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Autore: cheekbones    08/01/2012    12 recensioni
Quando suonò la campanella allargò il sorriso, aspettando che Calliope uscisse.
La vide immediamente: i suoi capelli rossi e la pelle lattea spiccavano su tutti gli altri. Spesso si domandava cosa avevano quegli adolescenti in testa, per escluderla in quel modo, visto che era bellissima - e sentiva chiaramente l'effetto che questa faceva ai ragazzi quando gli passava solo di fianco. Era la superstizione che bloccava la maggior parte degli esseri umani a tenere lontane le Cumberbacht. Ma se quella stessa superstizione teneva lontani i maschi da Callie, a lui andava più che bene.
- Ma non era geloso, era solo questione di principio.
Genere: Commedia, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Quell'essere lascivo accese in lei il fuoco della passione

Fra Ernaldo



Quando sei un demone irlandese e hai duemila anni, non importa che il tuo aspetto sia perfetto, non importa vivere per sempre: ciò che importa è trovare una ragione per vivere.
A dirla tutta, inizialmente Donn era il demone perfetto - prendeva quello di cui necessitava, metteva nei casini qualche essere umano come da manuale, faceva un pò di affari con i bassifondi e tutto andava bene. Poi era subentrato un fattore che Donn non avrebbe mai preso in considerazione: la noia. La noia era una compagna che non l'aveva mai lasciato negli ultimi mille anni.
Aveva cominciato a fare vita ritirata, andava in giro di tanto in tanto. Quasi come un essere umano. Non si era mai reputato "cattivo", perchè odiava le etichette, però sapeva perfettamente che quel suo cambiamento repentino non era passato inosservato e che non era più ben visto tra le fila demoniache. Girovagando, poi, aveva conosciuto Ophra.
Ophra aveva venticinque anni ed era bellissima con quei lunghi capelli rossi e le labbra paffute. La tipica irlandese, proprio come piaceva a lui. Eppure non si sentiva attratto da lei sessualmente, ma prese a starle vicino - per noia e divertimento. Pensava che quei suoi sentimenti di strano affetto, nei suoi confronti, non potessero fare altro che giovargli, mentre tutti credevano che fosse l'ennesimo capriccio del demone millenario annoiato. Eppure Ophra fece andare via la noia.
Gli effetti si erano subito visti. Con lei si faceva grasse risate, la aiutava nelle sue pozioni, talvolta le salvava la vita. Era come avere una famiglia, così non l'aveva presa bene quando si era sposata, con un umano, per di più. Aveva assistito alla nascita di sua figlia Ophelia e di sua nipote Calliope.
Calliope. Bè, lei era tutta un'altra storia. Faceva parte da sempre della vita di Ophra e Ophelia, tanto che con la seconda ci era praticamente cresciuto, ci aveva giocato quando era piccola e l'aveva aiutata perfino con Calliope, i primi tempi dalla sua nascita.
Poi era successo quello che era successo, ma Callie non lo sapeva.
La ragazzina lo teneva sempre a debita distanza. Non si era mai spiegato il motivo, ma dopo un pò la cosa aveva cominciato a divertirlo oltre il lecito - se con Ophra e sua figlia aveva un rapporto familiare e intimo, con Calliope doveva stare sempre attento ad ogni mossa.
La piccoletta era capace di spedirlo negli Inferi con quattro mosse di karate.
Per quanto riguardava gli altri demoni, lo chiamavano il cane da guardia delle Cumberbacht. E a Donn non dava affatto fastidio, visto che era ciò che lo faceva sentire vivo. Tornando al concetto di famiglia, si sentiva parte di qualcosa.
Lui, infatti, era sempre esistito. Aveva visto la Storia vera e propria, molte volte ne aveva perfino cambiato il destino. Poi l'Uomo si era fatto da solo e per i Demoni non c'era più venerazione, così aveva cambiato completamente giro.
Ma le streghe!, le trovava fantastiche. Avevano dei poteri e li utilizzavano per fare solo del bene - c'era da chiedersi il perchè.
Pensava che vivere con Ophra e la sua famiglia l'avrebbe aiutato a capire, a diventare diverso, però non ci era riuscito.
Donn era lo stronzo e bellissimo demone di sempre - 
di certo era più umano, anche per quanto riguardava quel fatto dopo la nascita di Callie.
Sommando tutti questi motivi, non è difficile capire perchè la comparsa di Loquerion lo spaventasse tanto. Non intendeva perdere il posto di Demone più vecchio del creato, nè la sua posizione predominante. Suo "fratello", se così poteva definirlo, era un cinico e sadico bastardo e sapeva che se la sarebbe presa con le streghe Cumberbacht una volta tornato in vita.
In particolare con Callie. E lui non poteva permetterlo.

Era da un pò che Donn girava per le stazioni di polizia. Cercava di indagare sulle morti sospette, in cerca di qualcosa che potesse portarlo sulla via di Loquerion, ma non ne aveva ricavato molto, eccetto un paio di decessi violenti che sembravano non avere a che fare con il demone irlandese. Passava così le sue giornate e le uniche che conoscevano i suoi dubbi erano Ophra e Ophelia.
Forse aveva sbagliato a confidarsi con Callie: in fondo era giovane e molto scapestrata, se si metteva in testa qualcosa era difficile distrarla con altro. Improvvisamente, mentre passeggiava in King Street, Donn si ricordò di dover andare a prendere Callie a scuola.
Lo faceva molto spesso se Ophelia non poteva, visto che aveva paura di far tornare a casa da sola la ragazza, poichè vivevano in campagna. Adorava fermarsi davanti al suo liceo, perchè tutte le ragazze si fermavano a guardarlo ammirate: molte pensavano a lui in certi termini (poteva sentire gli ormoni scalpitare) e altre riflettevano sulla sua presunta relazione con Callie.
Effettivamente, sembrava strano al liceo che una come lei potesse avere conoscenze di quel tipo. A lei dava profondamente fastidio vederlo gironzolare intorno alla sua vita, ma dopo la ricerca di Loquerion, era l'unica cosa che aveva da fare.
Come di consueto si appostò davanti alla quercia che sovrastava il liceo Fustembarg, con le braccia incrociate e l'espressione beata. Quando suonò la campanella allargò il sorriso, aspettando che Calliope uscisse.
La vide immediamente: i suoi capelli rossi e la pelle lattea spiccavano su tutti gli altri. Spesso si domandava cosa avevano quegli adolescenti in testa, per escluderla in quel modo, visto che era bellissima - e sentiva chiaramente l'effetto che questa faceva ai ragazzi quando gli passava solo di fianco. Era la superstizione che bloccava la maggior parte degli esseri umani a tenere lontane le Cumberbacht. Ma se quella stessa superstizione teneva lontani i maschi da Callie, a lui andava più che bene.
Ma non era geloso, era solo questione di principio.
"Ciao, piccola" la salutò con voce roca e sensuale, una volta avvicinatasi.
La strega alzò un sopracciglio schifata: "Quando la finirai con questa recita? Ti piace così tanto far impazzire le adolescenti?" lo attaccò, tirandolo per il braccio.
Donn scoppiò a ridere, lasciandosi trascinare fuori dal cortile del liceo. "Scusa, Calliope. E' più forte di me! Tutti quegli ormoni sono gioia per il mio setto nasale, non trovi?" le circondò le spalle con un braccio, ma subito dopo la sentì ardere.
"Ahia!" si massaggiò la parte lesa, mentre Callie sorrideva soddisfatta. "Ho capito, non siamo dell'umore giusto"
La strega alzò gli occhi al cielo e percorse silenziosamente una delle vie principali di Edimburgo, gli occhi chiari fissi sulla strada davanti a lei, cercando di ignorare le occhiate maliziose delle donne che guardavano Donn. La maggior parte ardeva d'invidia.
"Perchè oggi mi sei venuto a prendere tu?" gracchiò, all'ennesima ragazza che si mordeva le labbra.
"Tua madre è dovuta rimanere in ospedale. Non è facile fare le infermiere" alzò le spalle, mentre la sua attenzione veniva catturata da due volanti ferme poco più avanti, in un angolo di strada.
"Chissà che sarà successo" mormorò stupita Callie, vedendone arrivare delle altre.
"Calliope" Donn la bloccò con le braccia lungo il marciapiede. "Stai ferma qui" le ordinò feroce.
"Non prendo ordini da un demone, Donn!" si liberò della sua presa. "Cosa devi fare?"
"Vedo cos'è successo. Ma tu sta ferma qui, signorina!" pian piano sparì alla vista di Calliope, che non riuscì nemmeno a replicare - si limitò a imprecare sotto voce. Mentre Donn andava in ricognizione, sperando di trovare tracce di Loquerion, Callie decise di non farsi gli affari suoi e si avvicinò alla folla di curiosi che circondava la scena del delitto.
Più che altro non c'era nulla da vedere: il cadavere era dentro casa - una vecchia dimora decadente in stile barocco, la cui entrata si apriva direttamente sul marciapiede, come molte delle vecchie case ad Edimburgo.
La ragazzina si alzò sulle punte per vedere altro: c'erano poliziotti che andavano in giro un pò dappertutto e facevano domande agli altri condomini - sembravano tutti prendere ordine da uno solo.
"Detective!" lo chiamò un giovane agente. L'uomo si voltò e Callie vide un bel viso sui trentacinque, ben rasato e castano. Aveva due occhi vispi e penetranti, il classico tipo che piaceva da impazzire alle donne, insomma. "Dimmi, Josh" rispose.
"Abbiamo trovato altre prove. Le imbustiamo?"
"Si, dai tutto a Jefferson della Scientifica" si passò una mano tra i capelli castani portati corti. Callie aguzzò lo sguardo, notando che era nervoso, ma non voleva darlo a vedere.
"Non c'è niente da vedere qui!" cercò di mandare via la folla di curiosi, arrivando ad un passo da lei e mostrando il distintivo.
Detective Gregory Parker, polizia di Edimburgo.
"Cos'è successo, detective?" provò a chiedere Calliope.
L'uomo la guardò stupito, osservando prima il suo cappellino colorato e poi le converse scolorite. "Sei troppo piccola per stare qui, vai a casa, su!"
"Ecco veramente..."
"Il detective ha ragione" tuonò Donn, spuntato dietro di lei. "La scusi, la mia ragazza è sempre un pò impicciona" si aprì in un sorriso accondiscendente, che il detective parve cogliere.
"Si, andate ora, però!"
"Donn!" strillò Callie, appena girato l'angolo. "Perchè mi hai trascinata via così?! Che hai scoperto?"
"Qualcosa che alle due megere non piacerà di sicuro" mormorò con voce atona.


























Maia says:


avete capito tutto?! XD hahahahaha riassumendo: Donn è diventato amico della nonna di Callie (Ophra) e l'ha aiutata con sua figlia Ophelia (madre di Callie), a sua volta è diventato amico di Ophelia, divenendo parte della famiglia.
Ma Callie non si fida di lui per la sua  natura demoniaca e, come avete capito, c'è qualcosa che è successo a Donn alla nascita di Callie. Sarà questo il motivo per cui le sta sempre appiccicato e che madre e nonna non vogliono confessarle?  u.u starete a vedere hahahha
Nel frattempo vi ho presentato Greg :) Essere umano insignificante per molti, ma non per me <3

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