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Autore: Fiveherosavedme    06/01/2012    9 recensioni
Amy: una ragazza difficile, una ragazza che si sente sbagliata.
Senza un padre, senza una madre.
Da due anni vive a Londra, dalla zia.
Nella sua scuola, cinque ragazzi che odia, uno in particolare: Zayn Malik.
Dopo che sua zia comincia a frequentare il padre di Zayn, con l' idea di andare a vivere insieme Amy conosce meglio Zayn e i suoi amici: E se quest' odio si trasformasse in amore (?)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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E se quest' odio si trasformasse in amore (?)

Capitolo uno. 

Ero seduta sugli scalini dell' entrata, ero in un angolo non mi piaceva stare al centro dell' attenzione, anche se era inevitabile non incontrare gli sguardi degli studenti che entravano nell' enorme edificio.
Mi sentivo in imbarazzo in mezzo a tutti quei ragazzi: erano tutti così 'normali' ai miei occhi, tutti così incredibilmente uguali e perfetti: Io non ero così, io mi sentivo sbagliata. Frugai nella borsa e ne tirai fuori il mio amato pacchetto di sigarette senza il quale non uscivo mai.
Misi in bocca una delle mie 'merit', feci per accenderla quando qualcuno da dietro mi sfilò la sigaretta di bocca. Mi alzai di scatto: 'Ma che diamine!?'.
Quello sbruffone di Zayn Malik giaceva in piedi appoggiato al muretto che giocherellava con la merit che poco prima stavo per fumarmi. 'Razza di scemo, intendi rimarmela?' Lo fulminai con lo sguardo ma lui non fece cenno di volermi restituire la mia sigaretta, anzi estrasse dalla tasca del giubbotto, nero di pelle un' accendino, anch'esso nero: e si accese la sigaretta, la mia sigaretta. Restavo lì infuriata a guardarlo. Lo fissavo in quegli occhi, che erano così belli, così stupendi.. a quel pensiero un brivido mi attraversò la schiena riportandomi alla realtà.
Con un gesto veloce della mano gli sfilai la sigaretta di bocca: 'Hey, volevo finirmela!' A quelle parole non resisti più: 'Che cosa hai detto? Razza di deficiente, non lo vedi che questa sigaretta è mia? Me ne stavo tranquilla per i fatti miei e tu vieni e mi freghi la mia merit? Ma tu sei pazzo, e ora hai pure il coraggio di dirmi che te la volevi finire? Va a quel paese, Malik, dal cuore, proprio'. Gli passai di fianco e con passo pesante mi avviai verso il mio armadietto.
I miei stivali neri di pelle non facevano rumore contro il pavimento della scuola a differenza di tutto quei tacchi che indossava la maggior parte delle ragazze. Arrivai al mio armadietto, presi dalla mia borsa i libri che avevo portato a casa e li buttai nell' armadietto per poi prendere quelli di letteratura.
Ripensai alla scena che era accaduta pochi minuti prima: conoscevo Malik da sempre. Era sempre stato uno dei soliti ragazzi che le ragazze le usa e basta con me ci aveva provato più di una volta ma io non ci ero cascata. Mi voltai cercando di scacciare quei pensieri ma mi ritrovai davanti un riccio castano con dei meravigliosi occhi verdi: Harry, Harry Styles. Nonché uno dei migliori amici di Malik. 'Hey bellissima, hai dato una bella lezione al mio amico, eh!' Rimasi stupita da quelle parole, mi irritavano sia Zayn che tutta la sua bella compagnia di amichetti, solo Liam si salvava.. già quel Liam così dolce. 'C'è qualcuno?' Disse Harry passandomi più volte con la mano davanti agli occhi: 'Sì, scusa, stavo pensando ad altro.
Comunque, che cosa vuoi, Styles?' Mi guardò dall' alto in basso mi scrutò e mi disse: 'Lo sai di essere davvero molto carina?' Si avvicinava sempre di più a me posai una mano sul suo petto, strinsi la sua maglietta bianca attillata e lo tirai verso di me a pochi centimetri dalle mie labbra: 'Va a quel paese, Styles. Tu e il tuo amichetto avete rotto con 'sti giochetti, lasciatemi in pace'.
Mi girai e entrai nell' aula di letteratura che ormai avevo raggiunto. Mi sentivo il suo sguardo addosso, lo sentii imprecare per poi andarsene. Mi lascai cadere sul banco, frugai nella borsa e presi l' ipod: non mi andava proprio di seguire la lezione.
Entrò il professore e cominciò a parlare. Io ero immersa nei miei pensieri con il sottofondo di P!nk. 'Signorina Davies? E' con noi?' Il professore cercava di attirare la mia attenzione e mi dava sui nervi, mi ero proprio rotta di tutta questa roba così sbottai: 'Di sicuro i miei pensieri sono più interessanti della sua inutile lezione.' Il signor Smith strabuzzò gli occhi per poi dirmi: 'Signorina Davies se ci tiene proprio ad andare dal preside prego, qui non è più gradita'. Indicò la porta, io mi alzai e a passo pesante uscii sbattendo la porta.
Non mi diressi verso l' ufficio del preside tutto ciò che mi mancava era una delle solite prediche del preside. Uscii nel cortile, raggirai la scuola e raggiunsi il campo di football che era vuoto.
Ero lì, seduta sugli spalti a pensare. Pensavo a quanto era cambiata la mia vita da quando mi ero trasferita lì: prima ero una ragazza solare e sempre sorridente, ero popolare e avevo mille amici. Poi il 12 Ottobre di due anni fa, mia madre morì. Non avevo un padre, se ne era andato quando io ero molto piccola, se ne era andato quando aveva scoperto della malattia di mia madre. Mia madre era tutto ciò che mi restava e io l'amavo e non mi importava della sua malattia, le volevo bene.
Dopo la sua morte ero stata costretta a trasferirmi a Londra dall' unica zia che avevo: Zia Rose che era la sorella di mia madre. Lavorava sempre, a casa non c'era mai. Aveva una bella casa: una bellissima villa e mi piaceva ma non ero più io.
Non ero più la Amy di due anni prima: mi sfogavo fumando e a scuola andavo male, ma il motivo di tutte le mie sofferenze era che non avevo amici. Mi trovavo male lì non mi sentivo a casa. L' anno prima avevo un' amica, Nathalie, l' amavo, lei era come me. Ma si era trasferita: chissà perché, ma tutte le persone che amo, sono destinate a lasciarmi.
Senza accorgermene le lacrime cominciarono a bagnarmi il viso. Presi le mie amate merit e cominciai a fumarne una ad una fino a finire il pacchetto. Erano passate due ore, almeno così credevo, decisi che era ora di tornare in classe anche se non ne avevo la minima voglia.
Feci per alzarmi quando dietro di me, sentii una voce e la riconobbi subito: 'Hey, Amy aspetta, perché stai piangendo?'. 

my space.

Heilà, carote!

E' la prima FF che scrivo. Il primo capitolo non è uno dei migliori, ma è una specie di prologo.
Cosa ne pensate? Fa un po' schifo, ma i prossimi saranno migliori e avranno anche più carattere.

Recensite, eh! Aggiornerò appena posso: il capitolo 2 è già pronto, ma devo ancora rivederlo.

#Tantolovee, la vostra Amy.
  
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