'ultimo capitolo poiché questa, come mi ero promessa, era solo una prova.

Buona lettura e buon finale!

Ps. Non preoccupatevi, ne ho già una nuova pronta ;)

-G.

 

 

Sabato. Da sempre il giorno preferito di Santana, perchè non doveva andare a scuola e né preoccuparsi per i compiti del giorno successivo.

Ma quello non era un sabato come tutti gli altri in casa Lopez. no. Santana si era svegliata presto , stranamente, e le luci erano già accese in tutta la casa alle nove di mattina.

-Salve, signora Pierce- Santana rispose al telefono

-Santana! Brittany è ancora a letto, ma le dico che hai chiamato se vuoi, è così preoccupata per te e non ti sente da giorni e..ma..aspetta- l'entusiasmo della signora si era spento ad uno sguardo all'orologio

-Si sta chiedendo come mai sono sveglia così presto, non è così?- rise l'ispanica di risposta

-Eh si, cara. Ormai ti conosco da anni e conosco anche la tua passione per il dormire- anche alla bionda scappò una risata

-Bene..ecco tutto. Intanto, non dica a Brit che ho chiamato...-

La chiamata durò un altro paio di minuti e con un sorriso soddisfatto sulle labbra Santana aveva chiuso il telefono. La bruna si voltò verso i fornelli con aria di sfida

-A noi due, adesso-

*

-Santana!Santana!-

Una piccola Brittany delle scuole medie le correva incontro, con lo zaino di scuola che le balzava sulle spalle. Le ragazzine si abbracciarono.

Santana era mancata qualche giorno da scuola per una malattia, e Brittany ne aveva sentito la mancanza.

-Sono molto unite- aveva sorriso la mamma di Brittany alla signora Lopez.

-L'ho notato- un sorriso di risposta da parte di quella- e sua figlia è un amore, signora Pierce. Averla a casa nostra è sempre un piacere, e poi sembrano divertirsi così tanto!-

Brittany e Santana avevano sin dal primo giorno di scuola avuto ottimi rapporti. Si erano sedute vicino guardandosi storto e proprio da una smorfia di Santana era partito il sorriso della bionda. Santana si divertiva a stare con lei per la sua stranezza, il suo continuo parlare di fate e folletti, e la sua capacità di farla tornare bambina, ad un infanzia perfetta e piena di sorrisi, che le era mancata.

-I miei folletti si erano annoiati di farmi i compiti al posto tuo- un bacio era schioccato sulla guancia scura.

-Anche tu mi sei mancata- un sorriso divertito sulla faccia di Santana.

*

Brittany stava sognando quel giorno. Il giorno in cui Santana era tornata e felici, insieme, erano tornate in classe. Erano quattro giorni che non si faceva viva, e nonostante le raccomandazioni e la compagnia di Quinn, non era riuscita a fermare i pensieri verso la sua ragazza dispersa nel nulla.

Non appena si svegliò, la ragazza scese le scale stropicciandosi gli occhi e si sedette in cucina. Sua madre era ai fornelli e preparava tranquilla.

-E' tardi, Brit- le aveva detto, senza distogliere lo sguardo felice dalla pentola- vestiti, usciamo.-

Brittany aveva storto un sopracciglio ma non era riuscita ad estorcere informazioni alla madre riguardo la loro destinazione. L'aveva cacciata di sopra e le aveva consigliato di uscire finchè non fosse stata pronta. Ma Brittany aveva aperto il suo armadio e, non conoscendo il posto dove stava per andare, non aveva idea di che mettere. Era Santana, in quei casi, che la consigliava, ma quando provò a chiamarla, ovviamente, il telefono era staccato. Sbuffò e si sedette sul letto, rivolta verso l'armadio. Era così piena di vestiti che non metteva mai, visto che a scuola andava solo con l'uniforme delle Cheerios, che ormai non si ricordava neanche più come le stavano addosso. E provarli ad uno ad uno, pensò, sarebbe stato complicato e soprattutto le avrebbe fatto perdere tempo.

Ma proprio mentre stava alzando la mano verso una delle grucce, la sua mano venne colpita da un biglietto, che volava sospeso e retto da un palloncino rosa.

-mh?- La sua mente vagò fino ad arrivare al cartone Up, dove accadeva esattamente la stessa cosa, e sciolse il biglietto.

Perchè non mettere il vestitino a fiori che ti piace tanto?”

Era scritto con la macchina da scrivere. La bionda si fiondò a guardare fuori dalla finestra, ma notò solo una bicicletta allontanarsi. Allibita riguardò il biglietto e l'armadio, e poi, credendo che fosse stata opera di una della sue amiche fate, mandata per aiutarla, mise il vestito consigliato. Stivali marroni, un filo di trucco giusto per essere presentabili, e con una borsa a tracolla scese giù dalle scale saltellando.

La madre già pronta sulla soglia della porta sorrideva. -Sembra quasi un giorno di primavera, oggi- le aveva sorriso, mentre erano già per strada.

-Ma quando saprò dove andiamo?- aveva insistito Brittany

-Sali in macchina-

Poi con una scusa la lasciò davanti il panificio, e come le era stato chiesto Brittany chiese il pane nelle quantità che la mamma le aveva detto.

-Ecco a te, Brit- aveva sorriso il panettiere, porgendole un biglietto.

-Ma..- Brittany lo prese esitando, non capendo.

-Aprilo, e buon divertimento!-

Brittany uscì dal panificio e notò che la macchina della madre non c'era più. Allora decise di aprire il biglietto che il panettiere le aveva dato.

Sei preoccupata, piccola Brit? Dove vai di solito, quando hai paura? Forse qualcuno lì potrà aiutarti.”

Brittany sempre più divertita e stupita seguì le indicazioni, e raggiunta la palestra in cui faceva danza da bambina, aspettò.

-Brittany?- la sua maestra era lì, dietro di lei.- come sei bella, e alta!

La bionda la aveva subito abbracciata e le aveva sorriso. Quante sorprese in un giorno solo.

-Ma, signorina Bell, a cosa devo questo incontro?- le aveva domandato tra un complimento e l'altro

-Oh già, quasi scordavo- la signora dai capelli ormai grigi le sorrise, rendendo note delle piccole rughe nel contorno degli occhi.- Qualcuno di molto importante è venuto da me, ieri. E mi ha detto che ti proteggerà sempre, ma mi ha detto soprattutto di dirti queste esatte parole: “Quanto è bella la vita, ora che tu sei con me”- poi aveva sorriso di nuovo- se sai a chi mi riferisco, beh, questa persona ti aspetta a casa sua.-

Le aveva baciato la fronte, come era solita fare quando Brittany era una bambina, e si era allontanata, lasciando la bionda da sola, in piedi, con un espressione attonita sul viso.

*

Era tutto pronto. La tavola apparecchiata di fronte al televisore e la casa in ordine. Era riuscita a non fare bruciare nulla ed era soddisfatta. Peccato fosse ancora con la tuta che aveva usato per pedalare fino a casa di Brittany. I bambini si erano divertiti moltissimo a vederla camminare con un palloncino rosa attaccato al manubrio, una come lei, che era sempre stata scontrosa e antipatica. Forse, avevano pensato in quel momento, forse anche l'antipatica Santana Lopez ha un cuore.

Salì al piano superiore a vestirsi e non aveva idea di che mettere. È facile dire a Brittany, eh stupida Santana, eppure tu non sai mai decidere.

Sentì il campanello trillare.

-Santana- La voce di Brittany era spezzata dalle lacrime- Ti prego, Santana, dimmi che sei tu.-

La mora si poggiò alla porta e sorrise.

Venne invasa da un abbraccio. Le lacrime di Brittany le bagnavano le spalle coperte da un maglione verde.

-Scusami, se sono stata antipatica con te in questi giorni. Scusami se non sono venuta più a scuola e non ti ho dato mie notizie, ma non ce la facevo- la portò in salone, dove tutto sembrava uguale a quel pomeriggio di tanti anni prima, che era balenato in testa a Santana all'ascoltare la canzone che Brittany aveva cantato al Glee.- Non ce la facevo a vederti, a sorriderti, a stare con te, perchè avevo paura. Avevo paura di averne combinata un altra delle mie a capodanno.-

Anche gli occhi della bruna si riempirono di lacrime in quell'istante.

-Avevo fatto un sogno e io ero..ero con un altra ragazza- Brittany sbarrò gli occhi- Ma no. Ecco. Era solo un sogno e un ricordo distorto, distorto dalla mia paura e dalla mia mancanza di fiducia in me stessa- si era seduta vicino a Brittany- E ho preparato la cotoletta, le patatine fritte come soltanto Abuelita le sa fare. Ti ricordi, Brit? Quella sera, sei rimasta da noi a cena e Abuelita ha preparato per noi. E la verità è che ti amo, Brittany. Ti amo come quella volta, anche se Abuelita non ci preparerà mai più una cena, né un pranzo. Ti amo, e ormai solo questo conta-

Brittany si asciugò le lacrime e guardandola, sorridendo, le si gettò addosso, noncurante del pranzo né del suo trucco scolato, dandole un bacio.

-Anche io ti amo, San- le sorrise, sussurrandoglielo all'orecchio- E ti amerò per sempre. Comunque vada.-

  
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