Fanfic su artisti musicali > Nightwish
Segui la storia  |       
Autore: Hermes    12/01/2012    1 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
27 Novembre 2015, ore 8 e 25
Finlandia, Helsinki, Ospedale cittadino, Pediatria

Tuomas ed Anette erano fermi davanti alla macchinetta del caffè, aspettando che il dottore finisse di visitare Joseph.
Dalla borsa di lei usciva la testa del peluche che Tuomas gli aveva regalato quando era nato. Il ragazzo si stava somministrando il quarto caffè di quella mattina sotto lo sguardo non proprio dolce d’Anette.
Il dottore uscì dalla stanza e gli andarono incontro. L’uomo li rassicurò, informandoli che il bambino era sveglio e chiedeva continuamente della mamma e di Too.
Ringraziarono il dottore che continuò il suo giro mattutino e, arrivati alla porta, Anette mise il peluche fra le mani di un Tuomas decisamente perplesso.
“Ho in mente una bella sorpresa…” gli mormorò con aria cospiratrice “Tu resta qui…mi tieni il gioco e fai la parte del deus ex machina!” detto quello Anette entrò, lasciando la porta socchiusa in modo che Tuomas potesse ascoltare la conversazione.
“Tesoro…come ti senti, stai bene?”
“Mamma!!! Mi hai lasciato da solo!” sentì Joseph accusarla con un broncio che poteva immaginarsi su quel volto d’angioletto.
“Non potevo restare ieri…ma sono qui adesso.”
“Voglio Too!” comandò Joseph, in vena di coccole.
“Too è partito per una missione importantissima!” disse lei con voce misteriosa “Ha attraversato mari e monti…e dovrebbe essere di ritorno fra breve con una sorpresa…”
“Una sorpresa?!” borbottò sospettoso il bambino, dimentico del broncio “Dov’è?”
Tuomas sorrise e bussò due volte all’uscio, tenendolo con due dita perché non si aprisse.
“Eccolo di ritorno!” esclamò Anette a voce bassa per poi continuare più forte “Sei tu, Mister Too?”
“Sono io, Capitano! Di ritorno dalla missione piena d’insidie che mi avete affidato!” rispose lui, facendo passare il musetto del peluche nella fessura della porta e modificando la propria voce.
“Too!!!” chiamò Joseph contento. Tuomas vide Anette chinarsi verso il bambino e mormorargli qualcosa con un sorriso.
“Mister Too…la tua missione è andata a buon fine?” chiese Anette dolcemente.
“Sissignora!” col pollice mosse una zampa dell’orsetto, facendogli fare il saluto militare “Tutto è andato come previsto…possiamo entrare?”
“Sì…entra pure…”
Tuomas spalancò lentamente la porta, con in braccio il peluche e un gran sorriso.
“Ciao campione…” lo salutò con la sua voce normale.
“PAPÀ!!!” Joseph era quasi saltato fuori dal letto e Anette lo aveva afferrato perché non cadesse, ammonendolo appena. Tuomas si sedette sulla sedia lì accanto, tendendo l’orso al figlio.
Passarono un’allegra oretta tutti assieme. Joseph aveva saputo che Tuomas sarebbe rimasto per i giorni a venire a casa loro, era così felice che si sarebbe messo a rimbalzare come una pallina impazzita!
Verso l’ora di pranzo bussarono alla porta e quando si aprì, rivelò un folto gruppo di persone dall’aspetto più disparato.
C’erano Marco, Jukka ed Emppu assieme a Bea, François con una grossa scatola di cioccolatini e uno dei due tecnici delle luci.
Gli ex componenti dei Nightwish si guardarono tutti a turno poi Jukka fece finta di non aver visto Tuomas e si rivolse al bambino con un ghigno.
Bea raggiunse il letto e François tese la scatola ad Anette, osservando con attenzione l’uomo seduto accanto a lei. Tuomas ne approfittò per lasciare la camera, ormai decisamente sovraffollata, e uscire per fumare una sigaretta.
Raggiunse il fondo del corridoio e spinse la porta anti-panico delle scale d’emergenza. L’aria gelida di Novembre gli sferzò il volto. Non era più abituato ad Helsinki e non aveva chiuso occhio per tutta la notte.
Si sentiva a disagio…Anette era cambiata molto dall’ultima volta che l’aveva vista, probabilmente anche lei non si sentiva molto rilassata dalla sua presenza.
La sigaretta si accese mentre aspirava la prima boccata e si appoggiava al parapetto della scala antincendio.
L’aveva sempre saputo ed ora - che vivevano per necessità sotto lo stesso tetto - quella sicurezza si era acuita.
Nonostante le distanze, ciò che era successo e il tempo passato…l’amore che provava per lei non si era scalfito minimamente. Amava anche suo figlio, ma per quanto grande fosse quel sentimento…Anette lo superava.
Col tempo l’aveva idealizzata, ascoltando avidamente ciò che gli raccontava Marco. All’inizio un mucchio di giornali gli aveva chiesto un’intervista per ‘spiegare’ cosa era successo fra di loro ma si era sempre rifiutato, Anette aveva fatto lo stesso.
In più sulle sue spalle pendeva la spada di Damocle…i fans dei Nightwish.
Era stato difficilissimo, più di quanto credesse possibile.
Prese la decisione a fine Aprile, dopo aver esaurito se stesso sulle sue Korg, dando vita a dodici nuove canzoni. Ben sapendo che nessuna di loro avrebbe mai preso il volo…che non sarebbero mai state cantate.
Era notte…accese il computer e iniziò a scrivere in inglese, mentre lacrime calde gli cadevano dagli occhi per la prima volta.
Ci volle un’ora prima che concludesse e inviasse la mail a Jarmo, chiedendogli di pubblicare quella lettera per i fans, il mattino dopo. All’alba di quel nuovo giorno stava smontando le tastiere e, lentamente, le aveva portate tutte in soffitta.
A tre anni di distanza quei pensieri lo lasciavano completamente indifferente…come se fosse la vita di un altro.
La porta antincendio si aprì di nuovo, e Tuomas lanciò un’occhiata dietro di se, incontrando lo sguardo deciso di Jukka, seguito da Emppu.
“Tuomas, voltati…” chiese con un certo disprezzo il batterista, il ragazzo ubbidì portandosi la sigaretta alle labbra. I due si fronteggiarono per un momento, poi Tuomas parlò.
“Hai bisogno di qualcosa?”
“Se intendi ferirla come l’ultima volta sappi che non rimedierai solo un labbro spaccato da parte mia.” dichiarò molto convincente Jukka.
“Hai la mia benedizione…pestami quanto vuoi.” replicò l’ex tastierista, buttando a terra la cicca e schiacciandola con il tacco degli anfibi “Ora, se vuoi scusarmi…”
Tuomas li sorpassò senza dire altro e tornò nella camera del figlio.
Al diavolo le minacce di Jukka…l’unica cosa che gli importava in quel momento era stare con Anette e Joseph.

27 Novembre 2015, ore 21 e 40
Finlandia, Helsinki, Appartamento di Anette

In cucina Anette preparava una frugale cena a base di spaghetti mentre, a quanto sentiva, Tuomas si stava facendo la doccia. Aveva appena buttato giù la pasta che il telefono di casa suonò e, dopo aver rimestato l’acqua, corse a cercare il cordless.
“Ciao Anette…sono io, François.” la voce del ragazzo era tranquilla, anche se in sottofondo sentiva un mormorio diffuso.
“Ciao…” rispose lei, tornando in cucina “…come mai questa telefonata? Non mi chiami mai la sera.”
“Ecco…volevo dirti un paio di cosette però, come dire, oggi non era proprio il momento adatto…”
“Hai ragione…era quasi caotico!” Anette sorrise, sedendosi sul bordo di una sedia “Allora?”
“Beh…Tuomas è lì con te?”
“Al momento no, sta facendo la doccia, perché?” la donna ora era davvero curiosa.
“Ecco…le mie sono solo supposizioni ma…” François fece una lunga pausa “Da quanto tempo non lo vedevi in carne e ossa, Anette?”
“Quattro anni il prossimo Marzo…l’ho sempre evitato, lasciando che i ragazzi accompagnassero Joseph a Kitee…” ricordò lei, grattandosi il capo “Perché questa domanda?”
“Non prendertela…ma secondo me tuo marito non sta molto bene…”
“Che vuol dire?” il tono freddo che le uscì dalla bocca sorprese perfino lei mentre il cuore le si stringeva. L’acqua era fuoriuscita dalla pentola spegnendo il fuoco, si affrettò ad riaccenderlo con un cerino.
“È magrissimo…non ho mai visto un uomo così somigliante ad uno spaventapasseri. Non lo conosco come lo conosci tu, An…ma forse dovrebbe fumare di meno.” il ragazzo fece un’altra lunga pausa e poi continuò “C’è un’altra cosa che posso dirti con certezza perché ho avuto dei seri problemi d’adolescente e ne riconosco i sintomi…”
Tuomas era entrato in cucina con i capelli ancora umidi e guardava con curiosità la pentola che bolliva e lei al telefono. Fece il gesto di scolare una pasta immaginaria e Anette annuì, indicando il mobiletto dove teneva il necessario.
“Sintomi di cosa?” chiese, uscendo dalla cucina.
“Soffre d’insonnia da parecchi anni…le sue occhiaie parlano da sole, come anche la sua brutta cera e il non riuscire a stare fermo in un posto per più di dieci minuti…”
“È sempre stato un tipo instancabile…comunque grazie per aver condiviso con me i tuoi dubbi…” Anette cercò di sorridere al buio, si era rinchiusa nella propria camera per evitare di essere sentita “Ti lascio…devo occuparmi della cena! Ciao e buona serata!!!”
“Buona serata anche a te, An…”
Premette il pulsante di fine chiamata e sospirò, cercando di mettere su un’espressione normale prima di tornare in cucina. Tuomas l’aspettava, seduto al tavolo, le aveva già condito il piatto di pasta esattamente come le piaceva a lei…sorrise.
Notò l’esigua porzione che stava nel piatto intatto di lui, rispetto al suo ce n’era meno della metà. Il suo sguardo si posò sulla maglietta che gli cascava dalle spalle, decisamente più ossute di quanto si ricordava. Era davvero magro da far paura!
“Non hai fame?” chiese, sedendosi.
“Non molto…” borbottò Tuomas “Sono abituato a mangiare di più a pranzo…”
Consumarono il pasto in silenzio, Anette lo guardava di sottecchi, rendendosi conto che François aveva ragione su tutti i lati…
Dopo cena Tuomas si sedette in salotto e lei lo raggiunse dopo aver caricato la lavastoviglie.
“Quando hai detto che dimettono Joseph?” chiese lui, accendendosi una sigaretta.
“Domani a mezzogiorno…” rispose lei, accucciandosi sul divano all’estrema sinistra, si fece coraggio “Senti…mi chiedevo…hai perso peso negli ultimi tempi?”
Tuomas la guardò sorpreso prima di rispondere “Un po’…perché?”
“L’ho notato.”
“Il mio metabolismo è cambiato negli ultimi anni…mi muovo poco in questo periodo e di conseguenza non ho fame.” rispose lui, sbuffando fumo.
“Ah…” Anette non era particolarmente convinta dalla sua spiegazione, ma decise di non pressare troppo l’argomento.
“Non preoccuparti…sono in ottima forma…” il sorriso di Tuomas non la rassicurò, e fu tentata di ribattere, ma di nuovo lasciò stare. L’uomo si portò la sigaretta alle labbra per un ultimo tiro e - solo in quel momento - Anette notò la banda dorata luccicare al suo anulare sinistro.
Prima che Tuomas potesse raggiungere il posacenere e spegnere il mozzicone lei si era alzata di scatto, annunciando che andava a dormire; l’ex tastierista la guardò sparire, incerto.
Dopo un paio di minuti di lotta interiore si alzò anche lui, raggiungendo la porta ermeticamente chiusa della stanza di lei, bussando timidamente. Sentì dei passi e i giri della serratura poi vide una frazione del suo volto.
“Mi chiedevo se…se prima ho fatto qualcosa di sbagliato…” mormorò lui a disagio.
“No…sono solo stanca…scusa…” lei negò, i capelli corti arruffati “Non volevo farti preoccupare…’notte Tuomas.”
“Buonanotte.”
Anette chiuse la porta dietro di se, sospirando e infilandosi una mano nei capelli.
Certo che aveva fatto qualcosa di sbagliato!
Tuomas mentiva a se stesso.
Sapeva riconoscere la verità dalla bugia solo guardandolo negli occhi.

~~~

*Hermes pigia sulla tastiera, infagottata in un piumino.*
Chi non muore si rivede!
Ho passato Natale e Capodanno a letto con l'influenza (tre influenze diverse ad intervalli ravvicinati), adesso sto un po' meglio.
Torniamo ai nostri (che sono ancora nel bel pieno dell'atmosfera natalizia) : Joseph sta per tornare...che succederà nel prossimo Natale in famiglia? Dato che sono cattiva lo saprete tra un paio di chappy. ;P

Intanto ci sono grandi notizie dal fronte Nightwish...Michael Nyman ha finalmente sventolato bandiera bianca! Per sapere che voglio dire fatevi un giro sulle news dei NW...fosse per me salterei per la contentezza ma non ne ho le energie. XoX

Non possono mancare i miei ringraziamenti ad CrystalRose per la recensione allo scorso capitolo...puoi dirlo forte che prepara l'erede UoU, me lo immagino veramente! Anch'io penso che per 'Love' sia andata come hai detto tu...a Tuommi piace fare il misterioso (e se lo puo permettere). Un abbraccio!

Alla prossima! (Spero non troppo in ritardo^^")
Hermes

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Nightwish / Vai alla pagina dell'autore: Hermes