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Autore: AliceLol    08/01/2012    0 recensioni
Breve FF ispirata ad una canzone di Taylor Swift (grande artista, secondo me), che mi ha sempre colpito. Uno dei protagonisti della storia è Jared Leto (altro grande artista, sempre nella mia modesta opinione), mentre l'altra è "Mary" che se si vuole può richiamare la canzone "Buddha for Mary". La FF si svilupperà in 3 capitoli, che sarebbero le parti in cui è suddivisa la canzone.
Non ho altro da dire, spero vi possa intrattenere (e magari anche piacere).
Ovviamente i personaggi non mi appartengono (purtroppo).
E' la mia prima FF, quindi non siate troppo crudeli, vi prego! Buona lettura :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata con l'epilogo!
Perdonate l'attesa, ma tra le vacanze ed il resto non ho potuto aggiornare prima.
Beh, non mi dilungo. Buona lettura! :)



“Allison! Vieni qui subito! Non puoi giocare scalza in giardino! Ti farai male!”
“Jared, tesoro, vuoi calmarti? Ricordi quando avevamo la sua età e scorrazzavamo con solo le mutande addosso per questo prato?”
Mary aveva raggiunto il marito e lo abbracciava da dietro, appoggiando il mento sulla sua spalla.

Si erano trasferiti nella casa di Sophie, da quando lei aveva deciso di andare a vivere in un appartamento poco lontano da lì perché ‘quella era troppo grande per una sola persona.’
Entrambi le erano molto grati ed era la soluzione più comoda per tutti: sarebbero rimasti comunque nei paraggi, e la loro bambina sarebbe potuta crescere esattamente dove i suoi genitori avevano fatto prima di lei.

“Sì, ma i tempi sono cambiati! Non ci si può più fidare di niente e di nessuno!”
“Ma come sei apprensivo! Lascia che si diverta!” gli rispose lei prendendolo in giro.
Lui continuò a non staccare gli occhi dalla figlia e sbuffando replicò “come vuoi.”

Era incredibilmente geloso di Allison. Da quando era nata, tre anni prima, non riusciva ad allontanarsi per più di un giorno da lei, motivo per il quale i Thirty Seconds to Mars non erano più ripartiti in tour, pur avendo inciso un nuovo album.
Mary ed Allison avrebbero potuto seguire Jared in giro per il mondo, ma aveva deciso di farla crescere a casa, in un posto tranquillo e familiare. Ed era stata la decisione migliore.

Lei prese la mano del marito e lo condusse verso la cucina. Mescolò il contenuto di una delle tante pentole sul fornello e si girò verso di lui sorridendogli.
Jared le si avvicinò guardandola dritta negli occhi e, dopo averle passato un braccio intono alla vita ed averla attratta a sé, la baciò.
“Avevi del sugo lì sull’angolo…oh, guarda! Ce n’è ancora un po’!” e così dicendo fece nuovamente sue le labbra della moglie.
“Hai 43 anni per nulla, Leto. Se vuoi un bacio, puoi semplicemente chiederlo.”  Disse spingendolo teneramente, mentre lui si mordeva appena il labbro inferiore con atteggiamento malizioso.
Lei fece un movimento con la mano, come a voler scacciare una mosca e roteando gli occhi disse “Dai, aiutami ad apparecchiare: fra non molto arriveranno anche tutti gli altri.”

Come ogni domenica il pranzo in casa Leto era aperto alla famiglia. Infatti dopo poco più di mezzora arrivarono Sophie, Constance e Shannon, rigorosamente non accompagnato.

“Ma quando deciderai di accasarti e darmi dei nipotini anche tu, Shan?!”chiese con un tono misto tra lo speranzoso e il disperato Sophie, mentre tutti erano seduti a tavola.
L’uomo rispose con una grossa risata e prima che potesse dire qualsiasi cosa, la piccola Allison intervenne “ma nonna! Lo zio Shan è già mio! E quando sarò grande ci sposeremo!”
Jared per poco non si strozzò con il boccone di lasagne rigorosamente alle verdure che aveva appena messo in bocca, udendo quelle parole, e con gli occhi ancora lucidi si voltò in direzione di Mary spaventato.
Tutti scoppiarono a ridere prima per l’affermazione della bimba, e poi per la reazione del padre.
Trascorsero il resto della giornata parlando e ricordando vecchi episodi della loro vita, passati insieme.
Quando si fece scuro i familiari se ne andarono e, dopo aver sparecchiato e ripulito, Mary e Jared si avviarono alle camere.
Jared portò Allison, che si era addormentata, nel suo letto e dopo averle lasciato un leggero bacio sulla fronte si girò per andare verso la porta, quando vide Mary con la spalla appoggiata allo stipite che osservava la scena con gli occhi umidi.
“Ehi…va tutto bene?” le chiese sussurrando e socchiudendo la porta della cameretta.
La vicinanza con l’uomo le fece venire la pelle d’oca e rispose con la voce un po’ tremante “certo, va tutto...meravigliosamente.”
Jared le baciò la punta del naso.
Arrivati nella camera matrimoniale, Mary si avvicinò alla finestra.
“Ti ricordi la sera in cui mi chiedesti di sposarti?” domandò Mary guardandolo fuori.
“Si…eravamo in giardino” rispose lui, raggiungendola “proprio la.” Ed indicò un punto indefinito sull’erba.
Mary prese un profondo respiro socchiudendo gli occhi, mentre Jared le accarezzava i capelli.
“E ti ricordi che stavamo guardando le stelle cadenti?” aggiunse spostando lo sguardo al cielo.
“Come potrei dimenticarlo?”
“Bene…il mio desiderio si sta avverando. Giorno dopo giorno, al tuo fianco. E Allison è la conferma che tutto ciò che sto vivendo non è solo uno splendido sogno. Ti amo, Jared.” Si voltò verso l’uomo e lo abbracciò, stringendolo forte a sé.
Lui non riuscì a dire nulla. Poté solo ricambiare l’abbraccio e sorridere.
Dopo qualche minuto in quella posizione Jared intervenne.
“Sai, riesco ad immaginarci fra 40 anni. Quando tu avrai 87 anni ed io 89, ancora davanti a questa finestra, in questa camera, a ripensare al passato, mentre vediamo al futuro. Insieme. E le domeniche in cui andremo a trovare Allison e la sua famiglia Giocheremo con i nostri nipoti ed anche allora ti guarderò come ti ho guardata quella notte quasi 4 anni fa, e come faccio tutt’ora: proprio come guardo le stelle. Ma tu sei addirittura meglio. Perché posso toccarti, averti, amarti.”



Eccoci arrivati alla fine.
Devo dire che scrivere questa FF mi è piaciuto molto e spero che sia stato lo stesso per voi leggerla.
Ringrazio tutti quelli che hanno affrontato questo percorso con me (sia chi ha recensito, sia i lettori silenziosi, o chi l'ha messa fra le 'storie seguite').
Se volete farmi sapere cosa ne pensate, è sempre ben accetto.
A presto :)
Alice.
  
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