Should I open it for you?
-P-Professore...-
Era la mia voce?
Davvero quel pigolio insulso è uscito dalle mie labbra?
Piton mi guarda dall'alto verso il basso.
Mi disapprova, proprio come tutte le persone dentro quel salone, ma c'è qualcos'altro dietro ai suoi occhi neri.
Pena, forse.
Prova pena per me, che sino ad un anno e mezzo fa ero così fiero del mio lignaggio, delle scelte di mio padre, di questo assurdo schieramento...
Mi domando se ora rifarei lo stesso discorso che, spavaldo, è uscito dalla mia bocca sul treno per Hogwarts, all'inizio dell'anno.
Avevo preso tutto questo come un grande onore, come un gioco... non mi ero accorto che fosse una corsa al massacro.
Il “clack” della porta che si richiude mi strappa via dai pensieri, sbattendomi di nuovo sullo sporco pavimento putrido della realtà, dove la mia anima infranta si contorce e scalpita come un animale di fronte ai cancelli del macello.
Voglio fuggire!
Ma fuggire dove?
Sto soffocando, non respiro e non ci vedo, le lacrime mi occultano la vista.
-Draco, non è opportuno far aspettare l'Oscuro Signore.-
Il suo tono è gentile, paterno.
Come sono stato stupido a non affidarmi a lui, durante l'anno!
Vorrei tornare indietro, vorrei cambiare tutto.
-M-Mi ucciderà..?-
I suoi occhi guizzano lontani dai miei.
Non è un buon segno...
Ma cosa mi aspettavo? Una pacca sulle spalle? Un immeritato “Oltre ogni previsione” sul compito e una strizzatina d'occhio perché sono figlio di mio padre?
-Questo non posso saperlo.-
Mi liquida con tono grave e il mio cuore smette di battere per qualche istante.
Ho solo diciassette anni, non voglio morire...
-Non voglio morire...-
Un singhiozzo strozzato dal panico scappa via dalle mie labbra, senza che nemmeno mi accorga della frase che ho pronunciato.
Mi copro il volto, le tempie pulsano, hanno l'aria di voler esplodere da un momento all'altro ed io non so cosa fare, sono paralizzato.
Piton mi posa una mano su una spalla ed io mi riscuoto.
-Dobbiamo entrare. Vuoi che sia io ad aprire la porta?-
-Fine capitolo-