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Autore: Meme__    06/01/2012    1 recensioni
Dalla storia:
“Parla o mio re!” non poteva essere la sua voce. La sua voce melodiosa fece scivolare quelle parole come la più dolce delle poesie. La sua mano era intrecciata a quella di una donna. [...]
Ma il peggio ancora non era ancora arrivato. La mantella che celava il suo volto cominciò a calare indietro. Oramai il suo volto era allo scoperto. Il suo bellissimo volto. Quel volto che popolava i miei pensieri, ancora dopo quattro lunghi anni. I suoi occhi si aprirono in uno scatto. Degli ardenti occhi cremisi mi scrutavano.
~
Bella ed Edward sono sposati da tredici anni.
Dopo la permanenza all'isola Esme viaggiano molto. Girano tutto il sud America, poi passano agli altri continenti: Asia, Oceania; Bella si stupisce di come le persone siano diverse, ma abbiano sempre le stesse costanti, tutti i vampiri che conosce hanno la stessa bontà d'animo dei Cullen; poi vanno in Africa, cominciando dall'Egitto, dove Bella conosce Benjamin che in soli tre mesi diventa come un fratello... ma non tutto il continente gli riserva lo stesso trattamento... cosa succede in Africa? e perchè ora dopo dieci anni dal termine di quel viaggio Bella si ritrova senza Edward? E che fine ha fatto la sua migliore amica?
La mia prima fan-fic pubblicata; passate a dare un'occhiata se vi va;)
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Dodici anni dopo...
-Priorità.

 
Lucas se ne andò per parlare con 'la sua adorata Esme', lasciando me e Jasper da soli.
Si stese sul letto e io mi accoccolai sul suo petto.
"Sai -interruppe il silenzio- non ho capito molto di ciò che è successo... intendo lì, nella radura"
"Aro, lo ha minacciato. Li ha minacciati. Mi avrebbe fatto del male, se non avessero ceduto." sospirai. "In questo momento ho paura solo per Lucas. Nessuno potrebbe salvarlo, ma lo stesso Aro non perderebbe la speranza di ricattarlo per averlo con sè. Io non voglio gli accada niente. E' fragile, è un ragazzino. Non può essere..." venni interrotta da un gran frastuono proviente dal piano inferiore. Guardai confusa Jazz, che alzò le spalle. 
"Mai un attimo di pace, amore mio." sussurrò lanciandomi un occhiolino.
Arrivammo al piano di sotto mentre un urlo investiva la casa.
"Cosa, diamine fate a Lucas? Smettila Emm, ti prego." ero inorridita, ma in qualche maniera dovevo farli smettere. Vedevo il braccio di Lucas correre per la stanza fino a schiantarsi con la vetrata. Non seguii più il suo viaggio. Mi avventai su Emm, mentre Jazz cercava di prendermi. Non ci riuscì, mentre io strappavo il busto di Lucas dalle braccia della bestia. 
"Cosa, dannazione vi passa per la mente? Voglio saperlo, ora!" urlai rabbiosa.
"Bella, ha insultato Rose." si giustificò Emmett.
Rimasi intontita il tempo necessario a Lucas per ricomporsi:"Spiegami questa storia Lucas,ora." sibilo. Fu un flebile sussurro, ma mi sentì più che bene.
"Vedi, il gorilla stava parlando di Aro, e che vorrebbe che... ' i fuggitivi ' tornassero, e io ho detto che non volevo, e stavo per andarmene, ma lui mi ha afferrato e ha sibitato un arrabbiato 'perchè?' e io gli ho risposto che se...- era imbarazzato, lo sentivo, ma ero troppo confusa e furiosa per avvicinarmi- loro tornassero, voi non mi vorreste più, mi abbandonereste, per andare da loro,-confessò triste- ma lui ha cominciato a deridermi e chiamarmi 'cucciolo Swan' e non ci ho visto più e gli ho detto che anche lui si fa comandare da Rose ma non si lamenta. Ha cercato di controbattere, ma non c'è riuscito e mi ha attaccato." non gli dispiaceva di aver attaccato Emmett. Al contrario, era molto imbarazzato e triste per la sua confessione.
Guardai storto lo scimmione mentre mi avvicinavo al ragazzo.
"Ehi, vieni con me." lo incitai. Mi guardò negli occhi e annuì, mettendomi una mano sul volto: mi mostrò tutti i nostri momenti più belli, come foto, in un collage enorme. Uno sguardo di venerazione gli riempì gli occhi mentre lo osservavo. Era una muta preghiera la sua. Urlava 'non lasciarmi'. Il suo tacito dono, valeva più di mille parole.
Corremmo fino al nostro albero, la quercia secolare accanto alla casetta. La casetta nella quale non entravo da quando lui se n'era andato. Non potevo pensarci ora. Ora la mia priorità era Lucas.
"Sai, Lucas, non ti abbandonerei mai. Ne stavo parlando con Jazz un attimo prima che tu ti facessi spezzare da Emm- gli lanciai un'occhiata ammonitrice-, non sono sicura che Aro ti lasci perdere, ma nel tuo caso, non ha altri da ricattare che te, e io non voglio che tu ti lasci condurre in Italia, anche se ti verrei a prendere, ignorando tutti coloro che sicuramente mi fermeranno. Non posso assicurarti che sarai con me per sempre, perchè sicuramente troverai la tua compagna, e la tua felicità, ma posso assicurarti che sarai per sempre dentro di me. Ormai sei diventato fondamentale, quindi non pensare mai che io voglia Edward più di te, perchè quando Edward tornerà, lui non saprà cosa ho passato io, mentre questo piccolo ventunenne sfigato, sì." conclusi sorridendo.
Mi guardò. Era indeciso fra l'attaccarmi scherzosamente per averlo chiamato sfigato, o abbracciarmi per la dolcezza che ho usato, alla fine optò per un abbraccio, mentre sussurrava all'orecchio: "io non sono sfigato, e il fato che si era accanito."
Restammo abbracciati per un tempo infinito. I nostri inutili respiri rimbombavano nella monotona ma sempre brulicante vita della foresta. Volevo poter fare di più per lui, volevo non dovermi staccare da questo splendido abbraccio... volevo... volevo...
"Vorrei che quest'attimo durasse per sempre, e che tu non finisca, come al solito, a singhiozzare, di notte. Vorrei che tu assaggiassi un puma. Vorrei poterti tenere con me, per sempre." sussurrò al mio orecchio.
"Sai, non assaggierei mai un puma. Non sanno correre veloce come un Lucas impaurito da una Bella allegra." sorrisi sulle sue spalle, mentre si allontanava.
"Bella cosa vuoi fare?" chiese terrorizzato. L'utima volta che gli sorrisi così, arrivammo in Canada, perchè mi aveva detto che ero << L'unica vampira grassa al mondo >>.
"Io? Niente!" affermai innocente. Volevo stemprare la tensione, e ci riuscii alla grande.
"Guarda che dovrei essere io quello arrabbiato. Mi hai chiamato ventunenne sfigato. "  disse fingendosi indignato.
"Ah sì? E io dovrei avere paura di uno scricciolo?" lo sbeffegiai.
"Come? Io non sono uno scricciolo!-ormai era quasi arrabbiato- comincia a correre Bella!"
"Che paura!" lo prendevo ancora in giro, mentre correvo verso casa Cullen. 
Passammo accanto alla casetta, e un nuovo profumo mi inondò. Non potevo crederci, non poteva essere tornato. Mi accorsi di essermi bloccata solo quando Lucas ringhiò alle mie spalle.
"E' entrato qui. " ora era seriamente arrabbiato.
Entrò nella casetta, mentre io, con lo scudo, cercavo la mente che mi interessava. E... non la trovai.
"Non c'è più Lucas.-costatai triste, per poi riprendere fingendomi allegra-Sù, torniamo indietro."
Uscì senza chiudere la porta, e a me faceva troppo male il mio morto cuore per avvicinarmi.
"Per favore, chiudi la porta." lo ammonii.
"A cos'eravamo?" gli chiesi appena chiusa la porta.
"Stavi correndo verso casa e io ti rincorrevo per avermi dato dello sfigato."mi riprese.
"Giusto! Quindi mi dai tre secondi di anticipo?" chiesi riprendendo l'allegria che sapeva donarmi il giovane.
"Ok. Uno...Due..."iniziò ad inseguirmi.
"Non vale. Avevi detto tre!" lo ripresi.
"Tu avevi detto tre!"rispose. 
Sentivo il vento scivolarmi addosso e plasmare il largo abito bianco che indossavo come se fosse una seconda pelle. Correre nel nuovo corpo mi era sempre piaciuto. Adoravo correre saltando da albero ad albero sulle spalle di...
Sentivo il respiro nervoso di Jasper, che ci aspettava come al solito sulla grande vetrata. Ormai si era abituato ai nostri 'scambi di idee'.
"Jazz salvami tu!" urlai appena saltato il fiume, fiondandomi tra le sue braccia.
Il ringhio di Lucas si diffose alle mie spalle.
"Ti sei salvata solo perchè c'era Jasper, altrimenti..."
"Altrimenti non saresti riuscito a prendermi, perchè corro molto più veloce di te!" cantilenai come una bimba delle elementari.
"Ah sì? Ridillo se hai il coraggio." mi sfidò mentre le sue mani cominciarono a percorrere i miei fianchi, l'addome e il collo.
"No...no...smettila-cercai di calmarlo mentre venivo scossa da continui singulti di riso- smettila...Jazz non... non mettertici ... anche...tu" non la smettevano e io continuavo ad essere scossa dalle risate. Se avessi avuto bisogno di respirare sarei morta asfissiata da un pezzo.
Non avrei desiderato nulla di più. Ormai loro erano la mia priorità.

Ciao ragazze! Vorrei ringraziare le Duecento e più persone che continuano a leggere la storia e le 31 che l'hanno messa fra le preferite, le seguite e da riordare.
Vorrei ringraziare Lorelai97 che continua a recensire i capitoli, e invitarvi a recensire, perchè mi piacerebbe conoscere i vostri pensieri e opinioni.
Comunque, ho postato oggi, perchè non so se domani posso, quindi, bacioni. Meme_<3
p.s: aggiornamento del 10/02/12:capitolo revisionato e corretto.
   
 
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