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Autore: giulina    05/01/2012    11 recensioni
-Missing Moments della storia "La parete di plexiglass"-
Vede un bambino in collo ad un uomo alto alto, che singhiozza disperato.
Che luogo terribile deve essere?
-Allora, cosa hai deciso? Vuoi andare a scuola o no?-
Silenzio, mentre il suono lieve di una campanella, risuona all'interno dell'edificio davanti a lei.
Sente che sta per vomitare il latte che ha bevuto a colazione. Ne è sicura.
-Non vuoi imparare a leggere e scrivere? A contare? A colorare senza uscire fuori dai bordi?-
-Io..io so l-leggere-
-Ma impareresti a leggere ancora meglio di come sai fare! A leggere “supercalifragilistichespiralidoso”-
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da dove sia nata, non lo so proprio.

Spero solo che la apprezziate.

Bacione enorme,

Giulia.

 

 

 

 

Una bambina piange ed un ragazzo fuma una sigaretta seduto sulla panchina umida accanto a lei.

I suoi singhiozzi riempiono l'aria attorno a loro, impedendo ai rumori di una città appena sveglia di importunarli.

Una bambina piange e le sue lacrime colano dai suoi occhi, infiltrandosi sotto al collo del giacchetto rosso e al grembiule blu che indossa per la prima volta nella sua vita.

Le sue guance sono arrossate dal freddo e dalla rabbia che le fa tremare il corpicino minuto. Le mani piccole stringono il bordo della panchina verniciata di verde su cui sono seduti da tempo. Da quanto, di preciso, non si sa.

-Chiara- La voce del ragazzo sembra stanca, infinitamente stanca.

La bambina emette un gemito soffocato.

-Chiara, ti prego- Un rivolo di fumo grigio esce dalle sue labbra screpolate. I suoi occhi sono rivolti verso il cielo grigio sopra le loro teste.

La bambina nega furiosamente con il capo e alcuni ciuffi scuri di capelli le finiscono davanti agli occhi colmi di lacrime versate e da versare.

Il ragazzo, Edoardo, sente la poca forza che aveva nel corpo, lasciarlo. Si massaggia la fronte e le tempie con movimenti circolari.

Quando apre gli occhi, la sua vista è sfuocata.

-Chiara, è tardi-

La bambina prende un respiro tremolante e rilascia altri singhiozzi smorzati dal tessuto del giacchetto.

-N-no- Proferisce in un sussurro.

-No? Sei sicura?-

Lei annuisce, una speranza a calmare il tremito del corpo.

Il ragazzo tira fuori un pacchetto nuovo di sigarette dalla tasca e se ne accende una.

-Vuoi tornare a casa?-

La sua testa annuisce brevemente.

-Bene, perfetto. Sei da sola a casa, lo sai vero? Oggi inizio a lavorare nel palazzone che ti ho fatto vedere ieri. Te lo ricordi, Chiara?-

La bambina rimane in silenzio.

Alza un attimo gli occhi dal cemento freddo che fissa da qualche minuto e guarda davanti a sé.

Un cancello colorato di blu, delle mura gialle e bambini vestiti con grembiuli blu e neri, attaccati alle gambe dei propri genitori. Forse, terrorizzati proprio come lei.

Vede un bambino in collo ad un uomo alto alto, che singhiozza disperato.

Che luogo terribile deve essere?

-Allora, cosa hai deciso? Vuoi andare a scuola o no?-

Silenzio, mentre il suono lieve di una campanella, risuona all'interno dell'edificio davanti a lei.

Sente che sta per vomitare il latte che ha bevuto a colazione. Ne è sicura.

-Non vuoi imparare a leggere e scrivere? A contare? A colorare senza uscire fuori dai bordi?-

-Io..io so l-leggere-

-Ma impareresti a leggere ancora meglio di come sai fare! A leggere “supercalifragilistichespiralidoso”-

Chiara rimane in silenzio mentre la sua mano destra elimina tracce salate vicino al naso e alla bocca.

Edoardo si alza in piedi e getta la sigaretta fumata a metà per terra, pestandola con la scarpa da ginnastica.

Si inginocchia davanti alla sorella che ora ha smesso di piangere, e le accenna un sorriso malinconico.

-È il tuo primo giorno di scuola, salsiccia-

Chiara fa un profondo respiro e nasconde la bocca nel collo del giacchetto. I suoi occhi negli occhi del fratello tanto simili ai suoi.

-F-facciamo un..patto-

-Spara-

-Io..io vado a s-scuola ma tu smetti ...di fumare-

Il ragazzo spalanca gli occhi stupito da quella proposta.

-Cosa?-

-Si. I-io vado a scuola se..se te smetti di fumare-

Edoardo si guarda intorno improvvisamente nervoso. Le sue mani raccolgono quelle piccole e fragili della sorella.

Abbassa per un attimo gli occhi e poi fissa il suo sguardo in quello di Chiara per un lungo istante.

Com'è cresciuta, la sua piccola donna.

Il ragazzo annuisce sorridendo.

Il suo sorriso viene ricambiato dalla sorella che si sfila il cappuccio e scende con un saltello dalla panchina.

-Giurin giurello?-

Edoardo alza la mano e se la posa sul cuore.

-Giurin giurello e mano sul cuore, salsiccia-

Chiara si infila sulle spalle uno zaino rosso che è il doppio di lei e prende la mano che il fratello le sta offrendo.

-Chiara?-

-Si?-

-Guarda qui-

E un flash improvviso le fa socchiudere gli occhi e fare qualche passo all'indietro.

Edoardo le sorride felice, tenendo tra le mani, quasi fosse un tesoro, una macchinetta fotografica usa e getta che ha comprato al supermercato il giorno prima.

La foto del primo giorno di scuola è d'obbligo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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