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Autore: _Valentine_    12/01/2012    0 recensioni
E' una Dramione un po' particolare che narra dell'amore dannato di Draco e Hermione, ispirato per alcuni tratti a "Wuthering Heights" della scrittrice inglese Emily Brontë. Ovviamente la trama non è la stessa, vi sono solo alcuni tratti, perchè del libro mi ha ispirato la follia, la disperazione, un amore sbagliato, ma necessario come l'aria per vivere, come l'acqua per un assetato. Spero che vi incuriosisca e, con un po' di fortuna, anche che vi piaccia. Per favore, recensite, mi piacerebbe molto avere un vostro parere e dialogare con i miei lettori, anche attraverso critiche costruttive. Ringrazio tutti coloro che recensiranno, e anche quelli, che se pur non lo faranno, leggeranno la mia fic. Cari saluti, Valentine! ^^
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Dopo aver assistito a quella scena a dir poco sconvolgente, Theo era letteralmente scioccato.
Non aveva mai visto Draco così, in tutti gli anni che avevano trascorso insieme, anche ad Hogwarts.
Adesso vagava senza meta, senza voler recarsi nel suo letto.
Si ritrovò quasi automaticamente in una cucina, grande e piena di scodelle di vari tipi, pentole e pentoloni.
In genere era gremita di elfi, ma ora, vi era solo una donna che cuciva tutta concentrata, alla fioca luce di una lanterna che illuminava leggermente l'ambiente, una domestica.
Le si avvicinò cauto, e parlò
-Salve Maggie.
Disse semplicemente, il suo intento non era certo quello di spaventarla come invece accadde.
Infatti la donna sobbalzò alle sue parole, non aspettandosi di trovare nessuno alzato a quell'ora, nonostante non fosse poi così tardi.
-Salve signorino Nott, cosa ci fa qui? E perchè è ancora sveglio?
Ripresasi dal leggero spavento e riconoscendolo gli pose queste domande
-Ero venuto a fare visita a Draco, poi fuori si è scatenata una bufera, così...
Rispose lasciando in sospeso la frase per l'ovvietà della risposta.
-Oh, bene.
Disse semplicemente la donna, poi si ricordò dell'altra domanda, e gliela ripose
-Ma perchè è ancora in piedi?
-Non ho sonno.
Replicò spiccio, non volendo approfondire l'argomento per ovvi motivi
-Cosa è venuto a fare qui?
Continuò annuendo la donna
-Sei in vena di domande, eh Maggie?
La donna, che come tutta la gente del luogo non apprezzava di primo impatto le confidenze come quella, anche se le venivano fatte da un signorino ricco e ben visto come lui, grugnì in modo poco femminile, e bofonchiò un "si sieda" parecchio stentato.
Lui lo fece prendendo una delle sedie e accomodandosi accanto a lei.
-Vorrei parlare un po'.
Rispose in seguito alla domanda di poco prima.
La domestica parve rallegrarsi, poichè gli occhi concentrati sul suo lavoro brillarono di una luce contenta.
La gente da quelle parti non era molto aperta alle chiacchiere, e trovare qualcuno con cui parlare era davvero raro.
L'ostilità di poco prima parve dissolversi nel nulla, e chiese sorniona
-E di cosa vorreste parlare, di grazia?
-Vorrei conoscere più a fondo la storia del mio amico Draco e della signorina Hermione. So che lei li ha accuditi sin da piccoli, e come saprà il signorino non è avvezzo alle confidenze ben dettagliate...
La donna parve esitare un attimo, ma in fondo non trovava nulla di male a fare da "cronista", così con un pizzico di divertimento nella voce chiese
-Dunque voi vorreste un racconto ben dettagliato?
Lui annuì vigorosamente, e affermò
-Proprio così.
Con un movimento spiccio della mano la donna concesse
-Va bene, vi darò ciò che desiderate, ma siete proprio sicuro di volere un racconto nei minimi particolari?
-Merlino... Certo che si, Margaret! Perderebbe l'essenza, come un liquore pregiato con qualche ingrediente in meno. Voglio gustare tutto il racconto, non importa se sarà lungo, le garantisco che sono un ottimo ascoltatore, molto minuzioso, ed in più non ho per nulla sonno.
Garantì sicuro.
La donna sorrise e facendosi più comoda sulla sedia, e posizionandosi meglio il cucito che teneva in grembo, cominciò il suo racconto:
Allora, molti anni fa, quando il signor Lucius era ancora in vita, tornò da un lungo viaggio, qui, con una bambina neonata, dicendo che si chiamava Hermione Jane Granger.
La piccola non era orfana, infatti ha un cognome, ma il vecchio signor Malfoy, al suo tempo, aveva fatto una sorta di patto, di promessa, ad una coppia di babbani.
Non si sa quale fosse precisamente la promessa, o il motivo per cui era stata fatta, ma si presume che fosse qualcosa di vincolante, dato che il padrone non era mai stato una persona di cuore generoso o altruista, soprattutto con dei babbani o con i loro figli.
Tuttavia la cosa non pareva valere per la piccola, infatti aveva raccomandato a tutti: a suo figlio, a sua moglie e ai domestici, me compresa, di trattarla al pari di suo figlio Draco.
La cosa prima era pesata a quest'ultimo, che era abituato agli agi di essere figlio unico e non tollerava rivali, ma poi, col tempo, nacque un legame forte tra loro, che erano solo due bambini, sa, quando la neonata giunse in questa dimora il signorino Draco aveva quattro anni...
Passavano tutto il loro tempo insieme, fuggivano nella brughiera, scorrazzavano per casa, e Dio solo sa cosa facevano tutto il giorno!
La punizione più grande che si sarebbe potuta infliggere a uno dei due sarebbe stata privarlo della compagnia dell'altro.
Un giorno, però, giunse l'ora del signor Malfoy, che decedette.
Da allora Draco divenne diverso, cambiò totalmente, e questo suo cambiamento fu accentuato poi da altri fattori: la compagnia di quei suoi amichetti purosangue, che lo allontanavano mano a mano da Hermione per il suo sangue impuro, e la sua gelosia.
Infatti quando venne il momento per i ragazzi di andare a Hogwarts, Malfoy era divenuto più freddo nei confronti della ragazza, evitava la sua compagnia in pubblico, ma non poteva privarsene nel privato, come se si vergognasse di respirare, ma non potesse farne a meno.
La ragazza si accorse mano a mano di questo, è sempre stata una giovane intelligente, e cominciò ad allontanarsi anche lei da lui.
Dunque allontanandosi a vicenda il loro rapporto mutò definitivamente, almeno esteriormente...
Si, perchè sono convinta che soffrissero entrambi, e desiderassero la compagnia dell'altro, come un naufrago brama la terra, un assetato l'acqua, o dei polmoni, l'aria.
Lui era adirato, avrebbe voluto moglie ubriaca e botti piene, ma conosceva bene il carattere dell'altra, ed era a consapevolezza della sua intelligenza, quindi una parte di lui sapeva ciò che era successo, e il motivo, che era gran parte colpa sua anche se non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura, ma l'altra parte, quella maggiore, che prevaleva, quella terribilmente egoista, non accettava ciò, si rifiutava, dunque per vendetta cominciò a disprezzarla, ad insultarla, per il suo sangue, per tutto ciò che rappresentava, per essere stata un'elemosinante di suo padre, o per qualunque altro motivo, a volte anche non vero o comunque molto crudele.
Intanto erano così ciechi da non voler vedere, accettare, ammettere, il loro vorace, travolgente, divorante amore.
E lo sono tutt'ora, mi creda.
La micidiale passione che si cela anche oggi a distanza di molti anni, ne sono sicura, nel loro spirito, così opposto, parallelo, ma così simile, nessuno potrebbe mai eguagliarla, o comprenderla a pieno.
Neanche io mi assumo questa presunzione, io che li ho allevati, passo per passo, giorno per giorno, e che ora sto qui a raccontare queste complicate vicende...
Ma di una cosa sono sicura: la storia non è ancora chiusa, la cosa che impedisce di portare a una fine le cose in vita è solo la morte, dunque i due hanno ancora molto da chiarire.
Ora continuiamo la nostra storia, ma prima mi permetta di prepararle qualcosa di caldo, si starà gelando.

Il giovane annuì lievemente, anche se era così appassionato dal racconto da essere tentato a incitarla di lasciar perdere, ma poi la lasciò fare, ringraziando
-Grazie mille.
Disse educatamente, nonostante stesse parlando con una domestica era abituato a esser gentile con tutti, inoltre quella non era una semplice domestica, bensì colei che aveva allevato il suo migliore amico, e riteneva che meritasse rispetto.
Ella si alzò e si mise a trafficare per preparare qualcosa, decisa in seguito a proseguire la narrazione.

  
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