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Autore: Martybet    08/01/2012    25 recensioni
«Invece come ti ho già detto, tu sei sempre uguale e il cervello ti assicuro che non è aumentato. »
«Ti sono cresciute le tette e le forme di mobydick sono sparite. »
Okay, basta.
Mi alzo dal tavolo, sfregandomi le mani perchého davvero l’impulso di tirargli uno schiaffo.
«Sai cos’è? Sono venuta qui per farti un favore,non per sentirmi insultare e prendere in giro come hai fatto per cinque lunghi
anni. Io sono cambiata, sono cresciuta.. sono migliorata. Tu,
Edward? Sei cambiato, ma soprattutto sei cresciuto dal bambino viziato eprepotente che eri un tempo? »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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YOU FOUNG ME
DALLA PELLE, AL CUORE.




capitolo 15

YOU FOUND ME

In the end everyone ends up alone
Losing her, the only one who's ever known
Who I am, who I'm not, who I want to be
No way to know how long she will be next to me 

 

 

Il letto di Edward è uno dei più comodi su cui io abbia dormito.  Il motivo che però, mi ha costretto a rimanerci per tutto il week-end non è esattamente la sua comodità.
Credo di avere un problema. Un grande problema.
Ne prendo consapevolezza solo adesso, seduta su una sedia nel centro commerciale più vicino al campus.
Rose si sta provando un vestito, che dovrà indossare al suo appuntamento con Emmett questo sabato.
Io, invece non faccio altro che ripensare al fine settimana appena trascorso con Edward.
 Mi sono divertita.
Non siamo mai scesi al secondo piano di casa sua, ma mi sono divertita. Forse come non mi capitava da tempo. Abbiamo fatto sesso, giocato alla play station, riso per la sua incapacità di perdere, e rifatto ancora sesso.
Non ci sono stati più episodi di effusioni, grazie a Dio. Probabilmente l’altro giorno ci siamo fatti cogliere da un momento di debolezza, nulla di più.
La cosa che mi lascia più perplessa però, è un’altra. Come è possibile che abbia trascorso delle ore con lui, semplicemente parlando? Come è possibile che mi sia divertita a giocare con lui?
Questo non riesco a spiegarmi. Questo mi sta facendo andare in pappa il cervello.
Non vedo l’ora di rivederlo.
Non pensavo che sarei mai riuscita a formulare un pensiero del genere.
Mordo con più forza la pellicina del mio pollice, e cerco di togliermi Edward dalla testa. 
Non mi fa bene. Non voglio che diventi il mio pensiero fisso.
Come ho detto prima: credo di avere un problema, perché non ci riesco, nemmeno volendo.
Fortunatamente Rosalie esce dal camerino. Ha indosso un tubino nero, che fascia il suo fisico asciutto e non può non calzarle a pennello.  Sono sempre stata invidiosa del suo fisico.
«Come sto? »  mi chiede, guardandosi allo specchio e girando su se stessa per vedere il suo fondoschiena.
Le sorrido. «Vuoi uscire con lui o no? Perché se Emmett ti vede con questo addosso, non credo vi allontanerete molto dalla camera» .
Alza gli occhi al cielo e continua a fissare il suo lato B, con il labbro superiore alzato.
«Credo… di volere entrambe le cose»  risponde ridacchiando. «Comunque, tu non provi nulla? »
«No, sono a posto. Non ho nessun cavaliere che mi porta fuori sabato sera» dico con una nota di amarezza, che Rosalie nota immediatamente.
«Jacob non si è fatto ancora sentire? »
«Da quando mi ha infilato la lingua in bocca? No, mai»  torno a sedermi, e incrocio le braccia al petto, appoggiandomi contro lo schienale.
«Edward? »
Un risolino parte dalle mie labbra. «Rose? Ci sei? » schiocco le mie dita. «Edward ed io siamo solo amici» .
«Che fanno sesso? »
«Che fanno sesso» .
Sbuffa e alza gli occhi al cielo. «Allora sai cosa ti dico, Bella? Che questo sabato dovresti uscire. Invitare qualcuno ad uscire. Mike, del quarto piano ha detto che hai delle belle gambe. Invita lui».
«Mike? Quello biondo? »
Annuisce venendosi a sedere sulla sedia accanto alla mia. Siamo sole nella sala di prova.
«Ti farebbe bene. Non sto dicendo che ti ci devi fidanzare, sto solo  dicendo che frequentare altre persone può essere una cosa salutare. Il sesso non è la chiave di tutto Bella, anche quello fatto bene» .
So che ha ragione. E so che probabilmente uscire con un ragazzo diverso da Edward Cullen, riuscirebbe a distrarmi un po’.
«Come fai a sapere che Mike pensa che abbia delle belle gambe? »  le chiedo ridacchiando e asserendo con il capo.
«Ero con Jessica al pub una settimana fa, e Mike stava parlando a proposito di una moretta con le gambe mozzafiato della camera 48B.  Jessica ha i capelli rossi ed io fino a prova contraria sono bionda »  lo dice prendendomi in giro ed io non posso fare a meno che scoppiare a ridere.
«Stasera gli chiedo se è impegnato per il fine settimana. Anche se si è addormentato in classe con Wesley, non può essere tanto male»
Mi sorride. «Vado a togliermi questo vestito. Allora lo prendo? »
«Prendilo e fallo cadere ai tuoi piedi, strega» .
 
 *** * ***
 
Il mattino dopo ho un appuntamento con Mike Newton.
Non pensavo che una cosa del genere fosse solo lontanamente possibile, invece è tutto vero.
Andremo a mangiare in un ristorante e poi in un pub del campus, dove dice metteranno della buona musica.
Quando gli ho proposto di uscire, la sua espressione è stata fin tenera. Ha sorriso contento e due ore dopo mi ha scritto un messaggio con il programma della serata.
Patetico.
Sì, ma dolce.
Non sento Edward da domenica sera. E forse è meglio così. Non abbiamo mai stabilito quante volte vederci durante la settimana, né tantomeno fatto programmi.
Ci incontriamo per l’università e facciamo sesso. Mi invita a casa sua, oppure se non c’è Jessica in giro lo invito qui.
A volte mi invia messaggi durante la notte. Il più delle volte cose che mi fanno arrossire solamente a pensarle.
Tutto questo però, mi piace.
Mi piace ma non dovrebbe piacermi, ed ecco il motivo per cui esco con Mike. Sulle nostre regole, abbiamo scritto che possiamo frequentarci con altre persone. Non sarò certo io quella che si tira indietro.
 
 *** * ***

Sabato sera arriva in fretta. Così in fretta che quando Mike bussa, non sono ancora pronta. Ho la piastra in una mano e il lucidalabbra nell’altra.
«UN’ATTIMO! » urlo, sperando che riesca a sentirmi.
Finisco di piastrare l’ultimo ciuffo di capelli, prendo il cappotto ed apro la porta. Mike è impalato di fronte a me, con una rosa rossa in mano.
Dio. Ti prego. No.
Perché diavolo ha una rosa con sé?
Il suo braccio è proteso verso di me, per cui penso che dovrei accettarla e ringraziarlo.
«Per te»  dice con un sorriso a trentadue denti.
E’ un ragazzo carino, ha gli occhi azzurri, i capelli ispidi e le guance piene.
Il classico bravo ragazzo.  I bravi ragazzi però non mi sono mai piaciuti.
«Grazie, non dovevi»  rispondo, prendendola e posandola sul tavolo in salotto. Allaccio i bottoni del cappotto ed infine chiudo la porta alle mie spalle.
Mike mi fa strada verso la sua macchina. E’ impacciato, e forse leggermente in imbarazzo.
«Cosa studi, Mike? »  gli chiedo, una volta entrati.  Pessima domanda per sciogliere il ghiaccio ma purtroppo la mia fantasia è un po’ a secco negli ultimi tempi.
«Scienze politiche, tu invece? » ingrana la marcia, la mano gli sta sudando.
Patetico.
Dolce, però è dolce.
«Belle Arti. Al momento sto seguendo il corso di Garcia. E’ molto interessante» .
Annuisce, fa per replicare ma alla fine si ammutolisce.
Prevedo una lunga serata.
Durante la cena infatti, parliamo del più e del meno. Mike sembra sciogliersi e inizia a farmi le classiche domande da primo appuntamento. Quelle che farebbero salire la bile a chiunque.
Al momento siamo arrivati a : “se finissi su un’isola deserta, chi e cosa porteresti con te?”
Mike è un bravo ragazzo. Forse un po’ impacciato, ma è simpatico.
Finito di mangiare, andiamo verso il pub dove suonerà il suo amico Eric. Un nerd che ho avuto l’onore di incontrare poche volte, e che nelle sue sere libere si improvvisa DJ.
Non sto nella pelle .
La sala è piena di gente, e cerchiamo di farci strada verso il tavolo che il mio accompagnatore ha prenotato.
«Vedrai che ti piacerà. Tra l’altro, non so se te l’ho mai accennato ma sono un ballerino provetto » dice, una volta che ci siamo seduti.
Non posso non scoppiare a ridere di fronte alla sua affermazione. Proprio non riesco ad immaginarlo mentre si scatena sui passi di qualche canzone rock.
«Oh, allora dovrai insegnarmi qualche mossa. Ballare non è mai stato il mio… »  cerco le parole giuste... «hobby preferito» .
Sorride, mostrando le fossette delle sue guance. Sembra un bambino cresciuto.
«Sono sicura che hai delle doti nascoste, Bella Swan » .
«Ti assicuro di no.  Ho l’attitudine ad inciampare più volte di quello che vorrei. Da piccola ero sempre piena di sbucciature»  finisco con una risatina.
«Beh, voglio metterti alla prova»  dice, prendendomi per mano e spingendomi verso la marea di gente che si sta muovendo a ritmo di musica.
Porta le braccia attorno ai miei fianchi, ed inizia ad agitarsi. Muove il bacino, le braccia e la testa.
Non ho mai visto niente del genere.
Però mi diverte. Scuoto la testa, ed inizio a seguire i suoi passi.
Non conosco la canzone, ma non è male. Ho sottovalutato Eric.
Mike mi guarda negli occhi, ho davvero la sensazione di piacergli. Il punto è che probabilmente non sono il tipo  di ragazza per questo genere di cose.
Non voglio pensarci. Non ora. Devo pensare a divertirmi, e nient’altro.
E’ la cosa migliore.
Balliamo per un po’, fino a quando i tacchi non iniziano a fare male, e ho bisogno di bere qualcosa.
Vado al bancone e ordino una birra per me ed una coca cola per Mike. A quanto pare gli alcolici dopo una certa ora lo fanno stare male.
Aspetto che il barman mi passi i bicchieri quando sento una mano sul mio posteriore, e il respiro di qualcuno accanto al mio orecchio.
Non mi ci vuole molto tempo per riconoscerlo.
«Cosa ci fai qui? »  gli chiedo, rimanendo impassibile.
Edward ridacchia. «Cosa ci fai tu qui, se mai. Oltretutto con Mike Newton, non era gay? »
Alzo gli occhi al cielo, e con una mano gli sposto la sua dal mio lato B.
«No, non è gay. Come fai a conoscerlo? »
«E’ amico di Emmett»  sorride, il suo sorriso sghembo. Quello che mi prende in giro.
Quello che fa aumentare notevolmente i battiti del mio cuore.
«Quindi cosa ci fai qui? »
Fa cenno con la testa verso una ragazza seduta su un divanetto dall’altra parte della sala.
Kate, un’amica di Jessica. Coincidenze? Non credo.
«Carina, ma pensavo potessi fare di meglio»  commento acida.
«Sai, stavo per dirti lo stesso» .
«Beh, buona serata Edward, divertiti»  prendo i due bicchieri, mi volto dall’altra parte e raggiungo Mike.
Non capisco per quale motivo sia così infastidita.Non capisco per quale motivo la mano attorno al bicchiere stia tremando.
Ma soprattutto non capisco per quale dannato motivo debba incontrare Edward ovunque vada.
Prendo un bel respiro, e mi siedo accanto a Mike.
Gli porgo la sua bibita, e inizio a bere avidamente la mia.
«Tutto bene? »  mi chiede.
«Mai stata meglio»  rispondo con un sorriso, ma guardo verso l’altro lato e incontro i suoi occhi.
Mi sta fissando, come io sto facendo con lui.
E la voglia di andarmene non è mai stata tanta come in questo momento.
 
Un’ora dopo, mi alzo di nuovo per andare alla toilette. Le due birre che ho bevuto per tenere la mente occupata hanno fatto il loro effetto.
Mike invece, è andato a prendere i cappotti.
Una volta davanti allo specchio, guardo il mio viso, cercando segni di imperfezione del trucco.
Fortunatamente, non ce ne sono.
Poi sento qualcuno bussare. Chissà perché ho la sensazione di sapere chi troverò dietro la porta.
Sbuffo. «Edward, cosa vuoi? »
Non finisco la frase che le sue labbra sono sulle mie.
La sua lingua è nella mia bocca .Mi trascina contro il muro. Le mani sui miei fianchi. La maglietta sale fino ai seni ed inizia ad accarezzarli facendomi mugolare di piacere.
Stringo i suoi capelli come per avvicinare il suo viso al mio. Forse perché anch’io ho aspettato questo momento da tutta la settimana.
«Mi mancava il tuo profumo»  sussurra sul mio collo. «Mi mancavano i tuoi capelli alla fragola»
Sorrido contro le sue labbra,  lui mi morde il naso.
Questa cosa però , non è giusta.
Siamo qui con altre persone. Sono con Mike.
«Devo tornare di là»  sussurro, cercando di allontanarmi dal peso del suo corpo.
«Per cui…» fa un pausa, guardandomi fisso negli occhi e accarezzando la parte di pelle sul fianco rimasta nuda. «Mi stai dicendo che vuoi andartene via con Mike Newton, e non con me? » 
In quel momento, mentre le sue labbra si muovono a tre centimetri dal mio collo, risulta davvero difficile rispondere con chiarezza, ma non ho altra scelta. 
«Esatto, e tu puoi tornartene benissimo sul divano con Kate, o come diavolo si chiama» . 
Ridacchia. «E se volessi rapirti e portarti a casa mia? E magari farti urlare per tutta la notte? »
Lo guardo divertita. «L’idea in effetti mi alletta parecchio»  dico sul vaga. «A patto che tu mi faccia giocare a PES. La tua espressione quando ti ho battuto 6 a 0, è stata veramente epica» .
Allarga le narici e le labbra, mentre gli occhi si riducono in due piccole fessure. «Tu hai imbrogliato! Giocavi completamente nuda, ovvio che la mia attenzione era tutta su ... »  strizza un mio seno. Un gemito esce dalle mie labbra.
«Mi sta aspettando, Edward. Mi faccio accompagnare a casa, e domani mattina passo da te. Non ho lezione» 
 «Giocherai nuda con i miei videogiochi? »
«Hai appena detto che è imbrogliare…»
«Mi piace giocare sporco» sussurra al mio orecchio, facendomi rabbrividire.
 

*** * ***
Quando torno a casa, le gambe sono molli e la testa è leggera. 
Rosalie è già rientrata, e Jessica è rinchiusa in camera sua.  Sono tre giorni che la vedo solo di sfuggita, non che la cosa mi dispiaccia.
Entro nella stanza di Rose, e mi siedo sul suo letto.
Sta leggendo un libro.
«Come è andata la tua serata? »  le chiedo con un sorriso.
Toglie gli occhiali dal suo naso, quelli che usa per leggere e le danno l’aria di una professoressa sulla quarantina. «Non lo so… Emmett non mi ha toccato»
«Come non ti ha toccato? »
Scuote la testa, sospirando. «Pensavo di trascorrere una serata romantica. Invece, mi ha baciato solamente quando mi ha riaccompagnato qui» .
«Forse… stava male» .
«E se non mi volesse più vedere? »
Le tiro una spinta sulla spalla, mentre porto gli occhi in gloria. «Non dire stupidaggini, Rosalie Hale. Sarà stato stanco, o forse aveva una buona scusa. Una sorpresa» .
Sbuffa per l’ennesima volta e incrocia le braccia al petto. «Se lo dici tu. Raccontami come è andata la tua di serata… ti sei divertita? »
«Fino a quando non ho incontrato Edward, tutto okay » .
«Oh, no» .
«Già, ci ho provato. Comunque, Mike non credo sia il mio tipo»  commento ridacchiando. «Hai visto la rosa all’ingresso, non è vero? »
Scoppiamo a ridere nello stesso istante.
«Ho capito, ora lasciami finire questo libro e vai a letto. »
«Sì, mamma» .
«’Notte Bella» .
 
 
Dopo essermi fatta un bagno caldo, e aver indossato il pigiama, prendo il cellulare dalla borsa per controllare di non avere messaggi.
Non so perché, ma ho la sensazione che Mike mi invierà presto uno di quei patetici sms simili a : sono stato bene con te, stasera.
Ugh.
Non trovo nulla del genere, però. Solo dieci chiamate perse.
Sono tutte di Emily, l’amica di mio padre.  Non la sento da anni. Per quale motivo ha deciso di chiamarmi proprio stasera?
Compongo il numero per ascoltare se abbia lasciato qualche messaggio sulla segreteria.
«Bella, sono in ospedale. Charlie  ha avuto un infarto. Chiamami al più presto» .
E improvvisamente tutto intorno a me comincia a girare.
 
 
 

NOTE:

Scusarmi per i ritardi, non mi porta da nessuna parte. E' un periodo così.
Ringrazio tutti per le meravigliose recensioni e per i messaggi che mi avete inviato durante questi... due mesi? Sono davvero due mesi che non posto?
Il prossimo capitolo però, è già scritto per metà. Per cui, conto di farcela entro due settimane.
Ricordo che sto scrivendo anche un'originale/romantica, che potete trovare qui: Hic et Nunc
Un bacione e... cosa succederà adesso? Charlie sta male, ma ce l'ha ancora con Bella, per cui  ci sono ancora un paio di nodi da sbrogliare  :)
Ed Edward non sta diventando adorabile? 

 



   
 
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