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Autore: Severa Piton    10/01/2012    3 recensioni
Regulus non ha mai avuto il coraggio di ribellarsi alla sua famiglia, ha sempre cercato di rendere i genitori e Voldemort orgogliosi di lui,
anche se faceva male, anche se non gli sembrava giusto. Perché aveva paura. Perché non era mai sicuro di cosa fosse sbagliato e cosa non lo fosse. Ma forse una passeggiata a Londra e l'incontro con una bambina dagli occhi azzurri lo aiuteranno a capire.
[Questa Fanfiction si è classificata terza al Vecchia Generazione CONTEST indetto da SherryDMP sul Forum di EFP]
Forse, grazie a lui, altre persone sarebbero state salvate.
Avrebbe avuto un po' di redenzione e Sirius sarebbe stato orgoglioso di lui.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Non è giusto [Questa Fanfiction si è classificata terza al Vecchia Generazione CONTEST indetto da SherryDMP sul Forum di EFP]


Nome autore:
SeveraPiton (EFP); Rachel Betts (Forum).
Titolo Storia: La cosa giusta.
Personaggio: Regulus Black.
Genere: Introspettivo.
Avvertimenti: One-Shot.
Introduzione: Regulus non ha mai avuto il coraggio di ribellarsi alla sua famiglia, ha sempre cercato di rendere i genitori e Voldemort orgogliosi di lui,
anche se faceva male, anche se non gli sembrava giusto. Perché aveva paura. Perché non era mai sicuro di cosa fosse sbagliato e cosa non lo fosse.
Ma forse una passeggiata a Londra e l'incontro con una bambina dagli occhi azzurri lo aiuteranno a capire.
Nda: In fondo, altrimenti faccio Spoiler! Volevo solo precisare che la parte iniziale è scritta al presente perché è una cosa che dura tutt'oggi. Buona lettura!




La cosa giusta.


Solitamente, alla fine di Agosto, è impossibile fare una tranquilla passeggiata per le vie di Diagon Alley:  ragazzi e bambini vengono accompagnati dai genitori a comprare il materiale essenziale per iniziare il nuovo anno ad Hogwarts e le signore si affrettano nei negozi per riuscire ad acquistare le cose migliori spendendo pochi Galeoni, poiché Agosto è l'ultimo mese dei saldi estivi.
Ma quel giorno Regulus Black aveva bisogno di uscire di casa perché era uno di quei giorni in cui gli mancava l'aria e quando succedeva lui andava a camminare sull'asfalto conosciuto di Diagon Alley, cercando di sgombrare la mente da quei pensieri che minacciavano di ucciderlo, stringendogli la gola in una morsa omicida.
Erano anni, ormai, che si chiedeva se quello che stava facendo fosse giusto o no.
Uccidere le persone, anche se diverse da lui, inferiori, era veramente la cosa giusta da fare?
Era proprio quando cominciava a porsi queste domande che rivedeva davanti a sé, come se ci fosse veramente stato, il
primo uomo che aveva ucciso.
La luce che abbandonava il suo sguardo, lasciando l'intero spazio dell'espressione solo al terrore e la voce che moriva in gola, nel momento in cui l'anatema lo colpiva, togliendoli anche l'ultima possibilità di urlare.
Un uomo con una famiglia, un lavoro, dei pensieri; un uomo che, come lui, aveva riso e pianto.
Un uomo con una moglie e dei figli che non avrebbero più sentito la sua voce.
Per colpa mia.
Questo ricordo gli mozzava il fiato, gli sembrava di essere sott'acqua e cercare di nuotare sempre più veloce verso la superficie per trovare un po' d'aria. Ma come poteva ricominciare a respirare se a Grimmauld Place tutto ciò che lo circondava non faceva altro che ricordargli quanto nera potesse essere la sua anima?
Così usciva e se ne andava a Diagon Alley, cercando conforto nei colori vivaci della Gelateria Fortebraccio e nell'allegria dei ragazzi nel negozio di articoli per il Quidditch.
Per questo odiava la fine di Agosto: perché non poteva passeggiare tranquillamente su quelle strade conosciute, tanto erano piene di persone.
Prese in considerazione di rimanere a casa e punirsi per il coraggio che non aveva mai avuto, continuando ad annaspare, ma faceva troppo male.
Quindi, sentendosi egoista per l'ennesima volta, decise di andare a Londra. Forse lì avrebbe trovato un po' di tranquillità.
Sospirò, pensando che non poteva nemmeno parlare un po' con Kreacher: il Signore Oscuro l'aveva portato chissà dove per fargli svolgere un qualche lavoro che lui non sarebbe riuscito a fare da solo.  
E tu gliel'hai lasciato fare, vero Regulus, avevi troppo paura anche per dirgli di trovarsi un altro elfo!
Scosse la testa per scacciare la voce nella sua mente. Quella voce che i Babbani chiamavano coscienza.

Si Materializzò in un vicolo buio di Londra, dove nessuno fece caso a lui, e cominciò a passeggiare sul marciapiede.
Poco lontano vide un piccolo parco giochi, di quelli senza recinto, dove i bambini vanno a giocare con gli amici.
A lui era sempre stato proibito andare sullo scivolo o sull'altalena. Non aveva mai capito perché.
Si diresse verso il giardino con l'intenzione di sdraiarsi su una delle panchine, chiudere gli occhi ed ascoltare il rumore delle risate dei bambini che si divertivano.
Avrebbe potuto fingere di essere di nuovo piccolo, sì! Un bimbo che giocava a nascondino con il fratello, ignaro del futuro che lo aspettava e felicissimo di
vivere il presente.
Si accorse che una bambina lo stava tirando per i pantaloni solo quando una vocina angelica gli arrivò alle orecchie, dal basso.
"Scusi, signore. Scusi! Si ferma? Ho perso i miei genitori!"
Lui la guardò, un po' seccato per essere stato riportato alla realtà.
Quando incontrò lo sguardo perso della bambina tutto, in un solo secondo, gli fu chiaro.
Chiaro come gli occhi azzurri della piccola.
Era la prima volta che guardava negli occhi un bambino Babbano e non riuscì a trovare la differenza con quelli che avevano la magia.
Era una bimba bellissima: capelli biondi, un vestitino rosa pallido e lo sguardo più innocente che lui avesse mai visto.
Si chinò per essere alla sua altezza.
"Scusami, piccola, non ti avevo vista. Dov'erano i tuo genitori quando li hai lasciati?"
Lei gli sorrise, soddisfatta per essere riuscita ad attirare la sua attenzione, ma prima che potesse rispondergli una ragazza quasi identica a lei la prese in braccio, sottraendola allo sguardo curioso di Regulus.
"Eccoti qua, sciocchina! Non allontanarti più, mi hai fatto spaventare, sai? La mamma ti sta cercando per tutta Londra!"
La ragazza si accorse di Regulus solo quando lui si alzò in piedi.
"Lui mi stava aiutando"
Disse la bambina indicandolo.
La ragazza, che doveva essere sua sorella, lo guardò e gli sorrise.
Regulus sentì stringersi lo stomaco e non poté fare altro che ricambiare il sorriso.
Nessuno, a parte Sirius, gli aveva mai rivolto uno sguardo così gentile.
"Grazie - gli disse lei - non so cosa farei senza questa piccola peste!"
E scompigliò i capelli alla sorellina.
"Ti pare, è stato un piacere fare la sua conoscenza!"
Le rispose Regulus allungando una mano verso la bambina, ma lei strinse solo un dito, perché la sua mano era troppo grande, e rise.
La ragazza lo guardò per un secondo e poi gli disse:
"Ora è meglio se ritroviamo i nostri genitori, prima che mia madre muoia di paura."
"Certamente."
Le salutò e loro se ne andarono.
Appena ebbero svoltato l'angolo il sorriso abbandonò le labbra di Regulus, senza lasciare un minimo cenno della sua presenza, nemmeno negli occhi.
Perché ora lui sapeva cos'era giusto e cosa era sbagliato.
Adesso non aveva più dubbi.
Aveva capito che l'unica differenza fra loro e i Babbani era solo la magia, ma tutto il resto, le cose veramente importanti, erano le stesse.
Perché tutti, Babbani e non, piangevano, ridevano, amavano e avevano paura.
Cosa c'era di così diverso?
Niente, rispose la sua mente, Alla fine i veri inferiori siete voi che pensate di essere tanto speciali!
Era solo un grande, inutile massacro di persone che meritavano di vivere, sicuramente più di quanto non lo meritasse lui.
E forse l'aveva sempre saputo.
Esultando, perché finalmente aveva trovato il coraggio di ribellarsi, imboccò la strada che portava al vicolo buio e si Smaterializzò.


Riapparve vicino al portone di Grimmauld Place numero 12 pensando che quelle due sorelle gli avevano ricordato lui e Sirius: dopotutto nemmeno lui riusciva
a stare senza suo fratello, faceva male, lo divorava da dentro, e poi anche Sirius aveva cercato di riportarlo sulla strada giusta quando si era accorto che lui si stava perdendo.
Rientrando in casa sperò che la bambina non si perdesse mai più.


***


"Kreacher, cos'è successo?"
Corse verso l'Elfo che, sdraiato sul pavimento, sembrava quasi in punto di morte e si inginocchiò a terra ancora prima di fermarsi, scivolando fino a lui.
"Kr... Kreacher ha tanta sete... ma Kreacher è tornato a casa."
"Hai sete, Certo. Sta' fermo, ti prendo l'acqua"
Fece volare fino a loro un bicchiere con un incantesimo di appello e lo riempì con un colpo di bacchetta. Dovette aiutare l'Elfo a bere, perché le sue mani tremavano così forte da far versare tutta l'acqua sul pavimento..
Dopo avergli fatto riempire il bicchiere almeno una decina di volte, finalmente Kreacher riuscì a raccontare a Regulus cosa era stato costretto a fare dal Signore Oscuro.
"...ma Kreacher è tornato a casa."
Ripeté poi.
"Sei stato bravissimo Kreacher, bravissimo! Riposa, adesso."

Regulus capì.
Per la seconda volta in quella giornata, semplicemente, capì.

Adesso sapeva cosa avrebbe dovuto fare.
Forse, grazie a lui, altre persone sarebbero state salvate.
Avrebbe avuto un po' di redenzione e Sirius sarebbe stato orgoglioso di lui.

Se solo avesse potuto saperlo.




NdA:
Allora, spero vivamente di non essere sfociata nel banale. Regulus è uno dei miei personaggi preferiti e, se non avessi avuto l'occasione
del contest, non sono sicura che sarei riuscita a scrivere di lui: è troppo importante perché le mie mani possano rovinargli la reputazione! xD
Ho cercato di dare una spiegazione in più sul perché Regulus sia finalmente riuscito a ribellarsi a Voldemort e alla sua famiglia. Credo che Sirius abbia un ruolo molto importante in questa storia, anche se viene nominato solo poche volte. Le sorelle insegnano tante cose a Regulus semplicemente incontrando il suo sguardo.  
In più, loro due, sono una specie di metafora che sta a significare lo smarrimento di Regulus e il fatto che Sirius abbia sempre provato a salvarlo da decisioni che lui sapeva essere sbagliate. Ho cercato di esprimerlo al meglio!
Spero di essere stata originale... almeno un po'. xD




Giudizio:

Grammatica e Sintassi: 10/8.5
Originalità: 5/4
Caratterizzazione dei Personaggi: 10/9.5
Gradimento personale: 5/5
Totale: 30/27

Che dire? Io adoro Regulus, amo leggere storie su di lui e questa mi è piaciuta.
Prima di tutto ti dirò che la situazione che hai usato è abbastanza abusata.
Cioè il momento in cui Regulus realizza di sbagliare e decide di ribellarsi l'ho vista molte volte nelle fanfiction (anche se è una scena che amo), ma il modo in cui lui trova la strada giusta da intrapendere è innovativa e dolce. Questa similitudine tra le due sorelle e i fratelli Black mi ha colpita.
Perché è vero che Sirius ha tentanto di portarlo sulla strada giusta, mentre Regulus si stava perdendo. E così è stato, Regulus si è smarrito, per troppo tempo.
Quella bimba invece ha ritrovato la strada, sperando che possa restare per sempre sotto la vece della sorella e i genitori.
Quindi nell'originalità ti ho tolto un punto per via della scena abusata. Pultroppo il punteggio pieno non potevo dartelo.
Nella caratterizzazione ti ho dato nove perché secondo me Regulus non è in grado di arrivare al punto di considerare i babbani come suoi pari. Di non ucciderli, di accettare che sono essere umani, con il diritto di vivere la loro vita, questo sì. Ma credo che, dopo anni e anni di abitudini, per lui è troppo considerarli dei pari.
Infine veniamo alla grammatica e sintassi. Grammatica tutto bene, non ho trovato errori rilevanti. Anche la sintassi va benino, ma un po' meno. Tendi a costruire periodi troppo lunghi e a volte diventano complessi e faticosi da leggere. Hai un buono stile, ma devi migliorare perché non è sempre scorrevole. :)
Ma al di fuori di alcuni difetti, hai fatto un buon lavoro. Brava ^^
  
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