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Autore: BlueMoon1996    08/01/2012    1 recensioni
io e lui ci siamo pacificamente ignorati da quando ci
siamo conosciuti. D'accordo, devo riconoscere che non è precisamente vero dato il fatto che una volta quasi non finiva in infermeria perchè lo avevo affatturato di brutto, ma poi lui si era scansato. O quella volta che gli ho buttato tutto il porridge della colazione in testa solo perchè aveva fatto una battuta sarcastica sul mio conto. Diciamo che non siamo in buoni rapporti ma per la maggior parte del tempo ci ignoriamo, anche se condividiamo Al, che poveraccio, spesso non sa come comportarsi con noi, perchè, anche quando siamo noi tre insieme, io e Malfoy evitiamo accuratamente di parlarci, in quanto sappiamo che la discussione finirebbe con qualche fattura o qualche ciotola di porridge volante.
Però a volte sappiamo convivere pacificamente...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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 Ecco, ci siamo, il capitolo che prende il nome dalla storia che a sua volta, ricordo prende il nome dalla meravigliosa canzone di Bonnie Tyler. Troverete che questo tipo di eclissi è un po’ diversa da quella che Bonnie canta nella sua canzone, ma d’altronde un’eclissi è un’eclissi. Confesso che ho cambiato due volte il titolo al capitolo ma è solo dopo averlo finito e aver visto quello che avevo scritto che ho deciso per questo e in fondo troverete una sorpresa. Non sarebbe dovuta andare così nella mia testa ma è così che alla fine è uscito fuori, spero vi piaccia come è piaciuto a me scriverlo. Buona lettura!
 

 

A total eclipse of the heart


Guardo con stupore il ragazzo di fronte a me che annuisce lentamente. Per un po’ ci squadriamo senza dirci nulla, come se fossimo entrambi troppo scioccati per proferir parola. Bè, non so lui ma io sono scioccata di sicuro, adesso cosa succederà? Spero solo che non voglia che lo aiuti a nascondersi da tutto e da tutti perché non vorrei aggiungere un’altra bugia al carico che mi porto già dietro. È una situazione alquanto strana, stiamo qui a fissarci senza parlare, ma gli occhi dicono tante parole. Le mie compongono certamente tantissime domande, le sue forse quelle risposte che la sua famiglia cerca da tanto tempo.

< perché sei tornato? > chiedo per spezzare il silenzio. Sono sicura che con me si aprirà perché altrimenti non mi avrebbe chiamata da dietro la colonna. Forse ha intenzione di raccontarmi quello che gli è successo.

< allora sai tutto di me? Vedo che mia sorella lo ha detto a tutta Hogwarts. Non si fa mai gli affari suoi > dice infastidito.

< ma come ti permetti? > dico io irritata < sono mesi che tua sorella non fa che versare lacrime! Si è aperta con me perché aveva bisogno di qualcuno che la sostenesse in questo momento! Non puoi capire come sta! E comunque non hai risposto alla mia domanda: perché sei tornato? Cosa ti è successo? > concludo.

< credo che ci vorrà un po’ di tempo > dice e mi invita a sedermi accanto a lui su un banco abbandonato del corridoio, io però rimango in piedi e ascolto < d’accordo. Io sono scappato con lei perché credevo che mi amasse per quello che sono e i miei genitori non accettavano il nostro amore, inoltre io stavo ad Hogwarts e lei lavorava da Fortebraccio, così ho deciso di andarmene durante le vacanze. Siamo stati per un po’ nel suo appartamento lì, protetti da un incantesimo di disillusione per non farci trovare. Godric solo sa quante volte ho chiamato il nome di mia madre e delle mie sorelle nel sonno… mi mancano da morire. È così che mi sono accorto che sarei dovuto tornare indietro. Quando ho detto questo a lei, mi ha trattato malissimo, ha detto che io stavo scappando eccetera, eccetera e poi, dopo aver riflettuto per cinque minuti, prima che me ne andassi, mi ha pregato di rimanere dicendo che lei mi amava. È da lì che invece ho capito che si era messa con me per la fortuna di zio Fride, perché se era convinta che fossi un ragazzino, come mi ha detto all’inizio, non poteva cambiare idea così. Io le ho detto che avevo capito perché stava con me e lei non ha negato, così ho fatto le valigie e sono tornato qui. I miei già lo sanno ma ho chiesto alla preside di recuperare separatamente prima di ricominciare le lezioni e non dire niente ad Angel per ora. Ti ho cercata di proposito perché ho saputo che sei sua amica e spero che mi aiuterai a parlarle > conclude.

Wow, però… che idiota. Ho ascoltato in silenzio tutta la storia e mi trattengo dall’esprimere il mio disappunto solo perché il tizio che mi ritrovo davanti è sbucato adesso dal nulla e non lo conosco, quello che so è che deve essere rimasto davvero ferito da questa storia, si capisce dal fatto che non pronuncia neanche il nome, ma chiama la ragazza “lei”. Non so se aiutarlo o no, mi sembra tutto così innaturale: il fratello scomparso di Angel mi piomba addosso e mi chiede di punto in bianco di aiutarlo a non farsi sbranare da sua sorella, perché so che Angel farebbe un baffo a Brutus se non le si parlasse con dolcezza, calma e compostezza, cosa che i fratelli, è scientificamente provato, non sanno assolutamente fare.

< io… ehm… non so che dire a parte il fatto che non sei stato proprio un fulmine > commento.

< lo so. È per questo che chiedo il tuo aiuto >

< ma come posso aiutarti scusa? Vuoi usarmi come scudo umano per non farti picchiare? > chiedo, inarcando un sopracciglio.

< no, assolutamente no, però magari se ci sei tu lei si arrabbia di meno > dice.

< aspettami qui > dico, facendo segno con la mano. Prendo un pezzo di pergamena ed una penna e scrivo.

Devo parlarti è urgente, meglio che vieni subito,      

corridoio del quinto piano.

-Rose                                                                                                                                                                               

Ripiego il bigliettino con su scritto “per Angel” e chiamo il mio gufo con un fischio, porgendogli la lettera.

< a minuti sarà qui > dico a Dawson.

< chi? >

< Oh non lo so, il mio schiopodo da compagnia! Tua sorella, chi sennò! > esclamo.

< ah. Come? Adesso? Di già? Ma che le dico? >

< innanzitutto datti una calmata, poi non ti preoccupare, le parole verranno da sé. Io ti aiutato a farla venire qui perché so che non lo avresti mai fatto di tua spontanea volontà, però con lei te la cavi da solo, capito?  >

< vuoi andartene? > chiede.

< oh, si. Ne ho già tanti di drammi famigliari con 10 cugini e un fratello idiota e non voglio assolutamente immischiarmi nei fatti vostri > rispondo.

< ma tu non puoi abbandonarmi qui! > esclama, mentre si sentono dei passi affrettati in lontananza.

< troppo tardi! > dico, prima di correre verso il corridoio opposto a quello da dove provengono i passi. Non mi va proprio di stare lì a guardare il ricongiungimento.

Bè, almeno uno dei casini è risolto no? Adesso manca solo Philip, Elizabeth e Malfoy. fantastico. Assolutamente magnifico, un lavoretto da nulla insomma. Meglio andare a cena, sto morendo di fame! Non so se raccontare del ritorno ad Alice e Cami, ma credo che sia meglio che lo vedano da loro, non voglio essere invadente.

Nonostante sia presto la Sala Grande è più gremita del solito, così mi siedo dai Serpeverde, vicino ad Al, i Grifondoro sembrano su di giri, chissà perché.

< buonasera studenti > dice la McGranitt. Strano, di solito non si alza mai, a meno che non debba dare un annuncio e questa ha tutta l’aria di essere una comunicazione ufficiale.

< vorrei informarmi che come corpo docenti abbiamo convenuto che negli ultimi mesi il rendimento e il comportamento di voi studenti è migliorato, a parte quello di alcuni elementi > e qui scocca uno sguardo a James, Fred e Roxanne che si scambiano sguardi complici.

< pertanto > continua la preside < vorremmo premiarvi con un ballo elegante che si terrà sabato prossimo > conclude.

Urla, risate, applausi, sguardi delusi, la Sala Grande non potrebbe  essere più assurda in questo momento, c’è una confusione spaccatimpani e nemmeno gli incantesimi dei professori riescono a calmare le ragazzine isteriche del primo anno che si guardano intorno urlando a squarciagola. Patetiche.
Dopo un po’ la McGranitt riesce a ristabilire l’ordine e prega gli alunni di continuare il pasto in santa pace.

< allora Rose > mi dice Albus < tu ci andrai con Philip vero? >

Già Philip. Sarebbe crudele lasciarlo prima del ballo così perché non farlo dopo? Mi do una settimana di tempo per prepararmi, d’altronde oggi è lunedì mancano solo cinque giorni a sabato, dopo di che parlerò con Philip.

< ehm… si. Tu andrai con Angel? > chiedo a mio cugino.

< certo. A proposito tu la vedi? Perché non mi pare di averla vista scendere per la cena >

< so dov’è Angel e sono sicura che dopo ti spiegherà tutto lei >  dico.

< come? Cos’è successo? > chiede.

< abbi pazienza! Dopo saprai tutto! > rispondo.

< eh ma… ok, va bene > finalmente si è rassegnato < ehi Scorp! Tu invece chi inviterai? > chiede Al a Malfoy.

< oh… non lo so. Tu chi mi consiglieresti Weasley? > dice Malfoy.

< prego? Cosa c’entro io? > chiedo spaesata. Ma per chi mi ha preso? Per un’organizzatrice di incontri?

< bè, magari hai un’amica da farmi conoscere > risponde.

< con tutte quelle galline che ti vengono dietro non dovresti aver bisogno del mio aiuto, Malfoy > dico acida. In realtà non so perché ma questa richiesta mi ha dato fastidio, sono alquanto irritata. 

< ok, ma non scaldarti tanto! Ti si è annodata la bacchetta per caso? >

< no Malfoy, semplicemente… anzi, si, dovrei parlarti riguardo ad una cosa! > me ne esco. Santo cielo ma perché non sto mai zitta? Malfoy sembra incuriosito e ha il suo solito ghigno stampato in faccia mentre Al è davvero perplesso. Avevo già pensato al fatto di parlargli ma dirlo davanti a mezza casa Serpeverde e a mio cugino non è stata un’idea brillante.

< dimmi di che cosa mi devi parlare > fa lui con un tono davvero irritante. Si sta prendendo gioco di me? Vuole farmi arrabbiare? Perché se è così allora ci sta riuscendo. Mi limito a lanciargli un’occhiata eloquente sgranando gli occhi e lui sembra afferrare il concetto mentre Al ha una faccia che mi ricorda quella della Brown, ossia una faccia da ebete. Sembra come se cercasse di capire qualcosa ma non ci riesce.

< mi spiegate cosa succede? > chiede alla fine.

< nulla > rispondiamo all’unisono io e Malfoy. ecco, così ci scoprirà ancora più in fretta.

< voi due non me la raccontate giusta! > esclama Al  < ehi ma quella è Angel! E quello è Dawson! È tornato!> si alza in piedi e va ad abbracciare Angel che sembra tanto felice quanto sconvolta. Non so cosa si siano detti e non lo voglio sapere.

< ma sei impazzita? > mi sussurra Malfoy prendendo il posto di Al. È pericolosamente vicino e questa cosa non mi piace.

< che vuoi? > chiedo.

< Malfoy ti devo parlare! Momenti ci scopriva! Non voglio che venga a sapere di Elizabeth prima di aver risolto tutta la questione. Comunque era di questo che volevi parlarmi giusto? >

Avanti Rose, di si, di che è di questo che volevi parlare, inventa una scusa tipo che Philip ti ha fatto altre domande e lascia stare.

< in realtà no > dico. Stupida stupida stupida! Ma perché devono uscirmi parole di bocca che non voglio dire! Perché? Cosa ha che non va Malfoy? perché deve sempre farmi dire quello che penso veramente? E si sa, in una conversazione solo il 15% è quello che si pensa in realtà. Con lui non riesco a fingere.
Sembra spaesato dalla mia risposta e lo sono anche io quindi figurarsi!

< e allora di cosa? > chiede.

< ehm… non credo sia il luogo adatto per parlarne > commento, indicando le persone che ci circondano al tavolo le quali fanno finta di fare altro ma sono sicura che cercano di ascoltare.

< d’accordo. Fra dieci minuti, torre di Astronomia. Saranno ancora tutti qui per sentire i dettagli della festa, noi possiamo farceli raccontare > dice. Dovrei dire di no, invece annuisco come una cretina e esco dalla Sala Grande.

Ma cosa mi succede? Ho il fiato corto, le mani che sudano, le lacrime quasi agli occhi e non capisco il perché. Sono forse malata? Che mi prende? Sono certa di non saper rispondere a queste domande, non ho ancora le risposte pronte.
Le mie gambe si muovono da sole verso la torre di Astronomia, non riesco a fermarmi. Quando arrivo lì sorrido alla bellezza di questo posto che mi ha sempre affascinato. Il grande telescopio sta lì, pronto ad essere usato e i balconi della torre che danno sul giardino d Hogwarts sembrano aprire una porta verso un altro mondo. D’altronde da quassù tutto sembra diverso, perfino lo stesso giardino e lo stesso lago che per tanto tempo sono stati un rifugio per me.
Ok, lo so che sono stata un po’ melensa ma questo posto mi ispira poesia, che ci posso fare!

All’improvviso sento dei passi. È qui. È arrivato.

< ehi > dico.

< ehi. Allora, sembra importante no? Intendo… la cosa di cui devi parlarmi > commenta.

< oh, si. Credo di si >

< avanti spara Weasley >

< ok. Ecco… io… insomma è da quando abbiamo parlato l’ultima volta che ho un dubbio tremendo che mi sta assillando > comincio.

< davvero? Sono curioso… qual è? > chiede.

< quando tu mi hai detto “ok. Scappa. Fa a modo tuo. Ci si vede Weasley” queste parole mi sono rimbombate nel cervello per giorni. Cosa vuol dire scappa? Da cosa starei scappando? > dico. Mi sono liberata di un peso perché effettivamente è tanto tempo che cerco una risposta a questa domanda. Adesso spero di ottenerla. Malfoy non sembra minimamente scomposto e dalla sua espressione riesco a capire che se l’aspettava, aveva intuito che sarebbe stata questa la mia richiesta.

< io intendevo che stavi scappando dalla nostra conversazione > mi risponde.

< si ma la nostra conversazione era finita. Cosa voleva dire in realtà? Per favore, una risposta sincera > direi che la tensione si taglia col coltello.

<  quello di cui stavamo parlando prima che tu cambiassi discorso… il fatto che ci conosciamo anche se ci siamo ignorati per molto tempo credo che tu sia scappata perché nonostante tutti i nostri trascorsi sai che è vero > dice.

< è vero cosa? > ci sto capendo sempre meno.

< è vero che il tuo Ken non ti conosce quanto me. Che tu non conosci lui quanto conosci me. Che anche se dici di non sopportarmi in fondo ci tieni a me > risponde.

Come? Come come come? Se ho capito bene…

< mi stai dicendo tra le righe che credi che io provi qualcosa per te? > chiedo interdetta.

< però sei perspicace! > esclama.

Non ci posso credere! È… è… non lo so com’è. D’improvviso mi ricordo come al mio primo appuntamento con Philip io abbia riso così forte quando lui mi ha detto che pensava che fossi innamorata di Malfoy. adesso non so se riderei più. È come se il cuore mi volesse dire che c’è una parte di verità in quello che dice, come se non fosse più un’assurdità. Non sto dicendo che sia vero ma che non lo considero più una cosa impossibile e questo mi spaventa un po’. Mi fa pensare che se vado avanti così finirò davvero per provare qualcosa per Malfoy, sempre che non lo provi già. Ma non può essere! No!

< io… io… > riesco ad emettere solo delle sillabe. La mia fronte è talmente corrugata che devo sembrare una vecchia.

< che c’è? Ti sei accorta che è vero? > chiede. E nella sua voce avverto una nota di… speranza. Possibile?

All’improvviso tutto diventa più chiaro. La scenata dell’applauso la sera che io e Philip ci siamo baciati. Quelle insensate battute che faceva ogni volta. La sfuriata dell’altro giorno.

< no. Mi sono accorta che in realtà sei tu quello che prova qualcosa per me, Scorpius > dico. Io non l’ho mai chiamato per nome, questa è la prima volta e non me ne pento, sono certa che è giusto che io debba dividere il nome dal cognome. Prima di essere un Malfoy lui è Scorpius, credo sia il momento di chiamarlo con il suo nome.

< cosa? io.. ehm..> sembra un po' titubante su quello che deve dire, poi però sembra rifletterci e conquistare sicurezza < Oh al diavolo! se devo avere rimorsi su quello che sto per dire li avrò ma non posso più tenermelo dentro. Sai che c'è? che hai proprio ragione. Te lo dico apertamente. Mi sono accorto da tempo di provare qualcosa per te e non ho paura di dirtelo perché so che non mi rideresti mai in faccia o si? > dice con uno sguardo che non ho mai visto prima.

< non lo farei mai. Quindi è a questo che ti riferivi quando hai parlato con Albus nei sotterranei, il giorno in cui ti ho perdonato per avermi insultata? > chiedo.

< come? Tu eri lì? > annuisco e lui va avanti. È tutto così assurdo < si è per questo >

< adesso mi sono chiare così tante cose > dico.

< cosa hai intenzione di fare ora? Spiattellare tutto alle tue amiche? > chiede.

< no! Non ho intenzione di dirgli nulla per ora >

< e allora cosa farai Rose? >

< non lo so. Mettiti nei miei panni! Cosa faresti? > chiedo spaesata.

< io non ti chiedo di mollare Ken e metterti con me  se non provi quello che provo io, ma so che hai intenzione di mollare Ken e dovresti farlo, non per me ma per te stessa > mi dice.

< io sono davvero confusa. Non dico di provare qualcosa per te ma quest’idea non mi sembra più assurda > rivelo quello a cui stavo pensando prima perché è giusto che lo sappia. Lui si è aperto e… oddio! È tutto così innaturale ma mi sento stranamente sollevata di poter parlare apertamente.

< mi stai dicendo che potresti provare qualcosa per me? > chiede.

< bè ora non montarti la testa! Già è assurdo che sono io quella che piace a te! Però... non so, magari un giorno... > rispondo con aria vaga, cercando di sviare il discorso (di nuovo). D'altronde non è che da un momento all'altro posso innamorarmi di lui, però non nego che qualcosa è cambiata dall'anno scorso e che qualcosa potrebbe essere iniziata quest'anno

< ah. Bè potremmo scoprire semplicemente se questa eventualità è fondata > dice con una strana luce negli occhi.

< com… >

Non ho fatto in tempo a finire la frase perché le labbra di Scorpius Malfoy si sono appena posate su quelle di Rose Weasley ed è un turbinio di fuochi d’artificio. Sono le emozioni che non ho provato quando è stato Philip a farlo, quei sentimenti repressi che sono lì dentro da chissà quanto.
D’improvviso rivedo noi da piccoli, quella volta che gli ho buttato il porridge in testa ad esempio o quella volta che l’ho quasi schiantato ma lui si è spostato. Ricordo il nostro primo incontro dove io, influenzata dalle parole di mio padre avevo guardato Malfoy con sufficienza e lui era rimasto perplesso e confuso davanti a quella ragazzina dai capelli rossi che aveva arricciato il naso quando l’aveva visto. Poi tutto si è evoluto e guidati dai nostri caratteri troppo diversi ci punzecchiavamo ogni secondo, finché ad Al è venuta una crisi isterica e abbiamo deciso di ignorarci e litigare solo quando c’era veramente un motivo. Poi la mia mente ritorna all’inizio di quest’anno, a come io sia cambiata non solo fisicamente e a come è cambiato lui. È forse per questo che adesso ci stiamo baciando? È forse per tutti questi cambiamenti che proviamo qualcosa l’uno per l’altra?

In questo momento è come se il mio cuore fosse eclissato, come se il sole che accendeva tutte le mie certezze si fosse momentaneamente nascosto dietro una luna di nuove emozioni. Prima ero certa che mai avrei provato niente per Scorpius Malfoy, che mai sarei riuscita ad avere un ragazzo come Philip, che mai Camille sarebbe riuscita a conquistare James o che Angel ed Albus si sarebbero mai fidanzati. Ma soprattutto non mi sarei mai immaginata che oltre a provare qualcosa per lui, avrei mai baciato Scorpius Malfoy sulla Torre di Astronomia, al chiaro di Luna.

E invece tutto questo è successo. Le certezze sono crollate e il sole si è spento perché una Nuova Luna gli è passata davanti.
Non so da quanto tempo mi sto toccando le labbra che prima erano premute su quelle di Scorpius ma so che lui se ne è già andato, probabilmente per lasciarmi il tempo di riflettere e mentre corro verso il mio dormitorio un po’ sconvolta non riesco a pensare ad altro che a quello che sto provando ora:
non so se in senso positivo, ma sono certa che è una totale eclissi del cuore.

  
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