Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: OfeliaMillet    07/01/2012    8 recensioni
" [...] Il moro iniziò a ridere coprendosi la bocca con la mano smaltata, quella tipa era davvero assurda!
Anthea lo guardò interrogativa -Ma vi siete messi d'accordo tu e tuo fratello per prendermi per il culo stasera?-
-Scusami...- Si ricompose passandosi due dita sotto gli occhi per evitare che le lacrime facessero colare il suo make up -No, non ci siamo messi d'accordo e se proprio lo vuoi sapere dopo andrò pure a dirgliene quattro a quel coglione...Comunque, non mi sono ancora presentato...- Fece per tendere la mano alla ragazza e proferire finalmente il suo vero nome, quando lei lo precedette -Si, sei Tom Kaulitz il fratello di Bill-
Il moro rimase bloccato, con la mano destra tesa a mezz'aria mentre la ragazza completava la sua frase in modo decisamente errato.
-Già...Tom...- [...] "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 


Capitolo 32: Il silenzio nelle voci ed il buio nelle luci

 

" Se ci sono due o più modi di fare una cosa,
e uno di questi modi può condurre ad una catastrofe,
allora qualcuno la farà in quel modo. "
 




-Che ti metterai per la conferenza?- Miriam dette un morso al suo trancio di pizza guardando interessata la sorella che, dopo aver sbattuto le palpebre la guardò contraddetta.
-Anthe, devi sapere già cosa metterti! Sarà importantissimo...anzi, sarà vitale il modo in cui ti mostrerai ufficialmente al mondo intero come fidanzata di Bill Kaulitz!-
Miriam spiegò gesticolando animatamente e fissando la sorella che, appena sentì le sue parole, scosse la testa poggiando il suo trancio di pizza nel cartone e deglutendo.
-Quale conferenza?-
Aveva una brutta sensazione di deja-vu: anche Lara la sera prima le aveva parlato di una conferenza solo che il suo istinto l'aveva obbligata a non chiederle niente.
-Come quale conferenza?- Miriam arricciò le labbra sorridendo -Non far finta di non sapere niente, tutti sanno della conferenza e non aspettano altro ormai quindi è inutile che fai la finta tonta-
-Non sto facendo la finta tonta, semplicemente non ho idea di quale conferenza tu stia parlando-

-Oh-
Miriam spalancò gli occhi abbandonando la sua pizza e pulendosi la bocca con un tovagliolo.
...Possibile che la conferenza fosse stata fatta per...?
-No, no Anthe, non puoi dirmi di non saperne niente- Scosse il capo energicamente per poi focalizzare la sua attenzione sulla sorella.
-Bill non ti ha chiamata, avvertita in qualche modo?-
-In realtà ieri mi ha chiamata diverse volte...però non avevo il telefono con me e adesso il suo è spento-
Anthea si strinse nelle spalle arricciando le labbra e dandosi per la miliardesima volta della stupida per non essersi portata dietro il telefono proprio l’unica sera in cui Bill aveva deciso di farsi sentire.
-Forse voleva avvertirmi di questa conferenza, non ne ho idea-
-Ma si, certo che voleva avvertirti!- Miriam annuì cercando di convincere pure se stessa della cosa anche se, nella sua testa ormai stava aleggiando davvero un brutto presentimento.
-E quando sarebbe questa famosa conferenza?-
La bionda si tranquillizzò addentando il suo pezzo di pizza e pensando ad un modo per mettersi in contatto con Bill, almeno per sapere cosa volesse, se era ancora vivo o si era semplicemente dimenticato della sua esistenza.

-Oggi pomeriggio-
La voce di Miriam si affievolì mentre il suo sguardo si abbassò verso il tavolo.
Come poteva non aver ancora avvertito Anthea della conferenza?
-Ah-
 

***



Voci, luci e flash iniziarono a riempire la sala conferenze della sede berlinese dell’Universal.

Tensione, buio, paura era tutto ciò che Bill riusciva a sentire.

-Fossi in te manderei tutti a fare in culo e correrei a casa della bionda adesso-
Natalie sorrise al cantante mentre con cura stendeva una leggera base di fondotinta sul suo viso provato dalla stanchezza e dallo stress.

-Non è così semplice-
-Si che lo è!- La bionda si impuntò riponendo la spugnetta del trucco nella sua valigia e prendendo l’astuccio dei pennelli.
-Ti alzi, prendi le chiavi della macchina di Tom e ti fiondi a casa sua, niente di più semplice-
-No, niente di più complicato- Bill strinse le labbra chiudendo gli occhi e lasciandosi truccare dalla donna mentre cercava di trattenere i conati di ansia e vomito che lo stavano devastando.
-Io...io devo iniziare ad affrontare problemi in modo concreto, Nat...ne va del lavoro di un sacco di persone-
Natalie annuì silenziosamente continuando a truccare il ragazzo.
-Poi...poi sono solo parole, quello che dirò non dovrà compromettere me e An...d’ora in avanti dovremo stare più attenti a dove vogliamo vederci e tutto il resto-
-Ok, se lei è d’accordo con questa cosa- La donna scosse leggermente una spalla guardando il viso del cantante e facendosi seria -Perchè lei è d’accordo, vero?-
Posò i pennelli e la palette di ombretti sul banco dietro di lei guardando il ragazzo in modo serio.
Bill continuava a stare in silenzio ad occhi chiusi mentre il suo pomo d’Adamo si alzava e abbassava lentamente.
-Dimmi che lei è d’accordo e che lo sa-
Bill dischiuse le labbra guardando angosciato la donna e, prima che potesse proferir parola, la porta del camerino si aprì.
-Fra cinque minuti fuori-
Un tecnico della rete televisiva che avrebbe trasmesso l’evento sbucò dallo spiraglio della porta aperta guardando direttamente la truccatrice e il front-man che annuì.
-Ok, fra quattro minuto abbiamo finito-Sorrise in modo professionale per poi rivolgersi alla bionda che continuava a fissarlo, aspettandosi una risposta.
-Quindi?-
-Muoviamoci che qua non ho nemmeno il tempo di respirare-
Il moro richiuse gli occhi per donarli alle mani della truccatrice facendole capire che la discussione era chiusa e sepolta perché lui aveva provato a chiamarla, non aveva fatto altro per un'intera notte ma Anthea sembrava essersi dimenticata di lui in soli cinque giorni.
E pensare che l'ultima volta che l'aveva vista erano in macchina, di ritorno dalla loro vacanza; l'ultima volta che aveva sentito la sua voce al telefono per poco non ci litigava per colpa di quelle foto.
Bill strinse le labbra sentendo Natalie applicare l'ombretto e cercò di essere il più positivo possibile: quella conferenza era solo per far contenti i dirigenti dell'Universal e per far calmare le fan più accanite, Anthea doveva fregarsene di quelle parole.

-Fatto-
-Grazie, Nat- Bill sorrise aprendo gli occhi ed alzandosi dalla poltrona del camerino.
-Ci vediamo dopo-

 

***



Voci, luci e flash inondavano il salone.
Anthea si passò nervosamente una mano sul viso sospirando e cercando un punto in cui nascondersi senza dare troppo nell'occhio.
Avere un cugino decisamente promiscuo e con un gusto discutibile per uomini abbastanza facoltosi era stato utile per infiltrarsi fra i giornalisti della conferenza stampa ma mai come in quel momento avrebbe voluto essere a casa sua.
L'ansia la divorava, le voci che continuavano a dire malignità sul gruppo, su Bill e sulla ragazza bionda adesso non più nell'anonimato, le facevano crescere la paura e il disagio di essere nell'ultimo posto in cui avrebbe voluto essere.

I flash aumentarono illuminando ogni cosa.
Le voci diminuirono arrivando ad un silenzio rigoroso.
Bill Kaulitz e David Jost fecero il loro ingresso nella sala e Anthea sentì il cuore schizzare direttamente in gola.
Si nascose dietro il suo paio di occhiali osservando il cantante e il suo manager sedersi di fronte alla folla di giornalisti curiosi.

La conferenza era ufficialmente iniziata.
Avrebbe tanto voluto essere a casa in quel momento.

-Bill, sappiamo il nome di questa ragazza ma non sappiamo niente della sua relazione con lei: chi è per lei Anthea Weber?-
Una giornalista si alzò dalla sua sedia iniziando così, in modo diretto il ciclo di domande.

Il moro fissò la giornalista mordendosi il labbro inferiore facendo tremolare le sue gambe sotto il tavolo.
Era nervoso, avrebbe rovinato tutto, se lo sentiva. Avrebbe rovinato tutto anche se quella conferenza era tutta una falsa.
-Bill, dovresti parlare...-
David sorrise alla folla sussurrando a denti stretti al cantante e avvicinando il microfono alla sua postazione.

-An...Anthea Weber-
Abbassò lo sguardo sospirando.
-Anthea Weber non è...niente per me-
La folla di giornalisti guardò in modo diffidente il cantante che, dopo l'ennesimo sospiro, alzò lo sguardo osservando velocemente le persone davanti a lui.
-E' solo una studentessa molto dotata dell'accademia di Berlino con cui abbiamo deciso di...collaborare per l'elaborazione dei miei abiti di scena, le foto che avete visto sono solo una montatura, siamo usciti a cena, una cena di lavoro con il nostro manager e l'intero gruppo, ci siamo visti assieme ai costumisti e ai trovarobe per realizzare alcuni schizzi e niente più.-

David sorrise rilassandosi sulla sua seduta e dando una pacca sulla spalla del suo pupillo.
Sapeva che Bill stava raccontando un mare di stronzate, era stato proprio lui a pensare alle possibili domande e ad inventarsi delle risposte plausibili.

Altre domande si susseguirono, una identica all'altra mentre i giornalisti iniziavano a credere davvero alle parole del cantante.

-Sono ancora libero, purtroppo...ho sempre detto che se avessi trovato la donna in grado di farmi battere il cuore niente e nessuno mi avrebbe fermato-
Il moro si sentiva un impostore, uno schifoso bugiardo a dire quelle cose e, in cuor suo, sperava davvero che Anthea capisse.
-Esiste Photoshop signori- David rispose con un sorriso all'ennesima provocazione di un giornalista.



Crack questo fu il suono che produsse il suo corpo, non riusciva a stabilire quale organo avesse emesso quel rumore, tutto dentro di lei aveva gridato.
Crack e più niente, il silenzio profondo di un urlo muto mentre Bill sorrideva plasticamente ai giornalisti e sollevava una mano in segno di saluto facendosi scortare poi dal manager e da due guardie del corpo fuori dalla sala conferenze.
Anthea alzo il foulard sul suo viso nascondendosi dietro i suoi spessi occhiali da sole senza però muoversi di un passo, schiena e nuca puntellati al muro e occhi chiusi mentre il suo corpo sembrava non rispondere più a nessun comando.

"Anthea Weber non è niente per me"

Ipocrita

"è solo una studentessa molto dotata"

Opportunista

"Le foto sono solo una montatura"

Bugiardo

"Ho sempre detto che se avessi trovato la donna in grado di farmi battere il cuore niente e nessuno mi avrebbe fermato"

Diva


" -An, cazzo!- Bill iniziò a correre dietro la ragazza fino a raggiungerla e bloccarla per un polso, facendola voltare verso di lui.
-Ma cosa credi...che senza il mio fottutissimo nome io sono un'altra persona? Pensi che io ti abbia preso per il culo così...per divertirmi un po' alle tue spalle?- Scosse la testa amareggiato - Io sono Bill, ok? Non mi chiamo Tom ma cazzo, tu sei l'unica persona che mi ha davvero conosciuto, che ha capito e si è interessata veramente a me- Si indicò il petto con una mano continuando a parlare -Anche con un'altro nome Bill rimane sempre Bill- Abbassò lo sguardo mordendosi il labbro inferiore -Perché non riesci a capire?- "



Falso


Anthea strinse in pugni deglutendo il boccone amaro e abbassando lo sguardo mentre il vociare dei giornalisti si spostava fuori dalla  sala.
Si sentiva ferita, delusa dalla persona a cui aveva donato la sua fiducia e che le aveva fatto credere di meritarsela.

-Mi dispiace-
Una voce bassa e roca la destò dai suoi pensieri, non alzò lo sguardo, rimase a fissare le Rebook e l'orlo dei pantaloni over-size del ragazzo di fronte a lei.
-Bill...Bill non voleva dire quelle cose, il discorso l'ha preparato la casa discografica, lui non le voleva dire-
Anthea sorrise amaramente abbassandosi il foulard color terra di Siena dal volto e alzando lo sguardo verso il treccinaro davanti a lei.
-Tom, sei...sei carino a dirmi queste cose ma non dovresti esserci tu qui...lui poteva...poteva usare altre parole...poteva rimanere in silenzio, poteva avere tatto, poteva non convocare la conferenza oppure avvertirmi e-
-Anthea, questo è il nostro sogno...suonare, scrivere canzoni, purtroppo la fama ha fatto terra bruciata di tutte le altre cose..vedrai che troverete un modo per vedervi, basta che state attenti-
-Attenti? Tom, io non voglio...- La bionda scosse la testa sorridendo amaramente.
-La fama deve aver fatto terra bruciata anche del suo cuore a mio avviso, e io difficilmente concedo seconde chance e men che meno terze chance...non sono uno zerbino, Tom, non posso ascoltare quei discorsi perché sono umana, il mio cuore, al contrario del suo, funziona bene e queste cose non gli fanno bene, il mio cuore fa male ma almeno il mio funziona-
Anthea ringraziò di avere un paio di lenti scure a coprire i suoi occhi lucidi perché l'ultima cosa di cui aveva bisogno era mostrarsi debole proprio di fronte a quegli occhi nocciola così simili a quelli del cantante.
-Io adesso me ne vado..Auguri Tom, vi auguro di scriver tante canzoni, suonare e avere tanta fama-
Alzò una mano salutandolo ed uscì dalla sala a testa alta, aspettando di essere sola, aspettando di crollare.




Note: Non uccidetemi!!
Ok, tralasciando me in ginocchio che imploro il vostro perdono, ecco qua IL capitolo.
Mi dispiace di non essere stata poi così precisa ma sono stata assorbita (per l'ennesima volta) da QaF, è un vortice a cui non riesci a dire di no e durante le vacanze natalizie adoro riguardarmelo e ripetere le battute a memoria xD
Detto questo riparto ad implorare il vostro perdono!
Ok, è un capitolo strano, potreste non capire Bill ma, come ho preannunciato nei capitoli precedenti, questo Bill (e sottolineo questo perchè non conosco ahimè il vero Bill) ha rinunciato a tutto per i tokio hotel, per inseguire il suo sogno e quello dei suoi amici diventando la stella di punta del gruppo ma, ogni medaglia ha il suo risvolto negativo e con fama e realizzazione vengono a mancare amore e possibilità di conoscere persone vere e "normali".
Per anni lui non si è aperto, esposto al mondo ma con Anthea tutto era cambiato, era tornato un ragazzo che vuole vivere le sue esperienze e fin qui tutto ok però, come è riuscito a rinunciare una volta può farcela anche una seconda perchè è vulnerabile, non conosce il mondo come un ragazzo normale e, al contrario di quello che tutti pensano, non è egoista per niente e mette davanti a tutto la band, i suoi amici e suo fratello rinunciando alla possibilità di provare a stare con Anthea (almeno per quello che lui rivela ai giornalisti).
Ok, note lunghissime e vorrei dilungarmi ancora per spiegare meglio ma spero che abbiate capito prchè Bill fa questo e boh...manca ancora uno o due capitoli alla fine quindi la speranza è l'ultima a morire, ricordatelo!
Spero in vostri commenti e recensioni

A presto

Ofelia






  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: OfeliaMillet