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Autore: Shade Owl    10/01/2012    2 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Corsero in fretta fuori da Central Park e raggiunsero un ampio viale pieno di gente, ancora scossi per l’incontro con la sirena: non si erano aspettati di incontrare tanto presto un’altra creatura magica, né tantomeno di ricevere un simile avvertimento, reso ancor più sinistro dal tono della sirena, che aveva dato loro i brividi ancor più di quanto non avesse fatto l’idea di poter essere agguantati dal Minotauro.
- Cosa avrà voluto dire?- chiese Miley quando furono lontani dal parco vero e proprio - Chi sono questi “uomo demone” e “demonio uomo”? E di che bestia parlava?-
- Vorrei saperlo anch’io.- rispose Devon - Non ho mai sentito prima termini simili, e quella sirena era veramente paurosa. Insomma, non credo volesse minacciarci, non sembrava pericolosa… ma sicuramente faceva venire i brividi.-
- Ma non avrà… insomma… mentito?- chiese - A me sembrava che ci stesse prendendo in giro.-
- Non lo so.- ammise il ragazzo - Di solito, le sirene non sono ostili o burlone. Sì, attirano i marinai con il loro canto, ma non fanno del male direttamente alla gente, né si prendono gioco di loro. Questa mi sembrava un po’… diversa, ecco.-
- Bhè, a me non è affatto piaciuta.- disse la ragazza - Era davvero da brivido, oltre che completamente fuori di testa.-
- Già.- sospirò Devon - Faceva accapponare la pe…-
Ci fu uno schianto tremendo, alle loro spalle, e molte persone urlarono mentre la terra si scuoteva, attraversata da un’improvvisa spaccatura lunga quanto un treno. Devon si voltò di scatto, faticando a restare in piedi, e vide un’orribile spettacolo uscire dall’ennesima crepa della barriera magica.
Un serpente. Ma non uno tipo quelli del rettilario di uno zoo: questo era grande… anzi, enorme. Il suo lungo corpo ondeggiante, spesso come le spalle di un essere umano, arrivava fin quasi al livello del tetto degli edifici più bassi che c’erano lì attorno, scuotendosi con ferocia animale, la testa intenta a sibilare furiosa e a far saettare la lingua fino alle finestre dei palazzi vicini, il capo già al livello del terzo piano.
E ancora stava uscendo, come se fosse infinito: continuava a salire, soffiando furioso, attraverso la fenditura magica che si era aperta all’improvviso.
L’immenso, gigantesco mostro fu troppo per entrambi, che si fecero letteralmente prendere dal panico e cominciarono a gridare come tutti gli altri lì attorno, indietreggiando il più in fretta possibile, incapaci di staccare gli occhi da quel terribile spettacolo.
La testa triangolare della creatura sibilò ancora, sempre più furiosa, ed un secondo serpente, identico al primo, cominciò ad uscire fuori, seguito da un terzo e da un quarto, che si fecero strada sfondando il selciato pur di uscire. Gli occhi infidi degli animali osservarono la gente lì attorno, e le loro lingue guizzarono nell’aria come a voler afferrare qualcuno per divorarlo.
Terrorizzato, Devon afferrò Miley, la costrinse a voltarsi e cominciarono a andare subito via come tutte le altre persone all’interno del viale, mentre attorno a loro risuonavano grida e gemiti di terrore. Corsero senza fermarsi, ma poi ci fu un’ulteriore scossa, ed entrambi caddero a terra come birilli abbattuti da una palla.
Voltandosi, Devon si ritrovò davanti ad uno spettacolo mille volte peggiore di quanto avesse immaginato prima.

- Questa gente sta gridando o mi sbaglio?- chiese Trys, prendendo un tubetto di Mentos caduto dall’espositore di un bar per colpa di un cliente che si agitava, strillando di chissà quale disastro a pochi isolati di distanza.
- Sì, hai ragione.- disse Darth, scippandogli il tubetto di caramelle e gettandolo via - Secondo voi che succede?-
- Non so.- ammise Timmi, mentre molte altre persone prendevano ad urlare e qualcosa faceva un gran baccano, alcune vie più in là - Ma scommetto quello che volete che, se seguiamo il casino fino all’origine, troviamo Miley e Devon.-

Non erano dei serpenti, quelli che stavano uscendo dalla fenditura della barriera magica. Si trattava di una creatura formata da sette teste di serpente. Sette enormi, furiose teste di serpente, che dalla strada si alzavano verso il cielo per un'altezza di almeno quindici metri.
Le sei teste più esterne, di colore verde scuro, ricordavano moltissimo delle vipere, con la loro forma triangolare ed appiattita, e tutte quante avevano delle zanne lunghe quanto lo stesso Devon.
Quella centrale, invece, era più simile a quella di un cobra, ed era screziata di grigio scuro e nero, fin quasi all’attaccatura con il resto del corpo, che era un grumo di carne e muscoli incredibilmente ampio, così tanto che avrebbero potuto starci comodamente tre squadre di football con le riserve: ognuna delle teste era attaccata ad un enorme quanto insolito petto scaglioso, su cui il gigantesco mostro si appoggiava per spostarsi, muovendosi come se usasse le spalle (benché, essendo un serpente, non avrebbe dovuto averne). Dietro erano visibili sette lunghe code che si agitavano in direzioni diverse, frustando ferocemente l’aria alle sue spalle, tutte dello stesso, intenso verde scuro. Ogni loro colpo distruggeva qualcosa, facendo crollare cornicioni o interi piani dei palazzi circostanti, abbattendo lampioni e spezzando o sradicando alberi.
Era uno spettacolo orribile: un mostruoso serpente di oltre trenta metri soffiava con ira e cattiveria a tutti coloro che avevano commesso l’imprudenza di fermarsi per bearsi dell’orrore della sua presenza. Sette lingue biforcute saettavano nell’aria, saggiando i sapori che aleggiavano attorno a lui, e i suoi quattordici occhi dalle pupille verticali scandagliavano la strada, riuscendo ad occuparla quasi completamente con la sua gargantuesca mole da rettile.
Devon lo osservava terrorizzato e Miley, accanto a lui, non riusciva a spiccicare una sola parola: guardava il mostro con puro panico dipinto sul volto, gli occhi quasi fuori dalle orbite, ed era diventata mortalmente pallida. Sembrava sul punto di svenire.
Il mostruoso serpente si voltò verso di loro con tutte e sette le teste, e i peggiori sospetti di Devon furono confermati: così come il Minotauro,  anche lui era lì per loro due.
Si alzò in piedi, non del tutto padrone del tremito che l’aveva preso, si allontanò abbastanza da Miley ed evocò Chimaira dalla tasca di nulla in cui era racchiusa, pronto a fronteggiare l’immenso mostro.
Uno scontro inutile e disperato, lo sapeva, perché non era in grado di sconfiggere un essere di tali dimensioni senza un aiuto o l’ambiente adeguato, come la piramide sommersa in cui aveva ucciso il gigantesco Kraken. Tuttavia doveva tentare, anche se il suo orribile avversario non gli avrebbe mai lasciato scampo, perché sapeva che non sarebbero riusciti a fuggire. Incrociò gli occhi della testa di cobra, cercando di non vomitare di fronte alla creatura.
Quella lanciò sette identici stridii furibondi, spalancando tutte le bocche, e la testa centrale partì all’attacco, soffiando furiosa…

***

Un corpo nero e muscoloso intercettò la testa di serpente, bloccandola con le forti braccia artigliate, mentre le zampe inferiori, altrettanto robuste, affondarono nelle mattonelle che formavano la strada, scavando dei brevi solchi con gli artigli mentre fermava la corsa del mostro.
- CHE FATE ANCORA LÌ?- gridò qualcuno - MUOVETEVI, INDIETRO!-
Devon si voltò di scatto, e vide Skin e altri due che facevano cenni frenetici all’indirizzo suo e di Miley. Benché fossero in fuga proprio da loro, i ragazzi non se lo fecero ripetere due volte: tra il Sommo Concilio e un mostro come quello, preferivano di gran lunga il Sommo Concilio.
Dopo averli raggiunti si voltarono per guardare meglio la cosa che aveva bloccato la creatura: era sicuramente un demone, alto non meno di due o tre metri, una imponente figura muscolosa di squame e pura forza bruta.
Continuò a bloccare la testa di cobra con tutte le sue forze, mentre le vipere sibilavano ostili incitamenti e furiosi stridii di sfida.
Alla fine, il serpentone scelse di mollare la lotta ed allontanarsi, apparentemente incapace di vincere la forza del suo avversario, ma gli artigli della creatura lo ferirono leggermente mentre se ne andava. Il demone si accovacciò sulle zampe, sogghignando e muovendo lentamente la lunga coda, simile ad un grande cane scaglioso; Skin fece per avvicinarsi, sguainando le lame nascoste negli avambracci.
- No!- esclamò l’essere, tendendo un braccio - Lascialo. È mio.-
Gettò loro un’occhiata di sbieco, e tutti lo videro sogghignare.
Skin guardò Darth e Trys, che si strinsero nelle spalle.
- Bhè, lasciamo che se la sbrighino tra rettili.- propose il Folletto, mettendo le mani dietro la nuca per godersi la scena - Qualcuno ha del popcorn?-

Il demone cominciò ad avviarsi lentamente verso il suo nemico serpentesco, camminando a quattro zampe, mentre quello metteva le teste in una forma che ricordava un ventaglio. Un orribile ventaglio sibilante, che strinse gli occhi dalle pupille verticali e lanciò una chiara sfida al rivale.
Due teste di vipera partirono all’attacco, e il mostro saltò sopra una di esse, aggrappandosi al collo. Quando quella scattò in su per disarcionarlo, sfruttò la spinta per raggiungere senza particolare sforzo una seconda testa, alla quale si avvinghiò con la lunga coda scagliosa. Quella cominciò ad agitarsi nell’inutile sforzo di allontanare il fastidioso demone da sé, ma lui resisteva ostinatamente, affondando zanne e artigli nella carne, strappando brandelli di collo, mordendo e lacerando con una ferocia bestiale.
Il serpentone soffiò per il dolore, mentre la testa penzolava semistaccata dal corpo. La creatura non perse tempo e si lanciò verso la testa più vicina, mentre un’altra correva a fauci spalancate per afferrarla al volo, ma il mostro non esitò un istante e, mentre serrava le zampe inferiori e la coda sulla testa prescelta, si voltò ed afferrò con le forti mani artigliate l’altro capo assassino per le mascelle, tirando con una forza incredibile. Nonostante si trattasse della bocca di un serpente, riuscì lo stesso a spezzare l’articolazione, con uno schiocco che risuonò nella strada con una disgustosa eco innaturale.
Subito dopo, il demone prese a infierire sul collo sopra cui si trovava, recidendo del tutto la testa. Altre due gli si fecero rapidamente incontro, e lui subito saltò all’indietro, facendo una capriola nell’aria ed atterrando sull’ultima testa di vipera in arrivo, nella quale affondò un pugno poderoso come un martello pneumatico, sfondando un cranio troppo debole per resistere. Immediatamente, il serpente si afflosciò, ed il demone spiccò balzo che lo portò al suolo, atterrando sulle quattro zampe artigliate.
Si tirò su e si voltò ad osservare il suo operato distruttivo, ma il gigantesco serpente pluricefalo stava sibilando di nuovo, illeso come se niente fosse mai accaduto, le sette teste di nuovo al proprio posto, indenni e lisce come dopo una muta di pelle.
- Oh…- mugugnò il demone - Accidenti…-

- Merda!- sbottò Darth - Questa non ci voleva!-
- Se è immortale… come farà a sconfiggerlo?- chiese Miley, terrorizzata.
Ma Trys scosse la testa con fare rassicurante.
- Nessun essere terreno è immortale nel senso di invincibile.- sentenziò - Un modo per morire lo trovi sempre. Ma forse avrei dovuto dirlo anche a Julien Wings…-
Skin non prese parte alla conversazione, poiché era troppo impegnato a studiare il gigantesco mostro: c’era qualcosa, nei suoi attacchi, che agli altri sembrava essere sfuggita e a lui invece no, ma non sapeva spiegarsi cosa, di preciso. Di certo, erano diversi da come si era aspettato, quasi fosse una danza dai passi sbagliati, o scoordinati. Si faceva avanti, colpiva e si ritirava, e fin qui niente di strano… ma poi, durante la sequenza, si comportava come se saltasse un passaggio. Non aveva idea di cosa si trattasse, ma aveva la forte sensazione che fosse qualcosa di molto importante… magari la chiave per sconfiggere quell’immensa creatura.
Cercando di non perdere alcun dettaglio, osservò una ad una le sette teste, cercando di riflettere: partì dal petto vasto quanto la strada stessa, tanto ingombrante da graffiare i muri ai suoi fianchi; lentamente, fece salire lo sguardo lungo il primo collo che gli capitò a tiro, all’estrema sinistra, percorrendone ogni centimetro, in cerca di un indizio rivelatore che tuttavia non fu in grado di scoprire. Ripeté il procedimento con la testa successiva, e con quella dopo ancora.
Solo quando ebbe raggiunto la testa centrale cominciò a capire.
- Il cobra…- disse lentamente.
Tutti guardarono in quella stessa direzione e videro, perfettamente visibili anche a quella distanza, i solchi lasciati dagli artigli del demone e alcuni rivoli di sangue che scorrevano lungo il suo collo. Era ferito, e non si era ancora rigenerato. Forse non ne era in grado.
- Ma certo!- esclamò Trys, battendo il pugno nel palmo - La testa al centro! È sempre quella al centro! No, aspetta…- aggiunse pensieroso - Di solito, è sempre il pulsante rosso…- guardò il demone - Cerca il pulsante rosso!- poi ci pensò su - Ma prima ammazza la testa al centro!-
Il loro scuro alleato si voltò, sogghignando di nuovo.
- L’avete notato anche voi, eh?-
E riprese ad avanzare a quattro zampe, pronto a ricominciare.

Il gigantesco serpente non si fece attendere e, mentre lui cominciava a correre, una delle teste di vipera poste alla sua sinistra si lanciò all’attacco, soffiando furiosa. Il demone scartò verso destra, schivandola, e un’altra testa avanzò rapida da quella stessa parte, spalancando le fauci. Schivò anche quella, saltando verso sinistra, mandandola a schiantarsi sul terreno, che si scheggiò. Quando fu praticamente sotto il suo obbiettivo si ritrovò minacciato da due teste diverse, da destra e da sinistra, che evitò saltando verso l’alto; toccò terra e subito si lanciò contro il cobra, che si spostò di lato appena in tempo. Finì nel bel mezzo delle sette code, che si agitavano come fruste giganti, rendendo caotica e incomprensibile la situazione, mentre cercavano di ridurlo in poltiglia a furia di colpi e sferzate.
Il demone si aggrappò con gli artigli ad una delle cime, si dondolò fino a rimbalzare su una seconda e, usando la terza come scivolo, perfettamente in equilibrio sulle due zampe inferiori, si lanciò di nuovo contro i serpenti furibondi, che si erano voltati e cercavano di attaccarlo. Usando il più vicino come rampa di lancio si arrampicò su un altro, rimbalzò su di un terzo e poi provò a raggiungere il cobra.
Purtroppo, una quarta testa di vipera lo colpì con il naso al fianco e lo sbatté contro il muro di un edificio, muro che crollò sotto la spinta, mentre il serpente affondava fino a metà collo.
Un paio di secondi dopo, quando la testa non si era ancora allontanata del tutto, il demone saltò fuori dal piano superiore abbattendo un altro muro, usò come piano d’appoggio la bestia sotto di sé e saltò al volo, diretto ancora alla testa di cobra. Quella si abbassò di nuovo, e lui venne intercettato da una coda armata con una macchina semidistrutta, raccolta da un parcheggio lì accanto, e fu colpito tanto forte che entrò di nuovo in un altro edificio, direttamente dalla finestra. Il gigantesco serpente lanciò la macchina in quel punto, e quella scoppiò con un botto tremendo, mentre il mostro soffiava iroso. L’esplosione provocò un fiotto di vetri, calcinacci ed un lampo infuocato, sparando schegge ovunque.
Un istante dopo Timmi, perfettamente illeso e con il manico della Fiaccola in mano, saltò fuori dall’edificio fendendo le fiamme ed atterrò su una testa di vipera, ne ferì una seconda attivando al volo la sua fedele Nova prima che lo colpisse, si lanciò su una terza, rimbalzò all’istante ed atterrò finalmente sul cobra, stringendone il collo tra le gambe, mentre quello si divincolava sotto di lui.
- Salutami Godzilla, bastardo!- gridò, sollevando la Fiaccola sopra la testa.
La affondò nel cervello del mostro, che lanciò uno stridio pietoso e cominciò ad afflosciarsi su se stesso, le vipere che si agitavano sempre più debolmente. Lui tenne duro, spingendo più che poteva l’arma nella testa sotto di sé, aggrappandosi al manico con tutte le sue forze e serrando la presa delle ginocchia sul collo del serpente.
Pochi secondi dopo, il mostruoso gigante a sette capi crollò al suolo con un tremito tremendo, in un groviglio di teste e code.

- Miseria!- esclamò Darth - Timmi, stai bene?-
- Sarà ancora vivo?- chiese Trys, quando non ebbero avuto risposta.
- Ma certo che sì!- sbottò Skin - Solo, ci preoccupiamo che si sia rotto qualcosa.-
- Lo so, parlavo del mostro.- chiarì il Folletto.
Un istante dopo, con un piccolo tumulto tra le spire morte del gigante, Timmi saltò vero l’aria, urlando estatico.
- SÌ, CAZZO!- gridò, in preda all’euforia - Sì, cazzo! Erano mesi che non mi divertivo così! Dov’è il prossimo serpentone? Tiratelo fuori, voglio farlo di nuovo!-
I tre si scambiarono un’occhiata esasperata e poi guardarono il mezzodemone che si stava avvicinando a loro, ancora eccitato.
- Amico, tu sei malato.- sentenziò Skin.
- Bah…- grugnì lui, superandoli e dirigendosi da Devon e Miley - Cosa vuoi saperne tu, Casper…-
Non appena fu troppo vicino a lui e Miley, Devon alzò Chimaira e la puntò alla gola del mezzodemone, che si fermò ed alzò le mani, scocciato e vagamente sorpreso.
 - Ehi, ehi…- disse Darth - Attento a dove la punti.-
- Ha ragione.- annuì Timmi, guardando la lama con una leggera apprensione - Stai buono, amico, o potresti far male a qualcuno… e stavolta parlo di me.-
Siccome Devon non accennava ad abbassarla né a spostarsi da dove si trovava, ben piantato davanti a Miley, lui sbuffò scocciato.
- Senti, mi hai appena visto fare a pezzi un serpente a sette teste lungo chissà quanti chilometri per salvarvi la pelle. Se davvero vi volessimo morti, perché mi sarei messo in mezzo? Perché mi diverto?-
- Bhè… sì.- rispose Trys, ad occhi sgranati.
Tutti lo ignorarono.
Frattanto, Devon e Miley si scambiarono un’occhiata, e la ragazza si strinse nelle spalle: in effetti, il mezzodemone aveva ragione, se avessero voluto la loro morte, li avrebbero lasciati al serpentone. Il ragazzo abbassò l’arma e la rinfoderò, e Timmi tirò un sospiro di sollievo.
- Auff…- sbuffò - Meno male…-
- Cos’era quello?- chiese Devon.
- Credo fosse un serpente a sette teste.- rispose Trys - Ma potrei sbagliare, forse era un serpente a sette code. Ne esiste uno che si chiama Yamatano Orochi, è un demone giapponese… ma è diverso, quello è più grosso, e non lo so come si ammazza, ma è più difficile.- scoccò un’occhiata dubbiosa al corpo del mostro - Chissà, forse era solo un imitatore, un mitomane… o magari ha violato qualche copyright…-
- No, non quello… l’altro, la cosa che l’ha ammazzato.- lo interruppe Devon - Eri tu, giusto?- chiese, guardando Timmi.
Lui ridacchiò.
- Diciamo che se mi vedessi così mentre ti vengo incontro, allora sarà meglio che tu abbia già scritto il tuo testamento.- rispose.
- Okay…- sospirò Devon - E ora? Che si fa? E che intenzioni avete?-
- Ora si chiamano i Cancellatori.- disse Skin - E di corsa, aggiungerei…-
- Chi?- chiese Miley.
- I Cancellatori.- ripeté Trys - Quelli che fanno i cancelli, hai presente?-
- Sono addetti alla cancellazione dei ricordi e delle tracce della magia.- spiegò Darth, dando una gomitata all’amico - E che ci odiano, aggiungerei…-
- Già, chissà perché…- sorrise Skin, guardando il corpo del mostro alle sue spalle.
Darth ridacchiò.
- Andiamo noi due, Trys?- chiese al Folletto.
Lui annuì.
- Sì, sì… ma voglio un altro gelato.-
Con un gemito esasperato del Templare, entrambi si Proiettarono altrove.
- E noi?- chiese Devon.
- Voi venite con me.- sbottò Timmi, afferrandoli entrambi per un braccio e sparendo con Skin, senza lasciar loro il tempo di dire alcunché.

Grazie a Ely79 e ad _Arse_, che mi recensiscono, e anche a RahzielRathalos, che ha aggiunto la storia alle preferite.

   
 
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