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Autore: Severa Crouch    09/01/2012    3 recensioni
La storia inizia il 1 settembre 1981, un anno decisivo per il mondo della magia. Di li a poco cadrà il Signore Oscuro. La protagonista, Alice Leroux, è una Serpeverde del settimo anno alle prese con i MAGO, con il clima che si respira nella sua casa, ma soprattutto questo è l'anno in cui dovrà affrontare la perdita della sua migliore amica, Lily Evans. Il riavvicinamento al suo vecchio compagno di studi e mentore, Severus Piton, porterà Alice a fare delle scelte che condizioneranno la sua vita, in bilico tra luce e oscurità.
È la mia prima fanfiction, spero che vi piaccia. Non ho modificato la trama della Rowling tutto è esattamente come appare nei libri, se verificate torna tutto. Ho solo lavorato sui punti che Harry Potter non ha vissuto e che non poteva o doveva conoscere. Ho messo What if perchè nei libri la mia Alice non c'è, però potrebbe esserci.
Il primo capitolo introduce Alice e il mondo in cui si muove, necessario per capire bene chi è la protagonista, dal secondo in poi arriveranno personaggi più conosciuti.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'L'orizzonte degli eventi'
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Capitolo 10 – La bacchetta di mogano

 

I giorni successivi li passarono chiusi in laboratorio. Non parlarono più della sera del matrimonio, non ce n'era bisogno. Non esistevano parole che potessero spiegare il dolore freddo, profondo e fitto che sentivano dentro. Gli sguardi erano più che eloquenti. Bisognava preparare l'antidoto, se fosse riuscito, avrebbero avuto qualche soddisfazione, il dolore si sarebbe placato.

Quella sera li aveva uniti più che mai, l'intesa che tra loro era sempre esistita, era diventata più forte; a volte sembrava che pensassero con la stessa testa. Il più delle volte non c'era neanche bisogno di parlare. Trascorsero le mattine e le sere in silenzio, chini sui libri, a controllare il calderone, a dosare gli ingredienti e le rare frasi che si scambiarono riguardavano se uno era pronto a passare allo stadio successivo.

Il tempo ed il silenzio fecero il loro lavoro. Dopo circa due settimane trascorse senza parlare, la pozione era pronta. L'esperimento aveva portato notevoli progressi. L'antidoto riusciva a fermare la propagazione del veleno, tuttavia non riusciva a sconfiggerne l'azione, finché questo era pervaso dagli effetti dalla Magia Oscura. Pertanto, bisognava uccidere il serpente perché si sciogliesse la maledizione e l'antidoto potesse funzionare. Impedire la morte della vittima era già un grosso risultato. Fu così che ripresero a parlare, a studiare e confrontarsi continuamente. Rinfrancati dal successo, cercavano adesso di creare una pozione che potesse sconfiggere la Magia Oscura, ma non riuscivano a trovare niente. Provarono con il Corno di Unicorno, dalle doti miracolose, però la sua purezza non era sufficientemente forte da sconfiggere la Magia Oscura. Serviva qualcosa di potente come le lacrime della Fenice, che però erano estremamente rare da ottenere: le Fenici versano lacrime in occasioni rarissime, quando un puro di cuore è in pericolo di morte e necessita la salvezza. Non si poteva sperare nella Fenice.

Alice chiese a Severus se Fanny, la fenice di Silente, avesse mai pianto, “Non che io sappia”, rispose Piton.

Arrivò il momento di tornare ad Hogwarts. Alice decise di seguire Piton, anche se sarebbe potuta rimanere a casa fino al primo settembre ed andare in Francia con il padre. L'andamento della pozione e gli approfondimenti che voleva fare richiedevano la biblioteca di Hogwarts. Inoltre, era bello poter tornare senza gli altri studenti, vedere la vita ad Hogwarts dagli occhi di un insegnante.

Il signor Leroux approvava la scelta di anticipare la partenza, già immaginava la figlia seduta al tavolo degli insegnanti mentre il Cappello Parlante procedeva allo Smistamento. Demetra invece era molto rattristata: quest'anno non si era goduta per niente le figlie, oramai anche la piccola era diventata grande.

Alice preparò il baule, come gli anni precedenti, prese Jean - il suo barbagianni - ed insieme a Piton utilizzarono la Metropolvere fino a Hogsmeade, dove avrebbero trovato una carrozza che li avrebbe condotti al castello. Fecero un giro per Hogsmeade. Bevvero del Whiskey incendiario ai Tre Manici di Scopa, poi andarono a comprare delle piume nuove e delle pergamene; infine Alice insistette per andare da Mielandia a prendere qualche dolcetto. Piton non era tanto d'accordo, ma era abituato alla golosità di Silente, quindi non oppose molta resistenza.

La carrozza li condusse al castello. Sull'uscio trovarono la Professoressa McGranitt ad accoglierli.

“Ben rientrato Severus e bentornata ad Hogwarts, Alice. Seguimi, ti mostrerò il tuo alloggio”, disse la McGranitt entrando nel castello.

“Ben ritrovata, Professoressa McGranitt”, rispose gentilmente Alice. Era contenta di essere di nuovo ad Hogwarts.

“Ora non fai più parte di Serpeverde, per gli studenti sei un'insegnante, anche se non avrai una materia di insegnamento ufficiale, per il momento. In ogni caso, avrai il tuo alloggio, il tuo studio e ai pasti siederai al tavolo degli insegnanti. Avrai il potere di dare e togliere punti alle Case e agli studenti che lo meriteranno. So che sei sempre stata equilibrata ed imparziale, mi auguro che continuerai ad esserlo nel far rispettare le regole della scuola”, spiegava la McGranitt, mentre percorrevano i corridoi che portavano al quarto piano, vicino alla scala a chiocciola che portava ai dormitori di Corvonero. Lì Alice avrebbe avuto la stanza personale e l'ufficio in cui lavorare.

Era una fortuna stare vicino i Corvonero, Alice aveva un buon rapporto con Helena Corvonero, la figlia fantasma della più famosa fondatrice di Hogwarts, Priscilla Corvonero. Inoltre, era una Casa piena di ragazzi svegli e intelligenti, con cui era veramente stimolante discutere. Raramente un Corvonero violava le regole, se lo faceva, difficilmente sarebbe stato scoperto.

La stanza che le era stata assegnata era ampia, con un bagno privato ed una finestra che affacciava verso sud, in direzione del lago. Il letto era a baldacchino con delle tende violette, molto più rilassanti delle precedenti tende verdi con i profili argentei di Serpeverde. La camera aveva in dotazione un ampio armadio, una cassettiera, uno scrittoio e una poltrona, mentre lo studio era pieno di scaffali, di una scrivania spaziosa, un tavolo e delle sedie. Nel vedere la sua nuova stanza ed il suo studio Alice si sentì come a casa: finalmente avrebbe avuto un posto tutto per sé.

La Professoressa McGranitt le lasciò il tempo di prepararsi per il pranzo e di disfare il baule, mentre guardava questa giovane collega piena di entusiasmo, capì che Silente aveva visto giusto e che Alice sarebbe stata una risorsa inaspettata per Hogwarts.

Dopo pranzo, Alice fece una passeggiata nel parco con il Professor Silente. Sapeva che il preside era sempre molto occupato e che se le aveva proposto una passeggiata era per un valido motivo.

Silente esordì: “La Professoressa McGranitt mi ha detto che è molto contenta delle sue nuove stanze. Ne sono lieto, vorrei che nei prossimi anni lei si sentisse a casa sua, mentre è qui ad Hogwarts”.

“Sono anni che considero questa scuola un po' come una seconda casa, e non nascondo che a volte l'ho sentita anche come se fosse la prima”, rispose Alice.

“Ne sono lieto, signorina Leroux, il suo compito ad Hogwarts sarà di fondamentale importanza, non solo per la scuola, ma probabilmente per l'intero mondo della magia”, disse Silente con tono pacato. Alice non nascose il suo stupore, guardando con curiosità il preside.

Silente si accorse di aver catturato l'attenzione e la curiosità della sua giovane interlocutrice e le chiese: “Signorina Leroux, posso vedere un attimo la sua bacchetta?”, Alice era ancora più stupita per la richiesta insolita, acconsentì e porse la bacchetta al preside.

Silente la guardò attentamente, la fece levitare e poi esclamò: “Come pensavo. 13 pollici, flessibile, di mogano, nucleo di crine di unicorno. Questa bacchetta non l'ha fabbricata Ollivander, giusto?”

“Sì, Professore. Questa bacchetta è stata fabbricata da mia sorella Charlotte. Fin da bambina, tutte le estati andava in Francia da un antico fabbricante di bacchette, Monsieur De La Plume; lo aveva conosciuto durante la nostra permanenza da zia Eloise in Bretagna. Da lui ha imparato l'arte della costruzione delle bacchette magiche ed ora è una rinomata fabbricante in Francia. Questa è una delle sue prime creazioni”, spiegò Alice.

Silente continuava ad osservare la bacchetta, sembrava studiarla con attenzione e poi disse: “Questa bacchetta è stata creata con materiali nobili. Ma c'è un altro componente che la rende speciale, diversa da tutte le altre bacchette. Nel nostro caso, unica. Sa qual'è?”

Il preside osservava con curiosità Alice mentre rifletteva, alla fine questa rispose: “Veramente lo ignoro, Professore”.

“È l'amore, Alice. Sua sorella, nel forgiare questa bacchetta ha messo tutto l'amore e la speranza perché lei diventasse una bravissima strega. La purezza dell'amore tra sorelle, unito alla purezza del crine di unicorno, hanno dato a questa bacchetta un grande potere. Un potere particolare, ostile alle Arti Oscure. Questo potere è cresciuto e si è rafforzato negli anni, grazie al suo immenso amore per lo studio della Magia. È stata protetta dal fascino per le Arti Oscure e, pur essendo Serpeverde, di una famiglia Purosangue da secoli, non ha neanche lontanamente sentito il richiamo del Signore Oscuro. Sono estremamente rari i maghi che hanno saputo non solo resistere, ma ignorare del tutto il fascino della Magia Oscura. Dei Serpeverde, lei è l'unica. Probabilmente, il simbolo della speranza”

Alice era stordita, sua sorella l'aveva protetta dal Signore Oscuro? La bacchetta rifiutava le Arti Oscure? Era questo rifiuto della Magia Oscura che le aveva fatto riuscire bene il patrono durante i M.A.G.O facendole prendere Eccellente anche in Difesa contro le Arti Oscure? E cosa c'entrava tutto questo con le ricerche che avrebbe dovuto fare qui ad Hogwarts?

Silente comprese la confusione che regnava nella testa di Alice, le sorrise e continuò nella sua spiegazione: “L'ho osservata nel corso dei suoi anni ad Hogwarts, ho visto la sua passione per gli studi. Ho visto il suo ripudio per tutto ciò che era Oscuro, come questa scelta le sia costata un certo isolamento. Quando Ollivander mi ha detto che non aveva fabbricato la sua bacchetta, ho iniziato ad indagare e suo padre è stato così gentile da raccontarmi la dedizione che sua sorella Charlotte ha messo nel costruirle la bacchetta magica”

Silente guardava verso il lago, su cui si riflettevano i raggi del tramonto e continuava nella sua spiegazione: “Ora veniamo a noi. Lei sa cosa è successo a Godric's Hollow lo scorso Halloween?”

Il volto di Alice si rabbuiò: “Sì, professore. Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ha ucciso i Potter, lasciando in vita il piccolo Harry. Pare che sia andato storto qualcosa”

“Precisamente. Ho una mia teoria su quello che può essere successo ed ho bisogno di verificarla. Il suo compito sarà quello di aiutarmi in questa verifica”, disse Silente come se si trattasse di verificare il composto o gli effetti di una pozione.

Alice chiese: “In particolare cosa dovrei fare?”

“Lei è molto ferrata in Magia Antica, dovrebbe sapere l'effetto che l'Amore ha sulle Maledizioni”, replicò Silente. Finalmente Alice iniziava a vederci chiaro: “Vuole che io mi documenti sugli effetti dell'Amore sulle Maledizioni per scoprire se il Signore Oscuro è morto?”

“No, Voldemort non è morto. Questo lo sappiamo con precisione. Vorrei sapere quanto tempo abbiamo prima che ritorni. L'amore può ritorcere contro una maledizione ma non può uccidere. Sicuramente è molto debole, quasi morto, ma cercherà in ogni modo la via per tornare e vendicarsi. Sapendo quanto tempo abbiamo, potremmo farci trovare pronti per allora. Gli antichi conoscevano molto bene gli effetti dell'Amore. Vorrei che lei recuperasse le conoscenze degli antichi che sono andate perdute. Sono certo che lei è la persona più indicata per questo compito”, concluse Silente.

Le rivolse un sorriso fiducioso, Alice si sentì incoraggiata dal preside e, affascinata dal campo della ricerca che le era stato proposto, rispose: “Può contare su di me, Professore”.

   
 
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