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Autore: xXx Veleno Ipnotico xXx    07/01/2012    2 recensioni
Questa storia è nata puramente per caso, in seguito ad una scommessa con una mia amica! Chi ma avrebbe detto che sarebbe finita su EFP?!
La storia narra principalmente di due due personaggi: Fred Weasley e Elizabeth, un nuovo personaggio (che avrebbe la stessa età di Ginny, per intenderci ^^).
Si svolge brevemente in sei dei sette anni di scuola di Elizabeth, anche se più particolarmente nel suo quarto anno (Ordine della Fenice) e nel suo sesto (Doni della Morte).
Elizabeth è una ragazza silenziosa, di poche parole.. Ma presto conoscerà l'unica persona che sarà in grado di farla sorride, divertire e scherzare! L'unica peronsa che amerà con tutta se stessa. Dal primo momento, fino a l'ultimo. Ma il male, purtroppo, sta sorgendo nuovamente..
-Storia revisionata fino al capitolo 3-
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Quel giorno fu probabilmente il più movimentato di tutto il mese di luglio. La signora Weasley era fuori di se: per tutta la mattina non aveva fatto altro che cuocere frittelle su frittelle! Una cottura che poi si era prolungata anche fino al pomeriggio e alla sera, così, ben presto ci ritrovammo tutti con un forte mal di pancia. Roba che il povero Ron rimase chiuso in bagno per circa venti minuti!

<< Che brutta faccia... >> commentò George, avvicinandosi a me poco prima che tutti si mettessero in viaggio verso Privet Drive << Colpa delle frittelle?! >>

Io gli scoccai un’occhiata micidiale. Sapeva benissimo perché avessi quella faccia, solo che sia a lui che a suo fratello piaceva farmi infuriare. << Si. >> lo accontentati con voce dura << Colpa delle frittelle! >>

<< Mamma! >> la voce di Ginny risuonò per tutta la casa impregnata di panico << È arrivato anche Hagrid! >>

Il mio cuore iniziò a pompare sangue ad una velocità quasi pazzesca! Fred era già fuori in guardino. Non sembrava per niente agitato, bensì rideva e scherzava con suo fratello. Io scoccai un’occhiata a Ginny, che in piedi sulla soglia di casa, cercava di mostrare un comportamento dignitoso e forte. Lei dal canto suo mi sorrise. Un sorriso tanto flebile che sembrava addirittura strano sulle sue labbra! Poi tornai a guardare Fred e muovendo appena le labbra, sussurrai un piccolo “Fa’ attenzione!”. Lui mi sorrise tranquillo, mentre tutti gli altri si allineavano su una stessa linea invisibile. Pochi secondi, e uno dopo l’altro si smaterializzarono, mentre dentro di me non faceva altro che crescere un forte senso di incompletezza!

***

 << Ormai sono ore che sono via! >> non faceva altro che esclamare Ginny con aria esausta << Ore! >>

<< Andrà tutto bene, vedrai! >> cercavo di incoraggiarla ogni volta. Anche se era difficile da credere perfino per me che sarebbe andato tutto bene!

La signora Weasley non spicciò parola per tutto il tempo, ma rimase in silenzio a lavare quella moltitudine di piatti che per tutto il giorno avevano portato le sue pesantissime frittelle.

La casa era così vuota e silenziosa... Faceva quasi paura! Ma all’improvviso qualcosa ruppe quel maledetto e frustrante silenzio. Qualcosa aveva trapassato la barriera di incantesimi protettivi!

La signora Weasley alzò immediatamente gli occhi verso la finestrella davanti a lei, mentre io e Ginny ci precipitammo verso la porta.

Il piano era quello di trasformare sei... Sfortunati, li chiamavo io, in Harry Potter, con la pozione polisucco. In modo tale che se qualcuno gli avesse teso qualche trappola, non avrebbe saputo quale Harry fosse stato quello vero!

Ma quello che ci trovammo davanti era accompagnato da Hagrid, quindi era il vero Harry!

Ginny trasse un sospiro di sollievo. Il suo volto finalmente era rilassato, o almeno in parte.

<< Non è arrivato nessun’altro? >> chiese Harry preoccupato.

<< No. >> fece la signora Weasley con voce tremula << Siete i primi... >> li guardò per alcuni secondi, poi sorrise << Ma per fortuna voi state bene! >>

Il mio cuore non smetteva di battere. Perché non arrivava nessun altro? Cosa stava succedendo? Ma prima che potessi iniziare a farmi altre domande, il rumore di una materializzazione mi fece immediatamente distrarre, ma purtroppo quello che vidi non era di certo una delle cose che avevo sperato.

Lupin stava trasportando a fatica uno degli Harry verso la Tana. Il suo volto era in fase di trasformazione, mentre tutta la parte sinistra della sua testa era ricoperta di sangue. Stava tornando normale, ma ben presto capii che sarebbe stato mille volte meglio non lo facesse: i suoi tratti somatici stavano cambiando a una velocità pazzesca, i capelli, da neri, ritornarono rossi, crebbe di qualche centimetro...

La necessità di gridare spaventata mi morì in gola non appena aprii bocca. Sentii le mie gambe farsi molli tutto un tratto. Non avrebbero retto il mio peso ancora a lungo.

Quando Lupin mi passò accanto, però, notai diverse differenze tra quel ragazzo e Fred. Perché lui non era Fred, era George!

Potrei sembrare cattiva, ma quando me ne resi conto ripresi a respirare in modo più regolare, anche se le gambe non smettevano di tremarmi.

Entrai in casa seguendo tutti gli altri. La signora Weasley si precipitò immediatamente su suo figlio con un grande panno bianco tra mani, e con fare dolce iniziò a tamponare le sue ferite. Aveva perso un orecchio!

Rimasi a guardarlo per un tempo che mi parve quasi interminabile, senza muovere nemmeno un muscolo, ma a distanza, senza però staccare gli occhi dal suo volto.

Lupin stava discutendo con Harry, sinceramente non so di cosa stessero parlando, perché non riuscivo a pensare a niente che non fossero state le ferite di George, poi ci fu un altro rumore di materializzazione, ed entrambi si precipitarono fuori.

<< Liz! >> la voce della signora Weasley mi riportò alla realtà << Liz, tesoro, mi servirebbe del disinfettante. Tu sai dove... >>

<< S-si... >> mormorai indietreggiando verso le scale, ma senza staccare gli occhi da George << Vado. >>

Corsi su per le scale come non avevo mai fatto in vita mia. In bagno frugai con fare frenetico dentro ogni cassetto, lasciando cadere in terra diverse cose, ma senza preoccuparmi di raccoglierle. Avevo le mani che mi tremavano in un modo spaventoso, ma nonostante tutto riuscii a trovare ciò che stavo cercando.

Qualcosa era andato storto. Qualcuno doveva averli traditi! Malocchio aveva ragione che ci sarebbe stato sicuramente qualcuno ad “aspettarli” là fuori!

Corsi in contro alla signora Weasley, questa volta cercando di non guardare il sangue che sgorgava dall’orecchio triturato di George << Ecco. >> feci porgendole la piccola bottiglietta di vetro contenente una sorta di pozione molto simile a l’acqua ossigenata dei babbani.

<< Premi qui. >> fece la signora Weasley indicando con lo sguardo il panno intriso di sangue sull’orecchio del figlio.

<< I-io... >> ma lei non mi diede nemmeno il tempo che lasciò la presa, così mi risultò naturale prendere a quel panno per continuare a farlo aderire all’orecchio, per impedire al sangue di continuare ad uscire.

Avevo il respiro irregolare e le mani mi tremavano ancora di più. Lei stappò la bottiglia con un colpo di bacchetta, poi mi fece segno di togliere il panno. Mi allontanai pian piano da quelle scena con fare tremulo, le gambe ancora molli e deboli.

Ci fu un altro suono di materializzazione, probabilmente l’ultimo, così con fare impetuoso mi precipitai fuori, nel giardino. Fred e il signor Weasley erano appena arrivati, entrambi sani e salvi. Mi bloccai non appena lo vidi, mentre lui mi sorrise tranquillo. Gli occhi mi si gonfiarono di lacrime, così senza pensare gli corsi incontro, buttandogli le mani ancora sporche di sangue al collo.

<< Ehi... Sto bene! >> esclamò lui in tono calmo << Lo siamo tutti! >>

Io mi sciolsi da quell’abbraccio come se fossi in qualche modo colpevole, e lo presi a guardare negli occhi senza spicciare la benché minima parola. Fu in quel momento che lui notò le mie lacrime e le mani sporche di sangue. Il sorriso scomparve dal suo volto, e la sua espressione rilassata si fece d’un tratto dura.

Il signor Weasley lo guardò, per poi lasciar correre lo sguardo fino alle mie mani << Dov’è George? >> chiese infine con fare preoccupato. Ma Fred non lo stava nemmeno ascoltando, perché alla fine della sua domanda, già aveva superato la soglia della Tana.

Io lo raggiunsi dentro sempre correndo, e tutti gli altri fecero lo stesso.

George aveva gli occhi chiusi, mentre Fred era inginocchiato in terra accanto a lui.

<< Come ti senti Georgy? >> chiese con fare dolce. Ci furono alcuni secondi di silenzio, poi George sussurrò << Romano. >>

Fred lo guardò scettico << Come hai detto, scusa? >>

<< Romano. >> replicò George, alzando la voce di qualche tono << Come il foro. >> si portò una mano all’orecchio per indicarlo fiero << Come il foro, Fred! >>

Fred parve accennare ad un sorriso << Ci sono un milione di battute legate alle orecchie, e tu scegli Romano. Sei patetico! >>

<< Sono comunque più bello di te! >>

Io li guardai ammirante. Avevo visto George in quelle condizioni prima di tutti, ma solo per poco tempo, eppure mi ero lasciata prendere dal panico come poche volte mi era accaduto nella vita, mentre Fred, che era il suo gemello e quindi legato a lui in un modo ben diverso, aveva reagito in un modo che poteva essere solo che ammirato!

Il quel momento Bill si intromise con una notizia che ci lasciò tutti sconvolti << Malocchio è morto! >> ci voltammo tutti verso di lui con fare sconvolto << Mundungus non appena ha visto Vol... Voi-sapete-chi, si è smaterializzato, e Malocchio è caduto dalla scopa. >>

La signora Weasley sembrava pronta a dare un taglio a tutta quella faccenda << Per oggi basta! >> sembrava scossa più di tutti, là in mezzo << È bene che tutti dormiate un po’. Sarete sconvolti! >>

Tutti la presero in parola, perché chi prima, chi dopo, raggiunsero tutti le stanze da letto, anche se la signora Weasley sapeva benissimo che nessuno avrebbe dormito dopo la serata che era appena trascorsa.

<< Ehi... >> mi fece Fred con fare dolce, avvicinandosi << Tutto bene? >>

Io lo guardai ancora particolarmente scossa << No. Non va tutto bene. >>

<< Ma... >>

<< Poteva morire là fuori! >> esclamai adirata << Potevate morire tutti! >> mi bloccai un attimo << Oh... Ma che dico. È già successo! >> gli occhi mi si riempirono nuovamente di lacrime << Non ce la faccio più, Fred! >>

<< Che cosa vuoi da me! >> fece lui con fare innocente << Non sono io che sto creando tutto questo! >>

Io mi calmai, feci un sospiro, e gli risposi << Lo so! >> lo guardai con fare dolce << È solo che sono stufa di tutto questo! Sono stufa di vedere la gente soffrire, scomparire... Morire! >>

<< Finirà tutto presto, vedrai! >> mi sorrise sicuro << Ti ho mai mentito prima d’ora?! >> mi chiese poi,  con un sorriso contagioso. Talmente contagioso che ben presto presi a sorridere anche io. Gli buttai le braccia al collo, come sempre in punta di piedi << Oh, Dio! Tu non sai quanto mi hai fatto preoccupare! Sarei morta se ti fosse accaduto qualcosa! >>

Lui mi prese il volto tra le mani, e senza permettermi di dire o fare qualche altra cosa, mi baciò dolcemente. Fu come fermare il tempo! Eravamo ignari di tutto ciò che non fossimo stati noi. Ignari del fatto che il peggio doveva ancora arrivare!

   
 
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