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Autore: Sunny_Blue    08/01/2012    3 recensioni
Ciao a tutti! Questa raccolta vi accompagnerà, spero, fino ad ottobre 2012. Ogni mese posterò una storia, secondo il prompt datomi nell'ambito del contest "12 mesi di fanfiction" di BS.
Il titolo l'ho preso ispirandomi ad un'opera di Pirandello.
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1) HALLOWEEN - Una macabra ricorrenza
2) HALLOWEEN - Chi ha paura della casa infestata?
3) NATALE - Senza famiglia
4) "HO VISTO TANTE PERSONE CHE SE NE ANDAVANO" "E MAI NESSUNO è TORNATO INDIETRO?" - Coniglietti assassini e affinità elettive
5) PROPOSTA FINITA MALE - Una proposta per dire di... no
6) IN UN GIORNO DI PIOGGIA - Lacrime di pioggia
7) POTRANNO TAGLIARE TUTTI I FIORI, MA NON FERMERANNO MAI LA PRIMAVERA [NERUDA] - La principessa reclusa
8) INCONTRO - La promessa del domani
9) COMPLEANNO - Happy birthday, Mr. Weasley
10) "QUESTO CALDO MI STA SCIOGLIENDO IL CERVELLO" - Frammenti di una vita fa
11) HO SEMPRE AMMIRATO LE PERSONE CHE PARLANO CON GLI OCCHI PERCHé MI PAIONO PIù SVELTE A CAPIRE IL MONDO [CHABON] - L'innocenza del condannato
12) "NON HO VOGLIA DI PENSARE AL FUTURO. NON POTREMMO SEMPLICEMENTE GODERCI IL PRESENTE?" - Colpa del whisky
13) KISS THE RAIN [song] - Il destino nel nome
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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4) Affinità elettive e coniglietti assassini

Ho scritto questa storia per il 12 Mesi di Fanfiction
Il prompt di gennaio è: "Ho visto tante persone che se ne andavano."
"E mai nessuno è tornato indietro?"



Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Rating: giallo
Genere:
commedia
Avvertenze:
Slash (solo accennato)


Introduzione: Quando Draco Malfoy riceve il più imprevisto degli inviti a cena la sua curiosità lo porta ad accettare. Si troverà davanti una persona ben diversa da quella che immaginava, ma forse non così diversa da sé stesso...


NdA: Allora... questa storia è un po' delirante, metto le mani avanti in anticipo! ^^
Purtroppo in questo ultimo mese la mia voglia di scrivere si è trasferita alle Hawaii, ma non volevo smettere di partecipare al 12 mesi. L'idea mi è venuta appena ho letto la citazione, e non avendo trovato altro... be' vi tocca leggere questa cosa.
Ho visto che ultimamente è venuta fuori una specie di discussione sullo slash. Non condivido l'avversione di qualcuna per il genere, ma penso non ci sia niente di male a non leggere una storia o a non lasciare un commento. Se avete cose costruttive da dirmi, ovviamente, ben venga!!
Fatte queste precisazioni di rito, spero di essere stata abbastanza IC – o quanto meno credibile. Harry non mi fa impazzire come personaggio, ma adoro Draco quindi... spero che le due cose si compensino e che la storia regga. ^^



Affinità elettive e coniglietti assassini


Mi preparo ad uscire, sistemando gli ultimi dettagli del mio abbigliamento davanti al grande specchio dalla cornice argentea.
Mentre le mie mani si muovono su di me come se avessero vita propria, mi osservo.
Carnagione chiara, capelli biondi spettinati, corpo magro ma tonico. La cosa più sorprendente, gli occhi. Grigi come piombo fuso, freddi come ghiaccio, indiscutibilmente targati Malfoy.
Sorrido compiaciuto al mio riflesso, chiudendo il fermaglio del mantello con un gesto secco. Sono pronto.


Non posso negare che l'invito per questa sera mi abbia colto non poco di sorpresa, cosa tutt'altro che scontata visto che si tratta di me. Non sono certo tipo da rimanere senza parole per cose da poco, io. Ho sempre una risposta pronta, non sono mai impreparato.
Ma questo...
Ancora adesso, mentre esco di casa e mi smaterializzo verso la mia destinazione, non riesco a capacitarmi che sia successo davvero. Non è tanto l'invito ad avermi stupito - non è certo la prima volta che esco a cena con una persona del mio stesso sesso - , quanto colui da cui la richiesta è venuta...
Harry Potter.
Nessuno al mondo mi è mai sembrato più distante, più estraneo. Qualcosa di molto vicino alla mia nemesi, opposti come poli e antipodi.
Nessuno ho mai pensato di detestare di più. San Potter, sempre circondato dai suoi amichetti adoranti. San Potter, sempre impegnato a fare la cosa giusta. San Potter, salvatore del mondo magico.


Fermo davanti ad una serie di casette a schiera scuoto la testa, scacciando la raffica di pensieri dalla mente. Quello è il passato. Le liti, gli insulti, le recriminazioni. Tutto è finito una volta lasciati alle spalle i cancelli di Hogwarts. Non siamo più i ragazzini litigiosi di allora, ci si aspetta che da adulti i nostri screzi si siano trasformati in nulla di più che ricordi infantili.
Dentro non sono poi così convinto che le cose si siano smussate per tutti fino a questo punto, ma non è il caso di stare troppo a pensarci su.
Ora sono un giovane uomo rispettabile - per quanto la mia fama e il mio nome lo consentano, almeno -, non posso permettermi passi falsi di sorta.
Ho un lavoro al Ministero - come consulente esterno, si intende. Nessuno si fida abbastanza di me da volermi nel suo ufficio o nella sua squadra, ma proprio per la mia dubbia lealtà alla causa avermi abbastanza vicino da potermi tenere sott'occhio è stata considerata un'ottima mossa.
Non ho famiglia né amici intorno, ma è la storia della mia vita, essere solo. Ha smesso di avere importanza molto tempo fa.


Non vedevo Potter da tempo. Avevo saputo che la sua carriera come Auror era decollata alla fine della scuola, ma una volta finita la guerra le nostre strade non si erano più incrociate. Per fortuna. Questo fino a oggi.
Mi sono presentato puntualmente all'incontro mensile al Ministero per rendere conto degli investimenti del periodo appena trascorso, pronto a illustrare le mie iniziative e via dicendo. Invece del solito mago dai capelli grigi e dallo sguardo un po' assente, però, mi sono trovato davanti un viso fastidiosamente noto.
Potter non è cambiato molto dall'ultima volta che l'ho visto. Capelli neri incredibilmente spettinati, sguardo penetrante, abiti poco curati. Non è mai stato il re dell'eleganza.
Vederlo lì mi ha spiazzato, ma solo il tempo di un battito di ciglia, poi ho recuperato il mio solito contegno sprezzante.
"Chi si vede", ho detto beffardo, posando il mio rapporto sulla scrivania ingombra di carte. "Ancora vivo, sfregiato?"
Lui mi ha lanciato un'occhiata penetrante e ha ribattuto: "Sempre lo stesso, vero, Malfoy?"
Ci siamo studiati per alcuni minuti in silenzio. Quando ho capito che era a lui che si presumeva dovessi fare il mio rapporto, ho di nuovo rotto il ghiaccio, esponendo cifre e grafici.
Potter sembrava interessato, non saprei dirlo con certezza. In ogni caso mi ha interrotto alcune volte per fare domande pertinenti, e le mie risposte devono averlo soddisfatto.
Finito il mio lavoro, ho recuperato le mie cose e mi sono avviato vero l'uscita.
La sua voce mi ha raggiunto quando avevo già un piede fuori dalla stanza.
"Ti va di venire a cena da me, Malfoy?"
La proposta era così strana, così incredibile, che non ho trovato una battuta adeguata con cui rispondere sul momento. Mi sono voltato verso di lui, gli occhi dubbiosi di chi teme di cadere in una trappola. Ma lui mi guardava con lo sguardo più sincero che avessi mai visto.
"Il tuo lavoro mi ha colpito, penso che potremmo parlarne meglio davanti a una buona cena.”
Incontro di lavoro, chiaro. Cosa avevi pensato Draco? 
Scuotendo di nuovo la testa per allontanare pensieri strani, ho ripreso la mia strada verso la porta.

E poi mi farebbe piacere godere della tua compagnia”, il sussurro roco di Potter mi ha raggiunto alle spalle, facendomi rizzare i peli sulle braccia.
Per qualche motivo sconosciuto la mia salivazione era andata a farsi benedire. Mi sono limitato ad annuire e sono uscito, mentre le sue parole mi seguivano come una maledizione: "20:30 da me. Sai come fare."


Così eccomi qui, fermo davanti ad una serie di case tutte uguali, a puntare gli occhi sulla mia meta, anche se di fatto questa è invisibile.
Cosa ci faccio in questa piazza? Accidenti alla mia curiosità! Ma il desiderio di scoprire cosa vuole da me è così forte che non ho potuto tirarmi indietro.
Ma c'è di più... Per un attimo, quando Potter mi ha fatto quella domanda a bruciapelo, la mia fantasia ha galoppato come cosa viva. E' pura follia, lo so bene. Draco Malfoy ed Harry Potter? La più comica delle assurdità. Ammesso poi che il santerellino abbia di queste tendenze. Ai tempi di Hogwarts sbavava per quella insopportabile Weasley dai capelli rossi; chissà magari adesso hanno già sfornato un paio di bambini e mi aspettano tutti allegri dietro queste mura.
Eppure la sua voce è stata come una carezza sulla mia pelle, quando ha parlato.


I miei passi mi portano verso la porta della casa che, una volta pensato l'indirizzo esatto, si sta materializzando davanti ai miei occhi. Salgo i pochi scalini e busso con le nocche sul legno scuro. Potter dovrebbe prendersi la briga di far sistemare questo posto. Lo stile da casa degli orrori direi che è abbondantemente fuori moda.
Passano alcuni istanti di immobilità assoluta in cui la mia mente è attraversata da diverse immagini di ciò che potrei trovarmi davanti tra poco. La famigliola felice, o il rigido Auror interessato solo al lavoro. Per quanto la visione di Potter in grembiule rosa a cuori non sia delle migliori, non sono preparato a quello che mi trovo effettivamente davanti.
Lui è di fronte a me.
Indossa un'orribile maglietta sformata con un coniglietto bianco con le zanne sguainate e un paio di jeans consunti. I capelli sono spettinati come al solito e il colore della sua pelle è cinereo. Non è questo che mi spiazza. È il fatto che sia coperto di sangue.
Per un attimo nei miei occhi passa un'ombra di stupore. L'ho già detto che sono bravo a riprendermi? Riporto le emozioni sotto controllo e mi dipingo un ghigno sulle labbra.

Bell'accoglienza, sfregiato”, la mia voce è ferma e sicura, non mostra cedimenti di sorta.
Lui mi guarda in silenzio per quelle che sembrano delle ore.
Poi, quando inizio ad essere stanco di starmene qui in piedi sulla soglia come uno stupido, dice piano: “Ho visto tante persone che se ne andavano.”

Se inviti la gente a casa per farti trovare conciato così, non stento a crederlo.”
L'occhiata che mi lancia mi gela il sorriso sulle labbra. D'accordo, d'accordo, forse potevo risparmiarmi la battuta. Il tatto non è la mia dote migliore, si sa.
Mi mordo la lingua per non aggiungere altre frecciate velenose e mi concentro sulla frase che ha detto un attimo fa. Ho visto tante persone che se ne andavano... Cos'è Potter, il teatrino di Jack lo Squartatore è un modo per saggiare le intenzioni dei tuoi ospiti subito e non restare deluso in un secondo momento? È una specie di prova, per testare i nervi dei malcapitati? Sei stato ferito, Harry? Quante volte? Chi ha osato tanto?
Ma non dico niente di tutto ciò.

E mai nessuno è tornato indietro?” chiedo invece.
La mia domanda lo spiazza. Posso vedere la sorpresa prendere forma nelle sue iridi verdi.
Soppesa per un po' la possibilità di rispondermi, poi scuote la testa.
Tengo a freno la lingua, evitando di lasciarmi andare ad un altro commento dei miei.
"Io non sono come gli altri." Non so bene perché ho detto questa cosa. "Mi fai entrare o no?"" Batto il piede sul gradino, impaziente. 
Potter sembra, se possibile, ancora più sorpreso. Si sposta per lasciarmi entrare in casa con un gesto goffo e imbarazzato.
L'ambiente dentro è in linea con la facciata scrostata all'esterno. Tappeti tarmati, quadri polverosi, abiti gettati a casaccio sul corrimano delle scale. Penso di poter affermare con certezza che qui dentro non viva nessuna rossa dal carattere impossibile. Abbandono, trasandatezza, marciume. Troppo persino per il poco gusto di Potter. Per Merlino, cosa gli è successo?
Seguo il padrone di casa senza fare domande fino a una grane sala da pranzo. Solo un paio di candele illuminano la stanza che per il resto è avvolta nelle tenebre.
"Si può sapere che ti prende, Potter? Non ricordavo tu avessi il gusto del macabro."
Lui si volta verso di me. Nella luce soffusa il suo aspetto è ancora più inquietante, con tutto quel sangue che gli macchia gli abiti e la pelle.
Scuote di nuovo la testa senza dire niente.
D'un tratto capisco il perché di questo suo prolungato silenzio.
"Non pensavi che sarei arrivato fino a qui, vero? Il tuo test di resistenza non prevedeva fino ad oggi una seconda parte dopo lo shock della porta." Soffio nella sua direzione mentre mi slaccio il fermaglio del mantello scuro. "Come ti ho detto poco fa, per tua sfortuna, io non sono come tutti gli altri." 
Il tessuto pesante scivola a terra dalle mie spalle, rivelando una maglietta scura. E' molto simile alla sua, anche se di miglior tessuto e fattura. Stampato sopra c'è un secondo coniglietto assassino, che ghigna nella direzione di Potter con gli occhi iniettati di sangue.
Diciamo che anche io ho avuto la mia buona dose di rifiuti e delusioni e preferisco testare in anticipo le potenzialità dei miei accompagnatori. Evito di ricoprirmi di sangue, quanto meno. Ma ho la sensazione che con lui queste precauzioni saranno inutili.
"Chissà, potremmo avere delle cose in comune, sfregiato."

Sorrido appena al suo indirizzo quando i suoi occhi si posano sull'abito che indosso e vedo prima sorpresa, poi una poco contenuta euforia dipingersi sul suo viso.
È più bello di quanto sia mai stato in tutte le altre volte che ci siamo visti, mentre un sorriso felice si dipinge sul suo viso e i suoi tratti si distendono. Penso di poter vedere anche una nota di colore farsi largo sulla pelle esangue delle sue guance.
Scuotendo la testa per fermare questa sequela di osservazioni sciocche, prendo posto al tavolo di legno, aspettando di vedere cosa Potter mi proporrà come cena.
Mentre aspetto, spero intensamente che entrare dentro questa casa non si riveli il più grande sbaglio della mia vita.

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