Abbreviazioni: D – Damon; M – Meredith; Ro – Rose; L – Lexi;
Z - Zaku
Passarono i giorni e finalmente la data del risveglio si avvicinava. Damon intanto stava in un limbo e vide Stefan ed Elena, poi parlò:
D: Ehi fratellino sono io, non mi riconosci? Amore, amore mio? Cosa diavolo sta succedendo? - pensò
Da dietro arrivò sua madre e gli mise una mano sulla spalla.
D: Madre? Madre siete voi?
M: Si piccolo mio, sono io. So le scelte che hai fatto e sono orgogliosa di te.
D: Dove mi trovo? Sono ancora vivo-non vivo o no?
M: Si sei vivo-non vivo, ma sei debole. Tra alcuni giorni arriverà un certo Elijah e ti curerà.
Ro: Ciao Damon.
D: Rose? Ma cosa ci fai qui?
Ro: Non sei cambiato affatto fuori, ma sei cambiato dentro. Elena ha fatto un miracolo. Ti manca, vero?
D: Si tanto. L'ha amo da morire, dove mi trovo?
M: Nel limbo, dove devi decidere tu cosa fare, ma entrambi sappiamo chi sceglierai. Ti vogliamo bene. Sappilo.
D: Devo scegliere?
M: Si tesoro.
D: E Giuseppe dov'è?
Ro: All'inferno, è andato subito li quando è morto, cioè quando tuo fratello lo ha ucciso.
D: Devo parlargli, posso?
M: Certo. Comunque Elena è davvero bella, complimenti, sono orgogliosa sia di te che di lei.
D: Dovreste conoscerla, è stupenda e penso di sposarla. Adesso vado a vedermi.
L: Sei sempre sarcastico, vero Damon? - da dietro arrivarono Lexi e Isobel
D: Anche voi qui? Mi sento un pò soffocato.
Ro: Vai e torna.
L: E' sempre uguale.
M: Già, mio figlio, non cambierà mai.
Arrivò in camera sua e aprì non si riconosceva neanche. Arrivò Elena.
E: Ciao amore mio, ho grandi novità, tra qualche giorno torneremo insieme.
D: Ti amo Elena.
D: Madre!
M: Per amore del cielo Damon, non siamo più nel 1842, siamo nel ..., in che epoca siamo Rose?
Ro: 2011, siamo nel 2011 Meredith.
M: Dicevo, siamo nel 2011, i modi di comunicare sono cambiati, chiamami mamma, non madre, mi fa sentire vecchia.
D: Ho capito da dove ho preso il sarcasmo. Ok mamma, vado da Giuseppe, non riesco a chiamarlo padre ne tanto meno papà. Mi ha distrutto la vita, la mia e quella di Stefan, ci ha uccisi, non si merita il nostro perdono e non lo meriterà mai, ma devo parlargli.
M: Va bene, ma stai tranquillo e calmo, non ti agitare non ti fa bene.
D: Allora vado, ciao mamma, ciao ragazze. Ragazze si fa per dire, insieme avete più di 1000 anni. Scusa mamma.
Camminò per 2 km a piedi, visto che la super velocità non funzionava. Arrivò davanti una porta con scritto – Benvenuto nel regno dei morti - l'insegna promette bene, pensò e la porta si aprì. Entrò e si trovo davanti un gigante di nome Zaku.
Z: Non è ancora ora per la tua morte vampiro.
D: No, infatti e non succederà. Ma come fai a dire che sono un vampiro? Non importa. Dovrei vedere una persona.
Z: Altri come te ce ne sono. Dove devi andare?
D: Negli inferi.