15 Luglio 2024
Aveva sempre
adorato la
Tana nei suoi tramonti estivi, le trasmetteva una pace che faticava a
provare in
qualsiasi altro luogo: si sentiva a casa. Tutte le estati, prima che
ogni
famiglia partisse per le proprie vacanze, si ritrovavano lì,
tutti insieme; ed
anche se stavano stretti, anche se erano ammassati l’uno
sull’altro, erano
felici.
Ma la
serenità, quell’anno,
per Lily era la cosa più lontana che ci potesse essere dal
suo stato d’animo,
perché suo fratello aveva invitato Scorpius Malfoy, e lei in
sua presenza si
sentiva una bambina, un bambina impacciata e imbarazzata, con il cuore
che le
batteva furioso nel petto. Avrebbe tanto voluto mostrarsi
più adulta, matura,
senza una cotta adolescenziale ad alterare tutti i suoi atteggiamenti;
ma,
appena arrivava lui, si scopriva a balbettare frasi, ad arrossire, a
trasformarsi
in quella che non era, e non riusciva a sopportarlo.
Per questo aveva
cercato un attimo in cui distanziarsi da tutti, per rimanere sola con i
suoi
pensieri; era riuscita ad allontanarsi con la scusa di non sentirsi
tanto bene,
e se ne stava seduta sulla collina che circondava la Tana ad osservare
il sole
che moriva all’orizzonte.
Stava finalmente
ricominciando a sentirsi in pace con se stessa, quando il rumore di dei
passi
la riscosse, costringendola a voltarsi rapidamente verso il nuovo
venuto che,
con le mani nelle tasche, si avvicinava lentamente. Appena si accorse
che era
proprio la fonte di tutte le sue preoccupazioni ad andarle incontro,
Lily
scattò in piedi, cercando di calmare il suo cuore che aveva
già ripreso a
palpitare.
«Che
cosa ci fai qui?»
chiese, desiderando ostentare un tono di voce calmo, che le
uscì, però,
soltanto stridulo.
Scorpius la
guardò,
affiancandola, per poi puntare gli occhi all’orizzonte.
«Rose
mi ha mandato a
cercarti…» replicò, indifferente; e
Lily si ritrovò a maledire con tutto il
cuore sua cugina che, probabilmente, pensava di starle facendo un
piacere.
Lentamente,
cercando di
sembrare il più naturale possibile, tornò a
sedersi sull’erba, appoggiando le
mani dietro la schiena per reggere il peso del proprio corpo. Un
silenzio
innaturale cadde su di loro, mentre entrambi guardavano il sole morire
dietro la
collina; Lily, però, riusciva solo a concentrarsi sul rumore
del suo cuore, che,
implacabile, le batteva come impazzito in petto, mentre lei prendeva
profondi
respiri per infondersi una calma che era lontana dal provare. Non
poteva
credere di trovarsi in quel momento con lui, da sola, e di rimanere in
silenzio
ad osservare l’orizzonte, senza dire niente, senza provare a
fare qualcosa,
qualunque cosa; ma era impietrita dalla paura di commettere un errore, terrorizzata
dall’idea di spezzare quella quiete.
Quando il sole
tramontò
del tutto, e la penombra li avvolse, Lily si alzò
nuovamente, prendendo un
profondo respiro per convincersi che ormai il momento era passato, che
aveva
perso la sua occasione e che la cosa migliore che potesse fare era
quella di
ritornare a casa e cancellare per sempre quel ricordo.
«Sarà
meglio che
torniamo, inizia a fare freschetto…»
mormorò, pulendosi con le mani il sedere
dai fili d’erba, ma rimanendo comunque ferma al suo fianco.
Scorpius si
voltò verso
di lei, mentre il vento gli solleticava i capelli sulla fronte.
«Hai
ragione.» rispose,
indugiando però anche lui.
E Lily venne,
irrimediabilmente, catturata dallo sguardo del ragazzo, incatenandolo
al suo,
mentre il respiro le si mozzava in petto e il cuore ricominciava a
battere
furioso, trepidante, in attesa.
«Vieni
spesso qua?»
continuò lui, mentre lei continuava ad osservarlo, incapace
di muoversi per
paura di rompere quell’attimo, qualsiasi cosa stesse
succedendo.
«Come?»
chiese, alla
fine, sbattendo le palpebre per guardarsi intorno.
«Io… si, spesso.»
Il giovane
accennò
appena un sorriso divertito, muovendo qualche passo verso di lei.
«È
un posto
meraviglioso.» aggiunse, mentre allungava una mano verso il
suo volto.
Lily
osservò la mano
del ragazzo, allargando gli occhi, spaesata e terrorizzata; Scorpius le
andò a
scostare una ciocca da davanti al viso, portandogliela dietro
l’orecchio, per
poi, senza una parola di più, voltarsi verso la Tana con un
sorriso
canzonatorio disegnato sulle labbra.
«Meglio
che torniamo,
ci staranno aspettando.» affermò, iniziando a
camminare, lasciandola
imbambolata ad osservare il vuoto davanti a sé.
Dopo pochi
secondi,
però, si risvegliò, scuotendo la testa ed
infondendosi un po’ di autocontrollo,
prima di correre dietro al ragazzo per raggiungerlo.
Adesso aveva un
motivo
in più per evitarlo, per eliminarlo definitivamente dai suoi
pensieri, vista la
figura da ragazzina idiota che aveva appena fatto. Per fortuna da
lì a pochi
giorni sarebbero partiti tutti, e lei avrebbe finalmente potuto dormire
sogni
tranquilli; poi sarebbero tornati a Hogwarts, ma lui
quell’anno aveva concluso
i suoi studi e, di conseguenza, aveva
tutto il tempo per cancellare la sua cotta insensata, per rimuoverla
per
sempre.
Lily
si ripromise tutte quelle cose, ma non sapeva che quei sentimenti erano
destinati a maturare, evolvere, e a condizionare tutta la sua intera
esistenza.