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Autore: Saeko_chan    12/01/2012    1 recensioni
Passare i primi 17 anni di vita conoscendo pressoché tutti i propri parenti, da quelli in Giappone a quelli in Italia o in Spagna, ma non il proprio padre non é affatto il massimo, soprattutto se come me poi se obbligata da forze superiori a conoscere colui che per 17 anni hai pensato avesse semplicemente abbandonato tu e tua madre al vostro destino.
Io sono Tomoko Nakamura, ho 17 anni, sono stata allevata come una ninja e sono stata obbligata a raggiungere mio padre negli Stati Uniti contando solamente sulle mie forze.
Sapete, certe vole mi chiedo se davvero ci sia qualcosa di utile nell' essere una mutante...
[Attenzione: Il rating é variato! Dal verde é passato al giallo perché in futuro ci saranno quasi di sicuro delle scene un pochino più violente di ciò che avevo previsto all' inizio e pure più serietà in determinate occasioni.]
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charles Xavier, Nightcrawler/Kurt Wagner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Non riuscendo a dormire.

-Prima di lasciarti sola a sistemare la tua roba posso farti una domanda?- Io annuii, sistemando il mio zaino su quello che adesso era appena diventato il mio letto e poggiando la mia katana -perché quella non era una semplice spada- su una mensola.
-Ti ho intravisto diversi tatuaggi, ma quando te li sei fatta? Mi sembri un po' troppo giovane per una cosa del genere...- Io scossi vioentemente la testa, dopo tutto non ero affatto troppo picocla per potermi tatuare ciò che preferivo, in fondo mia madre aveva acconsentito tutte le volte che volevo sottopormi a un nuovo tatuaggio e tutto era filato sempre e comunque liscio come l' olio, quindi, dove poteva trovarsi il problema?
-Ho 17 anni, e allora? Mia madre ha accettato ogni mia singola operazione, dalla volpe a nove code dietro la schiena -quando avevo appena nove anni- ai due tatuaggi sulle braccia, alla Luna e al Sole sul collo e al mio nome tatuatomi dietro il collo, dal lato opposto della Luna e del Sole. Dopo tutto stai parlando con un' esperta di arti marziali e di uso delle armi bianche asiatiche -in particolar modo per quanto riguarda quelle nipponiche- quindi dei piccoli tatuaggi innocenti per me non sono affatto un problema.- La donna sospirò e scuotendo appena la testa uscì dalla mia camera, lasciandomi mettere a posto la mia roba.
A quel punto dallo zaino estrassi qualche vestito e un po' di biancheria intima, sisteando il tutto dentro l' armadio situato nella mia nuova stanza, per poi passare al resto, cioé, agli shuriken e ai kunai.
Dopo di ché mi catapultai nel bagno situato nella mia stanza e mi gettai a capofitto sotto la doccia, togliendomi i vestiti mentre accendevo l'acqua.
Una volta sotto il getto dell' acqua calda mi sentii rinata, dopo tutto avevo viaggiato per giorni interi tentando di passare sempre più inosservata e l' impresa era stata assai dura, ma alla fine ce l' avevo fatta e adesso avevo finalmente raggiunto la mia meta.
Una volta fuori dalla doccia mi misi una semplice vestaglia da notte, un paio di ciabatte e mi diressi a letto, per poi liberarmi dalle ciabatte e infilarmi sotto le coperte, dopo tutto adesso avevo proprio bisogno di dormire se la mattina dopo dovevo raggiungere l' ufficio di mio padre solamente alle 06:30, infatti avevo già messo la mia sveglia portatile sopra il piccolo comodino situato accanto al letto e l' avevo già impostata sull' orario che mi serviva.
Alla fine mi addormentai abbastanza serenamente.

Era piena notte quando mi svegliai di scatto, sudando e respirando con estrema fatica.
Appena mi resi conto che le immagini ancora presenti nella mia mente erano solo frutto di un mio fottutissimo incubo tentai, invano, di rilassarmi.
Odiavo ammetterlo, ma quell' incubo mi aveva davvero spaventata, sognare la mia fuga da casa mentre mia madre si dirigeva da altri nostri prarenti e quindi mandandomi da sola verso il posto dove mi trovavo in quel momento mi aveva assai scombussolata, dopo tutto la mia casa nel mio sogno e pure nella realtà era andata totalmente in fiamme, era distrutta...
A quel punto misi una mano sotto il mio cuscino e ne tirai fuori un kunai, per poi mettermi a sedere e sistemare l' arma in una delle tasche della mia vestaglia.
Dopo di ché mi alzai e mi stropicciai gli occhi, per poi mettermi le ciabatte, accendere una piccola luce sul comodino e controllare l' ora.
Le 05:35.
Sospirai e dopo aver spento la piccola lampada uscii dalla mia stanza accendendo la luce del corridoio.
Non ci volle molto perché raggiungessi una stanza e in cui ero più che sicura che ci fosse almeno una persona sveglia e dopo aver aperto la morta ne ebbia la prova.
Dovevo essere in una specie di salotto e Wolverine era seduto su una sedia, il tutto mentre beveva una birra.
Io mi limitai a guardarlo e ad alzare un sopracciglio irritata, dopo aver acceso la luce.
-In questa scuola si può tranquillamente fumare e bere al chiuso?- Lui sbuffò e spense il sigaro, per poi guardarmi mentre mi avvicinavo a lui e mi sedevo dal lato opposto del tavolino.
-Anche tu non riesci a dormire? Incubi?- Tentai di istaurare almeno un mezzo dialogo, mentre lui dopo avermi guardato male si decise a rispondermi.
-E' da tanto che i miei sogni non sono affatto tranquilli, ragazzina.- Mi disse Wolverine, mentre si alzava e andava ad accendere la luce per poi tornare a sedere.
-Com' hai fatto a raggiungere questo luogo direttamente dal Giappone? E non dirmi che il tuo nome scritto sul tuo collo é un tatuaggio... per caso ne hai altri?- Era più loquace di ciò che pensavo, impressionante!
L' unica pecca era la birra, dopo tutto glielo avevo pure fatta notare, ma lui non aveva detto niente, si era limitato a spengere il sigaro, ma per il resto niente...
-Semplice: Sono scappata di casa e ho cominciato a vagare, ma visto che mia madre aveva fatto in tempo a informarmi su questo posto e su mio padre mi sono messa a cercare questa scuola, non mi sembra una cosa tanto complessa, soprattutto se come me sei sempre stata abituata a badare a te stessa senza il bisogno di qualcuno che mi difende, dopo tutto mia madre mi ha allevata a pane e arti marziali, con tanto di uso delle armi bianche in mezzo, ergo, lei dopo la scoperta dei miei poterimi ha pure aiutata, almeno in parte, pure con essi e quindi a quest' età sono stata benissimo in grado di raggiungere questo posto da sola.- A quel punto ripresi fiato e risposi alla sua domanda sui miei tatuaggi, dopo tutto ne avevo davvero parecchi, poco ma sicuro, peccato solo di non aver trovato ancora niente da tatuarmi sulle gambe...
-Per rispondere all' altra tua domanda: Beh, sì, lo sono, che cosa ci trovi di così strano? Ho diversi tatuaggi sul mio corpo e oltre al mio nome tatuatomi sul collo ne ho diversi che credevo tu avessi come minimo intravisto poche ore fa.- Detto ciò mi arricciai la manica destra e mostrai a Wolverine il tatuaggio di un kappa, per poi passare a fargli vedere il mio braccio sinistro con sopra il tatuaggio di un tengu, ma poi mi fermai.
-Ne avrei altri quattro, una piccola Luna e un piccolo Sole dietro il collo -dalla parte opposto del tatuaggio che ritrae il mio nome-, una volpe a nove code -detta pure Kyūbi no Kitsune- con l' ultima coda aggiunta da poco, visto che me ne aggiungevo una ogni anno e quest' anno era  il nono, però tatuaggio si trova sulla mia schiena... senza contare la spada che ho tatuata sul petto e sulla pancia... credo di poterti mostrare il tatuaggio del mio nome ma non questi ultimi due che ti ho elencato, soprattutto l' ultimo...
-E perché non puoi?- Il suo tono di voce era leggermente ironico, ma perché mi stava provocando?
Poco prima che io potessi rispondergli per le rime Wolverine nascose velocemente le birre in uno zaino situato su una sedia proprio accanto a lui e subito dopo la porta della cucina si aprì, lasciando entrare una ragazza dai capelli castani e con un cuffio -o due- bianco che le ricadeva sulla fronte.
La giovane doveva avere circa la mia età e indossava una felpa con tanto di cappuccio e con delle maniche piuttosto lunghe, un paio di pantaloni molto lunghi e un paio di guanti, sembrava che proprio non volesse avere nessun tipo di contatto con le altre persone, o almeno non corporeo.
-Ciao Logan. Tu chi sei?
-Oh, quindi ti chiami Logan... ma in questo posto vi cambiate tutti nome? Comunque, io sono Tomoko Nakamura, piacere.- Dissi, dopo aver guardato male Wolverine, per poi allungare una mano verso la ragazza in questione, la quale me la strinse calorosamente.
-Io sono Rogue e il piacere é tutto mio. Comunque, sì, qua dentro praticamente sempre ci diamo anche un nome da mutante, infatti il mio vero nome é Anna Marie, per caso sei una nuova studentessa? Ma perché il professore non ci ha avvisati subito dell' arrivo di una studentessa nuova?- Mi sorrise ed io ricambiai -o almeno ci provai- visto che sorridere non era affatto il mio forte, quindi, dopo che pure Rogue aveva preso posto al tavolo dove ci trovavamo io e Wolverine mi decisi finalmente a parlare.
-Vi informerà in mattinata, almeno da ciò che so io... comunque, sì, sono una nuova studentessa, anche tu sei un' allieva di questa scuola, giusto?- Lei annuì e si alzò, andando a prendere una coca-cola da una mensola  eporgendomene un' altra, ma io prontamente negai con la testa.
-No, grazie, al massimo se c' é dell' aranciata, ma comunque grazie lo stesso dell' offerta.- A quel punto lei mi passò una bittiglia d' aranciata e guardò Wolverine, il quale si limitò a scuotere la testa, molto probabilmente aveva intuito la domanda che la ragazza gli stava per porre.
-No, sto bene così.- E dopo ciò Rogue tornò a sedersi e quindi mi parlò nuovamente.
-Sì, anch' io studio in questa scuola. Per caso i tuoi genitori sanno che sei qui?- Io accennai un mezzo sorriso, anche se subito dopo ripensai a mia madre e quindi mi rattristai, ma Wolverine mi mise una mano sulla spalla ed io lo guardai, ricordandomi pure che io non dovevo essere debole.
-Mio padre lo sa molto bene e sa pure che mi trovo in una scuola per mutanti, ma mia madre... lei sapeva che mi stavo dirigendo qua, ma ormai non c' é più...- E detto ciò sospirai, appoggiandomi alla sedia e chiudendo gli occhi per qualche secondo, anche se alla fine li riaprii e almeno in parte mi sentivo più calma di prima.
-E come fa tuo padre a sapere che questa scuola ospita dei mutanti?- Mi chiese perplessa Rogue, mentre Logan -a quel punto potevo pure usare il suo vero nome, non vi pare?- abbozzò un mezzo sorriso ironico, il quale fu subito ricambiato dalla sottoscritta.
-Il mio cognome é materno, non paterno, infatti il cognome di mio padre é Xavier e credo che come risposta sia piuttosto esauriente...- L' espressione di Rogue fu davvero divertente.
Era rimasta quasi shockata da ciò che le avevo appena riferito.
-Sei la nipote del professore?- Se il mio carattere me lo avesse permesso mi sarei messa a ridere di gusto e lo stesso doveva valere per Logan, vista la sua espressione assai divertita.
-Sono sua figlia.- Rogue quasi spalancò la bocca, per poi alzarsi, mentre io bevevo tranquillamente la mia aranciata e lei aveva sì e no iniziato la sua coca-cola.
-Io me ne torno a letto, per colazione che ne dici se vieni a sederti al tavolo con me e con i miei amici?- Io annuii e lei mi sorrise, per poi allontanarsi e uscire dalla stanza.
Io e Logan-san ci guardammo e poi lui sorrise ironico.
-Per molti sarà assai strano scoprire che rotelle ha una figlia, soprattutto se é così giovane come lo sei tu... quanti anni hai?
-Perché t' interessa così tanto? Dopo tutto gli anni che ho all' anagrafe non sono i miei anni mentali, non credi?- Lui non mi rispose subito, ma in fondo io avevo perfettamente ragione, dopo tutto una persona della mia età poteva benisismo sentire di avere 35 anni, così come poteva sentirsene 5 e così come una persona adulta poteva sentirsi un bambino o cose simili.
-Hai ragione, in fondo io potrei persino essere più vecchio di tuo padre, ma mi sento lo stesso poco più di 30-35 anni, comunque, é solo una mia curiosità, tu quanti anni hai?
-17. Io ho 17 anni, contento? Ah, io e te potremmo già esserci incontrati al massimo 13-14 anni fa, se non dopo?- A quel punto mi alzai dalla sedia e mi diressi verso la porta, per poi guardare l' orario sull' orologio appeso a uno dei muri della stanza e notare che mancavano pochi minuti alle 06:30, capendo, quindi, di dovermi muovere, ma prima aspettai una risposta da parte di Logan, in fondo quella domanda ormai l' avevo fatta e non potevo di certo tornare indietro.
-Sì, ma io non mi ricordo affatto di te... molto probabilmente sei cambiata talmente tanto da renderti quasi irriconoscibile.- Io anuii e compresi di dover proprio andare.
-Io vado, mio padre mi aspetta.- E quindi uscii, salutando Logan e dirigendomi nell' ufficio di mio padre.

Angolo autrice:
Ok, alla fine ho postato pure questo capitolo :)
Ah, nel prossimo capitolo Tomoko spiegherà un po' alla ben meglio i propri poteri e fra un paio di capitoli Xavier la metterà un po' alla prova.
Ah, per darvi una panoramica sull' aspetto fisico di Tomoko Nakamura:

L' immagine l' ho presa da internet e lei é l' attrice Yukie Nakama che impersonà Sadako Yamamura nel film "Ring 0: Brithday", cioé il prequel di "Ring", film che é stato rifatto in occidente sotto il nome di "The Ring" (Sadako sarebbe Samara da noi).

   
 
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