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Autore: Sofy97    08/01/2012    3 recensioni
Dopo quell episodio al liceo non avevo più provato niente del genere per un ragazzo. Era qusi incredibile. Non riuscivo a stargli lontana. Quando non lo potevo vedere mi sentivo male per quanto mi mancava. Lo pensavo così tanto che quasi riuscivo a incontrarlo nei sogni...
Che cosa strana vero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche quella mattina mi svegliai presto per andare al lavoro. Uscii di casa dopo aver consumato una lauta colazione ed essermi vestita di nero come al solito; dato che l’esame Universitario di Dicembre era alle porte decisi di portarmi in ufficio il libro di storia dell’arte per ripassare un po’. Avrei dovuto dare l’esame la settimana successiva e l’argomento era la scultura greca. Mentre ero sul treno per raggiungere Shinjuko pensai a Ryuzaki. Chissà come  se la stava cavando…se era come diceva lui ci sarebbero dovuti essere almeno dieci morti, una specie di sterminio…ma non rischiava troppo ad accorrere a casi del genere? E se qualcuno avesse tentato di ucciderlo? No, stavo diventando troppo pessimista, dovevo credere di più in lui. Una volta arrivata scesi dal treno quando una ragazzina mi urtò mentre stava correndo. La ragazzina era bionda con gli occhi azzurri, era vestita con una gonna scozzese rossa, degli anfibi neri e una felpa nera con disegnati dei teschi bianchi. Dopo avermi urtata mi cominciò a chiedere scusa in tutti modi possibili:
“Scusa, scusa , scusa, scusa, scusa, scusa, scusa!! Non volevo! Non l’ho fatto apposta! Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!” cercai di tranquillizzarla e le dissi:
“Tranquilla, non ti preoccupare. Può capitare a tutti, non è successo niente.” Lei alzò la testa e disse, con un sorrisone a trentadue denti:
“Meno male! Bhè, io ora devo andare, ciao ciao!” Che ragazzina vivace, pensai, vorrei anch’io poter essere spensierata come lei…Appena misi piede in ufficio il senpai Suzuki mi disse:
“Buon giorno, Sofia! Ho un’ottima notizia da darti: l’ultimo numero del manga sta raggiungendo vendite record! La fumetteria qui vicino ha venduto ben trenta copie in cinque giorni, se continua così penso che ti alzerò lo stipendio. Ora vai subito al lavoro!” una volta entrata nella stanza presi il gigantesco libro di storia dell’arte e cominciai a ripassare. Stetti con la testa sul libro per circa tre ore, poi andai a mangiare un po’ di ramen in un ristorantino economico nella strada accanto. Quel locale si chiamava “Ramen King” faceva del ramen molto buono e dei prezzi molto economici adatti ai lavoratori e agli studenti ( una scodella di ramen costava circa 116 yen). Dopo pranzo tornai in ufficio e continuai a ripassare. D’un tratto alzai la testa e vidi, nell’orologio da parete, che erano già le 16:00 e non avevo ancora colorato le bozze realizzate il giorno prima. Mentre coloravo le bozze e tenevo come sottofondo i Guns ‘n’roses squillò il telefono.
“Pronto?”
“Pronto Sofi! Sono io!!” come volevasi dimostrare era Tatsuki che mi urlò nelle orecchie:
“Cos’è questa storia che tra una settimana abbiamo un esame orale in facoltà??”
“Bhè, veramente, te lo avevo comunicato un mese fa…” cercai di dirle
“E io ora come faccio?!?! E se mi bocciano??” disse, come se stesse parlando con la colpevole della sua distrazione, e riattaccò. Tatsuki…ma come diamine avevamo fatto a diventare amiche…dopo due ore di lavoro uscii dall’ufficio e andai a prendere il treno per tornare a casa. Mentre ero in treno presi il libro di storia dell’arte e cercai di continuare a ripassare ma i ricordi dei momenti passati con Ryuzaki me lo impedirono. Mi mancava troppo, volevo risentire il calore delle sue mani….Quando uscii dalla stazione pioveva a dirotto e non avevo nemmeno l’ombrello ma fortunatamente non abitavo molto distante. Mentre camminavo sotto la pioggia sentii una voce chiamarmi:
“Sofia.” Mi voltai di scatto: Ryuzaki! Allora stava bene! La cosa mi rese felicissima. Era vestito come al solito e nemmeno lui aveva un ombrello; gli corsi in contro e lo abbracciai. Ero al settimo cielo, mentre lo abbracciavo sentii una lacrima scendermi da un occhio e rigarmi la guancia. Lui mi abbracciò e mi disse:
“Ho cercato di risolvere il caso più in fretta possibile, volevo rivederti e non volevo farti preoccupare.” Ryuzaki…quanto mi era mancato sentire la sua voce. Dopo qualche minuto lo lasciai e gli dissi:
“Vieni pure da me, sei fradicio e se resti fuori ancora per molto rischi di prenderti una polmonite.” Aprii la porta e lo feci entrare in casa mia, dopodiché lo condussi nella mia camera. Nella mia stanza aveva le pareti nere e piene zeppe di poster di dipinti e foto gotiche. Vicino alla porta c’era un letto a una piazza e mezzo con davanti una piccola tv da 32 pollici. Nella stanza c’erano anche una libreria piena zeppa di manga e una scrivania con sopra un computer fisso della “Asus”. “Vado a prendere un paio di asciugamani, aspettami qui.” Dissi andando in bagno. Tornata nella stanza andai vicino a Ryuzaki e gli porsi un asciugamano bianco ma lui era troppo occupato a osservare attentamente nei minimi dettagli uno dei poster. Decisi di appoggiargli sulla testa l’asciugamano e gli cominciai ad asciugargli i capelli. Aveva dei capelli bellissimi, neri e sempre spettinati. Mentre continuava ad osservare i poster  di posò il dito sul labbro inferiore e disse:
“Alcuni di questi dipinti fanno un po’ paura…”  Ryuzaki…pensai, a volte ti comporti come un bambino…Dopo avergli asciugato i capelli presi l’altro asciugamano e mi asciugai i miei quando sentii le sue mano sopra le mie. “Se vuoi posso pensarci io, per ricambiare il favore.” Arrossii e tolsi le mani “O-Ok…” il cuore mi andava a mille. Sentivo l’asciugamano asciutto muoversi delicatamente sopra i miei lunghi capelli bagnati. Chiusi gli occhi; sentii solo il leggero fruscio dei miei capelli e la pioggia che continuava a scrosciare. Quando ebbe finito ripresi l’asciugamano umido per metterlo in terra ma sentii le sue mani prendermi delicatamente il viso e avvicinarlo al suo per poi baciarci. Fu il nostro primo bacio e fu bellissimo.  In confronto baciare Andrea era stato come bere una bottiglia di latte, non mi aveva fatto provare niente di così spettacolare. Sentivo le morbide labbra di Ryuzaki appoggiate sulle mie, era una sensazione stupenda. Il cuore batteva meno velocemente di prima e tenevo gli occhi chiusi per godermi ancora di più quel bacio stupendo. Dopo esserci baciati ci abbracciammo e lui mi sussurrò all’orecchio:
“Anche questa è una cosa che fanno due persone innamorate, vero?” Non risposi, avevo paura di rovinare quel momento con una delle mie solite risposte. Al liceo tutti i miei compagni mi dicevano che avevo un carattere forte e impulsivo, ma per una volta esitai e rimasi zitta a sentire il calore del suo abbraccio. Dopo un po’ ci lasciammo e gli dissi:
“Rimani qui quanto vuoi. Cosa ti va per cena?” Ryuzaki riprese la sua normale postura gobba, mi guardò con gli occhi sgranati cerchiati dalle occhiaie e poi mi chiese:
“Hai della torta panna e fragole?”  Ci pensai su un attimo e risposi:
“Sì, ne dovrei avere un po’  nella dispensa. Da bere cosa ti và?”
“Del caffè…” rispose “…con molto zucchero.”disse ultimando la frase.
“Vieni, andiamo in cucina.” Gli dissi facendogli cenno di seguirmi. In cucina apparecchiai la tavola e appoggiai la torta sul tavolo. Ryuzaki si mise a sedere come al solito, tenendo le gambe vicino al petto, e intanto preparavo il caffè e scaldavo un po’ di acqua per i ramen in scatola. Dopo aver portato tutto in tavola cominciammo a mangiare e calò il silenzio. Non sapevo cosa dire, mi era tanto mancato in quei tre giorni e ora non riuscivo a spiccicare una parola. Non volevo che la serata andasse avanti così, quindi gli feci la prima domanda che mi venne in mente:
“Se posso sapere, di che caso si trattava?” che domanda stupida…
“Come al solito di un serial killer. Aveva ucciso dieci persone tra le quali un ex-Presidente degli Stati Uniti, una banchiere molto famoso, una modella e una cantante. Ha utilizzato un modo alquanto stupido per uccidere, lasciando le impronte digitali nel sangue della vittima e sull’arma. Un caso molto semplice, hanno dovuto interrogare solo undici persone.” Rispose in massima serietà.  Se per lui un caso del genere era tanto semplice  allora avrei voluto sapere qual’era stato il caso più difficile.
“Quanto è durato il tuo caso più lungo?” chiesi
“Circa due mesi. Fu nel 2001, quando ci fu l’attentato alle Torri Gemelle a New York. Purtroppo non riuscii a prevedere quel massacro e alcune centinaia di persone, tra cui bambini, morirono…” mentre lo diceva, la sua voce diventò triste. Non lo aveva previsto…che voleva dire? Forse mi stava nascondendo qualcosa…
“Come và con la pubblicazione del manga?” continuò lui
“Bene, la fumetteria vicino alla redazione ha venduto trenta copie dell’ultimo numero in soli cinque giorni. Anche se è stato il mio primo manga ha avuto molto successo.” Risposi fiera.  Dopo cena tornammo nella mia stanza e ci mettemmo seduti sul letto a guardare la tv.  Ci mettemmo seduti una accanto all’altro avvicinando i nostri corpi, volevo risentire il suo calore che mi faceva battere fortissimo il cuore. Dopo due ore circa gli dissi:
“Vado un attimo in bagno, torno tra poco.” Mi alzai e lasciai Ryuzaki da solo per circa un quarto d’ora. Ero felicissima, potevo stare con lui tutta la sera. Se Tatsuki fosse stata lì avrebbe cominciato a fare battutine quindi forse era un bene che non ci fosse. Tornata dal bagno entrai e dissi:
“Scusa se ti ho fatto aspetta…” ma non finii la frase dato che Ryuzaki si era addormentato sul letto nella stessa posizione ma con gli occhi chiusi. Ryuzaki…sei proprio un bambino…pensai. Gli misi addosso le coperte e andai a prepararmi per dormire, mi misi il pigiama, mi struccai e mi pettinai i capelli che, a causa della pioggia erano diventati pieni di nodi. Mi stesi su un fianco accanto a lui, tirai su le coperte, chiusi gli occhi e mi addormentai profondamente.
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*Note autrice*

E anche il sesto capitolo è finito, wow che lavoro! XD Spero vi piaccia.
Devo dire che è venuto bello lungo, spero non sia tirato per i capelli…
Grazie per averlo letto, recensitemi e…
Al prossimo capitolo!!
  
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