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Autore: Dazel    06/01/2012    4 recensioni
Sasuke chiuse gli occhi, poi attirò ancora un po' Naruto a sé e gli parlò quasi con rabbia «Chi cerca un amico così disperatamente? Chi antepone un amico alla sua vita? Chi rinuncia all'amore per qualcuno, se non chi è innamorato della persona in questione? Lo so. L'ho sempre saputo. Sempre. È per questo che non ti ho ucciso, è per questo che sono tornato, è per questo che sono diventato anbu. Ho cercato di ripagare in questo modo il tuo amore, ma adesso smettila di proteggermi. Non scapperò.»
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Era un pomeriggio soleggiato a Konoha, come era solito durante il periodo estivo. La temperatura in quella stagione era ideale per starsene un po' all'ombra di un albero a rilassarsi, concedendosi un po' di tempo per pensare alle cose della vita di tutti i giorni. Naruto amava concedersi quei momenti tutti per sé, perché lo facevano sentire vivo.

«A che cosa stai pensando, dobe?» fece all'improvviso qualcuno dandogli un colpo sulla nuca. Naruto quasi si strozzò con la tisana che stava bevendo, e solo quando ebbe finito di tossire disperatamente realizzò che la voce che aveva udito alle sue spalle corrispondeva a quella di Sasuke Uchiha. «C-cheee? Teme! Stavi per uccidermi, bastardo!»

«Peccato che non ci sono riuscito» disse l'ex ninja traditore, togliendosi la maschera da anbu e sedendosi sulla stessa panchina sulla quale Naruto se ne stava seduto. Era il crepuscolo ormai, e questa senza dubbio era una cosa buona. Il sole che spariva dietro le nuvole chiare rifletteva i suoi raggi colorati sulle increspature del fiume davanti a loro, creando un'atmosfera surreale e magica. Sasuke posò la maschera sulle proprie gambe, con una eleganza naturale. «Hai quest'aria pensierosa... Se usi troppo il cervello ti si fonderà»

Naruto si voltò, leggermente paonazzo, e poi gli fece una linguaccia. Prese un piccolo sorso della sua bevanda, prima di dire «Sei simpatico come al solito, vero?» lasciò che il liquido caldo gli scorresse per la gola, donandogli quella sensazione fantastica e rilassante. «Perché sei qui? Sono sicuro che non volevi guardare il fiume.»

«Perché no? Magari un giorno ci vedrò galleggiare il mio nemico.»

«I tuoi nemici sono tutti morti. Li hai uccisi, ricordi?» Naruto si accorse del tono in cui disse quelle parole troppo tardi, quando ormai trai due era già calato un silenzio duro e pesante come il piombo. Sasuke però non mostrò alcuna espressione sul suo volto, e Naruto non si agitò per nulla. Stettero così per un po', finché Sasuke non convenne. «Hai ragione. L'ho fatto.»

«Perché sei qui?» Naruto posò la tazza vuota al suo fianco, tirò un ginocchio al petto e si voltò, guardando Sasuke per davvero. Ricordò – durò solo un attimo, come in un flash troppo rapido – i giorni prima che Sasuke tradisse il villaggio alleandosi a Orochimaru. Ricordò il calore di quelle labbra sulle sue, il sapore della sua lingua – serrò gli occhi. Erano passati troppi anni, erano cambiati. Erano finiti i tempi dei giochi.

«Ho notato una cosa, Hokage-sama. Ultimamente mi sono state affidate delle missioni che non reputo adatte alla mia preparazione.»

Naruto si accigliò, poi ripeté la frase nella sua mente e iniziò ad innervosirsi. «Ti ho affiancato ai migliori ninja del villaggio!» Faceva sempre favoritismi per lui, sempre! Lo mandava nelle missioni più avvincenti, lo impegnava in viaggi epici, gli creava team fantastici. Che cosa aveva di cui lamentarsi? Cosa?

«Non il migliore.» No. Non ancora quel discorso.

«Sasuke, non ho intenzione di discuterne ancora.» Naruto si alzò dalla panchina, ma Sasuke lo trattenne per un polso. «Perché?»

«Perché no. Accetta che qualcuno non faccia ciò che vuoi, ogni tanto.»

«Naruto. Di cosa hai paura?» La voce di Sasuke era così piena e travolgente. Avrebbe voluto baciarlo. Avrebbe voluto sedersi sulle sue gambe, abbracciarlo e abbandonarsi contro il suo corpo. Avrebbe voluto ...

«Non ho paura di nulla. Sono un Hokage, non faccio molte missioni, e quando ne faccio una organizzo le mie squadre secondo criteri precisi.»

«Pedine sacrificabili.»

Naruto sgranò gli occhi e si voltò verso Sasuke. Non poteva averlo detto davvero. Non aveva osato veramente. «Come... Credi che sia quello che faccio?!»

Sono missioni pericolose, non porti mai nessuno dei tuoi amici con te, se morissero non lo sopporteresti»

«Soffro per ogni persona che muore durante una missione, non ha importanza se sia un amico o meno! Sei disgustoso, come puoi dire certe cose senza -»

«Se io morissi» Sasuke strinse di più la presa attorno al suo polso, tirandolo un po' verso la sua direzione «Non potresti cercarmi. Non potresti portarmi indietro. Cosa faresti, Naruto? Hai sacrificato la tua vita da ninja per impedire al tuo amico di infanzia di rovinare la sua. Quanto in là sei disposto ad andare?» la piega del discorso stava prendendo una via inaspettata e bizzarra, essenzialmente pericolosa. «Quando vuoi soffrire, prima di smettere di trattarmi come qualcosa di fragile?»

«Non sei fragile» la voce di Naruto tremava appena.

«Lo so. Naruto, io lo so. L'ho sempre saputo.»

«Cosa? Di che stai parlando adesso? Cosa hai fumato, Sasuke?!»

«Il motivo.» Sasuke chiuse gli occhi, poi attirò ancora un po' Naruto a sé e gli parlò quasi con rabbia «Chi cerca un amico così disperatamente? Chi antepone un amico alla sua vita? Chi rinuncia all'amore per qualcuno, se non chi è innamorato della persona in questione? Lo so. L'ho sempre saputo. Sempre. È per questo che non ti ho ucciso, è per questo che sono tornato, è per questo che sono diventato anbu. Ho cercato di ripagare in questo modo il tuo amore, ma adesso smettila di proteggermi. Non scapperò.»

«Tu...» Naruto non sapeva che dire, era tutto così strano e così improvviso... era come se il mondo si fosse capovolto e lui si stesse aggrappando con tutto sé stesso ad un sasso per non cadere giù. Sasuke sapeva, sapeva davvero. Sasuke sapeva tutto e glielo aveva detto in faccia, senza preoccuparsi della sua reazione! Voleva seppellirsi sotto terra, era una cosa così imbarazzante... Pensava di averlo nascosto così bene per tutti quegli anni, e invece... Invece aveva fallito anche in quello. «Mi... Mi dispiace davvero, davvero tanto io... ora mi sento così...»

«Dobe, non è assolutamente un problema.» la mano di Sasuke, calda e stranamente gentile, si andò a posare con delicatezza sulla guancia del biondo, accarezzandolo. «Non ho mai detto di non provare lo stesso. Speravo che prima o poi ti confessassi, ma a questo punto penso non l'avresti fatto mai.»

Oh Dio. Non poteva essere vero, no? Era un sogno, era stato drogato, rapito e probabilmente ora qualcuno stava maneggiando e vendendo i suoi organi interni. Era così assurdo che tutto quello stesse accadendo davvero! «Io ti piaccio?» fu solo capace di chiedere Naruto, con più stupore di quanto non immaginasse. Sasuke non gli rispose, chiuse solo gli occhi e si avvicinò abbastanza da toccare le sue labbra in un bacio soffice. «Hai rischiato di morire quando sei nato, hai rischiato di morire quando un gruppo di folli voleva togliere il demone da dentro al tuo corpo. Hai rischiato di morire tra le mie braccia. E ora rischi di morire ogni giorno in cui vai in missione. Io sono all'altezza, Naruto. Io sono in grado di stare al tuo fianco, e lo sai.»

Naruto era davvero confuso, felice, spaventato e sentiva anche un po' di nausea impossessarsi del suo corpo. Era un Hokage, proteggeva un villaggio intero, eppure non riusciva a gestire le sue emozioni. Non sapeva davvero cosa dire, voleva solo sentire ancora quelle labbra premere sulle sue, così si spinse e lo fece: baciò Sasuke. Realizzò il suo sogno di una vita, abbandonandosi completamente al ragazzo dai capelli mori. Fu un bacio lento, dolce e profondo, e gli donò sensazioni incredibili. Se era un sogno, non voleva essere svegliato.

«Perché... Io...» esalò Naruto, con le braccia attorno al collo di Sasuke e i loro visi a pochi centimetri di distanza «Non lo so. So che tu... Sì.» decise alla fine «Va bene, hai vinto tu.» Sussurrò baciandolo ancora «Va bene, va bene. Puoi – sei nel team. Nella squadra, però ora» e ancora. «Ti prego...»

«Penso di aver capito» ghignò Sasuke ricambiando con trasporto il bacio. «Basta con le chiacchiere...»

   
 
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