C’era una volta, una panchina solitaria che sostava nei meandri di un parco abbandonato. Le persone raramente si sedevano su di essa. Ed ella giaceva rovinata, osservando il mondo attorno a sé.
Un pomeriggio, un ragazzo francese si sedette su di essa. Aprì il giornale e lesse sottovoce le notizie. Dopo qualche secondo alzò lo sguardo al cielo e commentò:
- Come vorrei che fossi anche tu presente. Quanto mi gioverebbe averti affianco. -
E la panchina mutamente ascoltò, giudicando le parole dello sconosciuto. Il vento sibilante fra gli alberi parve preannunciare qualcuno. Una presenza che il ragazzo non poteva scorgere.