Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Sallivergron    05/01/2012    1 recensioni
Santana è una cheerleader molto popolare, a scuola è temuta da tutti, offre sempre insulti gratuiti, anche ai docenti e l'unica persona che teme è Quinn, la capo cheerleader nonché sua migliore amica, Quinn è la regina assoluta alla William McKinley High School. Noah "Puck" Puckerman è il "duro" della scuola e gioca nella squadra di football, un suo compagno di squadra è Sam, un ragazzo dalla grande bocca, nonché vittima preferita di Santana, che da libero sfogo alle cattiverie su lui e la sua bocca. Le coppie di questa fan fiction sono Puck/Santana e Sam/Quinn.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Santana
Una volta finita la giornata scolastica andai da Quinn. -Cosa hai deciso?- mi chiese. -Ho deciso di abortire, lui dice che siamo troppo piccoli!- le risposi. -Tesoro ne sei sicura?- mi spostò una ciocca di capelli dalla faccia. -Si, ne sono sicura!- annuì parlando. -Hai già chiamato l'ospedale?- mi domandò. -No non ancora, lo chiamo adesso!- detto questo presi dalla borsa il cellulare e composi il numero, mio padre era un medico, avevo in memoria il numero. -Pronto? Vorrei che mi passaste il reparto di ginecologia!- dissi. Aspettai di parlare con un medico. -Salve, vorrei chiedervi se praticate l'aborto...- chiesi. -Si signorina, ma prima dovremmo incontrarla, per capire se i suoi sono motivi validi!- detto questo presi appuntamento per il giorno dopo e chiesi a Quinn di accompagnarmi, ovviamente lei accettò. 
Quinn 
Il giorno successivo andammo all'ora prestabilita in ospedale. -Prego accomodatevi!- disse il medico indicandoci le due sedie disposte oltre la scrivania. -Chi di voi è la signorina Lopez?- chiese. Santana rispose. -Io!- Il medico la guardò. -Signorina ha dei buoni motivi per abortire?- le chiese. -Si, sono troppo piccola, il mio ragazzo non vuole tenerlo per questo e se i miei lo scoprono mi diseredano!- rispose la mia amica. Io la guardavo, al posto suo non l'avrei mai fatto, un bambino è una cosa stupenda, i miei genitore avrebbero potuto dire o fare qualunque cosa e lo stesso il mio ragazzo, non avrei mai rinunciato a mio figlio. -Posso chiederle quanti anni ha?- le chiese il dottore. -Diciassette!- rispose la ragazza. -Ok, è una sua decisione!- il dottore sfogliò l'agenda. -L'aspetto dopodomani alle 18.30!- dopo aver detto questo io e la mia amica uscimmo dall'ospedale e l'accompagnai a casa. -Sant, io non avrei abortito!- le dissi. Lei scoppiò a piangere. -Quinn non posso crescere un bambino da sola, non posso!- detto questo uscì dalla macchina. Capì che non voleva abortire, voleva quel bambino, ma era spaventata, una volta tornata a casa chiamai Sam al telefono e ne parlai con lui, Ormai era il mio ragazzo, il mio migliore amico, il mio analista. -Sam dobbiamo aiutarla!- dissi io -Non vuole abortire, lo so, ma ha paura di rimanere sola!- continuai. -Tesoro potresti rassicurarla dicendole che noi le staremo sempre accanto e l'aiuteremo sempre!- mi disse. -Hai ragione, le dirò così, però voglio che tu sia con me quando le parlerò!- gli dissi. -Va bene!- mi rispose.
Santana
Tornai a casa, salì in camera. Mia madre mi venne a chiamare per cenare, avevo la nausea, le dissi di aver già cenato. Corsi in bagno, vomitai, andai di sotto, quando mamma mi chiese cosa fossero quei rumori le risposi che parlavo con gli uccelli. Non dormì fino al giorno in cui avrei abortito. Ricordo tutto di quel giorno. Andai in ospedale, all'entrata trovai Quinn e Sam. -Che ci fate qui?- gli chiesi. -Vogliamo impedirti di farlo!- mi disse la mia amica con le braccia incrociate al petto. -Quinn ne abbiamo già parlato!- cercai di superarla ma Sam mi fermò. -Non ti ci mettere anche tu bocca da trota!- continuai. -Santana  ti aiuteremo noi con il bambino, ti staremo vicino sempre, se avrà bisogno di qualunque cosa noi ci saremo, avrà bisogno di una figura paterna? Ci sarà lo zio Sam, avrà bisogno di qualcuno che lo aiuti a rialzarsi quando cade? Ci saremo noi tre. Io tu e Sam, ti prego Sant, non lo fare!- mi disse Quinn, io ero in lacrime, gli abbracciai entrambi. -Grazie, ma ormai ho preso la mia decisione!- detto questo entrai e mi diressi al 3° piano, ginecologia. Camminai per i corridoi, passai davanti al vetro dove mettono i bambini appena nati, c'era un signora che guardava il suo bambino, mi avvicinai a guardarli, erano una cosa magnifica. -Non pensi che siano una meraviglia?- mi chiese la donna. Io sorrisi. -Sei incinta?- mi chiese, annuì. -Di quanto?- continuò. -Di quattro settimane e mezzo!- risposi. La donna sorrise. -Tra nove mesi avrai anche tu un bambino, guarda la mia piccola!- mi indicò sua figlia. -è bellissima!- dissi. -Lo so, assomiglia a quello stronzo del padre!- sorrise la donna. -è una mamma single?- domandai. -Si, il mio ragazzo mi ha lasciata dopo averlo saputo!- mi rispose. -E perché non ha abortito?- le domandai curiosa. -Beh, lei è mia figlia, insomma guardala come avrei potuto farle del male!- mi rispose, io abbassai lo sguardo. Notò il borsone. -Stai andando ad abortire?- mi chiese. Annuì. -Tesoro, te ne pentirai, il tuo ragazzo sarà anche uno stronzo, ma insomma, è il tuo bambino!- mi disse. -Devo andare!- dissi e mi affrettai a raggiungere l'ambulatorio. Fuori c'erano tutte le donne incinte. Il medico mi chiamò, mi fece accomodare e mi disse di aspettarlo. Non appena fu uscito, presi le mie cose e me ne andai. Non ebbi il coraggio di uccidere il mio bambino. Uscì dall'ospedale e vidi Sam e Quinn che mi aspettavano seduti sulla macchina. -Allora l'hai fatto!- disse Quinn. Io feci di no con il capo. -Non ci sono riuscita!- risposi. Loro mi abbracciarono. -Per qualunque cosa ti aiuteremo noi!- mi sentì sollevata. Arrivata a casa chiesi ai miei genitori di sedersi. Loro fecero come gli dissi. -Mamma, papà devo dirvi una cosa importante!- cominciai io. -Sono, sono...sono incinta!- dissi. I miei sbarrarono gli occhi e dissero incazzati qualcosa in spagnolo. Poi mia madre si girò verso di me e disse. -Tu te ne andrai da tua zia a Nashville!- non capì più nulla. -Mi manderai in Tennessee?- le chiesi. -Si, ritornerai solo quando io lo riterrò giusto!- continuò mio padre. Scoppiai a piangere e chiamai Quinn.
Quinn
Santana mi chiamò. Era in lacrime, mi diceva che i suoi l'avrebbero mandata a Nashville, Tennessee. Non ci potevo credere, come avrei fatto ad andare a trovarla? Io in Ohio e lei in Tennessee. Feci un po' di calcoli, con la macchina ci avremmo impiegato 6h e 40m. -Sant non mi importa quanta strada faremo o quanto tempo impiegheremo, io ti verrò a trovare il più possibile, lo dirò anche a Noah!- le dissi. -No, ti prego non dirgli nulla!- mi implorò. -Gli hai detto che hai tenuto il bambino?- le chiesi. -No! Non deve saperlo!- rispose. -Quando partirai?- domandai. -Domani, dopo scuola!- mi rispose. -Ma è troppo presto!- esclamai. -Lo so, ma i miei hanno già fatto tutto, chiamato mia zia, prenotato il volo, domani sarò a Nashville e nessuno può fare niente per evitare che questo accada!-  mi disse. -E con Puck come farai?- le chiesi. -Lo lascerò domani! Ora devo andare buonanotte e grazie per tutto quello che hai fatto per me!- detto questo riattaccò. La mia migliore amica stava partendo e io non potevo fare nulla per impedirglielo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Sallivergron