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Autore: Severa Crouch    11/01/2012    2 recensioni
La storia inizia il 1 settembre 1981, un anno decisivo per il mondo della magia. Di li a poco cadrà il Signore Oscuro. La protagonista, Alice Leroux, è una Serpeverde del settimo anno alle prese con i MAGO, con il clima che si respira nella sua casa, ma soprattutto questo è l'anno in cui dovrà affrontare la perdita della sua migliore amica, Lily Evans. Il riavvicinamento al suo vecchio compagno di studi e mentore, Severus Piton, porterà Alice a fare delle scelte che condizioneranno la sua vita, in bilico tra luce e oscurità.
È la mia prima fanfiction, spero che vi piaccia. Non ho modificato la trama della Rowling tutto è esattamente come appare nei libri, se verificate torna tutto. Ho solo lavorato sui punti che Harry Potter non ha vissuto e che non poteva o doveva conoscere. Ho messo What if perchè nei libri la mia Alice non c'è, però potrebbe esserci.
Il primo capitolo introduce Alice e il mondo in cui si muove, necessario per capire bene chi è la protagonista, dal secondo in poi arriveranno personaggi più conosciuti.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'orizzonte degli eventi'
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Capitolo 14 – Tra due fuochi

 

Alice passò l'estate nel Wiltshire, dopo gli impegni dell'anno precedente ed il pericolo dell'ingresso del Signore Oscuro tra le mura di Hogwarts, sentiva di aver bisogno di un po' di riposo.

A differenza degli studenti, che potevano contare su due mesi di vacanza, i professori finivano per goderne di uno solo, che andava da fine luglio a fine agosto. Verso la metà di agosto, infatti, sarebbero dovuti rientrare ad Hogwarts per iniziare a lavorare ai programmi di insegnamento, scegliere i testi ed organizzare gli orari scolastici, in vista delle lettere da inviare agli studenti via gufo.

A casa, Alice si sentiva finalmente libera: le sue sorelle avrebbero trascorso l'estate in Francia, il piccolo Arthur frequentava la scuola di Beauxbatons da circa tre anni e Sabina e William erano riusciti ad ottenere il tanto sospirato trasferimento in Francia. Adesso abitavano in una graziosa villa nel cuore della Provenza, riscaldata dal caldo sole del sud ed inebriata dal profumo dei campi di lavanda.

I genitori di Alice erano andati a trovare le figlie in Francia, tuttavia, erano già di ritorno quando Alice arrivò a casa per godersi le sue settimane di meritato riposo.

Durante le ferie, Alice e Severus continuavano a sentirsi via gufo, non lavoravano veramente alla loro pozione: avevano deciso di sospendere per qualche tempo la ricerca e si davano consigli e suggerimenti su le letture interessanti e commentavano gli avvenimenti del mondo magico. Un paio di volte si incontrarono a Villa Malfoy dove Alice si recava spesso per giocare con Draco.

Lucius aveva regalato al figlio una scopa nuova per il Quidditch, la Nimbus 2001, per riparare all'ingiustizia subita da Draco l'anno precedente.

Il giovane Serpeverde si era visto ingiustamente escluso dalla squadra. Le regole della scuola impedivano agli studenti del primo anno di giocare a Quidditch, mentre Potter era diventato il nuovo Cercatore di Grifondoro.

Lucius aveva anche deciso di regalare alla squadra di Serpeverde delle divise e delle scope nuovissime: quest'anno Serpeverde avrebbe certamente vinto la Coppa del Quidditch. Durante questi pomeriggi Draco non riusciva a non ostentare la sua scopa nuova e con Alice organizzavano delle gare di volo in cui Draco vinceva sempre: aveva la scopa migliore, era più leggero e il suo volo faceva meno attrito. Tuttavia, Alice adorava volare con la scopa, la sensazione di libertà che dava l'aria sul viso non era paragonabile a nessun altro mezzo di trasporto magico come la Metropolvere o la Materializzazione.

 

Narcissa ed Alice spesso chiacchieravano dell'andamento di Draco ad Hogwarts. Lui era un discreto studente, Alice gli rimproverava sempre di pensare più alla popolarità che allo studio, anche se Lucius e Narcissa sostenevano che era importantissimo creare delle forti relazioni sociali, perché sarebbero state fondamentali per fare carriera al Ministero.

I Malfoy sognavano in grande, per il loro figlio vedevano una carriera che portava direttamente alla carica di Ministro della Magia. Non era improbabile che il ragazzo ci riuscisse, era molto dotato nelle relazioni sociali, specie con le persone che contano e se Cornelius Caramell era diventato Ministro, anche Draco aveva le sue chances: non era certo peggio di Caramell.

Il rientro ad Hogwarts portò con sé la consapevolezza che nuovo anno si sarebbe presentato in salita dal punto di vista umano. Dopo la morte di Raptor, Silente aveva affidato l'incarico di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure a Gilderoy Allock, un mago piuttosto popolare per via del suo aspetto, che Alice trovava inutilmente vanesio ed irritante per il suo vizio di tentare di sedurre qualsiasi strega si trovasse a portata di bacchetta. Senza dubbio, nei suoi libri erano narrate imprese incredibili, tuttavia Alice lo aveva visto diverse volte all'opera e lo trovava alquanto mediocre.

Di avviso diverso era il professor Allock che trovava interessante l'impresa di sedurre con i suoi modi, i suoi capelli ondulati e il suo sorriso un'affascinante strega di origini franco-italiane. Adorava le streghe mediterranee, i capelli e gli occhi scuri e profondi di Alice.

Le conversazioni tra Alice e Gilderoy erano piuttosto imbarazzanti: lui continuava a vantarsi delle sue imprese e lei ad inventare scuse per andare via.

Diverse volte, la Professoressa Mc Granitt era intervenuta in soccorso di Alice, mentre altre Alice doveva rifugiarsi nei sotterranei, nel laboratorio di Severus Piton.

Il professor Allock non vedeva di buon occhio l'amicizia tra il professor Piton e la professoressa Leroux, non sopportava di essere preferito a quello che definiva un “figuro lugubre, con il naso adunco e i capelli unti” e continuava a chiedersi come fosse possibile che Alice fosse insensibile al fascino del mago vincitore del premio per il Sorriso più Seducente organizzato dal Settimanale delle Streghe.

Finì che Allock iniziò a prendere in antipatia Piton, che lo ricambiava sinceramente, non solo perché aveva occupato la cattedra alla quale lui ambiva da anni, ma anche perché dava fastidio alla sua migliore amica.

Una sera i due si incontrarono in Sala Professori, Allock si comportava in modo melenso con Alice: voleva invitarla a bere qualcosa fuori ad Hogsmeade, prospettandole la possibilità di finire sui giornali di cronaca rosa. Alice era piuttosto imbarazzata, non amava la popolarità, né tanto meno voleva balzare agli onori delle cronache come l'ultima conquista del professor Allock.

Intervenne Piton: “Evidentemente la professoressa Leroux ha di meglio da fare, professor Allock, sarebbe il caso che se ne faccia una ragione”.

Allock gli rivolse uno sguardo torvo, non sopportava di essere deriso: “Forse l'unto dei suoi capelli le offusca la vista, perché è evidente che la professoressa Leroux ha bisogno di riposo e di una giornata piacevole, da trascorrere con persone piacevoli. Se continua a segregarla nei sotterranei prenderà il suo orribile colorito”.

“Forse ad entrambi sfugge che sono perfettamente in grado di disporre del mio tempo senza alcun aiuto”, disse Alice visibilmente irritata, interrotta da un Piton al limite della sopportazione: “Adesso basta Allock, non permetto che un mago di così dubbio spessore come te, mi parli in questo modo!”

“Cosa vuoi fare? Sfoderi la bacchetta?”, fu la risposta sarcastica di Allock.

“Non sai con quale piacere lo farei”, ribatté Piton livido, scandendo ogni parola che pronunciava, come era solito fare quando non era d'accordo con il suo interlocutore.

Con grande sorpresa dei presenti, intervenne Silente: “È una splendida idea professor Allock, anzi sarei lieto che la trasformaste in un'occasione didattica per i nostri allievi: organizzerete un Club dei Duellanti. Del resto, i nostri giovani allievi devono imparare a difendersi e duellare, visti i recenti accadimenti nella nostra scuola. Inoltre devono conoscere le regole del galateo magico. Sono certo che il professor Piton sarà lieto di aiutarla. Vero, Severus?”, concluse Silente guardando Piton attraverso i suoi occhiali a mezzaluna.

“Immensamente”, rispose caustico Piton, lo sguardo più freddo e tagliente che mai.

Non appena fuori dalla sala insegnanti, Gilderoy Allock avvicinò il professor Piton e, facendo in modo che gli altri non sentissero, gli disse: “Che resti tra noi, il vincitore uscirà con la professoressa Leroux e l'altro non potrà dire nulla”.

La risposta di Piton fu uno sguardo carico di disprezzo, gli voltò le spalle e si diresse verso i sotterranei, nel suo laboratorio.

Più tardi, Severus era al lavoro. Stava macinando delle radici di zenzero quando Alice piombò nel suo laboratorio, chiudendo la porta alle sue spalle e facendogli segno di non parlare. Camminando sulle punte per non fare rumore, Alice si nascose in un armadio dove Piton teneva dei vecchi manici di scopa. Nell'istante stesso in cui la porta dell'armadio si chiuse, si aprì quella del laboratorio dalla quale si affacciò un sorridente Allock, sorpreso di trovare proprio il suo collega di Pozioni in quella stanza: “'Sera, Severus, per caso hai visto la professoressa Leroux?”

Piton inarcò un sopracciglio e gli rispose serafico: “Perché dovrei? Ti sembra che sia qui, Gilderoy? Come vedi, sono piuttosto impegnato: a differenza di te, io sto lavorando”.

Allock era divertito, si divertiva a provocare il professor Piton, gli disse: “Rilassati, Severus, non avrai mai una donna se resti sempre così serio”.

Gelido come sempre, Piton lanciò uno sguardo sarcastico e replicò nel suo modo lento ed atono: “Almeno non le faccio scappare”.

Infuriato, Allock chiuse la porta del laboratorio e andò via.

Piton aprì la porta dell'armadio ed esclamò: “Cosa ti salta in mente? Non voglio essere messo in mezzo alle tue faccende con Allock!”, Alice lo guardò sorpresa ed esclamò: “Faccende? Quali faccende? Hai idea di cosa si debba provare nel passare due ore ad ascoltare quel pallone gonfiato che ti legge le lettere delle sue spasimanti? Hai idea? Non voglio metterti in mezzo, ma sembra che tu e Minerva siate gli unici che riescono ad allontanarlo”.

Severus non faceva nessuna fatica a immaginare quella scena: Allock aveva pensato bene di far colpo su Alice leggendole le lettere che riceveva dalle fan e dalle studentesse. Sperando di ingelosirla, non faceva altro che provocarne la fuga. Divertito disse: “Beh, sarà meglio che ti inventi qualcosa, perché stamattina, dopo che siamo usciti dalla sala professori, ha messo in palio per il vincitore del Club dei Duellanti un'uscita con te”

Alice era inorridita: “COSA?! Quel pallone gonfiato, come si è permesso?! Messa in palio come un trofeo! Ma se pensa che io possa accettare una cosa del genere, si sbaglia di grosso. Severus, guai a te se perdi! Voglio che venga umiliato pubblicamente davanti tutti gli studenti!”.

Ordinando le boccette con gli ingredienti nell'armadio, Severus disse: “Figurati, non combatterà di certo lui: è un codardo, lo sai, oltre ad essere un mago piuttosto deludente”.

Alice aiutava Severus a rimettere in ordine il laboratorio, spostava le boccette, quando lui le disse: “Oggi Potter ha lanciato un Fuoco d'artificio Filibuster nel calderone di Goyle. Quel ragazzo assomiglia sempre di più al padre, che insolenza! Vorrei sapere cosa sta architettando”

Alice sorrideva, conosceva la risposta: “Sta preparando una pozione Polisucco con Ron Weasley e la Granger, sospettano che Malfoy sia l'erede di Serpeverde. Hanno trasformato il bagno delle ragazze al primo piano in un laboratorio”

Con un gesto lento, Severus si voltò verso Alice e la guardò con aria sorpresa: “Professoressa Leroux, sono sorpreso dalle sue abilità investigative, come sa quello che architetta il giovane Potter?”.

Alice si aspettava questa domanda: “Fin da studentessa uso il bagno occupato dal fantasma di Mirtilla: lei mi raccontava le sue pene d'amore e io le raccontavo i tormenti delle mie sorelle. Le studentesse non usano mai quel bagno, per via degli scherzi di Mirtilla. Sono rimasta sorpresa il giorno in cui ho sentito entrare in bagno Potter, Weasley e la Granger. Ovviamente ho ascoltato tutti i loro incontri. La tesi per cui Malfoy sarebbe l'erede di Serpeverde è assolutamente ridicola, lo sappiamo, però ho deciso di osservarli. Scommetto che dal laboratorio ti sono scomparsi della Polvere di corno di Bicorno e della pelle tritata di Girilacco, ovvero gli ingredienti della Polisucco non in possesso degli studenti”, concluse Alice con aria maliziosa.

Piton controllò nell'armadietto ed effettivamente quegli ingredienti erano scomparsi: si era fatto fregare da dei ragazzini di dodici anni. Odiava sentirsi così.

“Quei tre hanno violato una marea di regole della scuola, li farò espellere da Hogwarts prima che si possa dire Quidditch”, disse Piton furente.

Alice lo bloccò: “Fermati, Severus, con quello che sta succedendo in giro, non è il caso di pensare alle espulsioni. Se non finiscono questi attacchi, Hogwarts potrebbe chiudere. In ogni caso, la Pozione Polisucco sta venendo molto bene, dovresti essere fiero dei tuoi allievi. La Granger è molto dotata”.

“La Granger è una so-tutto-io presuntuosa, non ha talento, ha solo memoria e studio, non è intuitiva e creativa come lo sei tu e lo era Lily. È insopportabile”, rispose Piton irritato.

“In ogni caso tieni d'occhio Draco, Tiger e Goyle, sei il direttore di Serpeverde, dopo tutto”, concluse Alice uscendo dal laboratorio.

Alice era seccata per questa fissazione di Allock con lei, non lo sopportava più. Camminando per i corridoi vide gli annunci del Club dei Duellanti, l'incontro sarebbe stato quella sera stessa. Era certa che Severus, dovendo scegliere tra gli studenti, avrebbe scelto Draco Malfoy, che non vedeva l'ora di imparare l'arte del duello.

Incontrò Draco con i suoi amici Tiger, Goyle e Zabini nel Salone di Ingresso e lo fermò: “Signor Malfoy, venga un attimo qua!”, Draco si avvicinò, sorrise ad Alice e le chiese: “Professoressa Leroux, è sempre un piacere incontrarla, cosa desidera?”, Alice trovava divertente il modo pomposo con cui Draco le si rivolgeva, domandò: “Avete saputo del Club dei Duellanti?”

I ragazzi si animarono e annuirono con entusiasmo: “Altroché!”, disse Goyle, “Roba forte!”, aggiunse Tiger, mentre Alice si chiedeva se quei due fossero in grado di formulare pensieri più elaborati.

Draco disse: “Oh, si, non vedo l'ora di iscrivermi e.. vincere”.

Alice sorrise, l'ambizione da Serpeverde di Draco era quella che ci voleva, gli suggerì nell'orecchio un paio di incantesimi con cui esercitarsi nel pomeriggio, fino all'ora dell'appuntamento. A meno che Allock non prendesse come suo studente Draco, c'erano buone probabilità che qualsiasi studente del secondo anno perdesse contro il giovane Malfoy.

“Mi aspetto grandi cose da lei, signor Malfoy, le auguro di farsi onore nel duello di stasera”, disse Alice salutando il gruppo di Serpeverde e tornando nel suo ufficio, dentro di sé confidava in una figuraccia di Allock.

Il primo - ed ultimo - duello di quello che doveva essere il Club dei Duellanti diede ragione alle previsioni di Severus. Il professor Allock, dopo un pessimo inizio, privato di bacchetta da Piton con un semplice incantesimo di Disarmo, iniziò a mettere a coppie gli studenti per farli esercitare con l'incantesimo “Expelliarmus”. Come era facilmente prevedibile, Severus trovò un gusto particolare nel separare Ron Weasley dal suo compagno Harry, facendo scontrare questi con Draco Malfoy. Prima dell'inizio del duello, il professor Piton si avvicinò a Draco e gli suggerì un incantesimo per far apparire un serpente, in modo da cogliere alla sprovvista Harry ed impedirgli di disarmarlo.

Severus ignorava che Alice aveva già istruito a dovere Draco. L'effetto di questo suggerimento fu inaspettato: gli studenti si spaventarono ed Allock tentò, come al solito, di intervenire, voleva far Evanescere il serpente, riuscendo soltanto a fargli fare un salto in aria. Il salto innervosì il serpente, che iniziò a scagliarsi contro gli studenti spaventati dalla scena.

Avvenne l'impensabile: Harry Potter parlò al serpente. Il serpente lo guardò e Piton fece scomparire il rettile prima che potesse minacciare qualche altro studente.

Potter parlava Serpentese, una dote rara. Piton sapeva chi altri conosceva il Serpentese, e non era un buon segno. Alice cercò di farsi spiegare perché parlare il Serpentese non era considerato un buon segno. Sua madre parlava la lingua dei serpenti e in Italia le serpi erano animali cari ad Aradia: le streghe italiane le tenevano in grande considerazione, tanto da apprendere la loro lingua. Severus le spiegò che Tu-Sai-Chi era l'ultimo mago entrato ad Hogwarts che parlasse il Serpentese, prima di lui solo Salazar Serpeverde aveva avuto questa dote. Le coincidenze non erano un buon segno.

Secondo il professor Silente, la scoperta di questa curiosa dote di Harry non aveva fatto altro che rinforzare l'idea che un frammento dell'anima del Signore Oscuro dimorasse dentro il ragazzo, sul quale bisognava continuare a vegliare.

Nei giorni successivi, accaddero altri eventi tragici: Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro, fu trovato in uno stato annerito e fluttuante, mentre Justin Finch-Fletchley, il Tassorosso contro cui si era scagliato il serpente, fu trovato pietrificato, esattamente come lo erano stati sia Mrs Purr, la gatta di Gazza il custode, sia Colin Canon, un Grifondoro del primo anno.

I professori erano spaventati, oramai passavano le notti a girare per il Castello alla ricerca del mostro di Serpeverde. Da ex studenti Serpeverde, Alice e Severus erano impegnati in prima persona. Allock non vedeva la cosa di buon occhio e tendeva a seguirli in continuazione, disturbando e facendo moltissimo rumore.

Alice non tollerava avere Allock intorno, men che meno quando rischiava di essere uccisa dal fantomatico mostro di Serpeverde, perché quell'idiota faceva rumore e si intrometteva in continuazione, pertanto, decise di proseguire i suoi turni di ronda con Aurora.

Grazie alla sua vita riservata, la professoressa Sinistra era riuscita a passare indenne da Allock che l'aveva intravista solo un paio di volte, in cui era troppo impegnato con delle studentesse in adorazione, per accorgersi di una professoressa che non provava alcun interesse per lui.

Una sera, Alice ed Aurora stavano girando per i corridoi del quarto piano, quando incontrarono Gilderoy Allock di ritorno dal suo giro di ricognizione.

“Due streghe meravigliose come voi non dovrebbero andare in giro per il Castello, senza un uomo valoroso che le scorti e le protegga. Si dice che ci sia un mostro in giro”, disse Allock emergendo dall'oscurità del corridoio. Nel parlare, Allock lasciava ondeggiare i suoi boccoli biondi, cercando di avere un'aria sensuale, tuttavia, il risultato non sembrava quello sperato visto che le due streghe iniziavano ad indietreggiare lentamente.

Allock sorrideva, esibendo la sua dentatura bianca e perfetta, che gli aveva fatto vincere il premio per il Sorriso più seducente organizzato dal Settimanale delle Streghe. La veste di seta lilla del professore di Difesa contro le Arti Oscure appariva quanto mai fuori luogo nel buio del corridoio e la luce della bacchetta dava fastidio ai quadri appesi alle pareti.

I soggetti dei quadri iniziarono ad inveire contro il trio, così che Alice fu costretta ad intervenire: “Oh, Allock, taci! Non vorrai svegliare tutti i quadri, o peggio, attirare il mostro?”

Al suono di queste parole Gilderoy impallidì ed iniziò ad indietreggiare, per sua sfortuna urtò contro qualcosa che si muoveva nell'ombra.

La figura che uscì illuminata dalla luce delle bacchette era quella di un Severus Piton visibilmente seccato. “Allock, sta più attento dove metti i piedi. Il mostro di Serpeverde ti avrebbe potuto uccidere. Immagini che perdita terribile per il Mondo della Magia?”, ironizzava Severus.

Gilderoy si sistemò la veste, aggiustò il mantello e si congedò dalle streghe: “Gentili fanciulle, ora che il professor Piton è qui per proteggervi, la mia presenza non è più necessaria. Vedrò se qualche studentessa corre dei rischi”, così dicendo si dileguò nel buio alla velocità della luce.

Il professor Piton e le professoresse Leroux e Sinistra si guardarono con aria interrogativa: il loro turno di ronda era finito. Aurora salutò i due colleghi, lei aveva intenzione di andare sulla Torre di Astronomia ad osservare una porzione di cielo che oggi risultava non illuminata dalla presenza del pianeta Venere.

Severus ed Alice fecero un altro tratto di strada insieme, dopo di che ognuno prese la direzione per la propria camera.

Alice stava girando nel corridoio in cui si trovava la sua stanza privata quando si imbatté nel fantasma di Helena Corvonero.

“Buonasera Helena. Notato niente di strano questa notte?”, chiese Alice gentilmente; i fantasmi stavano dando un aiuto incredibile alla perlustrazione del castello e spesso relazionavano ai professori quanto di strano incontravano.

“Solo due streghe insensibili al fascino di un mago brillante”, disse Helena con il suo tono melodrammatico. Alice sorrise, la Dama Grigia doveva aver visto lei e Aurora alle prese con Allock. “Suvvia Helena, sii ragionevole, lo troveresti tedioso all'inverosimile se fossi ancora mortale”, disse Alice.

“Ne dubito. Un prode mago valoroso come Allock, così bello, con quel sorriso. Sarei lusingata se mi facesse la corte e non sprecherei certo il tempo con il Cavaliere Nero che non mi calcola”.

Alice sbuffò leggermente: “Se ti riferisci a Severus, ti sbagli di grosso, tra noi non c'è niente, siamo solo amici. Rifiuto Allock perché non mi piace, lo trovo insopportabile. Se permetti, buonanotte, ne ho abbastanza di fantasie per oggi”, disse Alice aprendo la porta della sua stanza.

“Sarà, ma tu diventi permalosa quando si parla del professor Piton!”, replicò il fantasma di Corvonero.

“Forse perché tu me ne parli tutte le sere. Buonanotte Helena”, e si tirò dietro la porta della camera: finalmente quella giornata aveva termine.

Gli agguati ai Nati Babbani erano terrificanti, se gli studenti più giovani non avevano vissuto direttamente i tempi in cui il Signore Oscuro era all'apice del potere, i professori erano inquieti dal ritorno di quei segnali.

Rivivere quel clima aveva aperto anche vecchie ferite: il guardiacaccia di Hogwarts, Rubeus Hagrid, da poco insegnante di Cura delle Creature Magiche, era stato arrestato e rinchiuso ad Azkaban su pressione del Ministro della Magia Cornelius Caramell in persona.

Secondo il Ministero occorreva tranquillizzare i genitori degli studenti. Nel frattempo, Lucius Malfoy ed il Consiglio della Scuola decisero di sospendere Albus Silente dalla carica di preside; Minerva McGranitt in qualità di vicepreside, assunse l'incarico di sostituirlo fino a quando il Consiglio non avesse deciso sul da farsi.

La professoressa McGranitt raccontò ad Alice che quando Hagrid era uno studente ad Hogwarts, la Camera dei Segreti fu aperta e ci furono molti agguati agli studenti Babbani di nascita, si arrivò persino a pensare di chiudere Hogwarts. Hagrid venne incolpato ed espulso dalla scuola, gli venne rotta la bacchetta ed inibito l'uso della magia. Da quel giorno gli agguati cessarono. Minerva aggiunse anche che nessuno aveva mai creduto all'effettiva colpevolezza di Hagrid, tuttavia il Consiglio della Scuola decise così ed il preside Dippet si piegò alle richieste dei membri del Consiglio espellendo il povero Rubeus.

Alice non dubitava dell'innocenza di Hagrid. Chiunque lo conoscesse sapeva che non avrebbe mai ucciso nessuno, né tanto meno liberato un mostro assassino nella scuola, sotto l'aspetto rude, lui era un uomo gentile e sensibile, al punto da commuoversi facilmente.

L'assenza di Silente dalla scuola aveva impensierito gran parte dei docenti, senza di lui gli studenti Babbani di nascita correvano grandi pericoli. Solo il giovane Malfoy, inebriato dal peso decisivo che ricopriva Lucius in seno al consiglio scolastico, sembrava non considerare l'assenza di Silente una grave perdita.

Alice pensava che se Silente avesse una colpa, probabilmente l'unica che gli si poteva imputare era quella di prendere troppo a cuore l'idea di guidare e tenere d'occhio Harry Potter, perché così facendo arrivava a trascurare altri giovani studenti meritevoli. Draco era un ragazzo profondamente insicuro, cresciuto come unicogenito di una famiglia che riponeva grandissime aspettative in lui.

Il ragazzo veniva continuamente inebriato da esempi di come il potere sia la via più breve per ottenere ciò che si desidera. Draco era un mago in gamba, ambizioso, che tuttavia aveva bisogno di essere guidato e incoraggiato.

Occorreva dimostrare al ragazzo che il rispetto si guadagna con l'autorevolezza, non con l'autorità, e che il potere comporta libertà e responsabilità in misura uguale, altrimenti presto o tardi il ragazzo avrebbe iniziato a fare scelte sbagliate, continuando sul sentiero percorso da molti membri della sua famiglia.

Severus le raccontò che a lezione Draco arrivò ad invitarlo pubblicamente a presentare domanda per il ruolo di preside, aggiungendo che suo padre sarebbe stato lieto di favorire la sua candidatura. Ovviamente Severus non aveva dato peso alle fantasie di un ragazzino di dodici anni, tuttavia, era necessario che il ragazzo diventasse più accorto, altrimenti avrebbe potuto finire sulla stessa patetica strada intrapresa dal padre.

La scoperta che la Camera dei Segreti era stata aperta da Ginny Weasley, sotto la Maledizione Imperius da parte del diario di Tom Riddle fu inquietante, perché mostrava gli strumenti a disposizione dell'Oscuro Signore per portare avanti la propria vendetta. D'altro canto fu vissuta con sollievo, almeno lui in persona non era nascosto ad Hogwarts.

La distruzione del diario da parte di Harry Potter, determinò l'inaugurazione di un nuovo filone di ricerche da parte di Silente. Alice fu coinvolta di meno, si trattava di Magia Oscura: il sospetto che Voldemort avesse potuto creare un Horcrux celando un frammento della sua anima in un diario era terribile.

Dal canto suo, Alice continuò le sue ricerche sugli effetti dell'amore, sulla magia antica ed affiancava sempre Piton. Continuavano a lavorare alla pozione Antilupo: dopo aver accorciato i tempi di produzione, avrebbero voluto rendere gli effetti permanenti nel tempo.

Nonostante tutto, Alice fu dispiaciuta per la sorte che capitò al professor Allock, colpito di ritorno da un Incantesimo di Memoria partito dalla bacchetta rotta di Ron Weasley: perse la memoria e dovette essere ricoverato al San Mungo. Tuttavia, non poté non dirsi sollevata dal fatto che Allock il prossimo anno non avrebbe più insegnato ad Hogwarts: sarebbero terminate non solo i tormenti di Allock, ma anche quelli di Helena Corvonero.

L'ultima sera Alice riabbracciò Hagrid di ritorno da Azkaban, aveva sempre sentito dentro di sé che Hagrid era stato accusato ingiustamente: per quanto amasse le creature magiche, Rubeus non avrebbe mai esposto al pericolo dei suoi compagni lasciando girare per la scuola un mostro.

   
 
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