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Autore: ImperialPair    09/01/2012    2 recensioni
Aveva deciso anche di non approfittare del suo stato di salute per far aumentare la popolarità del suo gruppo, gli “Shinigami” di cui era il vocalist e fondatore. Non lo trovava giusto, avvantaggiare le vendite dei singoli e degli album a discapito degli altri gruppi, soprattutto per, Grimmjow Jeagerjaques, un cantante da sempre loro rivale. Probabilmente non gli avrebbe perdonato mai una cosa simile.
[GrimmjowXIchigo][RenjiXByakuya]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Audio Track 05

Domenica 14 novembre, Casa Jaegerjaques ore 09.00

Grimmjow aveva appena finito di prepararsi, voleva sul andare a trovare il vocalist e soprattutto desiderava lasciargli quel cd, ma una parte di lui sentiva che quello non era ne il momento ne il modo giusto per far conoscere all'altro i suoi sentimenti. Avvertiva uno strano timore, quello che Ichigo l’avrebbe respinto e odiato ancora di più se avesse saputo quello che provava. Voleva vincere quella paura, forse l'unica soluzione era proprio andare in ospedale e aprire il suo cuore, probabilmente non sarebbe stato neanche così terrificante e difficile.

 

La madre di Grimmjow si trovava in cucina intenta a decidere cosa preparare per quella fredda giornata di novembre. Aveva visto al telegiornale locale cos'era successo a Ichigo. Sapeva quello che il figlio provava per il ragazzo, era bastato vedere soltanto il modo in cui lo guardava, gli occhi gli brillavano in un modo che non aveva visto e dal modo in un cui era certo l’osservare riusciva ad intravedere che per lui il vocalist era il più bello del pianeta.

Aveva sbagliato a trattarlo in quel modo, non sapendo nemmeno dove fosse stato, ma il fatto di non averlo visto tornare l’aveva fatta preoccupare mentre lui l’aveva accompagnato in ospedale. Doveva essere stata dura per lui, voleva fare qualcosa per aiutarlo a sentirsi meglio, anche se forse non sarebbe stato sufficiente.

Decise di preparare lo Shabu Shabu*, ricordandosi che quando era piccolo andava davvero matto per quel piatto e i ricordi di quanto lui l’aiutava a cucinare, le tornarono tutti a mente, anche se alla fine combinava solo pasticci, facendo cadere terra gli ingredienti o rompendo piatti e utensili.

I bambini crescevano così tanto, fino a qualche anno fa le sembrava così piccolo e indifeso, mentre ora era quasi un giovane uomo.

Avrebbe preferito che il figlio non soffrisse tanto, era stato troppo doloroso per lei quando il suo ragazzo sparì dalla sua vita da un giorno all'altro, quindi un po' capiva quello che sentiva.

Lei non aveva avuto nessuno per superare il suo sconforto,  ma voleva far capire a Grimmjow di esserci sempre per lui.

La donna guardò il grande orologio in cucina, era ancora presto per l’ora di pranzo, ma non riusciva a restarsene con le mani in mano, indossò il grembiule, acconciandosi i lunghi capelli castani in una coda, in modo che non fossero d'intralcio. Adorava cucinare per gli altri, aveva sempre amato che le persone mangiavano cose che lei aveva preparato con affetto.

Avrebbe tanto voluto avere un ristorante tutto suo, almeno questo era il suo sogno che non poté realizzare visto l'arrivo del figlio, ma anche il solo cucinare per lui le era sufficiente.

 

Domenica 14 novembre, Clinica Kurokawa ore 09.00

Da quante ore era sveglio? Non sapeva dirlo con certezza,  un’infermiera già verso le sette era andata a misurare la pressione e la temperatura, ma lui sapeva di aver già aperto gli occhi da più di mezzora prima.

Subito la visita dopo aveva dovuto fare anche delle nuove analisi al sangue e un elettrocardiogramma, erano i soliti controlli che faceva ogni volti che andava in visita alla clinica, circa una o due volte a mese, a volte restava anche per più giorni come stava succedendo in quel momento.

Era nella sua stanza con lo sguardo rivolto vicino alla finestra, la sua stanza si affacciava vicino l'entrata principale. Non avendo nulla da fare, osservava i passati entrare e uscire, era noioso da morire avrebbe voluto poter cantare, ma il Sensei gliel’aveva proibito, visto la sua situazione critica, doveva restare assolutamente a riposo, lo capiva ma nonostante tutto odiava il fatto di non poter fare l’unica cosa che realmente amava.

Riprese in mano il foglio cercando di esaminare attentamente la scrittura ma non riusciva a riconoscerla, non sembrava di nessuna sua conoscenza. Cercò d'immaginare la ragazza che aspetto potesse avere, la forma dei suoi occhi e colore, così come il taglio dei capelli, il fisico, l'altezza, e sopratutto il suo nome. Una bella e dolce fanciulla sui diciassette anni, con un caschetto castano e una voce leggera e graziosa. Almeno quello che aveva immaginato nella sua mente ma non aveva la minima idea che quello in realtà fosse di Grimmjow.

 

Ichigo incominciò ad avvertire dei passi fuori alla stanza avvicinarsi sempre di più alla porta, erano senza dubbio quelli di due persone. Forse erano due infermiere per sottoporlo ad altre visite.

“Posso entrare?” disse una voce maschile, era quella di Kurokawa.

“Faccia pure, Sensei.”

L'uomo aprì la porta entrando lentamente con un'espressione preoccupata, Ichigo notando capì che l'uomo non portava belle notizie.

Assieme a lui c'era quella che sembrava un’infermiera che non aveva mai visto prima, almeno nell'edificio, era certa di averla intravista qualche volta al KarakuraMoster durante i suoi live.

“Ohayo Gozaimasu*.” disse Kurokawa “Come ti senti Kurosaki-kun?”

“Va un po’ meglio.” rispose Ichigo

“I valori si sono normalizzati un po'. Se resterai un altro po' sotto controllo credo che la situazione possa stabilizzarsi.”

“Quanti giorni dovrò restare?” chiese il ragazzo

“Circa una settimana, se starai bene potrai anche tornare a casa, ma…

Quel ma non lo convinceva affatto, sentiva che Kurokawa stava per dire qualcosa, ormai conosceva bene quel tono dell'uomo, lo usava spesso sopratutto quando doveva dire qualcosa di negativo sul suo stato di salute.

“È molto grave sensei?”

“Non proprio… Kurosaki-kun tu sai benissimo che per risolvere il tuo problema occorre un trapianto… Se non lo troviamo al più presto… per te…

…Capisco.”

Kurosaki-kun… vuoi sottoporti a questo intervento?”

…non lo so… posso pensarci un po' su?”

“Ne hai tutto il diritto, ma fammi sapere al più presto la tua decisione.”

“Ok .”

“. Sayonara* Kurosaki-kun,.” disse rivolgendosi al ragazzo Shirayama-kun* andiamo.”

Certo… certo Sensei.” disse timidamente la ragazza seguendo l'uomo.

Ichigo osservò i due allontanarsi, era più che certo quella ragazza frequentava quel locale, a occhio e croce doveva avere sui ventitre anni.

Aveva un corpo minuto, dove essere alta intorno sul 1,40 centimetri in meno, portava i capelli con un caschetto frangiato di colore castano scuro, non intravide il colore degli occhi visto che tenne sempre lo sguardo abbassato. Addosso indossava un camice simile a quello di Kurokawa.

Di sicuro doveva essere stata assunta da poco tempo, non l'aveva mai vista prima, ora che ci pensava l’assistente di Kurokawa era partita per il viaggio di nozze, forse lei era la sua sostituta, ma non ne poteva essere certo e non gli importava molto, però incominciò a pensare che potesse essere proprio lei la ragazza del messaggio.

 

Domenica 14 novembre, Casa Jaegerjaques ore 13:30

Grimmjow anche se era pronto da diverse ore, non era ancora andato alla clinica, aveva deciso che prima di andarci avrebbe preso l'auto dal meccanico visto che l’aveva informato che fosse pronta, in quel modo così avrebbe raggiunto in meno tempo il luogo dove si trovava Ichigo.

Il pranzo era pronto da poco, il ragazzo era sceso dalla sua camera andando a mangiare solo per non far preoccupare la madre, perché il suo stomaco proprio non voleva nulla.

La donna appena lo vide scendere guardando l'espressione del figlio avvertì una terribile fitta al petto, riusciva ad intravedere la disperazione che sentiva dentro, tutto il dolore che provava sapendo delle condizioni di salute del ragazzo del quale era innamorato.

Grimmjow…

“Che c’è?”  chiese il figlio prendendo le bacchette e iniziando a mangiare controvoglia.

Fra di loro si creò una strana tensione, Grimmjow mangiava senza parlare, non voleva far lasciare intravedere quello che provava, sentiva che nessuno compreso sua madre potesse comprenderlo.

“Grimmjow, c’è qualcosa che vuoi dirmi?”

“Non mi va di parlare.” disse bruscamente il figlio.

“Con me puoi sfogarti.”

“Non puoi capire…

“Non posso capire? Credi che io non riesca a capirti? Ti ho cresciuto per tutto questi anni, pensi che non riesca a capire mio figliò?” S’infuriò la donna alzando la voce.

…Tu non sai un bel niente di quello che mi succede!” disse il figlio facendo lo stesso.

“Sono tua madre, ti ho cresciuto! E so benissimo quello che stai provando adesso! Stai soffrendo per Ichigo-kun vero?”

Grimmjow stava per allontanarsi ma appena sentì dalla madre pronunciare il suo nome non poté andarsene.  Sua madre era a conoscenza del ricovero di Ichigo? E sopratutto come faceva a sapere che lui stava soffrendo? Come poteva esserne a conoscenza?

Come… come lo sai?” fece lui.

“Ho subito capito che provavi qualcosa per lui, mi è bastato vedere lo sguardo che assumi quando lo incontri…

“Quindi lo sapevi?”

“Sì.”

“… ti faccio schifo?” chiese il ragazzo rivolto alla madre.

La donna rimase scioccata e una rabbia incominciò a ribollirle dentro, come poteva farle quella domanda? Come poteva sua figlio,sangue del suo sangue, pensare quelle cose solo perché lui amava un ragazzo? La cosa non l’aveva mai infastidita. Lui poteva innamorarsi di chi voleva, l’unica cosa che desidera in fondo è che i suoi sentimenti non fossero dolorosi come lo erano stati i suoi.

“Sono tua madre Grimmjow, credi che potrei disprezzarti solo per questo?”

“Ci sono molti genitori che cacciano via i loro figli per questo.”

Baka*!” Disse la donna dando un pugno sulla testa del cantante. “Ora non mi va di discutere su questa cretinata. Non vuoi dirmi quello che è successo ieri?

Kurokawa-Sensei mi ha parlato del suo stato di salute… ha detto che la sua è una situazione gravissima, solo un trapianto potrebbe risolverlo… altrimenti fra qualche mese potrebbe anche…” Non riuscì a dire l’ultima parola, immaginare la vita senza Ichigo era terribilmente doloroso.

Grimmjow…

Okaa-san scusa, ma voglio restare un po’ da solo.”

…Grimmjow!” disse la madre abbracciando il figlio. “Ti voglio bene!”

Sentiva di doverglielo dire, doveva sapere che famiglia esisteva per confortare e lei era pronta ad aiutare il suo bambino.

“Anche io Okaa-san.” disse il cantante uscendo dalla cucina.

La donna vedendo il figlio andare via, appena richiuse la porta scoppiò a piangere, come fece anche quando suo padre la lasciò.

“Perché sta succedendo questo? Volevo che fosse felice. Ti prego fa che vada tutto bene, lui non merita di soffrire in questo modo.”

 

 

 

*Buon Giorno

* Arrivederci

* si scrive 白山(bianco+montagna)  non so se questo cognome esista in Giappone Il suo nome è Yuki, ゆき

*Stupido

*Shabu shabu è una variante giapponese di un piatto cinese http://it.wikipedia.org/wiki/Shabu_shabu

NOTE

Avendo diverso materiale a diposizione ho deciso di aggiornare questa storia, non ricordo esattamente quando ho scritto originalmente questo capitolo ma l’ho modificato un po’ e cercato di correggere degli errori, non so se li abbia visti tutti..

   
 
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