32.
Scontro tra Titani -II Parte-
Si
era lasciata alle spalle la faccia da schiaffi di
Harry e si era avviata a passo svelto verso l’aula in cui si
sarebbe poi svolta
l’udienza. Aprì con calma la porta sentendo in un
attimo tutti gli occhi
puntati su di se, ma incurante di questo avanzò a testa alta
superando le
bancate dove già molti maghi erano seduti per assistere
all’udienza.
Da
giorni il mondo magico non parlava d’altro: Harry
Potter, palladino del bene assoluto affrontava il male, celato nel viso
angelico
di Draco Malfoy, il mangiamorte redento. Quello era il titolo che la
gazzetta
del profeta aveva ideato per il giorno del processo, disgustando,
ancora una
volta Hermione.
Arrivò
fino ai primi banchi e fu invitata da un auror a
sedersi sulla sinistra, davanti a se tutto il Wizengamot era ormai
schierato e
con aria di sfida e curiosità, la guardavano cercando di
individuare nella
giovane avvocatessa, il minimo segno di sconforto, timore o paura.
Quando
anche Harry Potter entrò scatenando sospiri e
ammiccamenti dal pubblico, Hermione si sentì per un momento
sconfitta, ma le
bastò girare il capo e vedere il suo Draco, incatenato come
il peggior mago
esistente per ritrovare la sua fantomatica aria battagliera.
Avrebbe
combattuto per il suo Draco, affinché la
giustizia trionfasse, affinché più nessuno li
guardasse come il male. Affinché
la loro vita di coppia prendesse il volo alla luce del sole e il
piccolo
esserino che ora portava in grembo, un domani non potesse vergognarsi
dei suoi
genitori.
Si
sedette un attimo prima che il giudice fece il suo
ingresso nell’aula del tribunale girandosi appena per vedere
dove Blaise e Ginny
si erano seduti sorridendo appena verso i suoi amici.
-Silenzio-
urlò un ometto vestito con un’ampia veste blu
scura che arrivava fino a terra. – Entra il presiede del
Wizengamot. L’illustrissimo
Stregone William Grant-.
Tutti
si alzarono quando un mago piccolo e tarchiato,
molto simile a un folletto, fece il suo ingresso nella grande aula
mettendosi
nel bancone di legno davanti a tutto il Wizengamot e con un semplice
colpo di
bacchetta diede inizio all’udienza.
-Siamo
qui,- disse rivolto al pubblico -per Giudicare la
colpevolezza o meno del mago Draco Lucius Malfoy- dal pubblico
salì un
fastidioso brusio che allertò subito gli auror presenti in
gran numero quella
mattina all’udienza.
-Passo
la parola all’accusa presieduta dall’illustre Harry
Potter- Hermione storse il naso e questo suo gesto fu colto da molti
maghi del
Wizengamot e dal loro presidente che a sua volta fece una smorfia
rivolta alla
giovane avvocatessa.
Harry
Potter, si alzò con aria sicura dirigendosi al
centro dell’aula di fronte al Giudice e alla Giuria.
-illustrissimo
Presidente- disse ammiccando verso il
Giudice che ora non aveva occhi che per lui – illustrissima
Giuria- disse
spostando lo sguardo in direzione di tutto il Wizengamot.
-Siamo
riuniti oggi, per giudicare un uomo che con l’inganno
ha evitato il carcere, un uomo che per anni ha tramato contro il mondo
magico,
abbracciando ideali malsani come l’odio ai babbani e
mezzosangue. Quest’uomo-
urlo Harry puntando il dito verso Draco che lo guardava con
un’espressione
schifata in volto- si è nascosto per anni dietro il suo
altolocato casato, si è
nascosto dietro il suo sangue puro e immacolato e solo grazie ai soldi.
Del vile
e sporco denaro è riuscito a comprarsi la
libertà-.
Molti
a quelle parole urlate con rabbia dall’eroe magico
annuivano convinti, Hermione si senti mancare e la rabbia
incominciò ad impossessarsi
di lei.
Bastardo
pensò tra se, guardando Harry.
.Quest’uomo
che nel braccio ha tatuato il marchio nero è
riuscito a scampare Azkaban per aver corrotto una giovane donna. Donna
che ora
è rinsavita ed ha deciso di ritrattare la dichiarazione
spontanea di alcuni
anni fa.
Quindi
ora chiamo a deporre la signorina Pansy Parkinson-
Draco Ghignò osservando la sua ex amica fasciata in un abito
rosso fiammante
che faceva a contrasto con i capelli scuri e la pelle chiara della
giovane
strega che senza mai guardare nella sua direzione camminava verso il
pulpito.
Lì, l’attendeva un auror che prendendole la mano
destra la fece giurare di dichiarare
la verità sullo statuto di segretezza magica.
Dopo
che la strega si sedette Harry incominciò a interrogare
Pansy.
-Signorina
Pansy- chiese l’auror ci racconti della sua
amicizia con Draco Lucius Malfoy?-chiese Harry Potter
Pansy
guardò un attimo Potter per poi prendere a parlare
come una macchina.
-conosco
Draco- la donna fece una pausa mentre con una mano
si accarezzava un ciuffo che le cadde sugli occhi. – da
quando sono bambina, i
miei genitori e i suoi erano amici di vecchia data. Sono sempre stata
una sua
grande amica- disse sollevando un poco lo sguardo guardando verso il
pubblico
con occhi acquosi prossimi alle lacrime.
–l’amicizia, negli anni scolastici si
trasformò in qualcosa di più profondo. Almeno per
quanto mi riguarda-, disse
toccandosi ora il cuore come nemmeno un’attrice babbana
sapeva fare. –Ho amato Draco
Malfoy per anni, convinta che un giorno anche lui avrebbe ricambiato i
miei
sentimenti. L’ho aspettato, capito, consolato e infine
protetto, mentendo,-
disse Pansy guardando ora il giudice con viso afflitto per la grave
mancanza
che anni addietro aveva causato al mondo magico. – sul suo
coinvolgimento nelle
azioni dei Mangiamorte- un brusio sconnesso si sollevò
dall’aula. Hermione si
mosse appena ascoltano ogni parola, che quella grande stronza di Pansy
diceva.
Falsa,
arrivista, traditrice, pensava Draco schifato dal
comportamento della Parkinson.
-I
Malfoy, sono da sempre vicini alla magia oscura e
negli anni bui hanno spalleggiato l’Oscuro Signore. Lucius
Malfoy era il
braccio destro del Lord oscuro- disse ancora Pansy mentre Hermione
sollevò la
mano come non gli accadeva da anni, facendo sorridere Draco e
imbestialire Harry.
-signorina
Granger- disse il giudice. –c’è qualcosa
che
non va?-chiese il mago.
-Si
signor Giudice- disse Hermione alzandosi in piedi.-
vorrei obbiettare a questa dichiarazione della Signorina Parkinson-
-obbiettare?-
ripeté il giudice frastornato.
-si
signor Giudice, tutti sanno che Lucius Malfoy non era
il braccio destro di Voldemort- al pronunciare quel nome varie persone
urlarono
sconvolte e il brusio in sale si fece ancora più rumoroso.
-Silenzio,
signori silenzio- disse l’auror con la veste
blu.
-Lucius
Malfoy, era stato estromesso da molte missioni
dopo aver fallito una missione di vitale importanza. La missione della
profezia
che avvenne due anni prima della seconda guerra magica, da quel momento
il
signor Malfoy fu incarcerato e poi fatto evadere ma non è
mai più rientrato
nelle grazie di Vold-
-va
bene, avvocato Granger- si affretto a dire il
presidente del Wizengamot.
-accolgo
la sua precisazione- Hermione si sedette
soddisfatta lanciando un occhiata di sfida a Pansy che la guardava
incredula.
-Prego
signorina Parkinson vuole continuare la sua
deposizione- disse il giudice.
-Draco
ha ricevuto il marchio nero al sesto anno, ha
svolto una missione per il Lord. Fallendo, ma questo ha portato alla morte
dell’allora preside Silente- disse
la mora catturando l’attenzione di tutta l’aula su
di se.
-da
quel giorno Draco ha svolto per il lord tutte le
missioni: Ha torturato, ucciso e seviziato babbani-
-BUGIARDA-
urlò Draco relegato dentro una cella magica,
guardato a vista da quattro auror.
-Silenzio-
disse il giudice battendo con foga la
bacchetta invitando Pansy a continuare.
-ed
io ho mentito per proteggerlo perché lo amavo- Pansy,
terminò così la sua dichiarazione spontanea
alzandosi dalla balaustra dopo che
Harry con un gesto del capo la ringraziò per la sua
dichiarazione.
-Vostro
onore- disse Hermione alzandosi subito in piedi. –posso
fare due domande alla testimone?- chiese sapendo già che il
giudice non poteva
negarle quella richiesta.
-
certo- rispose l’uomo.
Hermione
si avviò con passo svelto ed elegante di fronte
alla mora che per anni aveva detestato per il suo modo stupido di
idolatrare
Draco Malfoy, e ora che lei era perdutamente innamorata dello stesso
uomo,
quasi quella ragazzina isterica e svenevole le fece pena. Ma fu un
attimo poiché
ricordò subito che era stata lei a mentire pochi secondi
prima davanti al Wizengamot
al completo sul ruolo di Draco durante la guerra.
-Signorina
Parkinson prima ha raccontato del suo amore,
presunto per il signor Malfoy-
-Non
era presunto, io amavo Draco l’ho sempre amato. Ma Draco
non ama che se stesso questo lo scoprirai presto anche tu-
-lei
prego,- disse Hermione.- gradirei si rivolgesse a me
con il lei. Tra noi non vi è alcun legame
d’amicizia-
Pansy
sbuffò a quella dichiarazione di Hermione e riprese
a parlare:
-lo
scoprirà anche lei che Draco Malfoy non ama-
-Qui
signorina Parkinson non siamo venuti per decidere se
il signor Malfoy ama o meno, bensì per scoprire se
è un mangiamorte attivo come
sostenete lei e il signor Potter o solo una vittima
com’è stato deciso alcuni
anni fa.
Quindi
vorrei sapere per quale ragione cinque anni fa, è
venuta qui, davanti a questa platea ed ha dichiarato che Draco Lucius
Malfoy
non aveva mai svolto alcuna missione per Voldemort e ora ha ritrattato
tutto?-domandò
Hermione con una naturalezza tale da sembrare per niente coinvolta
nelle sorti
dell’imputato.
-ho
detto prima, che ho dichiarato il falso perché ero
innamorata-disse un’agitata Pansy.
-ora
non è più innamorata?-la incalzò
Hermione.
-No-rispose
piccata la mora.
Hermione
sorrise.
-No
infatti ora non è più innamorata, è
solo ricoperta da
debiti dovuti alla sua mania del gioco e dei vestiti-,
enunciò Hermione facendo
volare con grazia i fogli in cui si dimostrava la precaria e disastrosa
situazione
finanziaria della mora.
Il
giudice sbiancò un attimo, appena lesse l’ultima
parte
della pergamena.
-la
sue finanze sono, anzi erano in rosso. So per certo
che appena il signor Malfoy è rientrato a Londra lei li ha
fatto visita per
chiedere una piccola somma. Somma che il signor Malfoy le ha negato
cercando
così di aiutarla-
-mi
avrebbe aiutato se mi avesse dato i soldi-disse Pansy
tradendosi cosa che fece sorridere Hermione dentro di se, senza
però far
trasparire niente all’esterno.
-Giudice
mi oppongo- cerco di dire Potter ma il giudice
non lo stette a sentire e fece cenno alla Granger di continuare.
-così
per vendicarsi di questo si è messa in contatto con
una persona che ritiene Draco Malfoy un pericolo per la
comunità magica. Questi
le ha offerto denaro, una cospicua somma di denaro in cambio,
però lei doveva
ritrattare la sua dichiarazione-
-Io,
io…-
-Mi
OPPONGO- urlava Harry Arrivando a lunghe falcate
dietro Hermione.
-opposizione
respinta- disse il giudice – vada a sedersi
signor Potter – Harry era incredulo.
-Giusto
perché sono una persona curiosa, mi sono presa la
briga di controllare il suo conto ed ho osservato una cosa strana-
disse ancora
Hermione guardando Pansy ignorando Harry al suo fianco.
-nel
suo conto da due settimane sono stati depositati più
di duemila galeoni-disse Hermione con voce alta e ferma guardando Pansy
dritta
negli occhi.
-questi
soldi vengono dal ministero della magia- disse l’avvocato.
-chi
le ha dato questi soldi per cambiare la sua
deposizione?-chiese ora la Granger rimarcando con forza le parole
“soldi” e “Ministero”.
Il
silenzio avvolse l’aula, Harry pallido in volto
stringeva la bacchetta tra le dita.
La
sua stupenda vita da eroe magico stava volgendo a
termine, quella stronza saputella stava distruggendo tutto il buono che
era
riuscito a fare in quegli anni. Stava smontando la sua tesi, i suoi
grossi
sforzi per incastrare quel verme di Malfoy. Non l’avrebbe
permesso, no Draco Malfoy
doveva marcire ad Azkaban.
Pansy
impallidì guardando prima la Granger poi Potter.
-risponda-,
disse il giudice.- le ordino di rispondere-
-Io,
non so. Io ecco-
-risponda,
le ho detto- disse il giudice.
Harry
stringeva la bacchetta ancora con più energia tanto
che le nocche della mano divennero bianche.
-Potter-
urlo Pansy- è stato Harry Potter a promettermi
soldi se ritrattavo-
Harry
scagliò un incantesimo contro Pansy e la donna che
un attimo prima urlava la sua verità, solo un secondo dopo
cadeva a terra
schiantata o forse peggio. Uccisa dall’uomo che le aveva
promesso la salvezza.
Urla e lampi
avvolsero quell’aula del ministero, che solo un attimo prima
vedeva svolgersi un
processo magico. Hermione, era incredula da quello che stava accadendo,
si girò
un secondo verso Harry, che duellava contro i suoi uomini che in un
secondo gli
si erano rivolti contro. Ormai per l’eroe magico non vi era
più scampo il
testimone aveva rivelato il suo nome come il corruttore del ministero.
L’uomo
che per incastrare Malfoy aveva usato soldi non suoi per corromperla,
comprare
una dichiarazione.
No
quello non era il ragazzino con gli occhi verdi che
anni prima era diventato il suo migliore amico, un fratello. Era un
pazzo con l’ossessione
di incarcerare Draco Malfoy. Draco, pensò Hermione girandosi
verso la parte in
cui si trovava il suo compagno, l’amore della sua vita, il
padre di suo figlio
e vide un lampo verde, scagliarsi verso quella barriera magica e
superarla, un
secondo che durò un’eternità.
La
fine di tutto.
La
fine della sua vita.
Salve l'udienza si è finalmente svolta e si so bene che vi ho lasciato sul più bello... Harry pazzo come è ha schiantato o forse ucciso Pansy e scagliato un avada verso Draco... che dite che succede?
commentate un bacio care.