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Autore: Shade Owl    07/01/2012    1 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Miley e Devon passarono il resto del tempo in casa, o a riposare sulla veranda o a camminare un po’ sulla porzione di spiaggia che era coperta dall’incantesimo. Non c’era granché da fare, ma il ragazzo procurò qualche film ed un paio di libri per passare il tempo. Non sapeva quanto ci avrebbero messo i membri dell’Alleanza delle Ombre a trovare il modo per estrarre il Talismano dal corpo di Miley, ma riteneva che non fosse qualcosa di impossibile. Intanto, dovevano restare nascosti.
Entro il giorno successivo cominciarono a giocare a Monopoli e a carte, poi guardarono un film. Di tanto in tanto lui si occupava di suo padre, sempre chiuso nella sua stanza, ma cercava di lasciarla da sola il meno possibile. Lei non lo vide mai, cercando di rispettare gli spazi della casa.
Dopo pranzo, durante una partita a rubamazzo, finirono col parlare un po’ di loro. Miley in particolare, poiché Devon rivelò di non sapere quasi niente di lei, mentre su se stesso aveva già detto quasi tutto.
- Ma come?- si sorprese la ragazza - Pensavo che mi stessi cercando.-
- Non ho indagato a fondo su di te.- ammise - Dopo aver capito dove cercare ti ho identificata usando un oggetto magico.-
- Che oggetto magico?-
- Un ciondolo.- rispose - L’avrai notato, lo avevo al collo quando ci siamo conosciuti. Normalmente è bianco, ma se lo privi dei suoi poteri diventa grigio.-
- Ah, quindi è questo che è successo…- disse lentamente Miley - E io che pensavo fosse la luce…-
Ad ogni modo, lei gli parlò dei suoi genitori, del negozio di articoli per animali che gestivano, della sorella ex cassiera che stava per sposarsi, della sua vita scolastica e del desiderio segreto (ma non troppo) di comprare una massiccia dose di veleno per topi e di metterlo nella minestra del Re degli Gnomi.
- Bhè, un po’ cattivo lo è…- ammise Devon.
Poi fu il suo turno di parlare: pur non avendo altro da dire di rilevante sulla sua vita, aveva comunque vissuto qualche esperienza come Emissario delle Ombre, e di conseguenza gli aneddoti non potevano mancargli.
Quasi sempre si era occupato di recuperare antichi manufatti magici per sottrarli al Sommo Concilio, oppure di raccogliere informazioni su determinate cose o persone chiave coinvolte in svariate vicende. Di tanto in tanto, comunque, aveva dovuto affrontare alcuni scontri e una volta, in una piramide sommersa, se l’era vista da solo contro un Kraken.
- Un Kraken? Un polpo gigante?- chiese stupita lei.
- Bhè, più che ad un polpo somiglia a un calamaro…- disse lui - Ma sì, me la sono dovuta vedere con uno di quelli. Comunque non mi sono fatto niente, l’ho costretto a seppellirsi da solo, in pratica.-
- E quei cinque… il Pentacolo?- chiese - Loro, a parte Skin, li hai mai affrontati?-
- No, e ringrazio il cielo!- esclamò lui - Alcuni mesi fa un mio collega, Julien Wings, era incaricato di trovare un bambino rapito dalla Valchiria. Lei era già provata da una lunga fuga, e riuscì a metterla in difficoltà, fin quasi a batterla, ma poi è arrivato anche l’Artiglio Nero…- la voce gli si spense lentamente. Si passò una mano tra i capelli, sconfortato - Quando ha finito con lui, non è rimasto più niente che potessimo raccogliere.-
Miley rabbrividì: Dio, sperava davvero di non incontrare mai, nella sua vita, quel mostro per metà demone. Già se lo vedeva, corpo di uomo e testa di rettile, con i denti sporgenti e affilati, gli occhi dalle pupille verticali e la pelle scagliosa…
Il pensiero di questo fantomatico Artiglio Nero le riportò alla mente la buia ed inospitale stanza dove aveva incontrato l’Alleanza delle Ombre: nemmeno loro, ad essere sincera, le erano piaciuti granché.
- Stavo pensando…- disse lentamente - L’Alleanza delle Ombre. Ti fidi davvero di loro?-
Lui annuì, aggrottando la fronte.
- Certo.- rispose - Te l’ho detto, sono dalla nostra parte. Come mai non vuoi convincerti?-
- Bhè…- ad essere sincera, non ne era del tutto convinta nemmeno lei. Era solo un presentimento, il suo - Non so… non mi hanno fatto una gran bella impressione.- spiegò - Insomma… io, quando vado al cinema sono abituata a vedere ombra e mantelli neri in presenza dei cattivi, più che dei buoni.-
- Ma i buoni, che usano luce e mantelli bianchi, prendono ordini dai Custodi dell’Eden.- le ricordò il ragazzo - E quelli sono pazzi. Miley, l’Alleanza non è contro di noi.-
- Ma come puoi esserne tanto convinto?- chiese - Voglio dire… tu sai ciò che ti hanno detto, ma se non hai mai neanche incontrato nessuno di questi Custodi…-
- Ascolta…- sospirò stancamente Devon - … ho lavorato per loro abbastanza a lungo da poter vedere cosa sono disposti a fare gli agenti del Sommo Concilio, e ti assicuro che non è niente di buono. Un mio collega, Derek, era con sua sorella e un altro a sorvegliare un certo posto, su ordine di Julien, e l’Artiglio Nero li ha attaccati senza essere provocato, uccidendolo.-
Lei non disse niente, annuendo in silenzio. Non era una bella cosa, ma nemmeno una prova definitiva. Continuava a non sapere cosa pensare.
- Senti, se ancora non basta posso farti un’altra promessa.- disse alla fine Devon - Se avessi il sentore che non stanno realmente cercando di aiutarci, allora ti porterò via da loro.- disse - Questo ti fa stare meglio?-
Miley sgranò gli occhi.
- Davvero ti metteresti contro di loro?-
Lui annuì.
- Non sono uno sciocco.- rispose - È una promessa che ho fatto a me stesso appena li ho visti. Anche io avevo i tuoi dubbi, all’inizio, e anche se adesso non ne ho più, continuo a crederci. Non mi farei mai usare.-
Ora davvero rassicurata, Miley sorrise e ripresero la partita.
 
- Io non so più come fare.- ammise Skin, pallido e così stanco da avere le occhiaie - Insomma, ho tentato ogni cosa, ma quel dannato Emissario è un tipo in gamba, nonostante l’età: conosce gli stessi incantesimi di ricerca che conosco io, quindi sa come neutralizzarli, e ferma anche le magie aspecifiche, alle quali di solito non pensa mai nessuno. L’unica cosa che non ho ancora tentato è affidarmi ai marchingegni di Loran, ma non ci sono garanzie che funzionino, con uno così scaltro.-
- Né garanzie che non ti ammazzino durante l’uso.- grugnì Timmi, appoggiandosi al parapetto del ponte di comando - No, grazie, tieniti quei dannati cosi per te. Io uso solo la Fiaccola.-
- Allora che si fa?- chiese Alis, osservando la città sotto di loro.
Grazie all’incantesimo di cui era intrisa, la nave era invisibile a chi non era un mago, e questo permetteva loro di sorvolare in tutta tranquillità anche i cieli della Terra senza problemi.
- Non c’è proprio niente di utile? - chiese Jo - Neanche qualcosa come l’Incanto Tracciatore o la Divinazione?-
- No, è schermato.- sospirò Skin - E poi, tu cosa ne sai di queste cose?- aggiunse, aggrottando la fronte.
- Sì, da un po’ si interessa di magie di localizzazione.- tagliò corto Timmi, pensieroso.
- Sarebbe bello se bastasse usare un cane.- disse con un po’ di placido sconforto Nadine - Basterebbe usare il suo fiuto e saremmo a posto.-
- Chi ha bisogno di cani?- ridacchiò il mezzodemone, dando un colpetto al proprio naso - Qui ho qualcosa di meglio.-
Tuttavia non sembrava avere proposte da fare, e non aggiunse altro, chiudendosi in un profondo mutismo meditabondo.
- Allora hai qualche idea?- chiese Xander.
Timmi fece un’espressione perplessa.
- Ammetto di non saperlo.- rispose - Sei certo di aver provato tutto?- chiese a Skin.
Lui annuì, cupo.
- Sì.- disse - Forse non si è schermato da tutto, ma nemmeno gli incantesimi di ricerca specifica più potenti funzionano.-
- Può davvero bloccare tutti quegli incantesimi?- chiese Jo, aggrottando la fronte - Io credevo che ne esistessero qualcosa come centoventotto…-
Tutti lo guardarono sorpresi. Lui si accigliò.
- Bhè, a volte ascolto anch’io, sapete?- sbottò offeso.
- Già… vivere con voi è una sorpresa continua.- commentò Timmi - Ma ha ragione: come fa a bloccare centotrenta incantesimi?-
- Forse non può.- ipotizzò Alis, stringendosi nelle spalle - Non me ne intendo, ma magari il Talismano interferisce nel loro funzionamento. Dici che è possibile?-
Skin si grattò la testa, pensieroso.
- Può darsi.- ammise - Sì, può essere che il Talismano annulli almeno parzialmente gli incantesimi.
- Possibile.- concesse Timmi - Ma forse… questo mi da un’idea.- guardò Xander - Mi servirebbe un velo magico invisibile.- spiegò - Dovresti stenderlo sulla città qui sotto. Non dovrebbe esserti troppo difficile, dopotutto, la città non è così grande.-
- A che pensi?- chiese Nadine.
- Ad una sorta di “effetto lenzuolo”.- rispose lui - I miei occhi da demone vedono certe magie, e se individuassi il punto in cui il velo magico si indebolisce…-
- … troveremmo i fuggitivi.- concluse Xander - Certo, nessun problema.-
Scese in coperta, raggiunse la parte più estrema della poppa e chiuse gli occhi, sollevando le mani davanti a sé. Ne sgorgò un velo di magia, invisibile ad occhio umano, che si posò sulla città sottostante come se la stesse ricoprendo. I suoi amici, che l’avevano seguito, osservarono la scena, anche se non riuscivano a vedere la magia.
- Tutto a posto?- chiese Alis.
- Certo.- disse Xander.
- Vuoi una mano?- domandò Jo.
- No, tranquilli. È semplice, non serve che mi aiutiate.- ridacchiò lui.
In effetti, era vero: ormai governava i suoi poteri molto bene, e non solo per le esplosioni (anche se erano la cosa che gli riusciva meglio). Secondo Timmi, aveva una magia più forte degli altri. Forse dipendeva dall’essere nato mago (a differenza degli amici), magari era solo predisposizione naturale. In ogni caso, stava andando bene.
 - Ecco… c’è un calo di magia.- annunciò - E mi costringe ad aumentare la dose… mi sa che ci siamo.-
Timmi si sporse, ed i suoi occhi divennero delle fessure di fiamma arancione, mentre scrutava la città sotto di lui.
- Ora trasformi solo le parti del corpo a comando?- chiese Skin, impressionato.
- Sì.- rispose lui - Torna utile, certe volte. Immaginati quando mi girano, e mostro questi begli occhietti qui… una volta mi ci sono offerto la cena.-
Nadine sospirò sconsolata, scuotendo la testa, mentre Jo e Xander ridacchiavano: ricordavano quella scena, risalente ad un paio di mesi prima. Durante una breve indagine, loro due e Timmi erano dovuti entrare in un locale, ma non avevano soldi per pagare, così avevano tirato fuori la storia del lavoro sotto copertura. Lì per lì il proprietario non aveva voluto sentire ragioni, ma poi aveva cambiato idea, quando si era reso conto della bassa soglia di sopportazione di Timmi.
- Mmmh…- fece lui, storcendo il naso - No. No, non ci riesco. Non bene come vorrei. Puoi smettere.- aggiunse, tornando all’interno della barca.
- Cos’hai visto?- chiese Skin.
- Nulla di chiaro.- brontolò - L’area senza magia è ancora troppo vasta, ci vorrebbero giorni. In ogni caso, è verso la spiaggia.-
- Dovremo accontentarci.- sospirò Nadine - Di più non si può fare, mi sembra.-
- Ma scusate… non potremmo provare a scuola?- chiese Jo.
Tutti lo guardarono con le fronti aggrottate.
- Sì, insomma…- insisté lui - Skin ha detto che l’Emissario ha trovato la ragazza a scuola, no? Quindi si deve essere iscritto. Magari hanno ancora il suo indirizzo in archivio, no?-
Timmi fece uno sbuffo scocciato.
- Oh, Jo, per favore!- sbottò - Senti, sarà anche stanco, avrà pur fatto tutto in fretta, avrà anche tralasciato dei dettagli, ma non pensi che Skin sia troppo intelligente per una cosa così banale?-
E lo guardò, come per invitarlo ad aggiungere qualcosa.
Tuttavia, il Fantasma sembrava troppo impegnato a premersi i palmi sulle tempie, borbottando a ripetizione “imbecille, imbecille, imbecille”.
Seguì un breve momento di gelo.
- Ah…- gracchiò Timmi - Ehm… questo magari non diciamolo a Seth…-
 
***
 
Miley e Devon si erano impelagati nell’ennesima partita a carte, chiacchierando ormai di cose assolutamente ridicole o di scarsa importanza. Alla fine, Miley si ritrovò a parlare dell’ultimo ragazzo che aveva avuto, un tipo particolarmente immaturo ed egocentrico.
- … e così è tornato a casa tutto impettito, come se gli avessi fatto chissà quale torto tremendo.- terminò lei, quando ebbe raccontato il loro ultimo incontro - Ti giuro, era tremendo.-
- Ci credo, ci credo.- la rassicurò lui - Peggio di quella principessa araba, benedetta lei…-
- Che principessa araba?-
- Una a cui avrei dovuto rubare un vecchio cimelio magico, di origine Nanica.- rispose - Mi beccò mentre cercavo di prenderlo, e non solo non chiamò le guardie, ma insistette perché la prendessi in ostaggio e la portassi via.-
- Ma davvero?- rise Miley - Certo che capitano tutte a te. Prima il Kraken, poi lei, e adesso anche Skin che ti dà la caccia…-
- Si, bhè… mi piace girare, sai…-
- Girare? Perché, queste cose possono capitare a tu…?-
Con un fracasso tremendo, la porta venne improvvisamente sfondata da un poderoso calcio che la mandò in frantumi come se fosse fatta di vetro. Schegge e segatura si sparsero un po’ ovunque, mentre i cardini si schiantavano.
Devon imprecò, mentre Miley lanciava un grido, ed afferrò Chimaira, appoggiata accanto al tavolo, sguainandola con un movimento fluido e repentino. Si voltò verso la porta, impugnandola con entrambe le mani, e si preparò ad affrontare l’intruso.
Oltre la soglia c’era un ragazzo poco più vecchio di loro, dai curiosi capelli verdi ed un’espressione scocciata in volto. Avanzò lentamente tra i frammenti di legno, guardandosi attorno con le mani in tasca, poi portò lo sguardo sulla spada di Devon.
- Carina.- disse - Mettila via, o ti farai male.- brontolò, con una voce annoiata e leggermente aspra.
- Guarda che so usarla. E bene, anche.- sbottò Devon in tono d’avvertimento.
- Okay, visto che non hai capito, riformulo.- disse l’altro, affondando le mani nelle tasche - Mettila via, o io ti farò male.-
Miley fece un passo indietro, incapace di dire o fare qualsiasi cosa: quello, chiunque fosse, non era un amico.
- Miley, scappa!- sbottò piano Devon - Qui ci penso io!-
E partì all’attacco, calando la spada.
 
Il ragazzo dai capelli verdi non si scompose più di tanto, vedendolo correre verso di lui, ma la afferrò al volo con una mano per la lama. Senza ferirsi.
- Ma che…- balbettò Devon.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, l’avversario gli assestò un pugno dritto al petto che gli mozzò il fiato e lo fece volare oltre il tavolo, accanto a Miley, che lo aiutò ad alzarsi.
- Stai bene?- chiese.
- S… sì…- rispose lui, vagamente intontito - Lui… accidenti… ha una forza… inumana!-
- Ti do un’ultima possibilità.- disse il ragazzo, lanciando la spada accanto a lui - Levati di torno, o il vestito nero non ti servirà per il lavoro quanto per il funerale.-
- Scordatelo!- ringhiò Devon, raccogliendo Chimaira e tornando in posizione - E sparisci, o giuro che ti faccio fuori!-
L’altro fece un verso sprezzante.
- Ma per favore…- sbuffò - Dopo che ho ammazzato il Divoratore di Anime, sono rimasti davvero pochi quelli in grado di uccidermi, e sono quasi tutti dalla mia parte.-
Devon si irrigidì, mentre Miley tratteneva il respiro.
- Co… cos’hai detto?- chiese.
L’altro aggrottò la fronte, apparentemente stupito dalla domanda.
- Che non sono in molti a potermi uccidere.- rispose.
- No… prima… il Divoratore di Anime…- spiegò - Che ne sai tu? E perché l’hai ucciso?-
Quello incrociò le braccia, ancora più sorpreso di prima e, apparentemente, funereo.
- Perché t’interessa?- chiese.
- Perché ha sterminato la mia città, okay?- sbottò furioso Devon - Ora, vuoi rispondermi?-
Lui spalancò le braccia e aggrottò la fronte. Stavolta, più che sorpreso sembrava colpito.
- La tua città?- ripeté - Vieni da Sleepy Creek?-
- Sì, e allora?-
Il ragazzo rimase in silenzio qualche altro istante, mettendo le mani sui fianchi, e lo osservò come per valutarlo. Alla fine, sospirò.
- E va bene… se proprio ci tieni, l’ho fatto fuori per questioni di famiglia. Sai com’è, quel bastardo era mio fratello.-
 
Skin faceva avanti e indietro sulla sabbia, simile al classico leone in gabbia, andando così in fretta che aveva già scavato una grossa “O” polverosa sotto di sé.
- Non puoi calmarti?- sbuffò Alis - Mi metti l’ansia, e mi fai venire la nausea!-
- No, non posso!- sbottò - Insomma, apprezzo il suo aiuto… ma perché è voluto entrare da solo?-
- Lo conosci.- rispose lei - A lui piace fare così. E comunque, non è stupido, noi due siamo qui e di là ci sono Jo, Nadine e Xander. Non c’è di che preoccuparsi, no?-
- Bah…- sbuffò il Fantasma - Io, comunque, non sono tranquillo.-
- Oh, andiamo, che vuoi che succeda?-
Alis aveva appena finito di parlare quando ci fu un’esplosione che fece venire giù l’edificio.
 
***
 
Piccolo passo indietro…
Devon strinse più forte la spada, ancora incapace di credere al fatto che, proprio di fronte a lui, ci fosse la stessa persona che aveva sconfitto il Divoratore di Anime, il tremendo demone in grado di sterminare da solo una piccola cittadina. Se ciò era vero, se quel particolare avversario era stato capace di ucciderlo, allora doveva essere forte… molto forte. Probabilmente era uno del Pentacolo.
Le cose non stavano andando bene.
- D’accordo.- disse - Non so perché tu abbia voluto uccidere tuo fratello, ma tant’è. Hai fatto un favore al mondo, e di certo anche al sottoscritto. Ora però vattene, o ucciderò anche te.-
L’altro scoppiò a ridere brevemente, e poi gli rivolse un’occhiata scettica.
- Devi solo provarci.- sibilò malevolo.
Senza farselo ripetere, Devon alzò un altro poco la spada.
- Cominciamo con il leone…- borbottò, sperando che Miley fosse troppo lontana per annullare la magia.
Lungo le venature corsero scie di fuoco, che danzarono come serpenti infernali sulla lama, partendo dalla bocca di metallo dell’animale.
Vedendo il curioso fenomeno l’altro aggrottò la fronte, ma non disse niente e prese un curioso cilindro dalla cintura. Mentre Devon colpiva, dal cilindro uscì una lama di fuoco bianchissimo, fiammeggiante come un falò freddo, che bloccò il suo attacco. Ed il bello era che il suo avversario… lo faceva con la mano sinistra.
Per niente desideroso di darsi per vinto, Devon continuò a colpire, cercando di perforare la sua guardia ma venendo deviato sistematicamente ad ogni attacco.
Intanto, le due lame tagliavano tutto ciò che avevano intorno ad ogni movilemto: tavolo, pavimento, sedie… affondavano in ogni cosa, come se fosse tutto fatto di burro. Miley, indietreggiata fin quasi alla porta finestra, assisteva impotente: era conscia di non poter fare nulla per aiutare Devon, e ciò che desiderava in quel momento era solo andare via subito.
Cercò la maniglia a tentoni, pensando che forse sarebbero potuti entrambi scappare da quella parte, ma la trovò bloccata: come quando aveva incontrato Skin, le porte erano sbarrate. Non potevano lasciare la casa, se non passando dalla porta d’ingresso, ma l’intruso era tra loro e la sola via d’uscita, e Devon non sembrava in grado di oltrepassarlo.
Non poteva fare niente.
Un incredibile senso d’impotenza la avvolse, facendole quasi desiderare di avere dei poteri per combattere.
Accidenti…Gemette nella propria testa.
I due, nel frattempo, non la smettevano di darsi battaglia nel bel mezzo del salotto, finendo col far prendere fuoco al divano e con il distruggere il tavolo. Era soprattutto Devon ad attaccare, mentre l’altro continuava fermare ogni stoccata con sorprendente rapidità, alzando o abbassando la sua spada più in fretta di quanto non riuscisse a fare il messaggero. Sembrava addirittura annoiato, e non pareva sforzarsi particolarmente. Non stava facendo sul serio.
Dopo un altro paio di botta e risposta, il ragazzo parve stufarsi di quello che per lui probabilmente era solo un gioco, e colpì Devon con un colpo di palmo al petto che lo mandò gambe all’aria; quando lui fu a terra si avvicinò rapidamente a Miley, con un balzo che aveva dell’incredibile, e la afferrò per un braccio prima che lei potesse sottrarsi, impedendole di fuggire: aveva una stretta talmente ferrea che non riusciva a liberarsi.
- Andiamo.- sbottò - Qui stiamo perdendo tempo, e io ero pure in vacanza, quindi capisci da te quanto mi girano.-
 
Devon, furente, si rialzò in piedi e si scagliò su di lui, stando bene attento a non prendere Miley, mirando con la punta della spada verso il costato dell’avversario. Purtroppo lui bloccò anche quell’attacco con la propria arma, sorpreso e seccato, ma dovette lasciare la ragazza. Le loro spade si incrociarono, e Devon cominciò a spingere con tutte le proprie forze. Finalmente riuscì a costringerlo ad usare entrambe le mani.
- Sai che sei fastidioso?- gli sbuffò sul naso, il volto tanto vicino che quasi si toccavano.
- E tu sai che non intendo lasciarti andare con lei?- ringhiò in risposta lui - Prima dovrai passare sul mio cadavere!-
L’altro parve veramente sorpreso.
- Sei disposto a morire?-
- Già!-
Si allontanò e menò un altro fendente da sinistra, che però venne parato con tanta forza da fargli sfuggire di mano la spada la quale, ancora infiammata, andò a conficcarsi in una parte di muro in cui, ovviamente, passavano i tubi del gas.
 
- Dannazione!- gridò Skin, cominciando a correre verso la casa con Alis.
Non avevano fatto poi molti passi, tuttavia, che subito una figura nera e massiccia saltò fuori dalle macerie in fiamme ed atterrò al sicuro sulla spiaggia. I due corsero là, subito raggiunti da Nadine, Jo e Xander, tutti e tre preoccupati quanto loro. Quando furono abbastanza vicini, videro che Timmi, ora di nuovo umano, era chino su due ragazzi svenuti, e tentava di bloccare una ferita sulla spalla di quello che sicuramente era un Emissario delle Ombre.
- Alis, tamponala!- esclamò.
Lo chiese a lei perché, pochi mesi prima, aveva cominciato a studiare le magie di guarigione. Si era interessata a quelle tecniche perché si era resa conto che, con Xander a far saltare in aria tutto quello che gli capitava e Jo sempre incapace di ricordarsi le lezioni teoriche, il numero di infortuni era destinato a salire.
Di conseguenza, la ragazza si accovacciò accanto all’Emissario delle Ombre ed evocò la magia di cura che aveva imparato ad esercitare con lo studio, rallentando l’emorragia, anche se non riuscì a fermarla del tutto: probabilmente, la lesione alla spalla raggiungeva l’arteria ascellare. Non era ancora preparata per affrontare simili evenienze, serviva qualcuno più esperto.
- Da quando salviamo gli Emissari?- chiese intanto Skin, guardando Devon con la fronte aggrottata.
- Da quando mi vengono dei ragionevoli dubbi.- rispose Timmi - Mi sa che per poco non ho fatto una sciocchezza.-
- Una cosa?- sbottò il Fantasma.
Prima che il mezzodemone potesse ribattere, Nadine si intromise nella conversazione.
- Cos’è successo?- chiese - Come mai è esploso tutto?-
- Abbiamo colpito una tubatura del gas.- spiegò Timmi - Poco sopra i fornelli. Sono a malapena riuscito ad aprire Risucchio. Meno male che avevamo portato via il vecchio malato prima che irrompessi...- aggiunse, ripensando all'uomo bloccato a letto che Xander e Jo avevano trasportato al sicuro poco prima.
- Dobbiamo portarlo da qualche parte.- disse Alis - Non reggerà a lungo, così. Non sono capace di curarlo, ancora.-
- Per me lo possiamo anche mollare qui.- sbottò Skin - Un Emissario in meno non è una gran perdita.-
- Non in questo caso.- disse Timmi - Non sono sicuro che sia un nemico, Skin.-
Lui sgranò gli occhi, sbigottito.
- Cosa?- esclamò - Timmi, stiamo parlando di un Emissario delle Ombre! Come puoi dire che non è un nemico?-
- Credo che sia in buona fede.- spiegò lui - Era disposto a farsi ammazzare, e non conosco un solo Emissario delle Ombre che correrebbe un rischio simile per qualcuno che ha rapito. L’ultimo mi ha praticamente implorato di lasciarlo andare. Questo ragazzo invece si era reso conto di non farcela, anche se non penso che sapesse chi sono… non è un comportamento tipico.-
- Tipico o meno, non me ne frega niente!- sbuffò Skin - Io non lo aiuto.-
Timmi lo guardò dritto negli occhi, incrociando le braccia.
- E Raven che direbbe?- chiese - Sarebbe d’accordo con te?-
Skin questa volta sembrò infuriarsi davvero, perché afferrò Timmi per la maglietta, schiumante di rabbia. Jo e Xander lanciarono un grido d’avvertimento, e Nadine si frappose tra i due, mettendo una mano sulla spalla di entrambi. Alis, invece, rimase lì dov’era, ancora intenta a tenere in vita il messaggero, ma senza perdere d’occhio la zuffa.
- Non è colpa sua, Skin.- insisté Timmi, abbastanza tranquillo - Non è Julien. È inutile prendersela con lui, e lo sai. E se non mi lasci andare ti stacco la mano.-
Pur non dicendo niente ed esitando ancora un momento, il Fantasma abbassò il braccio, rassegnato.
- D’accordo.- sospirò - Lasciamo stare. Che si fa?-
- Tu vai a cercare informazioni.- disse Timmi - Questo ragazzo viene da Sleepy Creek.-
La notizia raggelò tutti quanti, che fissarono il mezzodemone ad occhi sgranati.
- Da Sleepy Creek?- chiese Jo - La tua città?-
- Sì.- annuì lui - Ricordo di una famiglia scampata alla follia di Kyle perché era a Phoenix. Magari era la sua.-
Skin annuì.
- Va bene, anche però se non capisco perché dovresti…- sospirò e scosse la testa senza terminare la frase, scegliendo di sparire nell’aria.
- E noi?- chiese Nadine - Per una ferita del genere o lo portiamo al Centro Cure o lo portiamo da qualcuno con il potere di Guarigione Universale degli Addley.-
- Bene.- disse il mezzodemone - Perché è proprio da un’Addley che stiamo andando.-

Bene, l'azione sembra essere tornata di casa. E la prima esplosione della storia non è neanche (stranamente) colpa di Xander. Okay, grazie come sempre a Ely79 e ad _Arse_, che continuano a recensire.

   
 
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