I suoi pensieri furono interrotti dal suono di una chitarra, quella chitarra, dalla finestra che la sera prima aveva trovato chiusa.
subito dopo sentì quel suono accompagnato ad una voce che intonava chissà quale canzone che lei non aveva mai ascoltato. Beh, di certo Margaret non le dava il permesso di ascoltare la radio.
Per quanto fosse severa quella donna Aria l'adorava, non aveva mai incontrato qualcuno più saggio di lei, e riusciva a capirla. Si stupì la prima volta che la donna riuscì a comprenderla, nessuno mai era riuscito a capire il senso dei suoi pensieri o del perché stava sempre a torturarsi il cervello. Alzò la testa verso la finestra notando che intorno a lei ormai regnava il silenzio e incontrò gli occhi del ragazzo, abbassando lo sguardo subito dopo per l'imbarazzo. Non si ricordava esattamente quando era rimasta colpita per la prima volta da quei due occhi marroni, sapeva solamente che ogni volta che l'incontrava rimaneva quasi sorpresa dalla loro bellezza. Annaffiò il resto delle rose senza alzare più lo sguardo, sentendosi sempre più osservata. Rientrò a passo svelto e dopo aver appoggiato l'annaffiatoio sul bancone strofinò le mani sul grembiule alzando gli occhi al cielo.
« idiota » sussurrò.
« sono un'idiota. » ripeté.
« hai ragione tesoro. » si girò di scatto spaventata dalla voce di Margaret.
« quand'è che vi deciderete a parlarvi? » chiese picchiettando le dita sul bancone.
« non so di cosa tu stia parlando. » rispose la ragazza.
« andiamo Aria, sappiamo entrambe che aspetta dalla mattina alla sera che tu esca lì fuori per cantarti ogni tipo di canzone esistente. » le guance della ragazza assunsero un colorito simile al rosso.
« ma sarà solamente una coincidenza, andiamo. »
« già, una coincidenza. » rispose l'anziana divertita porgendo la scopa ad Aria che l'afferrò.
« va a spazzare le foglie, ragazza coincidenza. » ordinò ridacchiando e la ragazza obbedì.
Era appena cominciata un'altra estenuante giornata di lavoro, pensò camminando svogliatamente.