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Autore: nals    08/01/2012    5 recensioni
Jame/Lily | Introspettivo| Romantico.
“Non riesco a ricordarmi che ti devo dimenticare.” Un sussurro.
La prima dolce goccia - inaspettata, imprevedibile - a sbriciolare la distesa opprimente d’attesa e silenzio...
Buona lettura
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'On an endless roll'
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Non sarai mai nulla.



Alla mia honey bee.

Senza di te questa storiella avrebbe finito per ammuffire da qualche parte ù.ù













Non riesco a ricordarmi che ti devo dimenticare.”* Un sussurro.

La prima dolce goccia - inaspettata, imprevedibile - a sbriciolare la distesa opprimente d’attesa e silenzio.

E Lily non vide altro che quelle iridi umide divorare le sue, le dita sottili immerse – aggrappate – a quei ciuffi scuri sconvolti. E poi le labbra, arricciate in un sorriso amaro, incredulo, iroso.

Parevano incolparla e chiedere di lei al contempo.

Come quegli occhi: che la spintonavano a chilometri di distanza e sembravano divorare, nel mentre, ogni frammento di lei; sconvolte, perse, bisognose.

C-cosa?” mormorò Lily , indietreggiando di un passo e ignorando il penoso scalpiccio tra le costole.

Ci ho provato, credimi. Ci ho provato. Ma non ci riesco.” Fu un sussurro roco, solo un sussurro; e lo sguardo di James s’incendiò di colpa, rassegnazione forse e rabbia.

Non riesco a dimenticarti, Lily.”

E la Evans rimase immobile, muta a guardarlo.

Pezzi di lei rivolti a James: le labbra schiuse, le spalle ricurve quasi stesse cercando di proteggerla e proteggersi, il busto inclinato in avanti, a volerla raggiungere. E poi gli occhi bollenti, in attesa.

Di qualcosa, qualsiasi cosa.

Ma lei rimase immobile, ancora. Bloccata.

Cercando di capire come fossero arrivati a quel punto e perché diavolo le risultasse tanto complicato parlare, dire la verità.

Io n-non ti ho chiesto di farlo, James.” Snocciolò infine, ricacciando le lacrime oltre il ventaglio folto di ciglia.

Non voglio parlarne. Non parliamone.

Lo vide irrigidirsi e quasi le venne da sorridere.

Non rendere tutto più complicato, James. Non farlo. Avrebbe voluto dirgli.

E quasi sobbalzò, sentendo la risata palesemente finta, quasi isterica, in cui proruppe il ragazzo.

Oh, sì che l’hai fatto, Lily. Lo hai fatto. Sempre. E per quanto la mia testa continui a dirmi che contro il tuo odio nei miei confronti non potrò mai nulla, non riesco a starti lontano. Non ci riesco.”

Potter…”

Non sono bastate le altre, Lily. Non è bastato baciare altre labbra, non è bastato pensare che il tuo sorriso fosse uno tra i tanti, né convincersi che un qualsiasi altro nome sarebbe stato meglio del tuo. Non è bastato. No. Perché vedo te in ognuna di loro, cerco i tuoi nei loro occhi. Merlino…ti sembrerò un pazzo.”

Sì”. Avrebbe voluto rispondergli Lily. E poi “No”.

Anche “Grazie”, perché nessuno le aveva riservato un pensiero tanto intenso e sbagliato.

Perché nessuno le aveva mai parlato così. Perché era tutto meravigliosamente assurdo.

Si limitò a scuotere la testa in silenzio; le dita a stringere il lembo della gonna.

Ripetendosi che era tutto sbagliato. Sbagliato, sì. Totalmente.

Come l’immagine di lui abbracciato alla Logan, come le sue labbra su quelle della Corvonero, poco prima che lei li punisse e che schiantasse lui.

Ripetendosi che era tutto sbagliato, totalmente. Ma bello.

E ora, ti prego, dimmi che non potrò mai essere nulla per te. Dillo, e non mi avrai più tra i piedi. Scomparirò. Lo giuro.”

Non giurare, James. Le promesse sono questioni troppo fragili ed imprevedibili; deboli addirittura per pretendere di costruirci su una vita.

Da qualche parte nel petto, lo scalpiccio continuava ancora, più forte e potente di prima.

James non smetteva di fissarla, e avrebbe tanto voluto scuoterla, forzarla quasi; tutto pur di porre fine a quell’agonia.

E invece la fissava, e basta.

E’ così.”

C-co…”

Non sei e non sarai nulla per me, Potter.” Lo disse piano, Lily, e quasi le venne da ridere nel notare di quanto lui le si fosse avvicinato pur di afferrare ogni sua parola, quasi fossero sospiri.

Niente.” Ripeté, combattendo il tremolio nella voce.

Lo sentì irrigidirsi e, distrattamente, alzò lo sguardo.

Le iridi umide a miglia da lei, le dita sottili immerse – aggrappate – a quei ciuffi scuri sconvolti. E poi le labbra, arricciate in un sorriso amaro, consapevole.

Fu questo tutto ciò che vide, prima che gli occhi le si riempissero di lacrime.

Lacrime che non sarebbero scese mai.

Quel sorriso le fece male, in qualche modo.

Le fece male, sì.

Bene.”

Non dirlo. Non dirlo. Non me lo dire, James.

Addio, Evans. Spero sarai felice.”

Sì, sarà così. Avrebbe voluto urlarglielo dietro. Forte.

Balle. Balle. Balle.

Si limitò a scuotere la testa in silenzio; le dita a stringere il lembo della gonna.

Ripetendosi che era tutto così sbagliato. Sbagliato sì. Totalmente.

Come l’immagine di lui abbracciato alla Logan, come le sue labbra su quelle della Corvonero, pochi giorni dopo il bacio che lui le aveva rubato .

Al freddo, a due passi dal lago, ad un soffio dal mondo.

Il loro primo bacio.

Pochi attimi prima dello schiaffo che lei stessa gli aveva rifilato, fuggendo.

Il sapore di lui marchiato a fuoco sulle labbra, mischiato al suo per tutta la notte. Per giorni interi.

Addio.

Le dita corsero alle labbra, le sfiorarono piano.

E le sembrò tutto sbagliato perché ci sarebbe dovuto essere altro lì sopra

Non dirlo. Non dirlo. Non me lo dire, James.

Era ancora immobile, bloccata - in attesa di qualcosa, qualsiasi cosa - quando sentì il rumore di passi frenetici, allontanarsi. Correre via. Come se d’improvviso le si fossero stappate le orecchie.

Addio.

Vide le sue spalle sparire oltre il corridoio.

Addio.

Vide lui lontano e fu in quell’istante che iniziò a correre. O forse prima.

Ma lo fece ; il rumore del suo affanno consumato in nuvolette di bianco e lo scalpiccio a rimbombare da qualche parte nei timpani.

Le sembrò tutto eccitante, bello, giusto.

Quasi quanto lo sfiorare della propria mano sulla spalla di James.

Quasi quanto quelle iridi umide, confuse, calde nelle sue.

Non sarai mai nulla, James.” Sussurrò vincendo il fiatone.

Strinse i pugni e ricacciò via le lacrime, sorridendo a pochi passi da lui.

Sarai molto di più.” Questo glielo sussurrò sulle labbra.

L’altro che pochi istanti prima mancava e che ora marchiava le sue. Ancora e ancora.

L’altro che non sarebbe potuto essere altrove.

Non farmi male, Evans.”

Tu non farne a me.”

E James sorrise, lì sulle sue labbra.

Non ne sarei in grado.”

Lo hai già fatto.”

Non volevo.”
“Lo so.”

Un bacio. E un altro.

Non andartene, James.”

Non ci penso proprio, Evans.”
Fu lei a sorridere.

E le sembrò tutto assurdo e giusto.

Giusto, così.















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*tratta dal film “Memento” che non ho mai visto ._.

Avevo segnato questa frase su un foglio tempo fa e niente, qualche giorno fa è nata questa cosa.

Grazie a tutti per aver letto **









E grazie a te, my Missisippi <3

Ti voglio bene ù.ù



nalì




   
 
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