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Autore: niallsboobs    06/01/2012    3 recensioni
“Ehi Andy, sganciamene uno forte” solo questo dico ormai da un’ora.
Eccomi qua, Victoria Brown, alta, magra, lunghi capelli ondulati di un rosso scuro che arrivano fin sotto al seno e due occhioni azzurri che ipnotizzano chiunque si soffermasse a guardarli.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii una porta, doveva essere il bagno. Finalmente, non vedevo l’ora di farmi una doccia, puzzavo ancora di alcool. Accesi l’acqua, tolsi tutti gli indumenti che coprivano il mio esile corpo e mi infilai nella doccia. Di solito le mie docce duravano dai 20 ai 30 minuti, ma siccome c’erano dei ragazzi al piano di sotto decisi di fare più in fretta che potevo.
Finito di lavarmi presi un asciugamano e mi ci avvolsi dentro, non era molto coprente. Uscii dal bagno sperando di non incontrare nessuno, e fortunatamente fu così. Mi incamminai verso la camera dove mi ero svegliata stamattina, aprii la porta e me la richiusi alla spalle.
“Ehi bellezza” mi girai di scatto con una mano sul cuore, che batteva all’impazzata dallo spavento.
“Zayn, che ci fai qua? Esci subito da questa camera, devo cambiarmi” dissi al moro seduto sul letto tenendo stretto il mio intimo tra le mani. Senza ricevere risposta mi recai verso il mucchio di vestiti posti per terra, dove recuperai l’abito che indossavo la serata scorsa.
Con la coda dell’occhio vidi Zayn alzarsi dal letto e venire verso di me. “Sai, sono sempre stato attratto dalle rosse.” disse in modo malizioso, posando da dietro le sue grandi mani sui miei fianchi. “Non so perché, ma ho il presentimento che se fossi stata bionda avresti detto la stessa frase, cambiando solo l’ultima parola” dissi girandomi e dirigendomi verso la porta, per poi aprirla. Feci segno a Zayn di uscire e stranamente mi ascoltò.
Così chiusi la porta e rimisi il mio abito. Quando ad un certo punto sento squillare il mio telefono. Lessi il nome sul display, era Jessie. Risposi “Jess, scu..” “Victoria Katherine Brown, dove cazzo sei? Ieri sera hai lasciato sole al locale sia me che Allie, e siamo dovute andare a dormire da mia zia, visto che le chiavi ce le hai tu.”
Cazzo, ho combinato un casino. “Vicky, sul serio. Dove sei? Ci hai fatto preoccupare a morte” chiese con un tono un po’ più dolce. “Scusate davvero tanto, solo che ieri sera ho alzato un po’ troppo il gomito e, hai presente il barista carino? Andy, ecco. Mi ha portato a casa  sua con l’intento di portarmi a letto, ma alla fine non abbiamo fatto niente.”
Speravo non si incazzasse tanto, lei è sempre stata molto protettiva verso i miei confronti e anche verso Allison. D’altronde eravamo tutte e due di un anno più piccole di lei, noi avevamo 16 anni, mentre lei 17.
Ho conosciuto Allison alle scuole elementari, all’età di 7 anni. Mi ricordo ancora tutto, nei minimi particolari.

“Ohoh, guarda un po’. La piccola Allie sta pettinando la sua preziosa bambola.” disse un ragazzino di un anno più grande di lei alla sua banda di amici. Io stavo guardando la scena da circa dieci metri di distanza.
“Cosa succede se rapisco la tua bambolina? Eh, Allison?” disse ridendo, strappando la bambola di stoffa dalle mani dell’ingenua bambina.
I suoi occhi stavano diventando lucidi, così decisi di intervenire. “Lasciala stare!” dissi fissandolo. “Uuh, la piccola Brown è aggressiva”. Scoppiò a ridere insieme ai suoi amici, mentre teneva tra le mani ancora la bambola. Gliela strappai di mano e la ridiedi alla bambina.
“Non ti conveniva farlo, Brown” disse cercando di fare l’aria da bullo. “Uh, e adesso che mi fai?” dissi tirandogli un calcio leggero al cavallo dei pantaloni. Lui, per il dolore si abbassò e fu così che io gli diedi una ginocchiata nella pancia.
Dovevo ringraziare mia mamma per avermi insegnato queste mosse. “Così imparti ad infastidire le bambine più piccole di te” detto questo presi per mano Allison e ce ne andammo.

Fu da quel giorno che diventammo inseparabili.All’età di 11 anni, conoscemmo Jessie.
Avevamo convinto i nostri genitori ad andare insieme in vacanza, e fu proprio lì che incontrammo Jess, che poi scoprimmo che abitava nella nostra stessa città.
Quando i miei genitori sono morti in un incidente stradale, sono andata a vivere da mia zia, almeno, fino a 9 mesi fa. Decisi di lasciare la scuola e andare a vivere da sola. Dopo un mese le mie migliori amiche mi fecero la sorpresa di trasferirsi da me.
Con i nostri soldi, e con l’aiuto di mia zia e dei loro genitori, siamo riuscite a allargare la casa. Adesso ha cinque camere da letto, tutte matrimoniali, un soggiorno ampio, due bagni ed una spaziosa cucina.

“Per me è morta” la voce di Allie mi risvegliò dai miei pensieri. Risi. “Oh, allora dai dei segni di vita” rise anche lei “Ti veniamo a prendere verso mezzogiorno, ci accompagna James, mio cugino.” “Okay, grazie mille ragazze. Scusa ancora, vi voglio bene. A dopo” senza aspettare la risposta attaccai. Sentivo il mio stomaco brontolare, così decisi di scendere per vedere se c’era qualcosa da mettere sotto i denti.  
  
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