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Autore: Piuma e Pergamena    13/01/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction su Harry Potter, ed è attualmente in fase di correzone! Si svolge alla fine del sesto libro, ma la battaglia è stata più grande e, soprattutto, Voldemort ha vinto.
Hermione avrebbe preferito morire quella sera, insieme a tutti i suoi amici, ma qualcuno ha pensato che mantenerla in vita fosse peggio.
O forse, quel qualcuno, ha pensato qualcos'altro ma lei non se l'è mai chiesto.
Fino al primo anniversario della battaglia, quando per la prima volta il pregiudizio e la paura cominciano a cadere e la speranza a rinascere.
Ognuno fugge dalle proprie prigioni, ma l'importante è che fuggano assieme
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Famiglia Weasley, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'We have to fight for this love'
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Capitolo 18 Mi spaventai, ma proprio per quello mi accorsi di essere cosciente, subito dopo infatti il nero che mi aveva avvolta si diradò mostrandomi i corridoi di Hogwarts, davanti a me una bambina si guardava intorno confusa, appena la riconobbi rimasi inorridita: la bambina ero io, e quell'incantesimo di cui ero vittima era tipico dei Mangiamorte, sapevo che stava facendo Ron e sapevo che sarebbe successo alla bambina davanti a me entro pochi secondi, la vidi infatti rilassarsi e guardare dritta verso di me, proprio in quel momento venni trapassata da un bambino biondo e spavaldo, seguito subito dopo da due bambini più grossi Tyger e Goyle, socchiusi gli occhi cercando di non guardare la scena davanti a me, la prima di molte cattiverie, forse quella che aveva fatto più male
-hey..ciao...scusami...è il primo giorno che sono qui e non so...- cominciò gentile la bimba avvicinandosi ai tre compagni di scuola ma il biondo si allontanò di scatto come se avesse ribrezzo della piccola Griffondoro
-tu! brutta babbana ladra, come ti permetti anche solo di parlarmi!- davanti a me la ragazzina rimase interdetta da quelle parola ma non ebbe tempo di chiedere spiegazioni che fu spinta per terra e le fu rubata la bacchetta dai due grossi bambini che spalleggiavano il biondo - e questa a chi l'hai rubata?- continuò infatti lui, la bambina, che poi ero io, lo guardò incuriosita - hey...deve esserci un malinteso! io non ho rubato niente a nessuno, io quella l'ho comprata a Diagon Alley! - lui scoppiò a ridere seguita subito dopo dagli amici - non dire bugie! tu non sei una strega! questo non è il tuo posto!- guardai la me stessa piccola rialzarsi ed affrontare il bambino biondo - io sono una strega, io ho ricevuta la lettera da Silente e questo è il mio posto! ridatemi la bacchetta!- disse furiosa e saltando per prenderla a quei bambini così grossi che la tenevano sollevata, di nuovo il biondo la spinse ma sta volta lei non cadde - tu non sei una strega, smettila di insultare chi lo è veramente, non so come e a chi tu abbia rubato la magia ma questo non è il tuo posto, tu sei un obbrobrio, il simbolo della contaminazione dei babbani nel nostro mondo!- il bambino biondo urlò poi, sentendo dei passi che si avvicinavano si voltò, Tyger mi lanciò lontano la bacchetta ed insieme se ne andarono, lasciandomi sola ed umiliata. Quella sera mi promisi che sarei stata la migliore strega che quella scuola aveva mai visto, e mentre la me piccola si asciugava di nascosto una lacrima la me diciassettenne scosse la testa, Ron mi stava facendo rivivere tutti i momenti peggiori che Draco mi aveva fatto passare.
La scena si spostò parecchie volte ma più andavo avanti e meno faceva male, rividi la prima volta che mi aveva chiamata Sanguesporco, rividi la morte di Fierobecco e rivissi il momento in cui i miei denti si allungarono come zanne sotto l'incantesimo del biondo, fra le risate dei suoi compari , rivissi la squadra d'inquisizione che scopriva l'ES e rividi i sospetti di tutti  su Draco mentre guardavamo il corpo scomposto di Silente, ai piedi della torre: a quel ricordo, al pensiero di tutto ciò che avevo scoperto sotto forma di volpe, a tutto quello che quindi Draco aveva fatto per me allontanai le immagini dettatemi dall'incantesimo e di nuovo mi trovai , sola , nel bosco.

Mi accorsi di essere in ginocchio e fra le mani stringevo foglie e rami con molta forza, per quanto io avessi perdonato il biondo vedersi sbattere in faccia quei ricordi faceva male, ma nulla mi aveva ferita come le parole di Ron "mentre io piangevo la tua morte, quella di Harry e di mille altre persone tu te la facevi con il Mangiamorte"  e ancora " ecco perchè ieri notte eri così intraprendente.."rabbrividii e cercai di analizzare la questione oggettivamente : Ron era geloso marcio di Draco, geloso a tal punti di utilizzare su di me l'incantesimo che i Mangiamorte avevano creato prendendo spunto dai dissennatori; a Draco piaceva un sacco far arrabbiare Ron e farmi litigare con lui, gli piaceva vedermi stare male, stava cancellando ciò che era successo nella cella e forse... il solo pensiero mi terrorizzò ma forse, forse per lui era solo adrenalina, solo paura di morire, a quel pensiero un'ondata d'orgoglio tutto Griffondoro mi invase facendomi marciare verso lo spiazzo davanti alle tende dove lo trovai a chiacchierare con gli amici mentre la Parkinson gli controllava il naso con amorevole attenzione, non fu difficile arrabbiarmi e puntargli la bacchetta alla gola dopo aver rivissuto tutti quei momenti e dopo aver notato lo sguardo della ragazza - tu! brutto furetto pulcioso! come ti sei permesso!! sai benissimo quanto gli dà fastidio!- lui mi guardò tranquillo alzando le mani in segno di resa pacifica - hey Granger..non è colpa mia se  non sa vivere fra la gente,non ho fatto nulla di male! sono certo che se lo avesse fatto Pot..Paciock tutto questo non sarebbe successo- lo guardai esasperata, mi aveva appena fatta litigare con Ron e si premurava di non nominare Harry per non farmi soffrire?cercai di non distrarmi - non importa! non importa ok? tu non sei loro! l' hai fatto apposta! perchè lui ti vedesse!non farlo...non farlo più!- lui annuì -ok... ma.. Hermione... non è colpa mia se la vostra storia è così....isterica..- lo guardai oltraggiata e me ne andai.

Rientrai nella tenda visibilmente incazzata nera, appena Ginny mi guardò si portò le mani sui fianchi ricordandomi in maniera dolorosa la Signora Weasley - che ti ha fatto quell'idiota!?- io sbuffai passandomi le mani fra i capelli e innervosendomi ancora di più quando non riuscii più a farle scivolare a causa dei nodi - quale dei due intendi?- lei sorrise - io intendevo mio fratello...ti và di raccontarmi mentre facciamo pranzo?- io annuii mentre mi lavavo le mani - ho litigato con tuo fratello perchè quell'idiota di Malfoy mi ha abbracciata davanti a lui, sai come è tuo fratello, gli ha urlato addosso le solite cose, che non può dire di essere mio amico eccetera...bè...Draco gli ha detto una frase veramente da infida serpe, gli ha detto "non sai cosa è lei per me, e cosa sono io" - la mia amica mi tirò un' occhiata mentre affettava i pomodori presi da Pansy - no Ginny....semplicemente, quando mi ha parlato ed io ero sotto forma di volpe mi aveva detto che per lui ero il suo riscatto, il simbolo di ciò per cui si doveva impegnare...ma ovviamente Ron ha pensato chissà cosa e gli ha tirato un pugno in faccia,poi si è smaterializzato qui, l'ho seguito, mi hai vista, e ho provato a parlargli ma sai lui cosa mi ha...cosa mi ha urlato contro?- mentre mi saliva il magone le ripetei le urla del fratello, impresse a fuoco nella mia mente - e.. e come se non bastasse sono andata a parlare a Draco e lui..bè mi ha umiliata davanti alle serpi... e ... quell'oca della Prkinson come lo guardava con...amore e ..e...- dallo sguardo preoccupato della mia amica mi accorsi che forse stavo un pochino esagerando, ma ero così agitata! respirai profondamente - è tutta colpa di Malfoy...- mugugnai, la mia amica sorrise ma nei suoi occhi notai un'ombra preoccupante - oh...io non credo invece...scusami Herm, potresti seguire tu la cena? devo scambiare due parole con mio fratello!- e dopo aver agguantato la bacchetta uscì, aspettai un attimo, indecisa se seguirla e difendere Ron da una violenta fattura orcovolante poi mi diedi della stupida: davvero volevo difenderlo? dopo quello che mi aveva detto e fatto? scossi la testa amareggiata e cominciai a girare il sugo, sorrisi perchè le dosi delle nostre cene aumentavano sempre di più, senza considerare la quantità di cibo che ingerivano i ragazzi: erano dei pozzi senza fondo!rimasi pensierosa ad osservare le spirali che disegnavo con il mestolo in quella sostanza profumosa rossa, cercando di scavarmi dentro e di capire di cosa avevo bisogno, di cosa provavo veramente, un altro giro al sugo e davanti a me si presentava l'immagine del primo incontro con Ron, un altro giro e pensai a tutte le avventure passate assieme
Giro
la prima volta che capii di provare qualcosa per lui
Giro
e la paura di perderlo in ogni casino che vivevamo
Giro
e la gelosia al ballo del ceppo
Giro
La gelosia per Lavanda e quel giorno in infermeria dove aveva sussurrato il mio nome
Giro
la pura di averlo perso per sempre dopo la Battaglia
Giro
l'odio per Draco
Giro
I pomeriggi sotto forma di volpe ad ascoltare Malfoy
Giro
il bacio nella cella
Giro
Il primo bacio con Ron dopo tutti questi anni, la nostra notte assieme
Giro
Draco
Giro
Ron,lo amavo davvero?
Giro
-hey Granger...non fingerò di essere esperta in faccende domestiche, non so proprio da dove si comincia, ma voglio dare una mano, ho capito come funziona qui...- il mio sguardo si disincantò dalla pentola quando sentii la Parkinson dietro di me - Oh..si ...certo..hem...puoi mettere tavola...apri il cassetto del tavolo, trovi la tovaglia...e i piatti in quell armadio lì...- la ragazza annuì e cominciò a lavorare, mi voltai dedicando attenzione al resto del pranzo che avevo trascurato mentre mi perdevo nei meandri del sugo - senti Granger...- la sentii far cadere un bicchiere che però rotolò sul morbido pavimento di stoffa senza rompersi, se non la conoscessi avrei giurato di sentirla tirare un sospiro di sollievo, sorrisi - Dimmi Pansy...- risposi lanciandole un occhiata curiosa mentre fingevo di essere completamente interessata ai fornelli - Hermione....sai che differenza c'è tra noi Serpi e voi Grifi?- io alzai gli occhi al cielo - Senti Parkinson, ormai non importa più! siamo qui, assieme, combattiamo per la stessa cosa, non ha più importanza- lei rise - hey calma...non sto dicendo nulla di ciò che pensi...rispondimi per favore...- mi voltai e la vidi sorridermi sinceramente, calma ed educata - io...bè...- mi infiammai pensando a tutti gli anni ad Hogwarts - per Noi Griffondoro il sangue non ha importanza, ci battiamo per la verità e non andiamo in giro a far cattiverie...- arrossii cercando di scacciare dalla mente i racconti di Harry sugli anni a scuola del padre - voi Serpi invece vi divertite a ferire gli altri, date importanza al sangue e bè siete...- decisi di non inferire oltre, forse ero già stata un po' troppo...sincera, mi voltai verso la ragazza alla quale era infatti sparito il sorriso gentile, ma non sembrava arrabbiata
- oh...bè...accidenti...quanto rancore! ma purtroppo, e lo sai anche tu, quello che hai detto non è del tutto vero...ora ascoltami...ti dirò quello che penso .... poi fai come vuoi... per me voi Griffondoro usate ogni mezzo, legale e non, giusto e non, per ottenere il bene,il giusto; noi serpi invece utilizziamo ogni mezzo legale e non, giusto e non per ottenere ciò che vogliamo...- detto questo si fermò, guardò soddisfatta la tavola elegantemente apparecchiata poi, con un sorriso, si avviò verso l'uscita della tenda - ah! Granger...un' ultima cosa... Il modo in cui guardo Draco... bè ... possiamo dire che è il modo in cui guardavi Potter... non credo che ci siano oche di cui ti possa preoccupare...- e detto questo uscì dalla tenda, lasciandomi pensierosa ed infinitamente imbarazzata.

Il pranzo passò con aria molto rilassata, guardai dispiaciuta Pansy per le parole che aveva sentito e lei mi sorrise facendomi l'occhiolino; Blaise si rivelò un ragazzo infinitamente simpatico e fu presto accolto dai gemelli: quei tre assieme ci facevano venire mal di pancia dal ridere, eppure, in quell'aria così sollevata, le parole della mora seduta davanti a me mi rimbalzavano nella mente "noi serpi usiamo ogni mezzo... per ottenere ciò che vogliamo" arrossii al solo pensiero, ero io o aveva insinuato che Draco mi volesse davvero? ero io o aveva cercato di giustificare gli atti dell'amico?
Arrivò presto il momento di partire per Nott Hause e ancora ridevamo per una battuta del nostro nuovo gruppo di comici che ci trovammo in un'enorme cabina armadi - ah! scommetto che la materializzazione l'ha guidata Blaise!- commentò allegra Narcissa guardandosi intorno - Blaise sei il solito idiota fissato! non perdiamo tempo !- lo sgridò l'amica dirigendosi verso la porta della cabina armadi e spalancandola - sei sempre così delicata Cara- esclamò ironico l'amico chiamandola in italiano, sua lingua madre e lingua della patria della moda, la ragazza uscì con piccoli passi di danza, si voltò e fece un inchino all amico - Lo so, Caro-  Blaise la seguì sorridendo e passando la porta dei camerini come se stesse entrando in un set fotografico, uscì quindi Draco che si voltò per porgere un braccio alla madre anche se, di fatto, Narcissa doveva soltanto superare un'asticella di legno che faceva da base alla porta, assolutamente superabile senza bisogno d'aiuto; Neville però non fu della stessa idea, infatti non avendo visto la piccola listarella di legno ci si inciampò, facendo cadere qualche indumento dei più vicini alla porta ma fortunatamente senza cadere, risi afferrando le camicie e rimettendole nelle grucce - però...camicie di seta, vi trattate bene voi purosangue...- Blaise rise - e no! Hermione cara,  tu ancora confondi i purosangue con i Nobili, guarda che differenza!- disse gonfiando il petto ed indicando lui e Nev con un gran sorriso, pensai che potesse essere quasi offensivo ciò che aveva detto ma con il suo sorriso ed il suo portamento aveva evidentemente fatto una battuta, anche Neville sembrò capirlo e ridacchiando tirò quello che doveva essere un pugno leggero fra amici sulle spalle del moro, l'effetto non fu però quello sperato e Blaise rimase per un attimo piegato e con gli occhi chiusi dal dolore - Accidenti Blaise! scusami! non pensavo di...insomma...non volevo..so che scherzavi è solo che non ci sono ancora abituato a tutta..questa..forza- Blaise si tirò su dolorante - Accidenti a te Paciock!bisogna stare attenti con te ormai! ma da dove ti sono saltati fuori certi muscoli? haia che male!- tutti ridemmo mentre scendendo le scale verso il pian terreno Blaise finse di essere in punto di morte - Piantala Zabini! datti un contegno!- lo sgridò Pansy per poi continuare con un incantesimo - homenium revelio- tutti aspettammo con ansia il suo verdetto, forse ci eravamo rilassati troppo, forse Theodore non era solo in casa, ma dalla faccia confusa di Pansy capimmo che qualcosa non quadrava - non...non c'è nessuno...-  esclamò lei appena i suoi occhi tornarono concentrati sullo spazio davanti a noi, rimanemmo tutti incuriositi
-bè...aspettiamolo in camera sua...se non altro sarà certamente il primo che ci entrerà..- mormorò Narcissa, tutti annuimmo eppure qualcosa non ci convinceva, e Draco confermò i miei pensieri tirando fuori la bacchetta, tutti lo imitammo, salimmo su per altre  scale guidati da Pansy ma la scena che ci trovammo davanti non fu nulla di ciò che mi aspettavo: la camera era vuota e perfettamente ordinata, entrammo respirando l'aria pulita che entrava dalle finestre aperte, girammo per la stanza ma fumo subito distratti dall'urlo di dolore della mora serpeverde che si era affacciata alla finestra, puntammo tutti le bacchette verso di lei o meglio, verso chi o cosa pensavamo le avesse fatto del male ma , a parte la ragazza inginocchiata ed in lacrime, non vedemmo nulla - Pans che..?- ma lei non sembrò sentire la voce degli amici, continuava invece ed urlare disperata e a piangere, ci guardammo confusi e cercammo di avvicinarci lentamente finchè non la vedemmo alzarsi e correre fuori dalla stanza, io, Draco e Blaise la seguimmo fino al parco, fino al giardino sottostante le finestre di quella camera, fino al corpo senza vita d innaturalmente scomposto di Theodore Nott.
-T...Theo... che diavolo hai fatto?- pigolò la ragazza avvicinandosi a passo malfermo, per poi crollare sul petto dell'amico fra urla e sussurri
- no...no...NO!- Blaise accorse accanto all'amico scuotendolo - Theo...avanti Nott! non è divertente! svegliati ..svegliati!!- mi voltai e vidi Draco più pallido del solito e con gli occhi colmi di lacrime, lo vidi voltare il viso e reprimere dei singhiozzi; in quel momento ci raggiunsero anche Neville e Narcissa che avevano visto la scena dalla finestra,la donna corse dal figlio e fregandosene dell'immobilità di quello lo strinse forte mentre le lacrime le scorrevano silenziose sul viso, io e Neville, unici Griffoni in quel gruppo ci guardammo inorriditi, la mia mano a coprire la bocca , quelle del mio amico a stringersi i capelli corti.

La situazione rimase immobile per qualche minuto, il silenzio rotto soltanto dai singhiozzi e dai sussurri di Pansy che carezzava il volto dell'amico e gli parlava, la scena cambiò quando Blaise si alzò per avvicinarsi a Draco mostrando una lettera nella tasca di Theodore, Pansy inspirò violentemente e, con mano tremante la prese : era intestata " A chi mi troverà.."
-che...che devo fare?- la ragazza guardò con i grandi occhi verdi pieni di lacrime i due amici completamente persa, Blaise e Draco le si avvicinarono posandole le mani sulle spalle - leggi...- disse piano Draco, lei sospirando annuì e con mani tremanti strappò la busta, poi con voce tremante, cominciò a leggere - A... A Te che mi hai trovato, che ti starai chiedendo il motivo di questo, bè ti rispondo che il problema sta nella mia diversità: sono diverso dai miei e dalle loro folli idee,....- Pansy fu scossa da un singhiozzo, ma poco dopo continuò a leggere, più tranquilla e senza interruzioni - sono diverso da tutti coloro che sono convinti che sia giusto seguire il Signore Oscuro, io non lo credo, l'ho fatto, per mesi, ma solo per paura, io non sono così, io non volevo far male e tutta quella gente e non volevo uccidere tutti quelli che ho dovuto ammazzare; il mio problema è che sono diverso anche dai miei amici e da tutti quei coraggiosi che dicono NO! io non sono forte come loro,ci ho pensato, io ci ho provato, lo giuro , ma so che non ne sono in grado, che metterei solo in pericolo gli altri e che soccomberei al primo richiamo del Signore Oscuro.. ora, se tu che leggi questa lettera sei mia madre o mio padre, voglio chiedervi scusa, per la vista atroce del corpo di un figlio morto, ma io non intendo più fare quello che volete, quello che mi avete costretto a fare.
Se tu che leggi sei Draco, Blaise o Daphne..ed è probabile dato che dovevate venirmi a prendere, spero che non ce l'abbiate con me, scusatemi, sono un codardo, ma sappiate che siete stati i migliori amici e compagni che potevo desiderare, se da morto mi sarà possibile, vi sarò accanto e sarete sempre nei miei pensieri, ricordatevi di me, e di quanto sia giusta la vostra scelta , so che sembro ipocrita a dirlo, ma sapete che sono un debole, io non ce la faccio, non voglio vedere altre morti per colpa mia, non voglio vedere voi cadere per la mia debolezza.
Ora... se sei tu, che leggi con la tua bellissima voce questa lettera- a queste parole Pansy scoppiò di nuovo in singhiozzi e passò la lettera a Blaise lanciandosi sul petto del ragazzo a terra e stringendolo forte, Blaise sospirò e continuò a leggere - Pansy,  sappi che non avrei mai voluto riempire i tuoi occhi di lacrime... - Blaise guardò preoccupato l'amica - Pans sei sicura di volere che vada avanti?- lei annuì sulla camicia ormai bagnata di Theodore e il moro sospirò - Pansy, mia migliore amica e mia promessa... sai...quando mi hanno detto che eri destinata a me il mio futuro è stato illuminato dalla tua luce,sei la stella più brillante e la gemma più preziosa, ma in me c'è troppo buio, troppo squallore, sono un caso perso.
Spero che tu ti possa innamorare davvero come io lo sono stato di te, e si, ora te lo posso dire, al diavolo tutte quelle storie, sull'amore che non esiste, l'amore esiste, cercalo sempre, non arrenderti mai.
So che mi vuoi bene e mi è sempre bastato, ma non voglio metterti in pericolo come non voglio mettere in pericolo gli altri, Pansy, piccola mia...tu meriti...molto di più di...un assassino- anche Blaise nelle ultime parole non riuscì più a reprimere i singhiozzi e lasciò cadere la lettera.

La era tremenda, un'altra morte, un altro amico da piangere; Pansy adesso era immobile sul corpo dell'amico, sembrava morta anche lei, Blaise era inginocchiato e nascondeva il viso nelle mani mentre Draco era immobile, un'espressione di profona amarezza e dolore gli modificava i bellissimi tratti ma fummo tutti distratti da due sonori Crack
-chi è là!- ci guardammo spaventati mentre i ragazzi si alzavano
-Pansy! andiamo! dobbiamo andare!- ma la ragazza non si mosse.
  
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