05/01/2012
2 recensioni
Epilogo.
Quando Naruto entrò nella stanza, troppo bianca, di quell’Ospedale non sapeva che emozioni gli si leggessero sul volto.
La sua piccolina..
Aveva tutti quei tubi piantati nelle braccia, sembrava che fosse imprigionata a quel giaciglio.
Si era seduto alla sedia posta alla destra del letto, Aiko non aveva gli occhi aperti ma respirava e fu dannatamente sollevante sentire quei bip provenire dalle macchine di quella stanza.
Gli prese una mano dolcemente. Era fredda e piccola.
A Naruto venne voglia di piangere, se di felicità o tristezza non lo sapeva.
“Ciao.”
L’Hokage voltò immediatamente il viso e la vide, finalmente sveglia.
Aveva la voce roca e probabilmente parlare gli costava un certo sforzo.
“Shh. Va tutto bene.”
Fece lui, il peso che aveva nel cuore si stava lentamente alleggerendo.
“M-mi.. dispiace”
Mormorò la piccola a fatica mentre guardava gli occhi del padre con un’intensità sempre maggiore.
Brillarono, padre e figlia.
“E’ tutto a posto ora.” Lui le sorrise.
Non sapeva che altro fare, era felice.
Lei scosse leggermente la testa ma questo le bastò per farla gemere di dolore, Naruto sobbalzò ma lei ricambiò con un sorriso malinconico.
“Sono stata una pessima..figlia”
“No. Non è vero.” S’impuntò l’Hokage.
Che senso aveva fare discorsi di quel tipo, in un momento del genere?
“Si invece.” Mormorò ancora la ragazza
“Ho trattato tutti male. Ho trattato te male, e tu non avevi nessuna colpa. Ero arrabbiata con te, tu lo hai mandato laggiù e io mi sono sentita abbandonata. Ma non avrei dovuto e mi dispiace.”
Lei prese un lungo respiro mentre l’uomo che era suo padre sgranò gli occhi.
“F-Fumiaki? “ Balbettò l’Hokage sconvolto. “E’ per lui?”
La figlia sorrise dolcemente e il padre sembrò cadere dalle nuvole “I-io e tua madre sapevamo che, insomma, c’era qualcosa.. ma tu.. sei piccola, lui ha già sedici anni.. “ Poi borbottò qualcosa del tipo ‘Cotta passeggera ’ e 'impossibile'.
Aiko rise.
Naruto si ritrovò a sorridere di riflesso, e strinse la sua mano quando tossì.
La figlia ora lo guardava divertita “Sono piccola? E tu a che età ti sei innamorato della zia Sakura?”
“Ma cosa centra?!” Ormai era rosso in volto “Io amo tua madre, e questo lo scoperto molto tempo dopo!” Inspirò e poi espirò lentamente mormorando “ I primi amori … beata gioventù!”
Vide sua figlia sorridere ancora.
Erano davvero finiti tutti i problemi?
Lui sperava proprio di si.
Fu felice di poter parlare ancora un po’ con la figlia, lei spiegò cos’era successo con quei malviventi e lui si sentiva dannatamente orgoglioso di lei nonostante avesse rischiato di rimetterci la vita. Non lo diede a vedere.
Aiko, tuttavia, non scampo' alla davvero lunghissima ramanzina sul rischio che aveva appena corso.
Poi parlarono ancora, la ragazza rivelò che appena uscita dall’ospedale avrebbe parlato con la sorella perché era estenuante fingere di odiare lei, così come era arduo fingere di odiare tutti quanti, quindi sarebbe tornata quella di tre anni prima.
Anche se sarebbe stato difficile, riallacciare tutti i rapporti.
Era molto determinata.
Suo padre sorrise, ascoltando tutto segno per segno, non perdendosi neanche un sospiro o respiro della giovane.
Dopo un po’ di tempo entrò Sakura che sorrise dolcemente vedendo quella scena tanto amorevole.
Le dispiacque rovinarla con “Aiko, dovresti riposare adesso.”
Naruto annuì “Noi non andiamo via”
Sorrise alla figlia “la mamma ti vorrà vedere quando ti sveglierai, e Chieko vorrà rimproverarti per bene. Riposa adesso.”
Si permise di darle un bacio sulla fronte, Aiko non lo respinse.
L’Hokage era sulla porta quando la figlia lo fermò dicendogli “Grazie, per non esserti arreso con me.. papà.”
Il Sesto Hokage della Foglia uscì commosso, abbracciò la moglie e la figlia quando usci e poi andò dritto dal suo migliore amico.
Un pugno in testa e un “Mannaggia a te e alla tua progenie!”
Nessuno capì niente ma quella notte rimasero svegli, questa volta ansiosi di rivedere la giovane Uzumaki finalmente sveglia.
***
Aiko era tornata.
Ed erano passati due anni da quando aveva rischiato la vita ed aveva ripreso i legami con tutti, al villaggio.
Era diventata una dei Ninja più promettenti, superando persino gli Uchiha aveva stupito tutti. Era determinata a raggiungere i suoi obbiettivi, e nessuno sarebbe riuscito a farle cambiare idea.
Erano passati due anni, adesso, e lei era cresciuta sempre di più, oltre che fisicamente anche mentalmente: maturando di più e legando con molte persone.
Anche se il lavoro di squadra non era esattamente il suo forte, se la cavava abbastanza bene con tutti.
Soprattutto con la sorella: la loro coordinazione era impeccabile.
Finirono in squadra insieme, loro due e la figlia di Shikamaru e Ino.
Un trio tutto al femminile, che prometteva davvero grandi cose.
E poi c'erano gli Uchiha, che con il figlio di Tenten e Neji, che gli davano -ogni volta, anche lontanamente possibile- del filo da torcere.
Ovviamente la competizione era alle stelle.
Aiko, era tornata ad essere finelmente davvero felice.
Ma non aveva dimenticato cosa l'aveva cambiata.
In quel momento si ritrovava nell’ufficio del padre.
Avevano gridato, litigato e avevano persino rischiato di scontrarsi; Aiko era andata lì per un motivo chiaro e preciso, che il padre però non sembrava condividere.
“Non sto chiedendo il tuo permesso.” Sibilò lei.
“E allora perché sei qui?” Gridò lui più arrabbiato che mai.
“Pensavo mi avresti appoggiato, papà.” Mormorò lei abbassando lo sguardo.
“E’ troppo pericoloso”
Rispose più calmo l’Hokage “ Non posso lasciarti andare”
“Sai che sono pronta.” Disse lei più fiera e determinata che mai.
Il padre serrò la mascella sentendo lei che continuava “ La sua missione dura da più di cinque anni! Quanto tempo vuoi ancora far passare?!! Sai che posso farcela.”
“Io..” adesso aveva abbassato lo sguardo.
Quanti pensieri! Quante preoccupazione! Ma non era mai stato un bugiardo, neanche con se stesso.
In un momento gli sembrò di rivedere se stesso quando, contro tutto e tutti, era partito in quelle missioni impossibili solo per ritrovare il suo più grande amico.
I tempi potevano essere cambiati ma le emozioni rimanevano le stesse.
Sempre e comunque.
“Lo so.” Annunciò orgoglioso della figlia
Poi ci fu un eterno momento di silenzio, che aveva meso sotto tensione la ragazza.
Quello che avrebbe detto suo padre, in quel momento, sarebbe stata la scelta definitiva.
“Va’ da lui, porta a termine la missione e torna presto. Sappi però, che se non tornerai verrò a prenderti io stesso e non ammetto obbiezioni.”
Aiko sgranò gli occhi, poi sorrise entusiasta.
Afferrò con vigore la mano che gli aveva teso il padre, sancendo quell’accordo.
“Al diavolo.”
Mormorò contro se stessa anche se Naruto la sentì, un istante dopo lo stava abbracciando “Grazie papà, di non esserti arreso con me.. mai.”
Fin.
Ed eccoci arrivati alla fine..
Mi sembra così strano scriverlo..
Sto già pensando ad un Sequel e ad Un Pre-quel ma, cause di forza maggiore non so ancora se ci riuscirò!
Ad ogni modo, vi farò sapere!
E' stato bello scrivere quest'avventura e volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno rallegrato con le loro recensioni.
Grazie infinite.
E poi volevo anche ringraziare chi ha semplicemente letto, seguendo comunque nell'ombra questa mini avventura.
Nata come One Shot, diventata .. questo!
Ancora grazie, e spero a presto!
Con tanto affetto, Tere <3