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Autore: muriel    22/08/2006    1 recensioni
Chi è la ragazza che giunge a Grimuald Palce? Cosa è venuta a fare? Che rapporti ha con l Ordine della Fenice? Ma soprattutto cosa l'ha fortemente legata a Bill Weasley? Perchè di punto in biaco non l'ha voluto (o forse potuto) più rivedere?? Se v'intriga leggere pure e recensite. PS: Attenzione spoilerini quinto libro di HP.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Recensite!!!!!!!!! Recensite!!!!! Recensite!!

 

Grazie

 

Vostra serva  Muriel

 

 

Bill aveva dormito male, o meglio, non aveva dormito affatto. Nonostante la sera precedente avesse cercato di mantenere un atteggiamento distaccato, in realtà il colloquio avuto con Ian e Remus lo aveva turbato. Ma il fatto che lo aveva sconvolto maggiormente era stata la scoperta del segreto di Moor. Era anche lei un mannaro. Certo non glielo aveva comunicato di persona, ma che lei vivesse li a Fall’s House ne era la prova.

Tale pensiero aveva tenuto sveglio il maggiore dei fratelli Weasley. Aveva riflettuto a lungo, ma non era riuscito a comprendere perché la cugina non si fosse confidata con lui, ma che diplomatasi ad Hogwarts non

si era più fatta viva.

Una miriade di domande gli affollavano la testa: Quando e dove era stata morsa? Chi era stato? Come aveva vissuto la sua vita da quel terribile momento sino ad ora?

Oltre a ciò sospettava che Charlie sapesse tutto già da molto tempo. Del resto lui lavorava in Romania coi draghi e Fall’s House la sede dei mannari est europei, era proprio nei pressi della riserva dove il fratello lavorava. Questo fatto probabilmente aveva permesso a lui d’incontrarsi con la cugina.

 

Come è naturale che sia al mattino l’umore di Bill non era dei migliori e la situazione peggiorò poiché non perse l’occasione di attaccare briga col fratello e soffocarlo di domande su Moor.

Charlie dal canto suo era d’umore discreto poiché era tornato dai suoi amati draghi, ma s’irritò parecchio

quando il fratello gli chiese con un tono vagamente perentorio < Allora fratellino com’è che tu sapevi già l’esistenza di questa…hum come potrei chiamarla organizzazione di ibridi che vorrebbe aiutarci contro Tu Sai Chi? > l’altro cercò di rispondere ma Bill lo interruppe subito < Ma soprattutto perché mi hai tenuto nascosto il fatto che Moor è un mannaro??? Cosa mi rispondi?? >. Stava urlando e i suoi occhi si muovevano in una danza quasi febbrile sul fratello. Questo fece un profondo respiro, per cercare di calmarsi a sua volta < Punto primo ti prego di non chiamarli ibridi, è estremamente offensivo. Punto secondo non ti ho detto nulla perché Moor mi ha detto che avrebbe preferito parlarti di persona. Lo voleva fare ancora l’anno passato quando l’ ho incontrata per la prima volta qui. Ma caro fratellone >proseguì pronunciando quest’ultima parola con un tono di voce colmo d’ironia < tu eri molto impegnato a sbavare dietro all’illustrissima persona di Fleur Delacour. E per questo che hai rifiutato tutti gli inviti a venirmi a trovare qui. E invece lei aveva bisogno di parlar con te. Naturalmente tu sei troppo egoista o forse troppo rincoglionito dalla tua francesina per capire che al mondo ci sono anche altre persone > detto questo uscì sbattendo forte la porta, dirigendosi verso la sala dove avevano cenato la sera prima, e dove tutti ora stavano aspettando loro due per la colazione.

Bill guardò il fratello uscire come una furia dalla stanza, inghiottì parecchia saliva che gli era salita in gola, e sospirò forte.

Possibile che la vita deve essere così complicata????Non c’era mai un momento di pace!.

Tra la lotta contro il Signore Oscuro, il lavoro per l’Ordine della Fenice, era tutto una corsa contro il tempo. Le uniche due cose che lo rilassavano erano il suo lavoro di spezza incantesimi alla Gringott e naturalmente la sua Fleur. Certo il loro rapporto era piuttosto semplice o meglio sua madre, Molly Weasley, lo avrebbe definito superficiale. Ma a Bill piaceva, con la bella mezza veela non doveva mai parlare di argomenti gravosi, anzi moto spesso non doveva parlare affatto, poiché lo faceva solo lei. Si buttava a capofitto in eterni monologhi sul abiti, colleghe di lavoro che lei trovava insopportabili o su come in Francia fosse tutto differente dall’ Inghilterra. Il suo fidanzato non doveva fare altro che annuire di tanto in tanto e guardarla per ora e ore. Tutto ciò portava Bill ad una condizione di semi oblio. Non desiderava altro.

Ora invece la ricomparsa improvvisa della cugina aveva rotto quel poco di equilibrio che c’era nel suo modo di vivere. Doveva affrontarla e chiarire la situazione, ma ne avrebbe avuto il coraggio??

Trascorsero alcuni istanti, Charlie tornò nella stanza per trascinarlo di sotto per la colazione. Sul viso non aveva più impressa un espressione ricolma di rabbia, ma di tranquillità e determinazione. Era fatto così, aveva un carattere decisamente bizzarro. Poteva litigare con una persona, poi scaricare la tensione con gesti bruschi, ma poi tornare a parlare con la suddetta persona e cercare di convincerla che è nel torto, parlando con la calma più assoluta e sorriso cordiale stampato sulla faccia.

In fatti entrato nella stanza, Charlie, sedutosi sul letto del fratello disse < Ti stanno aspettando nella sala da pranzo di sotto; Ian ha urgenza di parlare con te. E lei mi ha assillato per tutto il pasto chidendomi come mai non scendevi e che voleva parlarti > fissò il fratello in attesa di una qualche replica.

Bill che a differenza del fratello, era decisamente impulsivo, facile all’ira e testardo come un ippogrifo bofonchiò, che non aveva nessuna intenzione di scendere.

Poi si arrese, scese nel refettorio, ma nonostante ciò il suo umore rimase cupo per tutto il resto della giornata.

Fece un colazione veloce e non troppo abbondante, poi afferrato il mantello uscì con Ian a passeggiare per la riserva di draghi e discutere più approfonditamente dei fatti accennati la sera prima.

< Allora penso di non essere stato troppo esauriente l’altra sera. Ora che posiamo parlare in pace credo sia il caso si illustrarti nei particolari come intendiamo agire. Per ora ti ho spiegato le motivazioni che ci hanno spinto a collaborare con voi > sorrise incoraggiante.

< Ma Charlie non dovrebbe essere informato anche lui?>

< No non è necessario. Lui ha preso contatti con noi quasi un anno fa. Sa già tutto ciò che deve sapere. In questo preciso istante lui e Remus si sono materializzati al Ministero della Magia per verificare la presenza di un oggetto che potrebbe essere determinante per la vostra lotta contro Voldemort. Mi dispiace che tuo fratello non ti abbia detto nulla, ma sai sino a che non avresti accettato di venire qui, non volevamo rischiare di passarvi informazioni>

Bill annuì convinto.

< Ora > proseguì l’altro < voi dell’Ordine grazie a Silente, siete venuti alla conoscenza dell’esistenza di una Profezia, riguardante Voldemort e un ragazzo, il solo in grado di sconfiggere definitivamente il Signore Oscuro. Albus Silente è convinto che si tratti quasi certamente si Harry Potter. Ma quello di cui dobbiamo preoccuparci ora è che Voldemort vuole rubare la Profezia. Anche se,ora come ora,non siamo del tutto sicuri che sappia dove è custodita. Invece noi se abbiamo fortuna tra qualche ora potremmo avere una risposta a questo quesito >

< E dove credete che possa essere nascosta? > chiese il rosso.

< Al Ministero nell’ Ufficio Misteri è per questo che Charlie e Remus sono là ora. Il nostro obiettivo è quello di impedire che Colui che non deve essere nominato la trovi. Abbiamo delle spie tra il nemico che ci fanno rapporti dettagliati sulle loro azioni. Allora sei dei nostri? >

< Certo > rispose di botto il ragazzo e strinse con vigore la mano a Ian.

< Bene sarà maglio tornare, le donne del branco si arrabbieranno molto se arriveremo in ritardo a pranzo > disse il capo branco incamminandosi verso Fall’s House < Poi nel pomeriggio, in attesa del ritorno di Remus e Charlie dal Ministero e della mia spia dalla sua missione, potremmo fare visita ai draghi. Tuo fratello ha fatto un magnifico lavoro con loro. Certo è impossibile addomesticarli, ma dal nobile popolo che sono ci hanno sempre offerto sempre il loro aiuto.>

 

 

Dopo pranzo infatti i due si addentrarono nella riserva dragonica. Camminarono per un oretta, addentrandosi sempre più nella boscaglia. Giunsero nei pressi di una radura dove scorsero un una scena che fece restare Bill di sasso, Ian invece sembrava trovare tutto ciò di routine.

Moor ( che il maggiore di Weasley aveva avuto “la fortuna di non incontrare per tutto il giorno) sedeva in groppo ad un drago. Era talmente alto che la testa del animale spuntava al di sopra degli abeti più alti. Era di un colore blu notte e le squame del dorso, erano così lucenti che risplendevano al sole come gemme azzurre.

< Salute a voi > urlò Moor dalla sua posizione agitando le braccia nella loro direzione.

< Buon giorno Capo e salute a te nuovo venuto > disse una voce profonda e possente, ma nel contempo dolce.

Era stato il drago a parlare.

Il maggiore dei Weasley divenne improvvisamente di  un colorito cereo e si bloccò nel punto dove si trovava non riuscendo a muovere un muscolo.

Ian da canto suo si avvicinò alla ragazza, che nel frattempo, con un agile balzo era scesa dal dorso del drago.

Moor si avvicinò ai due e disse < Cugino che ti prende??>

l’altro rispose balbettando < Il – Il  dra – drago pa – parla?? >.

La ragazza scoppiò in una fragorosa risata < Si lei pala > .

< Lei ? > chiese Bill

< E’ una dragonessa. Il suo nome è Talika ed è un drago parlante >.

< Era questo che intendevo, quando questa mattina ti ho accennato che i draghi ci aiutavano >.

Il maggiore dei Weasley salutò con un certo timore la dragonessa, la qualche rispose con un profondo inchino.

< Ci stavamo esercitando > disse Moor < Si > aggiunse Talika < e Ian devi proprio vedere come è migliorata. Siamo arrivate sino a quasi al confine della riserva. Non era mai riuscita a starmi in groppo per così tanto tempo >.

< Infatti > affermò la ragazza  con un sospiro la ragazza < Ho le gambe che mi fanno cos’ male da tremare > poi ridacchiò tra sé e se, come se lo trovasse buffo e avvicinatasi al drago femmina la librò dalla sella.

La dragonessa salutò i tre maghi con un ennesimo profondo inchino e si allontanò dicendo < Io torno nella mia grotta, e sarà meglio che anche voi ve ne andiate di qui perché sta per tornare Axel con Feldes >.

< Andiamo ora > disse Ian < aspettiamo Axel a Falls’ House , prima dovrà occuparsi del suo drago. A meno che tu Moor non voglia aspettarlo? >.

La rossa scosse la testa < No, no vengo con voi > e s’incamminò con loro.

< Strano pensavo che fossi ansiosa di vederlo. Sono due  mesi che è via > le chiese stuzzicandola Ian

Lei gli lanciò  un occhiata di sbieco e seccata aggiunse che non erano affari suoi. Poi li mollò dicendo che doveva andare ad aiutare le altre donne per la cena, allontanandosi in fretta  e furia.

Ian ridacchiò divertito, mentre Bill lo fissava stupito è confuso.

< Accidenti che caratterino. Come appartenente al branco non ho mai avuto nulla da ridire su di lei > aggiunse il capo branco < e non lo dico solamente perché è tua cugina, ma da quando è diventata la compagna di Axel è cambiata in un modo spaventoso. Intrattabile sempre nervosa, facilmente irritabile e violenta. Se ti trovi nei paraggi di una delle sue sfuriate, amico, ti consiglio di dileguarti, altrimenti rischi di esseri coinvolto nelle liti tra quei due. Pensa che addirittura l’ultima volta mi sono beccato un sonoro

 ceffone in viso. > rise ancora estremamente divertito poi s’incamminò anche lui verso Fall’s House.

 

 

Quella stessa  sera tutto il branco e i due fratelli Weasley si stavano apprestando a cenare, quando le fiamme dell’enorme caminetto nella sala del refettorio, si tinsero di verde. Un uomo comparve tra le fiamme:

aveva una figura alta e snella, ma si potevano intravedere i muscoli attraverso la sottile stoffa della camicia di lino bianco. Anche le gambe erano prestanti e forti,nelle brache di stoffa nera.

I lineamenti del viso erano regolari, gli zigomi alti, la bocca sottile. La guancia sinistra era solcata da una cicatrice lunga, che partiva dallo zigomo sino a sotto il mento. I capelli erano corvini leggermente mossi gli arrivavano al livello delle spalle incorniciandogli il viso.

Ma quello che colpiva maggiormente erano gli occhi, dallo guardo tagliente, penetrante, che sapevano mettere a nudo l’anima di chi veniva osservato. ;a la loro vera particolarità era il fatto che l’occhi destro era di un blu notte, l’altro era invece di un bel verde acceso. Questa caratteristica dava all’uomo un’ aria colma di mistero.

Moor trattenne il respirò, si alzò di scatto da tavola e , lanciando un’occhiata di fuoco al nuovo arrivato, si dileguò su per le scale, per poi giungere la piano superiore.

Ian inghiotti il boccone di pasticcio di carne che si stava preparando a degustare, si alzò in piedi e salutò il nuovo arrivato con un cenno del capo < Ciao Axel > l’alto non si degnò di rispondere , si avvicinò al suo interlocutore e iniziò a sussurrargli freneticamente all’orecchio. Poi d’improvviso tacque, Ian annuì soddisfatto, e lo congedò.

L’uomo chiamato Axel si avviò su per le scale. I commensali, che nel frattempo si erano fermati ad osservare incuriositi la scena, ripresero a mangiare.

Ian prese la parola, rivolgendosi a Lupin, Bill e Charlie, che sedevano accanto a lui < Axel mi ha appena informato degli piani escogitati dai Mangiamorte e dal Signore  Oscuro, ma non c’è fretta il nemico è in svantaggio. Non hanno neppure la minima idea di dove sia la Profezia. Invece noi si> e additando a Lupin e Charlie < Grazie a voi due abbiamo la conferma che si trova al Ministero > e fregandosi le mani < ha riferito interessanti notizie sulla posizione e le intenzioni di Fernin Greyback. Speriamo non faccia sciocchezze.

Comunque ne parleremo domani mattina all’alba. Ho indetto un consiglio straordinario.>

Poi si avventò sul suo pasticcio di carne e non proferì altra parola per tutta la sera.

 

Bill era colmo di dubbi e di crucci E così Moor aveva un compagno. Ma perché questa notizia lo aveva sconvolto quasi quanto quella della sua identità di mannaro. E allora se lui lavorava per Ian e viveva a Fall’s House, voleva dire che anche lui era un mannaro. E soprattutto che cosa lo llegava a Fernin Greyback? E inoltre con Moor dove parlarci oppure? E ora come avrebbe potuto fare? Forse era lei che si sarebbe avvicinato a lui….. E un altro dubbio come mai i draghi che con cui si erano scontrati all’arrivo in Romania gli avevano attaccati, se Moor e altri abitanti di Fall’s House li cavalcavano. Forse non erano parlanti??

 

 

  
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