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Autore: Marzi Jaymes    08/01/2012    4 recensioni
"Per sempre?" Sussurro..
"No, fino a quando ci sarà posto per me nel tuo cuore."
"Ci sarà sempre."
"Ok, allora per sempre.". Sorrido
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 Ok, questo è l'ultimo capitolo della mia prima FF. Non mi piace come stanno andando i fatti qui dentro, per questo ne iniziero' un'altra. :3  :D
Non insultatemi x)
-Ma'

                                           
                                           
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*



Pov Kristen

E' passato un mese e mezzo dalla testa china tra le mie gambe, stesa a terra a Brighton, il giorno del mio non-matrimonio. E non posso ancora credere di essere scappata sull'altare, come hanno fatto molte attrici famose in diversi film. Non posso credere di aver lasciato l'uomo che mi è stato al fianco due anni esatti per un ragazzo che conoscevo in realta' a malapena, quello stesso ragazzo che mi è bastato guardare solo un secondo negli occhi per capire che lo amavo da una vita, e che non aspettavo altro, in realta'.
Quell'uomo che amo da sempre.

"Avanti amore, esci da quel diavolo di camerino". Robert è fuori che mi urla da almeno dieci minuti. Liz domani si laurea e noi siamo a L.A da due settimane abbondanti e ho provato almeno venti vestiti diversi, ma non ne ho trovato nessuno che mi stia a perfezione.
"No! Sto una merda" urlo a mia volta posandomi con foga le mani sui fianchi e spingendo la pancia in dentro, mentre mi metto di profilo.
I miei occhi sono fissi da un po' sui lineamenti del mio corpo accentuati dal corpetto azzurro stretto in vita, che si stoppa per dare inizio a una gonna 'lunga' piu o meno venti centimetri, coprente a malapena un terzo della mia coscia..
"Andiamo, esci oppure ti giuro che vengo a prenderti in braccio li dentro, a costo di essere sbattuto fuori
di qui a calci in culo "
Sbuffo portando gli occhi al cielo e infilo le mani nelle tende rosse doppie, cercando l'uscita. Mi porto in avanti a braccia conserte, osservando il suo sguardo scendere sulle mie gambe. Le mie guance si colorano di rosso e le mie braccia si posano lungo i fianchi.
"E'....è bellissimo" sussurra stendendo le gambe dalla poltroncina azzurra e portandosi le mani alla bocca.
"Cristo, ricordami di non portarti piu con me a fare spese". Gli faccio la linguaccia e riporto le braccia al petto, mentre la sua espressione si fa piu o meno dispiaciuta.
"Perchè?" domanda intimidito.
"L'hai detto per gli ultimi venti vestiti" ribatto scocciata. "Andiamo, non me ne sta bene uno. Sono diventata una balena da quando sto con te. Mi vizi troppo".
"Oh, non dire cazzate che eri invisibile, Kristen."
"Ho fame"
"Ecco, sbrigati a prendere un cazzo di vestito e andiamo via di qui, prima che la commessa perda la pazienza" dice rivolgendosi al suo viso. Mi volto anche io verso di lei, osservando gli sguardi fulminei che ci manda e scoppio a ridere, mentre butto
le braccia al collo di Robert e lo stringo a me, sotterrando il naso nei suoi capelli abbastanza lunghi. Mi afferra le cosce, mi tira verso di se e fa scivolare le sue mani sulle mie spalle nude. Le afferro e le sposto sulla poltroncina, rientrando nel camerino e inizio a sghignazzare, immaginando la sua espressione poco felice per averlo interrotto. Abbasso la zip e faccio scivolare il vestito lungo le mie gambe magre e porto la mia mano sullo stomaco, mentre lo sento brontolare. Infilo nuovamente i jeans piuttosto pesanti e la felpa di Robert che mi copre pure il sedere ed esco, afferrando il vestito azzurro appena provato.
"Prendo questo" sussurro quasi decisa all'orecchio di Robert. Si morde il labbro e lo afferra nelle mani, portandolo alla cassa, sotto i continui e ripetuti sguardi minacciosi. Esco fuori e osservo la sua figura raggiungermi, piegandomi in due dalle risate.
Apre la vetrata e si mette al mio fianco, stringendolo a sè.
"Finiscila di ridere che non è affatto divertente"
"Oh si lo è" grido mollandogli uno schiaffetto sullo stomaco e scappo.
"NON AVEVI FAME?"
"Oh". Mi fermo e mi giro verso la sua figura, sempre piu' vicina alla mia e sorrido tendendogli la mano. "Si, ho fame"
Afferra la mia mano e sorride compiaciuto anche lui.
"Andiamo a mangiare". Mi lascia un bacio caldo sulla fronte e mi prende in braccio. Porto il mento sulla sua spalla e gli avvolgo il collo con le mani.
"Sei una scimmietta" sussurra ridendo al mio orecchio.
"Se io sono una scimmia tu sei un orango tango" rispondo ridendo, prima che mi lasci con i piedi a terra.
"Sono troppo educato per risponderti"
"Mi ami troppo, per rispondermi...E' diverso"
"Gia', forse lo è. Muoviti che dobbiamo tornare a casa nel primo pomeriggio"
"Mh". Mugolo ed entro da McDonald's afferrando la sua mano e portandola al mio fianco. Mi soffermo avanti al tabellone e sorrido come una perfetta cretina.
"Oh, prendo una Pepsi una porzione doppia di patatine e un Hamburger"
"Amore ma ci entrano tutte queste cose qui dentro?" mi sussurra ridendo all'orecchio mentre appoggia la mano sulla mia pancia. La mia espressione si fa triste e gli tiro un pugno nello stomaco.
"Usciamo di qui, prima che inizi ad ingrassare a dismisura solo guardando il tabellone"
Ride.
"Io scherzavo, scimmia"
"Io no.." dico abbassando lo sguardo e i miei occhi si spengono. Ultimamente ho degli sbalzi d'umore piuttosto incredibili. O meglio, piu' incredibili e veloci del solito. E non me lo spiego.
Mi afferra il mento e lo porta verso il suo con due dita.
"Avanti, mi spieghi cos'hai?"
"Non lo so" dico sincera... "Sono...gli ormoni. E poi, usciamo. Non voglio ingrassare. Non..ti piacerei piu'."
"Scherzi, vero? Mi piaceresti anche con un culo enorme e se avessi addosso 
83789257 chili." dice divertito e sincero. "Anzi, 83789257 proprio no. Solo un po' di meno" sgrana gli occhi e si porta la mano sulla faccia disperata.
"Okay, andiamo a mangiare" concludo.
"Vai a sederti li" dice allontanandosi da me, fino a raggiungere la cassa. Ordina e corre verso il tavolo, sistemandosi di fronte. Abbasso lo sguardo e mi tocco la pancia, sbuffando. Il mio ciclo è in ritardo e puntualmente, ogni volta che succede, mi sento sballata.
"Ecco a lei, signorina" sussurra il cameriere porgendomi il cibo che ho ordinato. Ringrazio, osservando i suoi lineamenti e mi concentro sul mio piatto, iniziando ad addentare l'Hamburger. Alzo lo sguardo e osservo lo sguardo di Robert vagare nel vuoto, senza niente avanti.
"Tu..non..mangi?" sussurro piano
"Non ho fame, amore."
Stacco un pezzo di panino e glielo porto sotto il naso, aspettando che lo afferri. "Mangia, ne hai bisogno"
"Sta' tranquilla" dice spingendo la mia mano via dal suo viso e portandosi la mano avanti al naso. Sbuffo e porto il panino in bocca nuovamente, divorandolo con un morso quasi anomalo per la mia bocca.
Spazzolo tutto in pochissimo tempo e bevo la mia Pepsi tutta d'un sorso. Sorrido e afferro le mani di Robert, guardandolo in viso.
"Possiamo andare?" sussurra con dolcezza.
"No..". Lascio la presa e mi alzo, portandomi sulle sue gambe. Poggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi, mentre gli infilo le mani nella maglietta e gli accarezzo la schiena calda.

La musica mi riempie le orecchie e la luce gli occhi, obbligandomi ad aprirli. Sento in lontananza la voce di Robert parlare al telefono e la testa girarmi come non succede da un bel po' di tempo.
"Amore?" sussurro stiracchiandomi. Saluta e chiude la chiamata, lanciando il telefonino dietro di noi, sui sedili posteriori.
"Buon giorno". sorride e mi porta la mano libera sulla coscia, cercando di non spostare lo sguardo dalla strada. Inizia ad accarezzarla, prima che io prenda la sua mano e la porti alla mia bocca. Gli stampo un bacio e lascio cadere il braccio al suo posto, dov'è stato fino adesso.
"Che è successo?"
"Niente, tranquilla piccola. Ti sei solo...addormentata in braccio."
"Quanto..ho dormito? Che ore sono?"
"Le sei e mezza". La sua espressione si fa divertita e le sue labbra si curvano in un super sorriso
Strabuzzo gli occhi e li strizzo dopo che le sagome della strada e del vetro si fanno opache e il senso di vomito si presenta nella gola.
"A..more devo..vo..mitare" urlo portandomi le mani alla bocca e cerco di respirare con calma.
"Siamo quasi arrivati, resisti".
Non ho mai sopportato la macchina, mai. Ne ho sempre sofferto, da quando sono piccola. Robert mette il freno e parcheggia all'inizio del vialetto di casa di Liz. Apro lo sportello e inizio a correre, infilando le chiavi nella toppa e facendo la scale a due a due evitando lo sguardo di Liz e Tom sul divano all'entrata. Varco la porta del bagno e mi inginocchio, alzo la tavoletta e inizio a vomitare, mentre Robert entra, afferra la mia testa dai capelli e mi accarezza le gambe. Pulisco la bocca con le mani, prima di portarle sotto il getto frenetico dell'acqua fredda.
"Oh, vai via. Non è uno spettacolino dei piu' belli"
Mi tira leggermente i capelli, portando la mia faccia di fronte la sua e mi bacia delicatamente, evitando alle mie parole di uscire.
"La finisci di dire stronzate?"
"Oh". Abbasso la testa e mi guardo i piedi che iniziano a muoversi all'interno delle mie vans bianche. Mollo le sue mani e scendo al piano di sotto. Mi posiziono sul divano di fianco a Liz e Tom e guardo la televisione insieme a loro. La mia vista diventa nuovamente opaca, nonostante strizzi gli occhi da un quarto d'ora abbondante. Curvo la testa all'indietro, stendendo le gambe e inizio a massaggiarmi la fronte cocente.
"Amore, che ti senti?" la voce di Robert fa eco nelle mie orecchie, facendomelo sembrare estremamente lontano e freddo.
Arranco e tento di parlare, anche se i muscoli della mia bocca sono serrati e il respiro mi è diventato irregolare..
"Niente...vado.. a stirare" tolgo le sue mani dal mio corpo e tento di alzarmi, dirigendomi verso la cucina che odora di pollo all'arancia. Sento le mie forze mancare e il mio peso ricadere sulle gambe, che si trovano in pochissimo tempo a contatto con il parquet caldo. Cerco di non sbattere la testa e l'adagio a terra delicatamente, mentre il soffitto sopra i miei occhi si duplica. Sento i passi di Robert farsi sempre piu' vicini e pesanti. Le sue mani passano velocemente sotto la mia schiena afferrandola e mi solleva da terra velocemente, dirigendosi verso le scale. Il suo respiro è affannato e posando la mano sulla sua faccia riesco a sentire che sta sudando freddo. Mi poggia sul letto, dopo aver aperto le lenzuola e mi inguatta.
"Robert, sto bene..davvero lasciami andare" sussurro con pochissimo fiato.
"Stai bene? Cazzo Kristen, sei caduta a terra mentre stavi andando di la"
"Voglio stare sola...ti prego"
"Ok, ti lascio sola. Ma se ti vedo gironzolare per casa mi arrabbio e ti porto qui con la forza".
Mi stampa un bacio sulla guancia e mi copre, prima di darmi le spalle e sbattere la porta con forza. Mi rigiro nelle lenzuola e poggio il naso nel cuscino, respirando con foga. Soffoco un urlo disperato e infilo le cuffie nelle orecchie, iniziando a canticchiare senza forza.
Cosa mi prende? Non...riesco a respirare e il mal di testa mi sta mandando completamente a puttane.
Chiudo gli occhi per cercare di scacciare i pensieri e in meno di poco tempo mi addormento, come se non dormissi da giorni..

Spiccico lentamente gli occhi e mi guardo intorno. E' ancora tutto buio e la mano di Robert è poggiata pesantemente sul mio stomaco. I suoi capelli emergono dalle lenzuola e assomigliano alla paglia. Afferro la sua mano e la sposto sul materasso bianco delicatamente, poggiando la testa sulla mano e lo guardo dormire.
LUI E' la cosa piu' bella del mondo.  

I conati di vomito fanno irruzione nuovamente nella gola. Mi alzo di scatto e corro al bagno a vomitare...impugno i bordi e rimetto, spostando i capelli.
Sento dei passi fermarsi sulla porta e giro la testa con cautela. Il suo sguardo è posato sul mio dolcemente. E' frustrato e disperato.
Appoggia una mano sul cornicione della porta e si sgranchisce le braccia, prima di venire a inginocchiarsi avanti a me, seduta sul water.
"Tu non puoi andare avanti così" mormora scuotendo la testa.
"Sto.."
"Kristen,  non azzardarti a mentirmi e a dire che stai bene. Andiamo dal dottore, oggi"
"Robert" guardo l'orologio al mio polso e mi rivolto verso di lui "Sono le sei e mezza del mattino"
"Qual è il problema" sussurra confuso..
"TUA SORELLA SI LAUREA!" Urlo urtata e mi alzo, posizionandomi di fronte a lui.
"Io voglio sapere tu cos'hai"
Io lo immagino cos'ho. Porca puttana.
Deglutisco a forza e mi faccio spazio, lasciandomelo dietro che borbotta. "Vai a fare una doccia e vestiti, senno' vado io per prima"
"Fai pure" sussurra portando le braccia al petto.
Mi giro e mi chiudo in bagno, prima di entrare nel box e far uscire il getto dell'acqua calda sopra il mio petto. L'acqua scivola velocemente sulla pelle rosea mentre i pensieri mi invadono.
E se fosse davvero quello che penso? La paura mi assale fino a prendermi lo stomaco. Mi tolgo la schiuma di dosso appena messa e mi asciugo velocemente. Corro in camera e infilo un jeans largo e una felpa. Alzo il cappuccio e infilo gli occhiali per coprire le occhiaie.
"IO ESCO!" Urlo.
"Sono le sette meno cinque. Dove cazzo vai?"
Farfuglio qualcosa e chiudo velocemente il portone. Il mio cuore inizia a battere forte mentre raggiungo la farmacia di turno. Spulcio intorno e mi fermo di fronte a uno scaffale ben rifornito.
Test di gravidanza. Lo afferro senza pensarci e pago alla cassa.. Continuo a stropicciare la scatolina tra le mani mentre il mio cuore continua a battere insistentemente. La sistemo nella borsa e infilo le mani nelle tasche abbassando lo sguardo sui miei piedi. Apro il portone e faccio velocemente le scale. Mi infilo il vestito azzurro sistemato sul letto e vado in bagno a passarmi un po di matita nera sotto gli occhi. Libero i capelli e ci passo le mani dentro, spigliandoli. Giro la testa e guardo Rob ancora una volta sulla porta. La sua espressione non è migliorata. Anzi, sembra che il velo di preoccupazione sia aumentato.
"Amore.." sussurro avvicinandomi a lui.."Sto BENE ok? Puoi stare tranquillo".
Mi alzo in punta di piedi di fronte a lui e mi appiccico completamente alle sue labbra morbide e carnose.. mentre gli passo le mani nei capelli...
"Okay" sussurra al mio orecchio e mi prende per mano. "Siamo in ritardo. Dove sei stata?"
"Mh.. avevo bisogno di respirare aria pulita"
"A Londra?" fa la faccia stupida e sbuffa, mollandomi le mani. "Va beh, andiamo va. Prego, prima le signore"
"Numero uno, sono una ragazza ancora.. secondo, prima tu"
"Ma.." ribatte..
"Niente ma, Pattz. Hai tempo per guardarmi il culo" sbuffa e scoppia a ridere, seguito da me.
"Dove sono Liz e Tom?"
"Oh, sono gia' andati... Liz era nervosa"
"Oh, capisco"
Gli salto sulla schiena e agito le gambe "Forzaaa!" gli urlo nelle orecchie..
"Ma sei pazza, Stewart?"
"Si, di un ragazzo"
"Oh, devo preoccuparmi?"
"Mh..." mugolo portandomi il pollice alla bocca e inizio a mordicchiare le pellicine.
Mi mette giu e cammina avanti, mettendo le braccia conserte.. Gli corro dietro e inizio a ridere.."Oh avanti scherzavo! Smettila di fare il cretino"
"No, vaffanculo"
Mi blocco mentre le lacrime spingono i miei occhi. Sono così lunatica, Dio. Si gira e ride, prendendomi dai fianchi..
"Non facevo sul serio, scimmia nana"
"Sei un cretino" dico ridendo.."Andiamo"
Gli afferro nuovamente la mano, poggiandola di fianco al mio fianco e percorriamo il vialetto insieme, prima di entrare in macchina..
Alzo il bacino, dopo essermi seduta, per abbassare il vestitino cortissimo che indosso.
"Le cose belle si fanno vedere" mi sussurra facendomi l'occhiolino
"Ma non la pensi così quando ci sono i tuoi amici..." sorrido mentre guardo il suo sguardo diventare  confuso..
"Vabbè, sei bella.. e basta"
"Tu lo sei di più"

"Oh, io...vado in bagno". Lascio Robert solo al tavolo del ristorante a congratularsi ancora una volta con Liz per il suo 110/110 e lode e mi rifugio in bagno, trascinandomi la borsetta. Faccio due giri di chiave e mi accoccolo sulla tazza, sottoponendo il test sotto l'urina.
"Che schifo" commento a voce non troppo alta. Porto gli occhi al cielo disperata e mi alzo, riponendo il test nella scatolina.. E prelevo le istruzioni.
Due linee incinta. Una linea non incinta.
 
Una linea, fa che esca una linea.
Metto la scatolina al posto e Incrocio le mani al petto, uscendo dal bagno con la borsetta sotto il braccio. Cammino velocemente a testa china fino a raggiungere Rob e mi siedo, continuando a tenere lo sguardo sul piatto pieno non ancora toccato.
"Amore, mangia" sussurra avvicinandosi al mio orecchio
"Mh" mugolo e prendo la forchetta in mano..
Inizio a stuzzicare la pasta all'interno del piatto e a portarmela alla bocca poco a poco. L'ansia mi ha tappato completamente lo stomaco e aggrovigliato i nervi a tal punto da riuscire a farmi passare la fame da orco che ho da giorni.
"Kristen"
"Oh, Liz..Sei..andata, wo, insomma meglio di quanto avessi mai pensato
"Oh, grazie"
*Poof*
La mia borsetta cade a terra ed emette un tonfo, mentre tutto il contenuto si rovescia a terra. Rob si sporge a raccoglierla, sotto i miei occhi in preda al panico..
Maledizione.
"NO!" Riesco ad urlare. Troppo tardi. Le sue mani sono gia a terra e hanno imprigionato la scatoletta sospetta, continuando a rigirarla e i suoi occhi la scrutano attentamente.
"Io...Rob" mormoro a bassa voce.

Pov Robert



"Sei...incinta. Ora mi...mi spiego tutti i vomiti, gli sbalzi d'umore...ora..".
Dio, era incinta. Quella parola mi percuote il cuore, procurandomi palpitazioni accelerate piu del solito. Il suo sguardo è confuso quanto il mio e le lacrime iniziano a premerle forte sugli occhi per uscire e scorrere sulle guance morbide..
"Non..non lo so". Dice seria portando gli occhi al cielo e inizia a respirare a fatica.
Chino il capo e apro la scatola mentre il test scivola velocemente sul mio palmo sinistro.
Due linee.
"Che...che significa?" dico cercando di guardare i suoi occhi.
Inizia a piangere e a singhiozzare mentre le mani passano sulla sua pancia velocemente e china il capo in basso.
"Come..puo' essere? Insomma, sapevo che con Mark prendevi la pillola!"
"Non.. Non la prendevo da un po' perchè..non mi facevo toccare e poi non potevo pensare, oh insomma...che..". Non riesce piu andare avanti e serra la bocca, prima di iniziare a martoriare il labbro inferiore con lo sguardo sempre chino sul tavolo.
"Cazzo". E' tutto cio' che riesco a sussurrare.
Le lacrime le scorrono velocemente e ininterrottamente sul viso luminoso e vorrei poter tanto fare qualcosa. Abbracciarla, baciarla...O comunque bloccare quelle cose sul suo viso in qualche fottuto modo. Eppure non ci riesco, non riesco a muovere un muscolo. Ho sempre odiato vederla piangere. Due anni fa, e adesso è lo stesso. Ma non..riesco ad asciugargliele.
Perchè mi aveva tenuto nascosto il fatto che pensava di avere un bambino? Un bambino. Non una caramella.
B a m b i n o.
Quella parola continua a ripetersi nel mio cervello senza che possa farci nulla, senza poter fermare l'afflusso della paura. Di non essere capace a fare quello che devo, di perdere me stesso. Mi alzo di scatto, rivolgendole l'ultimo sguardo e vado fuori, impugnando ancora forte il test dalla punta.. Mi siedo e porto la testa all'indietro sbuffando..
Le nostre mani intrecciate, i nostri corpi appiccicati e l'amore che abbiamo fatto sopra tutta Londra riaffiorano alla mente.
"Amico.."
"Oh, Tom..Ho paura.. lei è..."
"Incinta..lo so". Altro tonfo pesante al cuore e allo stomaco. "Insomma cazzo, è un..bambino. Singnifica notti in bianco, nervosismo..meno tempo per me.. e per me e Kristen. Niente piu' ubriacate colossali il sabato sera.Non ora..non ora." continuo portando la testa tra le mani.
"Vuol dire..felicita' immensa pero'..e amore. Triplicato." mormora facendo spallucce. "E'...il tuo bambino. Tuo e di Kristen, insomma..."
Mio e di Kristen. Mio e di Kristen.
Inizia a suonarmi improvvisamente e fottutamente bene, anche troppo. Il cuore inizia a battere velocemente di nuovo e i pugni stretti di poco fa si sono sciolti. Le lacrime iniziano ad inondarmi il viso.. "Sono..."
"Felice è la parola giusta, credo" sussurra di fianco a me. Mi abbraccia e inizia a piangere anche lui..
"Oh, ma che fai Tom? Piangi?" Scoppio a ridere guardandogli gli occhi lucidi ed emozionati..
"Beh, te lo ricordi? Un dolore condiviso è dimezzato e una gioia condivisa è.."
"Triplicata" aggiungo e concludo. Annuisce e mi abbraccia di nuovo, esortandomi ad alzarmi..
"Grazie" sussurro alzandomi e corro per rientrare dentro.
Passo affianco al tavolo sotto i suoi occhi ancora disperati e sorrido alla mia nuova vita, andandole incontro. Salgo sul piccolo palchetto sistemato in fondo dopo aver sussurrato qualcosa al DJ e afferro il microfono tra le mani, sbattendo le dita sulla cima per attirare l'attenzione. Arranco qualche parolina mentre ognuno si volta verso di me..
"Mh..non.. sono bravo con i discorsi ma.. beh, ci proverò" dico convinto..
Mi volto verso Liz e afferro lo spumante nell'altra mano..
"Volevo...congratularmi con te Liz. Se..mamma e papa' fossero qui..sarebbero orgogliosi di te almeno quanto lo sono anche io" e poi mi giro verso Stew e i suoi occhi rossastri e gonfi... "E poi...poi volevo brindare alla mia ragazza e..al bambino che porta dentro..non..potrei chiederti altro"..
La base parte sulle note di Let me love you. I suoi occhi si fanno di nuovo pieni e luminosi, come il mio cuore e mi sento subito meglio, piu sollevato. Scendo e mi dirigo quasi correndo verso di lei. Le afferro le mani e mi inginocchio, poggiando la testa sul suo pancino..
"Mi senti..?" sussurro "Ti aspetto"

"Ahi, mi fai male... scimmia" urlo.
"Shh! Non urlare.. che dormono tutti". Mi poggia il dito sulla bocca ridendo e fa passare, poi, la sua mano sul mio petto..
Porta la bocca vicino ai bottoni e inizia a sbottonarli a morsi, per poi far finire la camicia intera sul parquet della sua/nostra camera.
Le afferro il seno con la mano e con l'altra le slaccio la cerniera dietro, facendo scivolare il vestito sulle sue gambe lunghe e lisce..e poi mi blocco..
"Kristen..di quanto sei?" le dico toccandole la pancia..
"Un..mese e mezzo" sussurra e ritorna sui miei pantaloni..
"No..no ferma. Lo sai che non mi so controllare e potrei farti male.."
"Ma non.."
"Potrei fare male il bambino..." mormoro.
"Ti prego. Voglio fare l'amore con te..dai.."
Sbuffo e le poggio le labbra sulla pancia, stampandole baci leggerissimi ovunque mentre mi toglie i pantaloni, afferra il mio membro e inizia a stuzzicarlo, alternando il ritmo... le sposto le mutandine e porto il dito dentro di lei..
"No..voglio te, ora".. sussurra mentre inizia a gemere.. Entro dentro di lei delicatamente e inizio a spingere poco in profondità per non farle male.. Dopo un po' si accascia forte sulla mia spalla e si addormenta sfinita. La sposto, l'appoggio sotto le coperte e inizio a giocare con i suoi capelli morbidi..
Potrei stare così ore e ore.. perchè.. mi fa sentire fottutamente a casa.

Pov Kristen  

Un mese dopo..

L'odore di caffè mi inonda il naso.
Scosto le coperte e metto i piedi a terra a contatto con il parquet caldo. Infilo la vestaglia e oltrepasso la porta, iniziando a gridare i nomi di tutti.. Sembra che sia sola.
Robert è partito con Tom stanotte per mezza giornata e dato che sono le undici e mezza dovrebbe essere di ritorno a breve.. Faccio le scale e afferro nella credenza una tazza, che riempisco di caffè freddo. Lo deglutisco velocemente, anche se non dovrei e mi poggio sul divano accarezzando la piccola sporgenza che si evidenzia sulla pancia.. Non so ancora come dirlo a mia madre.. non lo so, pero non mi importa della sua reazione, qualunque essa sara'.
Il telefono inizia a squillare.. mi alzo scacciando i pensieri e lo afferro, rispondendo alla chiamata..
"Pronto?".. sento piangere dall'altra parte e inizio a preoccuparmi..
"Liz..sei tu?"
"S...si.. Kri.."
"Oh, Liz...parla! Che succede?"
"Robert e Tom hanno fatto incidente..."



Sento il cuore battere forte e voler schizzare fuori dal petto e la paura inondare ogni singola cellula, anche la piu' piccola del mio corpo.
"Co..come?" Inizio a singhiozzare animatamente e ad agitarmi. Salgo le scale cercando di non accasciarmi a terra, per quanto sia possibile farlo..
"Sono..ricoverati.. Non, so niente..ti prego vieni..". Piange forte anche lei,e non mi aiuta affatto.
"Ospedale di Londra?"
"S...si" sussurra senza fiato..
Chiudo il telefono e inizio a gridare e a sfregarmi il ciondolo tra le mani. "VAFFANCULO" Urlo ad altissima voce e i gemiti si fanno spazio tra le mie lacrime.. Infilo le all star nere e i primi pantaloni che trovo. Metto il giubbino e scendo, quando il campanello inizia a suonare. Cerco di asciugare le lacrime sfregando gli occhi per nasconderle il piu possibile.. e apro..
"M...Mark"
E' appoggiato a braccia conserte sul muretto e le sue gambe sono stese, tirate. Mi stupisco e istintivamente faccio un passo indietro e tocco la pancia che inizia a tremare e a sussultare. Ha il viso e l'espressione dura e acida.. -o forse è solo la mia immaginazione-..

"GRANDISSIMA TROIA!" urla avvicinandosi all'uscio..
"Mark, sei ubriaco..". La puzza di alcool esce dalla sua bocca lontana da me vari centimetri e mi procura la nausea..
"IO SONO UBRIACO, MA TU SEI TROIA LO STESSO!" Urla..
"Lasciami passare".. Abbassa lo sguardo sulla mia pancia e inizia a scrutarla..
"WO! PURE INCINTA SEI, ZOCCOLA DI MERDA!"
Mi chiudo la porta alle spalle pentendomene subito.
"Vai via.." sibilo a denti stretti
"NO! TUTTI DEVONO VEDERE QUANTO SEI STRONZA... MI HAI LASCIATO SULL'ALTARE, IL GIORNO DEL MIO MATRIMONIO....TI AMMAZZO, GIURO! TI AMMAZZO!"
Alza la mano e mi colpisce in piena faccia, per poi spostarsi sulla pancia... Inizio a gridare e a dimenarmi, chiedendo aiuto ai passanti che guardano e se ne strafregano, pieni di terrore..
Mi accascio a terra e continuo a urlare a squarciagola, sperando -in cuor mio- che sto sognando, o meglio è tutto un fottuto incubo..
Non puo' essere. Non puo' succedere davvero. Non a me, ora..
Stringo i denti il piu' forte possibile per non sentire dolore mentre mi sferra un calcio forte e profondo vicino allo stomaco, sfiorando la protuberanza che inizia a fare male. Mi sputa addosso e scappa, lasciandomi in una pozza di sangue accasciata al muretto di casa. Il dolore continua a percorrere ogni singolo muscolo e ogni singola cellula del mio corpo e i miei occhi si chiudono istintivamente, mentre mi abbandono al panico..
"KRISTEN!"
"K-kyle porta-mi...in oss-p" le forze vengono completamente a mancarmi e tutto cio' che riesco a sentire è il mio corpo sollevarsi e staccarsi dal muretto freddo e le lacrime del mio migliore amico di sempre scivolare e bagnare le mie guance.
"Ora ci sono qui io" è l'ultima cosa che riesco a sentirgli sussurrare.
Poi il buio.

Mi sveglio tra le lenzuola bianche di un lettino d'ospedale.
Dolori atroci ancora e il viso chino di Kyle.
Cerco di sforzarmi e di scendere dal letto, senza risultato. Comprimo la pancia e un gemito esce dal profondo della mia gola. Kyle alza il mento e mi rimette a letto..
"Non puoi alzarti, Stew"..
"Voglio vedere Robert.." singhiozzo tra le lacrime..
"Kristen..." la sua espressione si fa triste malinconica e dispiaciuta..
"NO!" urlo.. Per un secondo ho la paura che mi abbia lasciato, lasciato sola a questi mondo.
 Non poteva essere morto davvero..
 "VOGLIO VEDERLO, TI PREGO"
Singhiozzavo ancora, senza fermarmi per prendere fiato.
"E' in un'altra stanza..Kristen hai...perso il bambino"
I sensi di colpa e il dolore iniziano ad arrancare nuovamente in me, attaccandomi il petto e il cuore.
"NO! NO! NO!" urlo.. "Non...ti prego..voglio vedere Robert"..
Si alza di scatto ed esce dalla stanza, lasciandomi sola con il mio dolore e una pancia piena di lividi. Vuota. Triste.
Da ora posso sentire ogni nervo e ogni fibra dei muscoli contrarsi e ritorcersi su se stesso. I battiti accelerati del mio cuore e il mio respiro affaticato e stanco rimbombano nella stanza vuota cercando di riempirla un po', ma l'effetto è sempre lo stesso.
Afferro la stecca che tiene sollevata la flebo attaccata al mio braccio e poggio i piedi coperti dalle calze bianche sul pavimento freddo dell'ospedale..cercando di portarmi avanti e di uscire dalla porta.. Faccio qualche altro passo e mi porto al vetro spesso del nido, per farmi ancora un po di male.
I faccini dei bambini appena nati, con gli occhi ancora incollati si presentano avanti ai miei occhi, mentre le lacrime continuano a rigarmi le guance. Poggio una mano sul vetro e sulla pancia e mi giro.
Non puo' essere successo davvero continuo a ripetermi..
Torno nella mia stanza, con il cuore piu' a brandelli di prima, scosto le coperte e mi ci infilo dentro, cercando in qualche modo di non far uscire l'ago dalla mia pelle pallida. Chiudo la porta per una decina di minuti e sento la porta spalancarsi e qualcosa strisciare sul pavimento, riempiendo l'aria di stridii acuti. Riapro gli occhi e guardo alla mia sinistra.
Il corpo di Rob è al mio fianco nelle mie stesse condizioni. Kyle si gira facendomi un timido sorriso ed esce lasciandoci soli...
"Che ci fai...qui?" sussurro piano. Come se non lo sapessi.
"Non doveva andare così amore, mi dispiace" mormora mentre alza le spalle..
Strabuzzo gli occhi incredula e li alzo al soffitto.
"Non è colpa...tua"
"Ti ho lasciato sola a casa con una pancia piccolissima e un bambino di tre mesi dentro...e.."
Una fitta mi percuote il cuore.. "Rob, ti prego..non..."
"Mi dispiace... voglio..solo che tu sia felice.. Non smettere di..amarmi io non potrei piu' starti distante"
Sorrido..
"Io non ho mai smesso di amarti, in questi due anni".. concludo sinceramente "Ora non sento piu' tanto male, se ci sei. Giuro"
"Abituati alla mia presenza ovunque, perchè..dopo tutto questo voglio solo che ogni volta che avrai bisogno di me ti bastera' girarti e allungare il braccio per sfiorarmi e prendermi le mani, ti bastera' girarti per cercare i miei occhi e trovarli. Se non saparai piu' come andare avanti ti bastera' appiccicarti a me.." sussurra limpidamente..
"Ovunque tu sei, ovunque sarai... Ci sarò"
"Ovunque?" chiedo tremante
"Ovunque"



                                                                THE END

Vi è piaciuta la FF? Beh, il finale non è dei migliori..
Comunque non puo' finire sempre tutto bene... pero' credo che in futuro questi due qui avranno tantissime belle sorprese..
Ringrazio chi mi ha seguito fin qui, chi mi ha recensito/letto silenziosamente. Non pensavo di avere tutte quelle letture °--°
Fatemi sapere in qualche modo cosa ne pensate.. e.. sono pronta gia' con la prossima FF (giuro che la scrivero' meglio e sara' piu bella di questa, anche nel finale)
-Ma'

 
   
 
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