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Autore: Mrs Bieber    05/01/2012    7 recensioni
Questa fanfiction è un po' particolare. Ma se vi piacciono le storie romantiche con un pizzico di magia, questa fa per voi! La protagonista è Meg una normale adolescente di 16 anni che vive a Stratford. Tutto ciò in cui crede sta per cambiare.
Spero vi piaccia! Recensite in molti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

 

-Secondo te quanti anni ha?- sento bisbigliare Ryan a qualcuno.

Ho gli occhi chiusi, sono sdraiata su un qualcosa di morbido, forse un divano. Sono stanca, mi sento ancora tramortita.

-20!- sento esordire Chaz, e prontamente sento qualcuno dargli uno scappellotto in testa e dire -Si, duemila!- dice Justin.

-Fatela finita!- dice una voce femminile. È una voce dolce, tenera, materna.

Apro con difficoltà gli occhi.

Mi trovo davanti una donna.

-Come va cara?- mi domanda.

-Bene, Signora Mallette.- rispondo.

-Come fai a conoscermi?-

-Eh, storia lunga.-

-Justin dove l'hai trovata?-

-Era al bar con me, Ryan e Chaz. Poi dopo avermi chiesto un autografo, è svenuta.- risponde prontamente il figlio.

-Sul serio gli hai chiesto un autografo?- dice rivolgendosi a me.

-Si, sul serio.- la guardo.

Non sono appoggiata su un divano. Ma su un letto. Mi guardo intorno, credo di essere nella camera di Justin. Insomma è identica a quella in Never Say Never.

-Posso andare in bagno?- chiedo rivolgendomi a Pattie.

-Certo. Ti accompagno.- mi conduce fuori la porta. Mi fa scendere delle scale, e riconosco un particolare. La volpe. Quella a cui Justin ha rotto una zampa e ha incolpato Chaz. Okay, sono a casa di Justin Bieber. Caaalma. Respira, respira.

Entro nel bagno. Piccolo, ma molto grazioso.

Mi do una rinfrescata al viso, ne avevo proprio bisogno.

Esco. Salgo di nuovo le scale.

Ci sono tutti in cucina: Pattie, Justin, Chaz, Ryan, Diane e Bruce (i nonni di Justin).

-Tesoro di dove sei?- mi chiede Diane. E cosa rispondo ora? Se le dico di Stratford vorranno come minimo riaccompagnarmi a casa. Decido di inventare -Sono di Atlanta.-

-Sai io sto per andarci!- grida Justin. Pattie gli mette una mano sulla bocca.

-Ma non dire bugie!- dice Pattie. Justin la guarda offeso.

-Quanti anni hai?- chiede Chaz. Credo che avesse in mente questa domanda da ormai diverso tempo.

-Ho sedici anni. Voi?- rispondo.

-Tutti e tre quattordici.- dice Ryan.

Ma che carini!

-Grazie per avermi ospitata. Ora devo andare!-

-Dove vai da sola?- chiede Bruce.

-Ho una zia che abita qui vicino. Andrò da lei. Ciao Justin, Chaz e Ryan!- grido.

-Ciao Meg!- rispondono in coro.

Esco dalla loro casa. Strana sensazione. Di solito sono abituata a vedere questa zona circondata da giornalisti, ora invece non c'è nessuno.

Voglio andare a casa, a casa mia.

Arrivo finalmente vicino al giardinetto che si trova davanti al mio pianerottolo. Ci sono due ragazzine che litigano. Una è evidentemente più grande dell'altra. Mi ricordano... QUELLE SIAMO IO E RACHEL! Mi nascondo.

-Basta Meg! Il mio telefono non puoi usarlo!- urla la Rachel di sedici anni.

-Perchè? Io come la chiamo Sophie?- risponde la Meg di soli tredici anni. Ricordo bene quella litigata. Dovevo andare ad una festa, ma Rachel non mi aveva prestato il suo motorola. Risultato? Alla festa non c'ero andata e Sophie si era fatta altre amiche. Si, era stata una vera stronza.

Tutto si complica, così. Una lacrima inizia a scorrere lungo la mia guancia. Come faccio a tornare a casa? Intendo quella del 2011 dove ho un telefono tutto mio? Devo andare da quel maledetto negozio di magia. Quella vecchietta mi deve delle spiegazioni, oh se me le deve!

Corro, verso il negozio di vestiti che stavo guardando nel passato, cioè nel futuro, oh beh, insomma prima!

Imbocco la parallela.

Il negozio non c'è. Un ondata di panico mi invade. Adesso dove vado? Non “conosco” nessuno.

No, aspetta. Forse so dove andare.

 

Mi ritrovo davanti alla casa di Justin, quasi automaticamente, senza pensarci. Insomma è l'unica persona dalla quale possa andare.

Suono il campanello.

Mi apre proprio lui.

-Ciao!- mi dice.

-Ciao Justin. Ti disturbo?- chiedo.

-No, io stavo solo... suonando.-

-Che bello! Posso entrare?-

-Certo.- mi risponde con aria confusa.

Si scansa e mi fa entrare. Mi conduce fino alla sua camera. Accosta la porta e si siede sul letto.

-Non ti ho mai visto cantare e suonare dal vivo.- OPS! CRETINA CHE SEI MEG!

-Nessuno mi ha mai visto farlo. Apparte mia madre. E i miei nonni. E Chaz e Ryan. Oh beh, insomma la mia famiglia e i miei amici più intimi.- risponde arrossendo.

-Mi canteresti qualcosa che canti abitualmente?- chiedo speranzosa.

-Beh, mi piace 'cry me a river'... la conosci?-

-Si, mi piace molto. L'ha cantata anche il mio cantante preferito.-

-Che io sappia l'ha cantata solo Justin Timberlake. E' uno dei miei cantanti preferiti. Chi è il tuo artista preferito?-

-Oh, non lo conosci. Non è molto famoso.- cavolo per un'affermazione del genere fatta da un hater nel 2011 mi sarei scannata contro di lui.

-Okay.-

Inizia a cantarla a cappella. Diavolo com'è bravo! Totalmente un'altra cosa sentirlo dal vivo e con una voce così giovane. Prima che avvenisse un certo cambiamento alle sue corde vocali.

Alla fine della canzone applaudisco. Lo merita sul serio.

-Sei bravissimo Justin. Complimenti!-

-Grazie.- arrossisce di nuovo. Non credevo fosse così timido.

-Scooter deve essere contento di te...- errore. Cazzo.

-Come fai a sapere di Scooter? Solo io e la mamma siappiamo di lui!-

-Vedi Justin dovrei parlarti...-

-Tu sei strana da quando ti ho conosciuta.-

-Lo so. Ho un segreto, grande. Non so con chi condividerlo. Non ho nessuno.-

-Ma come? Hai detto di vivere ad Atlanta.-

-Non è vero io vivo qui a Stratford.-

-E allora! Vai dai tuoi genitori e dai tuoi amici! Ti accompagno io se vuoi!-

-Sei gentile, ma non posso tornare da loro.-

-In che senso? Ci hai litigato?-

-No, no, peggio.-

-Lasciando stare questo argomento. Come fai a sapere di Scooter?-

-So molte cose su di te, Justin Bieber.-

-Ah si? E come fai?-

-Non ci crederesti. Non ci credo nemmeno io ancora!!-

-Vediamo.-

-L'hai voluto tu: io vengo dal futuro.-

-AHAHHAHAHAHHAHAH!-

-Visto?-

-Ma dai!-

-Prima mi hai chiesto chi era il mio artista preferito. Sei tu Justin. Sei tu.-

-Cooosa?! Come è possibile?-

-Vedi nel futuro diventerai un grande della musica.-

-Si, certo.-

-Mettimi alla prova.-

-Su cosa?-

-Non credi che venga dal futuro, no?-

-Già.-

-Allora fammi delle domande! Cose che solo tu sai!-

-Okay. Dunque... il mio numero preferito?-

-Sei.-

-Cooome?-

-Continua!-

-Il mio colore preferito?-

-Facile. Viola.-

-Cosa mi piace mangiare?-

-Apparte il fatto che vivresti nei fast-food, in particolare Mc Donalds, ti piace la pasta al sugo con le polpette, il gelato e il twix. Ma il cioccolato non ti fa impazzire.-

Si siede sul letto e continua a guardarmi.

-Sono confuso.-

-Lo so. Mi dispiace.-

-Ultima?-

-Sono pronta.-

-Come si chiamano i miei genitori?-

-Tua mamma Patricia Mallette ma tutti la chiamano Pattie. Tuo padre Jeremy Bieber ed è da lui che hai preso la passione per la musica.-

-Sai la mia biografia?-

-Si, tutta a memoria.-

-Perchè?-

-Questa è una faccenda un po' complessa...-

-Prova a spiegarmela.-

-D'accordo. Allora io sono una belieber.-

-Una che?-

-Una belieber. Una tua fan. Ce ne sono 50 milioni in tutto il mondo.-

-Wow. Come è possibile?-

-Beh, hai un grande talento Justin.-

-No, intendo come è possibile che tu sia qui.-

-Non lo so.-

-Come è successo?-

-Allora è cominciato tutto questa mattina. Intendo quella del 2011. Mi sono svegliata e mia sorella Rachel rideva.-

-Perchè rideva?-

-E' imbarazzante il perchè.-

-Prometto di non ridere e non prenderti in giro.-

-Okay, lei rideva perchè avevo pronunciato il tuo nome in continuazione durante la notte. Ti stavo sognando...-

-Ohh.- arrossisce ancora.

-Comunque domani dovrebbe esserci il ballo di fine anno scolastico a scuola così Rachel mi ha proposto di andare con lei a comprare il vestito. Non ho nessun accompagnatore, purtroppo.-

-Strano.-

-Come “strano”?-

-Sei una bella ragazza Meg.-

-Grazie Justin. Nel pomeriggio siamo andate a vedere il vestito ma siamo state interrotte da Stefan. Lui è il quasi ragazzo di mia sorella. Così se ne sono andati insieme e io sono rimasta sola. Poi ha iniziato a piovere e io non avendo l'ombrello sono entrata in un negozio per ripararmi. Lì una donna alquanto strana mi ha fatto vedere una sfera, poi è comparsa della polvere gialla e un pessimo odore. Sono uscita dal negozio e mi sono ritrovata nel 2008.-

-Che strano. Hai provato ad andare di nuovo nel negozio?-

-Si, ma non c'era.-

-Come pensi di fare ora?-

-Non lo so, proprio non lo so.-

-Sono contento di averti conosciuta!-

-Anche io lo sono. Ti prego però di non dire niente a nessuno su quello che ti ho raccontato. In particolare ciò che ti ho detto riguardo al tuo futuro, ti prego.-

-Te lo prometto Meg, questo sarà il nostro segreto.- mi prende la mano e la stringe.

 

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