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Autore: Asterion    09/01/2012    3 recensioni
“Ehi, calmati, metti giù quella pistola, non è come sembra!” proferì Kain, cercando di giustificare l'azione del cugino e calmare la giovane ispettrice.
“CALMA UN CORNO! TU, BIONDINO, LASCIA STARE QUEL RAGAZZO E TU DAI CAPELLI ARANCIONI SMETTILA DI DARMI ORDINI; L'UNICA CHE PUÒ IMPARTIRE ORDINI QUI SONO IO, INTESI??!! ORA ALZATE LE MANI E VENITE AVANTI!”
Avviso Autrice: I riferimenti a cose e persone sono puramente casuali. I personaggi Hanabusa; Kaname; Akatsuki; Ruka; Takuma sono di proprietà di Matsuri Hino. Questa storia non è stata scritta per nessun scopo di lucro.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il sogno e l'oblìo mescolati insieme. Strane visioni e varie immagini mischiate tra di loro, senza un senso. E quegli occhi fiammeggianti, che sapevano di fuoco vivo ,che le roteavano davanti.

 

Gli occhi di Charlotte , reduci da un sonno ambiguo e confuso, si aprirono lentamente ; in un primo momento le concessero solo una visione offuscata e opaca, come se tra la pupilla e la realtà esterna si fosse frapposto del vapore ad impedirle una prospettiva chiara e definita.

Dopo qualche secondo, la giovane riuscì a distinguere l'ambiente circostante chiaramente. Si trovava distesa sul divano blu di casa sua, ma stranamente ella non si ricordava affatto come ci fosse arrivata, né da quanto fosse lì. Rammentava solo le pratiche a cui stava lavorando appena tornata a casa dal lavoro, poi più nulla.

 

Sospirando si sedette sul divano per cercare di riprendere i contatti con la realtà. Fu proprio in quel momento che, per caso, notò per terra un piccolo capello, quasi invisibile per un qualsiasi occhio, ma non per quello di un'ispettrice fin troppo abituata a crimini e connessi.

Lo raccolse tenendolo tra il pollice e l'indice, esaminandolo da diversi punti di vista e facendolo roteare davanti al suo sguardo attento. Era castano ramato e, alla luce, luccicava come oro.

Dopo pochi minuti la giovane si alzò sbuffando e appoggiò quella piccola traccia sulla scrivania. Ma era diventata scema? Che peso avrebbe mai potuto avere un minuscolo capello trovato sul pavimento di casa nel suo tentativo di ricordare gli eventi del giorno prima?

Probabilmente proveniva da fuori e sicuramente non c'entrava niente con ciò che stava ricercando lei.

 

Charlotte entrò in quella che era la sala da pranzo. Aprì con un sospiro l'armadietto della dispensa di legno bianca, ed estrasse la busta delle fette biscottate e il vaso di marmellata ai mirtilli. Si volse poi verso il piccolo tavolo quadrato al centro della stanza, ma si accorse di essere tanto assonnata e scossa da non aver neppure fame e lasciò subito perdere la colazione.

 

Mentre si lavava i denti in bagno successe qualcosa che aveva veramente dell'assurdo.

Un'immagine molto nitida le scorse davanti agli occhi con la stessa velocità di un fulmine che attraversa l'aria carica di tensione . Un ragazzo, un giubbotto di pelle e un paio di jeans. Faccia? No, questo dettaglio non lo ricordava.

La giovane, in preda ad un impulso di rabbia, sbattè il pugno destro sul piano del bagno dove teneva shampoo, balsamo, trucchi e altra roba del genere.

 

Possibile che non riuscisse a ricordarsi un emerito cavolo??

 

Fissò per un attimo il suo viso nello specchio : I capelli erano arruffati e non seguivano un corso definito . Gli occhi erano contornati da due belle occhiaie scure . Beh, diciamocelo, non aveva una bella cera.

 

Si truccò leggermente per nascondere i segni della stanchezza e, dopo essersi accertata dell'ora (le tre di pomeriggio), decise di fare una camminata , visto che era ancora presto per andare a lavoro. Prese il giacchetto porpora dall'attaccapanni e, quasi mossa da un impulso involontario, di nuovo ritornò in sala e prese ancora una volta in mano il capello.

 

Un'altra immagine fulminea attraversò la sua mente. La strada di casa sua e lei che correva con una pistola in mano.

 

Ma che senso ha?

Si chiese, prendendosi la testa con le mani e domandandosi se fosse definitivamente impazzita.

 

Si decise finalmente ad uscire di casa e a lasciar perdere quegli sciocchi pensieri, ma, non appena mise piede in Gilbour street e adocchiò il muro nei pressi della casa disabitata in cima alla via , ebbe una rivelazione. Finalmente riuscì a distinguere il ricordo di due giovani, l'uno biondo dagli occhi del color dell'acqua limpida, l'altro castano ramato dagli occhi dall'intensità della fiamma. E...quel capello! Ecco ora si ricordava cosa era successo: il ragazzo dal giubbotto di pelle, oh si, proprio lui, l'aveva guardata fissa negli occhi facendola svenire per non si sa quale motivo.

 

MA CERTO!

 

“Ehi...ma..., MA..??!! EHI, DOVE CAZZO SONO ANDATI A FINIRE QUEI BASTARDI???” urlò in mezzo alla strada la giovane, portata a questa conclusione dal flusso dei ricordi.

 

Alcuni vicini , tra cui la signora Gleek, si affacciarono alla finestra domandandosi cosa mai stesse accadendo.

 

Charlotte, in preda al più totale imbarazzo e ancora eccitata dalla scoperta, si scusò con un cenno della mano e con qualche mezza parola biascicata, per poi dirigersi quanto più velocemente possibile a lavoro. Doveva assolutamente far luce sulla questione.

 

Decise di allungare il tragitto scegliendo l'itinerario più lungo che prevedeva un giro nel parco della città. Gli alberi, nel pieno della stagione autunnale, avevano coperto la strada di un tappetto di foglie multicolori, che andavano dal giallo al marrone al rosso. Alcune persone anziane erano intente nella loro passeggiata di primo pomeriggio e alcuni giovani ragazzi stavano praticando jogging come ogni giorno.

Dopo circa dieci minuti di cammino, Charlotte giunse nei pressi di un piccolo laghetto limpido , pieno di anatroccoli e di anatre che sguazzavano allegramente . La giovane si avvicinò al limitare dell'acqua sorridendo e mettendosi in ginocchio sul tappeto di foglie autunnali per poterli osservare meglio.

 

Mentre osservava una splendida germanata femmina, i cui colori brillavano vividamente alla luce del sole , sulla superficie del laghetto vide riflessi due giovani che stavano camminando dalla parte opposta rispetto a dove si trovava lei. Uno dai capelli biondi e l'altro dai capelli castano ramati.

Sgranò gli occhi, alzò lo sguardo e li fissò per qualche secondo con i battiti del cuore che stavano andando a duemila.

 

ERANO LORO.

 

Si lanciò al loro inseguimento, urlando:

 

“BRUTTI BASTARDI, ALLORA VI HO TROVATO! SIETE IN ARRESTOOOOOOOOOOOO!”

 

Le persone presenti nei paraggi si fermarono ad osservare la scena, come se fosse uno spettacolino divertente e probabilmente pensando che Charlotte fosse una pazza psicopatica.

 

Aido e Akatsuki si voltarono increduli come se stesse avvenendo qualcosa di incredibile e impossibile insieme.

 

“C-com'è possibile?” riuscì a balbettare flebilmente Kain

 

“Non le avevi cancellato la memoria??” intervenne Aido rivolgendosi all'amico mentre quella pazza scriteriata li stava per raggiungere

 

“Si, ma non so come faccia a ricordarsi di noi! MERDA , SCAPPA!”

 

“E dove???” chiese Aido incominciando a correre

 

“L'unica via di uscita che abbiamo è rapirla e portarla da Kaname!”

 

“Ah ho capito!”- sorrise Aido - “ ci facciamo inseguire in un luogo riparato e non frequentato del parco e poi l'acciuffiamo!”.

 

“PERCHE' VI OSTINATE A SFUGGIRMI?? CONSEGNATEVI ALLA GIUSTIZIA!!!!!!” urlò Charlotte contro quei due, continuando a seguirli imperterrita.

 

Dopo circa un dieci minuti di corsa i due giovani arrivarono al limitare del parco, dove ricominciavano ad animare il paesaggio gruppi anonimi di case popolari, e si fermarono ad aspettare l'ispettrice, per niente stancati da quella folle corsa.

 

Charlotte, vedendoli, sorrise soddisfatta anche se quella facile resa non la convinceva affatto.

Appena fu abbastanza vicina da saper prendere la mira, tirò fuori con un agile gesto la sua pistola e la puntò coraggiosamente contro i due ragazzi, aggiungendo:

 

“Uff...bene...uff, vi ho scovato finalmente! Ottima scelta arrendersi!”

 

“Non ti conviene minacciarci con quella pistola.” le disse Aido , socchiudendo gli occhi e piegando le labbra in un sorrisetto divertito che avrebbe inquietato chiunque.

 

“E chi sei tu per darmi degli ordini?” soggiunse Charlotte continuando a puntare con sicurezza l'arma.

 

“ Non è un ordine, è un consiglio.”

 

“Tsk! Bando alle ciance, ora verrete con me entrambi!”

 

“Mh credo che sarà il contrario” proferì quasi a fior di labbra il biondo , che, con un movimento fulmineo tale da non poter essere visto da un occhio umano, apparve dietro la giovane, facendole cadere la pistola e bloccandole le braccia dietro la schiena così da impedirle qualsiasi movimento.

Akatsuki non proferì parola, ma si limitò ad incrociare le braccia e a socchiudere gli occhi, mentre la giovane cercava di liberarsi da quella stretta e ,sopratutto, dal braccio di Aido che, coprendole la bocca, le impediva di parlare e di chiedere aiuto a qualcuno.

 

“Ok, andiamo!” fu l'unico commento del biondo, che scomparì nel nulla in meno di un secondo, seguito, poco dopo, dal cugino.

 

Messaggio Autrice: Ciao a tutti! Ecco il nuovo capitolo della storia! Se vi ha colpito il fatto che Charlotte si sia ricordata di tutto sebbene le fosse stata cancellata la memoria, sappiate che nel prossimo capitolo troverete la risposta a questa stranezza! :) Per il resto, spero vivamente abbiate apprezzato anche questo capitolo! Un enorme grazie a chi legge e chi recensisce!

Bacioni

Asterion

  
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