Recensite!!!!!!!!! Recensite!!!!!
Recensite!!
Grazie
Vostra
serva Muriel
Bill aveva dormito male, o meglio,
non aveva dormito affatto. Nonostante la sera precedente avesse cercato di
mantenere un atteggiamento distaccato, in realtà il colloquio avuto con Ian e
Remus lo aveva turbato. Ma il fatto che lo aveva sconvolto maggiormente era
stata la scoperta del segreto di Moor. Era anche lei un mannaro. Certo non
glielo aveva comunicato di persona, ma che lei vivesse li a Fall’s House ne era
la prova.
Tale pensiero aveva tenuto sveglio
il maggiore dei fratelli Weasley. Aveva riflettuto a lungo, ma non era riuscito
a comprendere perché la cugina non si fosse confidata con lui, ma che
diplomatasi ad Hogwarts non
si era più fatta viva.
Una miriade di domande gli
affollavano la testa: Quando e dove era
stata morsa? Chi era stato? Come aveva vissuto la sua vita da quel terribile
momento sino ad ora?
Oltre a ciò sospettava che Charlie
sapesse tutto già da molto tempo. Del resto lui lavorava in Romania coi draghi e
Fall’s House la sede dei mannari est europei, era proprio nei pressi della
riserva dove il fratello lavorava. Questo fatto probabilmente aveva permesso a
lui d’incontrarsi con la cugina.
Come è naturale che sia al mattino
l’umore di Bill non era dei migliori e la situazione peggiorò poiché non perse
l’occasione di attaccare briga col fratello e soffocarlo di domande su
Moor.
Charlie dal canto suo era d’umore
discreto poiché era tornato dai suoi amati draghi, ma s’irritò
parecchio
quando il fratello gli chiese con
un tono vagamente perentorio < Allora fratellino com’è che tu sapevi già
l’esistenza di questa…hum come potrei chiamarla organizzazione di ibridi che
vorrebbe aiutarci contro Tu Sai Chi? > l’altro cercò di rispondere ma Bill lo
interruppe subito < Ma soprattutto perché mi hai tenuto nascosto il fatto che
Moor è un mannaro??? Cosa mi rispondi?? >. Stava urlando e i suoi occhi si
muovevano in una danza quasi febbrile sul fratello. Questo fece un profondo
respiro, per cercare di calmarsi a sua volta < Punto primo ti prego di non
chiamarli ibridi, è estremamente offensivo. Punto secondo non ti ho detto nulla
perché Moor mi ha detto che avrebbe preferito parlarti di persona. Lo voleva
fare ancora l’anno passato quando l’ ho incontrata per la prima volta qui. Ma
caro fratellone >proseguì pronunciando quest’ultima parola con un tono di
voce colmo d’ironia < tu eri molto impegnato a sbavare dietro
all’illustrissima persona di Fleur Delacour. E per questo che hai rifiutato
tutti gli inviti a venirmi a trovare qui. E invece lei aveva bisogno di parlar
con te. Naturalmente tu sei troppo egoista o forse troppo rincoglionito dalla
tua francesina per capire che al mondo ci sono anche altre persone > detto
questo uscì sbattendo forte la porta, dirigendosi verso la sala dove avevano
cenato la sera prima, e dove tutti ora stavano aspettando loro due per la
colazione.
Bill guardò il fratello uscire come
una furia dalla stanza, inghiottì parecchia saliva che gli era salita in gola, e
sospirò forte.
Possibile che la vita deve essere
così complicata????Non c’era mai un momento di pace!.
Tra la lotta contro il Signore
Oscuro, il lavoro per l’Ordine della Fenice, era tutto una corsa contro il
tempo. Le uniche due cose che lo rilassavano erano il suo lavoro di spezza
incantesimi alla Gringott e naturalmente la sua Fleur. Certo il loro rapporto
era piuttosto semplice o meglio sua madre, Molly Weasley, lo avrebbe definito
superficiale. Ma a Bill piaceva, con la bella mezza veela non doveva mai parlare
di argomenti gravosi, anzi moto spesso non doveva parlare affatto, poiché lo
faceva solo lei. Si buttava a capofitto in eterni monologhi sul abiti, colleghe
di lavoro che lei trovava insopportabili o su come in Francia fosse tutto
differente dall’ Inghilterra. Il suo fidanzato non doveva fare altro che annuire
di tanto in tanto e guardarla per ora e ore. Tutto ciò portava Bill ad una
condizione di semi oblio. Non desiderava altro.
Ora invece la ricomparsa improvvisa
della cugina aveva rotto quel poco di equilibrio che c’era nel suo modo di
vivere. Doveva affrontarla e chiarire la situazione, ma ne avrebbe avuto il
coraggio??
Trascorsero alcuni istanti, Charlie
tornò nella stanza per trascinarlo di sotto per la colazione. Sul viso non aveva
più impressa un espressione ricolma di rabbia, ma di tranquillità e
determinazione. Era fatto così, aveva un carattere decisamente bizzarro. Poteva
litigare con una persona, poi scaricare la tensione con gesti bruschi, ma poi
tornare a parlare con la suddetta persona e cercare di convincerla che è nel
torto, parlando con la calma più assoluta e sorriso cordiale stampato sulla
faccia.
In fatti entrato nella stanza,
Charlie, sedutosi sul letto del fratello disse < Ti stanno aspettando nella
sala da pranzo di sotto; Ian ha urgenza di parlare con te. E lei mi ha assillato
per tutto il pasto chidendomi come mai non scendevi e che voleva parlarti >
fissò il fratello in attesa di una qualche replica.
Bill che a differenza del fratello,
era decisamente impulsivo, facile all’ira e testardo come un ippogrifo
bofonchiò, che non aveva nessuna intenzione di scendere.
Poi si arrese, scese nel
refettorio, ma nonostante ciò il suo umore rimase cupo per tutto il resto della
giornata.
Fece un colazione veloce e non
troppo abbondante, poi afferrato il mantello uscì con Ian a passeggiare per la
riserva di draghi e discutere più approfonditamente dei fatti accennati la sera
prima.
< Allora penso di non essere
stato troppo esauriente l’altra sera. Ora che posiamo parlare in pace credo sia
il caso si illustrarti nei particolari come intendiamo agire. Per ora ti ho
spiegato le motivazioni che ci hanno spinto a collaborare con voi > sorrise
incoraggiante.
< Ma Charlie non dovrebbe essere
informato anche lui?>
< No non è necessario. Lui ha
preso contatti con noi quasi un anno fa. Sa già tutto ciò che deve sapere. In
questo preciso istante lui e Remus si sono materializzati al Ministero della
Magia per verificare la presenza di un oggetto che potrebbe essere determinante
per la vostra lotta contro Voldemort. Mi dispiace che tuo fratello non ti abbia
detto nulla, ma sai sino a che non avresti accettato di venire qui, non volevamo
rischiare di passarvi informazioni>
Bill annuì convinto.
< Ora > proseguì l’altro <
voi dell’Ordine grazie a Silente, siete venuti alla conoscenza dell’esistenza di
una Profezia, riguardante Voldemort e un ragazzo, il solo in grado di
sconfiggere definitivamente il Signore Oscuro. Albus Silente è convinto che si
tratti quasi certamente si Harry Potter. Ma quello di cui dobbiamo preoccuparci
ora è che Voldemort vuole rubare
< E dove credete che possa
essere nascosta? > chiese il rosso.
< Al Ministero nell’ Ufficio
Misteri è per questo che Charlie e Remus sono là ora. Il nostro obiettivo è
quello di impedire che Colui che non deve essere nominato la trovi. Abbiamo
delle spie tra il nemico che ci fanno rapporti dettagliati sulle loro azioni.
Allora sei dei nostri? >
< Certo > rispose di botto il
ragazzo e strinse con vigore la mano a Ian.
< Bene sarà maglio tornare, le
donne del branco si arrabbieranno molto se arriveremo in ritardo a pranzo >
disse il capo branco incamminandosi verso Fall’s House < Poi nel pomeriggio,
in attesa del ritorno di Remus e Charlie dal Ministero e della mia spia dalla
sua missione, potremmo fare visita ai draghi. Tuo fratello ha fatto un magnifico
lavoro con loro. Certo è impossibile addomesticarli, ma dal nobile popolo che
sono ci hanno sempre offerto sempre il loro aiuto.>
Dopo pranzo infatti i due si
addentrarono nella riserva dragonica. Camminarono per un oretta, addentrandosi
sempre più nella boscaglia. Giunsero nei pressi di una radura dove scorsero un
una scena che fece restare Bill di sasso, Ian invece sembrava trovare tutto ciò
di routine.
Moor ( che il maggiore di Weasley
aveva avuto “la fortuna di non incontrare per tutto il giorno) sedeva in groppo
ad un drago. Era talmente alto che la testa del animale spuntava al di sopra
degli abeti più alti. Era di un colore blu notte e le squame del dorso, erano
così lucenti che risplendevano al sole come gemme azzurre.
< Salute a voi > urlò Moor
dalla sua posizione agitando le braccia nella loro
direzione.
< Buon giorno Capo e salute a te
nuovo venuto > disse una voce profonda e possente, ma nel contempo
dolce.
Era stato il drago a
parlare.
Il maggiore dei Weasley divenne
improvvisamente di un colorito
cereo e si bloccò nel punto dove si trovava non riuscendo a muovere un muscolo.
Ian da canto suo si avvicinò alla
ragazza, che nel frattempo, con un agile balzo era scesa dal dorso del
drago.
Moor si avvicinò ai due e disse
< Cugino che ti prende??>
l’altro rispose balbettando < Il
– Il dra – drago pa – parla??
>.
La ragazza scoppiò in una fragorosa
risata < Si lei pala > .
< Lei ? > chiese
Bill
< E’ una dragonessa. Il suo nome
è Talika ed è un drago parlante >.
< Era questo che intendevo,
quando questa mattina ti ho accennato che i draghi ci aiutavano
>.
Il maggiore dei Weasley salutò con
un certo timore la dragonessa, la qualche rispose con un profondo inchino.
< Ci stavamo esercitando >
disse Moor < Si > aggiunse Talika < e Ian devi proprio vedere come è
migliorata. Siamo arrivate sino a quasi al confine della riserva. Non era mai
riuscita a starmi in groppo per così tanto tempo >.
< Infatti > affermò la
ragazza con un sospiro la ragazza
< Ho le gambe che mi fanno cos’ male da tremare > poi ridacchiò tra sé e
se, come se lo trovasse buffo e avvicinatasi al drago femmina la librò dalla
sella.
La dragonessa salutò i tre maghi
con un ennesimo profondo inchino e si allontanò dicendo < Io torno nella mia
grotta, e sarà meglio che anche voi ve ne andiate di qui perché sta per tornare
Axel con Feldes >.
< Andiamo ora > disse Ian
< aspettiamo Axel a Falls’ House , prima dovrà occuparsi del suo drago. A
meno che tu Moor non voglia aspettarlo? >.
La rossa scosse la testa < No,
no vengo con voi > e s’incamminò con loro.
< Strano pensavo che fossi
ansiosa di vederlo. Sono due mesi
che è via > le chiese stuzzicandola Ian
Lei gli lanciò un occhiata di sbieco e seccata aggiunse
che non erano affari suoi. Poi li mollò dicendo che doveva andare ad aiutare le
altre donne per la cena, allontanandosi in fretta e furia.
Ian ridacchiò divertito, mentre
Bill lo fissava stupito è confuso.
< Accidenti che caratterino.
Come appartenente al branco non ho mai avuto nulla da ridire su di lei >
aggiunse il capo branco < e non lo dico solamente perché è tua cugina, ma da
quando è diventata la compagna di Axel è cambiata in un modo spaventoso.
Intrattabile sempre nervosa, facilmente irritabile e violenta. Se ti trovi nei
paraggi di una delle sue sfuriate, amico, ti consiglio di dileguarti, altrimenti
rischi di esseri coinvolto nelle liti tra quei due. Pensa che addirittura
l’ultima volta mi sono beccato un sonoro
ceffone in viso. > rise ancora
estremamente divertito poi s’incamminò anche lui verso Fall’s
House.
Quella stessa sera tutto il branco e i due fratelli
Weasley si stavano apprestando a cenare, quando le fiamme dell’enorme caminetto
nella sala del refettorio, si tinsero di verde. Un uomo comparve tra le
fiamme:
aveva una figura alta e snella, ma
si potevano intravedere i muscoli attraverso la sottile stoffa della camicia di
lino bianco. Anche le gambe erano prestanti e forti,nelle brache di stoffa
nera.
I lineamenti del viso erano
regolari, gli zigomi alti, la bocca sottile. La guancia sinistra era solcata da
una cicatrice lunga, che partiva dallo zigomo sino a sotto il mento. I capelli
erano corvini leggermente mossi gli arrivavano al livello delle spalle
incorniciandogli il viso.
Ma quello che colpiva maggiormente
erano gli occhi, dallo guardo tagliente, penetrante, che sapevano mettere a nudo
l’anima di chi veniva osservato. ;a la loro vera particolarità era il fatto che
l’occhi destro era di un blu notte, l’altro era invece di un bel verde acceso.
Questa caratteristica dava all’uomo un’ aria colma di
mistero.
Moor trattenne il respirò, si alzò
di scatto da tavola e , lanciando un’occhiata di fuoco al nuovo arrivato, si
dileguò su per le scale, per poi giungere la piano
superiore.
Ian inghiotti il boccone di
pasticcio di carne che si stava preparando a degustare, si alzò in piedi e
salutò il nuovo arrivato con un cenno del capo < Ciao Axel > l’alto non si
degnò di rispondere , si avvicinò al suo interlocutore e iniziò a sussurrargli
freneticamente all’orecchio. Poi d’improvviso tacque, Ian annuì soddisfatto, e
lo congedò.
L’uomo chiamato Axel si avviò su
per le scale. I commensali, che nel frattempo si erano fermati ad osservare
incuriositi la scena, ripresero a mangiare.
Ian prese la parola, rivolgendosi a
Lupin, Bill e Charlie, che sedevano accanto a lui < Axel mi ha appena
informato degli piani escogitati dai Mangiamorte e dal Signore Oscuro, ma non c’è fretta il nemico è in
svantaggio. Non hanno neppure la minima idea di dove sia
Comunque ne
parleremo domani mattina all’alba. Ho indetto un consiglio
straordinario.>
Poi si avventò sul
suo pasticcio di carne e non proferì altra parola per tutta la
sera.
Bill era colmo di
dubbi e di crucci E così Moor aveva un
compagno. Ma perché questa notizia lo aveva sconvolto quasi quanto quella della
sua identità di mannaro. E allora se lui lavorava per Ian e viveva a Fall’s
House, voleva dire che anche lui era un mannaro. E soprattutto che cosa lo
llegava a Fernin Greyback? E inoltre con Moor dove parlarci oppure? E ora come
avrebbe potuto fare? Forse era lei che si sarebbe avvicinato a lui….. E un altro
dubbio come mai i draghi che con cui si erano scontrati all’arrivo in Romania
gli avevano attaccati, se Moor e altri abitanti di Fall’s House li cavalcavano.
Forse non erano parlanti??