Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
Segui la storia  |       
Autore: 1rebeccam    08/01/2012    2 recensioni
Si sveglia di soprassalto completamente sudato e con il respiro affannato, si controlla le mani, atterrito che possano essere realmente sporche di sangue, deglutisce. Si guarda attorno e si ritrova nel silenzio e nel tepore accogliente della sua camera da letto.
La cicatrice che ha al centro del torace, proprio sotto l’incavatura delle costole, è poco più di 4 cm, ma a lui sembra una voragine.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Hanson si rivolge  ancora a Ben.  “Hai fatto una promessa!”
Rivolge lo sguardo su Emma e Ben fa lo stesso. “Morirei per lei!” 



P A U R A 
*
L'amore può vincere ogni paura!
*
13 Capitolo




Quando i colleghi vanno finalmente via è sera inoltrata. La Kruger si sincera ancora una volta che stiano tutti bene.
“Jager è davvero sicuro che non avete bisogno di un dottore?”
“No capo, stiamo bene, almeno fisicamente!”
“Bene allora vado anch’io, è stata davvero una lunga giornata. Gerkan lei viene con me?”
Semir è titubante, teme che l’amico possa ancora avere bisogno di lui.
“Vi posso lasciare? Insomma se vuoi posso restare ancora un po’! Ho appena finito di parlare con Andrea, è preoccupata per voi!”
Ben gli mette una mano sulla spalla.
“Grazie Semir, non serve. Va a casa, torna dalla tua famiglia, le hai lasciate sole già abbastanza.”
Semir bacia Emma e le accarezza i capelli. “D’accordo…sogni d’oro piccola Jager. Cercate di riposare anche voi, stavolta dovrebbe essere finita davvero!”

Si ritrovano finalmente soli e in silenzio. Ben guarda sua moglie, la fa alzare dall’angolino in cui si è accucciata e le prende la piccola dalle braccia.
“Penso io a Emma, cerca di rilassarti. Ti ci vorrebbe un bagno caldo, così magari smetti di tremare!”
Lei gli lascia prendere la bambina ma non risponde.
Era stanco, gli faceva male il petto, ma più di ogni altra cosa gli faceva male vedere la sua Rebecca inerme, incapace di parlare o gridare, lo guardava come se avesse davanti uno sconosciuto. Le prende il viso tra le mani.
“A volte credo di non riuscire ad esprimere realmente quello che provo per te, quello che sei veramente per me. Vorrei che potessi vederti con i miei occhi per riuscire a capire fino a che punto tu sia la vita per me. Tu e Semir siete stati la mia roccia e io mi ci sono aggrappato per non cadere, ma anche le rocce si possono sgretolare. Per tutto quello che è successo in queste settimane e fino a poco fa,  avresti tutto il diritto di andartene e starmi il più lontana possibile. Lo leggo nei tuoi occhi che vorresti scappare via, per colpa mia per poco non abbiamo perso Emma, questo tuo silenzio è peggio che se mi urlassi contro. Se tu volessi farla finita con me, se volessi portare Emma lontana da me io lo capirei, ma ne morirei…” Queste ultime tre parole le pronuncia in un sussurro…
Lei gli mette una mano sul viso,  avrebbe voluto dirgli che sapeva quanto lui l’amasse e quanto avesse sofferto in quelle ultime ore. Invece lo guarda con quei suoi occhioni meravigliosamente verdi e l’unica cosa che riesce a rispondere è una frase qualunque.
“Hai ragione, ho davvero bisogno di un bagno caldo…” ed esce dalla camera.
In quel momento Ben si sente trafiggere ancora. Gli occhi di Rebecca hanno perso improvvisamente lo splendore. Ha resistito per tre lunghi mesi, ma in sole 24 ore ha perso la gioia. Si sente sconfitto! Hoffman è riuscito nel suo intento, l’ha distrutto nella cosa più importante, la sua famiglia…
Emma si è finalmente calmata, la mette nel lettino e le si siede vicino, si appoggia sulla sponda della culla e con la mano l’accarezza delicatamente per tutto il visino. Lei ne è felice, sgambetta e ride. Improvvisamente Ben si sente fragile e vulnerabile come la bambina che sta guardando e finalmente trova la forza di sfogare con le lacrime la paura che ha provato in quelle ultime ore, per Aida, per Semir…e per ultimo il terrore che potessero portarle via sua figlia. Senza Emma, senza Rebecca ne è sicuro, non potrebbe vivere. Si asciuga gli occhi e sorride sfiorandole il nasino.
“Sei la mia vita, lo sai? Tu e la tua mamma siete tutta la mia vita!”
Mentre prepara il bagno Rebecca sente la voce di Ben, immagina che sta per fare una delle sue discussioni importanti con la figlia e si avvicina per ascoltare meglio. Le piace sentirlo parlare a Emma.
“Sai, quando ti immaginavo, ho fatto un errore madornale. Gli occhi non dovevo disegnarteli come quelli di mamma, era meglio farteli venire come i miei. Rebecca corruga la fronte. Non perché non siano belli, al contrario. Sono troppo belli…e pericolosi. Fra una quindicina di anni mi darai il tormento, perché io lo so cosa fanno questi occhi quando ti ci perdi dentro. Rebecca sorride, ricordando il loro primo incontro, fatto solo di sguardi... I miei invece sono meno pericolosi, anzi sai che ti dico? Ho sbagliato tutto, avrei dovuto immaginare un maschietto, mi avrebbe dato meno palpitazioni.”
Emma lo ascolta attentamente ciucciandosi il pollice, come se capisse che il suo papà le sta dicendo una cosa davvero importante e dolcissima.
Rebecca si allontana dalla porta e lascia che Ben prosegua la sua discussione con Emma in privato, entra nella la vasca, si lascia coccolare dall’acqua calda e si guarda le mani. Tremano ancora! Ripensa anche lei alle ultime settimane. Rivede Ben in un letto del reparto di terapia intensiva. Ha rischiato di perderlo! Le è impossibile riuscire a pensare di non sentirgli dire mai più " ciao Raggio di Sole", di non essere più abbracciata da lui, baciata da lui o anche soltanto guardata da lui. Risente il pianto di paura della sua Emma tra le braccia di quel ragazzo, che meno di un’ora prima ha tentato di farle del male e si rende conto improvvisamente che sta singhiozzando. Le lacrime cariche di paura e di dolore, scivolavano nell’acqua come per liberarla finalmente da quel peso enorme che sente dentro. Si mette le mani ancora tremanti sul viso e resta così per un tempo interminabile.
Quando finalmente rientra in camera, Ben e la sua bambina stanno dormendo. Emma nel suo lettino, mentre tiene stretto con la manina il dito del suo papà e lui con la testa appoggiata alla sbarra del lettino. Resta a guardarli e cerca di ricacciare indietro le lacrime. Tutta la sua vita è lì davanti a lei. Avrebbe fatto qualunque cosa per loro. Ben sarebbe tornato al lavoro e tutto sarebbe stato come prima…ansia…paura…ogni giorno! Ma non gli avrebbe mai chiesto di lasciare perdere, la sua vita era quella e lei lo aveva accettato perché lo ama. Poco prima un uomo le ha puntato la pistola addosso e lei gli è andata incontro senza esitare. Era disposta a morire per Emma e per suo marito, solo e semplicemente perché li ama!
Si avvicina e gli accarezza i capelli, lui apre gli occhi e l’abbraccia appoggiandole la testa sul cuore.
“Sono esausto, mi fa male dappertutto…” Senza alzare lo sguardo le sussurra. “Non sopporto di vederti piangere…”
Lei continua ad accarezzargli i capelli…e finalmente ricomincia a parlargli.
“Un poliziotto ti ha quasi ucciso e l’unica cosa che fai da quando è successo è chiedere scusa, come se la colpa di tutto fosse tua. Ben sei tu che dovresti vederti come ti vedo io, tu dovresti vederti con i miei occhi, per capire quanto certe volte puoi essere così disarmante. Tutto quello che fai o dici è rivolto a qualcun altro, a me, a Emma, a Semir, a tutti quelli che ti sono stati vicino. Continui a pensare che devi qualcosa a ognuno di noi, non riesci a capacitarti del fatto che chi ti è stato vicino giorno e notte in quella stanza all’ospedale, lo ha fatto perché ti vuole bene, perché tu avresti fatto la stessa cosa per ognuno di loro. Perfino Aida non ha mai dubitato di te. I bambini reagiscono a pelle, ogni suo abbraccio, ogni suo sorriso rivolti a te, sono perché te li meriti…”
Ben solleva la testa e la guarda con le lacrime agli occhi.
“Ci sono cose che distruggerebbero chiunque, prima quando Emma era in pericolo, tu saresti voluta scappare!”
“E tu no? Tu non eri terrorizzato? Quando eri in coma la cosa che mi spaventava di più, era che un giorno non sarei riuscita a spiegare a Emma quanto tu l’abbia amata ancora prima che venisse al mondo. Credi davvero che la priverei di tutto questo? Hai tanto di quell’amore nel cuore Ben, che tutto il resto non conta. Io non potrei mai andarmene solo perché ho paura, io ti amo! Possiamo avere paura di tutto, ma non che l’amore non sia la cosa più importante. Hanson si è lasciato distruggere per una incontenibile fame di amore e noi siamo fortunati perché ne abbiamo da vendere. Gli prende il viso tra le mani... e non riesco a capire come possa avere pensato che io volessi andarmene lontano da te.”
Mentre parla le guance riprendono colore e gli occhi brillano come il giorno in cui guardandola all’improvviso, si è perso all’interno di quel verde limpido e intenso. In quel momento riesce perfino ad immaginarla mentre fracassa una lampada sulla testa di un balordo. Lei continua a parlare, dopo tanto silenzio le parole le vengono fuori come un fiume in piena.
“Se avessi lasciato morire quel ragazzo, mi sarei chiesta chi è l’uomo che dice di essere mio marito. Ma lo hai tirato su, hai provato rabbia per il suo dolore.
Questo è l’uomo che ho sposato!
Forse sei ancora convinto che siano meglio le dimissioni, ma se ci pensi bene sei già tornato al lavoro. Oggi hai agito esattamente per quello che sei, un poliziotto! Credo che non ci sia nient’altro da dire, tranne che sono esausta anch’io e voglio mettermi comoda a letto, abbracciata al mio uomo prima che Emma reclami il suo pasto notturno.”
Ben le risponde stupito. “Abbracciata al tuo uomo?!”
“Si…al mio uomo, a mio marito, al mio migliore amico, al padre di mia figlia, a te che sei tutte queste cose insieme e anche di più e non te ne accorgi nemmeno!”
Si coricano e si tengono stretti in silenzio per parecchi minuti. Ben è orgoglioso della donna che stringe tra le braccia. A guardarla sembra fragile e impaurita, ma l’amore le da la forza e il coraggio che ha dimostrato in quei tre mesi fino a quella sera. Lo stesso amore che ha dato a lui la forza di lottare per continuare a vivere.
“Hai ragione tu, non credo che mi dimetterò. Credo che quando sarò di nuovo in forma tornerò al lavoro, voglio riprendermi la mia vita…la nostra vita.”
“Non avevo dubbi. Risponde lei accarezzandogli il viso. Basta con gli incubi e basta con i fantasmi. Facciamola finita, da stanotte si torna a vivere.”
“Il mio Raggio di sole. Cosa farei senza di te?!”
“Saresti perso! Sorride e lo abbraccia più forte. E io sarei persa senza di te! Comunque non è vero che i tuoi occhi non sono pericolosi…dipende da chi li guarda!”
Ben fa una delle sue faccette strane perché non riesce a capire, ma poi ci arriva. “Che fai, origli dietro le porte adesso?”
Lei ride arricciando il naso. “Si…e non provo nessuna vergogna!”
Ben le fa il solletico. “Non dovresti ascoltare di nascosto i segreti che ho con mia figlia.”
“Tua figlia ehhh!?”
Lui comincia ad accarezzarla e baciarla…
Rebecca sorride. “Non eri stanco morto!”
“Non so…comincio ad avere una ricarica di energia! Evidentemente sei un’ottima fonte!”
Le slaccia lentamente la camicia da notte, la guarda intensamente e lei ricambia lo sguardo con la stessa intensità e gli occhi lucidi…
“Ma come fai?” Le sussurra Ben accarezzandola.
“A fare cosa?!”
“Ad arrossire ancora quando ti guardo. Come la prima volta…”
“Forse perché quando mi guardi così, mi fai sentire come se lo facessi per la prima volta! Lo bacia. Promettimi che il tuo sguardo non cambierà mai,  perché se un giorno dovessi smettere di guardarmi così, allora si che me ne andrei lontano da te. Non dobbiamo mai dare niente per scontato!”
“Lo sai che ti amo?!” Chiede lui sempre sussurrando e lei risponde con lo stesso sussurro.“L’ho sentito dire!” sorridono…
“Questa è l’unica cosa scontata nella nostra vita Rebecca, questo sarà sempre come la prima volta.”
Si baciano appassionatamente…
Ben da un’occhiata veloce ad Emma. “Non guardare Pasticcino, questo programma è solo per adulti!”
Ma la piccola dorme tranquilla. Mancano ancora un paio di ore buone prima che reclami la mamma tutta per sé…e chissà, magari dopo la giornata stressante che ha avuto, potrebbe perfino decidere che dormire, per quella sera, sarebbe stato meglio che distogliere mamma e papà dal loro programma da bollino rosso!
Si abbracciano e si baciano per un tempo indefinito, dopo tanto tempo si ritrovano finalmente l’uno dentro l’altra, provando la stessa emozione e la stessa sincronia perfetta della prima volta. Continuano a tenersi stretti e a guardarsi negli occhi, in quel momento sono di nuovo vivi. Le cose terribili successe negli ultimi tre mesi sono sparite. E’ rimasta soltanto Emma, la cosa più bella del mondo. Le ultime 24 ore sono solo un lontano ricordo. Esistono solo loro due. Non ci sono nemmeno le pareti che li separano dal resto del mondo. All’improvviso sono in spiaggia, sotto le stelle, sotto una famosa barca a due piazze che in una notte stellata li ha visti abbracciati nello stesso modo, per dare la vita al frutto del loro amore. I sospiri sono silenziosi, per non svegliare Emma e quei gemiti soffocati si rivelano  ancora più eccitanti. Quando finalmente si calmano Ben stringe Rebecca su di sé, ancora pelle contro pelle, continuando a perdersi in quegli occhi verde smeraldo. Lei gli appoggia il viso sul torace e sfiora la cicatrice.  “Non ti fa più male…vero?”
“No…non più. Però sono stremato, in fondo sono ancora in convalescenza, questi due giorni sono stati estenuanti…e poi sono passati tre mesi da quando abbiamo fatto follie l’ultima volta…mi hai distrutto!”
“Tre mesi, dodici giorni…e qualche ora…e se vuoi ti faccio anche la conta dei minuti e dei secondi.”
Solleva la testa verso di lui e si baciano ancora.
“Addirittura i secondi! Esclama Ben. E vuoi rifarti di questo tempo tutto in una notte?”
“Per tutte le notti…notte dopo notte…una dopo l’altra…”
Continuano a baciarsi e ad accarezzarsi e si lasciano andare stanchi, felici e appagati. Si addormentano così, uno dentro l’abbraccio dell’altra, una cosa sola. Niente incubi. I fantasmi sono spariti, uccisi da quell’amore, da quella passione, che li avrebbe tenuti abbracciati così per il resto della vita!

*FINE*


Angolo di Rebecca:

Stavolta è davvero finita!
E' finito l'incubo per i nostri eroi ed è finita questa storia che per Ben è stata davvero stressante e deleteria...
(Ok, lo è stata anche per me che l'ho inventata :)
Mi resta solo ringraziare le mie due assidue lettrici Chiara e Sophie, 
sempre pronte a parole dolcissime e bei complimenti.
GRAZIE!
Per il momento con Ben e semir mi fermo qui
con una specie di "e vissero felici e contenti!
sono impegnata con l'altro mio mito (Castle)
se vi va potete trovarmi nell'altro fandom.
Grazie di cuore anche a chi ha solo letto
A presto...io ci sarò a leggere le vostre prossime storie :))

 
Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11 / Vai alla pagina dell'autore: 1rebeccam