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Autore: Ellie M_ellark    13/01/2012    2 recensioni
Lizzie è la migliore amica di Jacob e lei ne è innamorata da quando è nata. Purtroppo Jacob non se ne è mai accorto perchè innamorato di Bella, ma una serie di eventi lo porteranno a capire. Lizzie è una ragazza fuori dal comune. Non è la solita Quiluete. Spontanea e diretta, non prova molta simpatia per Bella, ma scopre che i Cullen non le dispiacciono. Segue le vicende dei libri raccontate dal punto di vista di Jacob e Lizzie. Qualche cambiamento alla fine. Spero di avervi incuriosito! Leggete e recensite!;D Dal primo capitolo: Ma non era questa la mia preoccupazione più grande. Ora che i Cullen erano tornati, che Bella era di nuovo felice, che Jacob era come scomparso e una vampira si aggirava per i boschi… Cosa sarebbe successo?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Più libri/film
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29. l'inizio della faida

Capitolo 29L'inizio della Faida

 

 

 

(POV Lizzie)

Io restavo sola in casa, abbandonata a me stessa, ma fedelmente controllata da Collin e Brady. La cosa mi insospettiva: se Sam mi 
aveva affibbiato loro come guardie voleva dire che le forze principali del branco erano impegnate in qualcosa di grosso.
Il Capodanno non era stato dei migliori, ingessata e tutto il resto, ma l’importante era che lo avevo passato con la mia famiglia.
Nel pomeriggio di quel freddo secondo girono di Gennaio provai a telefonare Sue per chiedere di Seth che sembrava come sparito, ma 
mi disse che era fuori con il branco. Avrei dovuto crederci?
Mi allungai per posare il telefono sul comodino accanto a me, ma persi l’equilibrio e caddi per terra. Il dolore che mi aspettavo
sarebbe arrivato da un momento all’altro, lancinante e acuto come mille spilli conficcati nel ginocchio, non arrivò. Rimasi seduta a 
fissare il punto dove sapevo c’era la cicatrice, fasciata dalla benda e dal tutore rigido e cercai di muoverlo. Con mia grande sorpresa riuscii 
a muovere il ginocchio senza nessun dolore, nessuno spillo e nessun urlo disumano. Perfetto, adesso che cosa avrei dovuto fare? Tolsi 
il tutore lentamente, trattenendo il respiro. Riuscii a sfilare il tessuto pesante che mi opprimeva con facilità prima che Embry mi 
facesse sussultare.
“Che stai facendo?” chiese. Per lo spavento mi mossi inconsapevolmente per alzarmi e nello sforzo il ginocchio fece un rumore sinistro a 
cui seguì il dolore. Non urlai per dignità personale.
Embry corse a prendermi da terra, mi sollevò di peso e mi rimise sul letto.
“Sei un idiota!” urlai arrabbiata. Sapevo che non era colpa sua, ma il dolore era troppo e dovevo sfogarmi.
“Mi dispiace! Lizzie, non pensavo fossi per terra in queste condizioni! Ma che volevi fare? Perché ti sei tolta il tutore?”
“Riesco a muovermi adesso.” dissi buttandomi tra i cuscini. Embry sembrava spaesato, confuso o sorpreso. Di certo non si aspettava 
quello che gli stavo dicendo. “Lo so che è impossibile e che ero conciata veramente male, ma a quanto pare è rimasto ancora un po’ 
di lupo in me.”
“Non ne sono così sorpreso in effetti. Chi nasce lupo, resta lupo.”
“Mi sa che sono l’eccezione che conferma la regola. Comunque non dirlo a nessuno, non ancora.”
“Come vuoi Lì.” Rimase per un po’ seduto al mio fianco e mi aiutò a rimettere il tutore. Sapevo che c’era qualcosa che non andava e 
sapevo anche cos’era.
“Come hai fatto? Quando Jacob è andato via, intendo. Come hai sopportato il dolore?”, chiese come se fosse in grado di leggermi 
nel pensiero. Eveline aveva lasciato il vuoto intorno a lei e una voragine nel petto di Embry.
“Non c’è un modo. Io cercavo di convincermi che sarebbe tornato.”
“Ha funzionato?”, chiese nuovamente guardandomi.
“Alcune notti non c’era niente da fare. So come ci si sente…”
“Come se qualcuno, cinico e insensibile, ti abbia strappato il cuore dal petto. Come avere un coltello conficcato nello stomaco e 
sentirlo pungere quando pensi a…”
Poggiai la mia mano sulla sua e vidi affiorare sulle sue labbra un leggero sorriso passeggero. Nessuno sapeva che fine avesse fatto la 
ragazzina minuta e innocente che ci aveva fregati, eppure ci mancava, ad alcuni di più, ad altri di meno. Quando Jacob era andato 
via non avevo chiesto a nessuno di lui, tranne a Seth che era diventato la mia piccola spia. Facevo finta che non esistesse, che non
ci fosse nella mia vita, ma il dolore rimaneva. Ripensare a quel periodo mi faceva ancora stare male, diventavo quasi ansiosa, come se 
Jacob potesse sparire di nuovo da un momento all’altro.

 

 

 

***

 

 

 

I miei ed Emily erano super felici del fatto che potessi di nuovo camminare e no, Embry non aveva tenuto la bocca chiusa. Stavo 
dando il primo morso ad uno dei muffin di Emily quando Sam per poco non scardinò la porta dell’ingresso aprendola con una foga 
mostruosa. Il branco si riversò nella piccola cucina ed ebbi l’istinto di alzare i piedi sulla sedia per farmi ancora più piccola.
Guardandoli a prima impatto sembravano tutti terribilmente arrabbiati. Poi vidi i più piccoli confusi e spaesati, Embry e Quil delusi e 
Leah terrorizzata. Sam sembrava ancora ringhiare.
Domanda ricorrente: Dov’era Jacob? Oh, cavolo.
“Che cosa è successo, Sam?”
“I Cullen hanno generato qualcosa che non saranno in grado di controllare!”, urlò fuori di sé. “Jacob ha deciso di difenderli e ha rivendicato
i suoi diritti di Alpha per evitare che potessi intromettermi. Seth gli è andato dietro e adesso non possiamo attaccare.”
Il muffin mi cadde dalla mano e nessuno corse a raccoglierlo e a divorarlo come sarebbe successo di solito. Era come se il tempo si 
fosse fermato e fossi ritornata alla sera dell’incidente quando Jacob mi aveva detto che Bella sarebbe potuta morire per la cosa che portava
in grembo. Non ci misi molto a capire.
Incrociai lo sguardo di Leah e subito mi fece segno di raggiungerla. Gli altri si misero a parlare ad alta voce, progettando strategie, maniere 
per far rinsavire Jacob, cose che non volevo ascoltare.
“Non mi sta bene che il mio fratellino sia in balia di un clan di sanguisughe puzzolenti, ok?”, bisbigliò Leah.
“Cosa vuoi che faccia?”, chiesi nervosa.
“Jacob ha scatenato una specie di faida, ha creato un secondo branco. Nel momento in cui quello zuccone spelacchiato di Seth ha deciso 
di combattere la sua stessa causa è passato nel branco di Jacob. Non posso fare niente per riportarlo a casa, ma so che non lo lascio lì 
da solo.”
“Fammi capire. Vuoi unirti a loro?” Mi guardò come se la risposta fosse ovvia. “E io che c’entro?”
“La cosa che sto per dire è assurda, quindi vedi di seguire il filo del discorso perché non te lo ripeterò una seconda volta.” Leah si fece 
seria ed abbassò ulteriormente la voce. “In un primo momento mi è sembrato ovvio che quella cosa che Bella ha nella pancia dovesse 
morire, ma Sam ucciderà anche Bella per farlo e non è giusto. I Cullen non mi piacciono, eppure devo ammettere che non è colpa loro 
se è successo questo, anche se avrebbero potuto usare qualche precauzione..”
“Leah ho capito!”, dissi disgustata. Parlare degli anticoncezionali che Edward e Bella non avevano usato era l’ultimo dei miei pensieri. 
Una parte del mio cervello non faceva che urlare che ancora una volta Jacob si era fatto mettere in mezzo dai Cullen e quella stessa 
parte avrebbe voluto prenderlo per un orecchio e trascinarlo per tutto il bosco finchè non avesse implorato pietà. L’altra parte di 
me era d’accordo con Leah e decisi di seguirla nella sua folle impresa.
Da Emily nessuno si accorse che in silenzio ce ne eravamo andate e che in silenzio camminavamo tra gli alberi. Leah ad un tratto sbuffò 
e si trasformò. Fu alquanto divertente salirle in groppa e correre con lei fino al territorio dei vampiri.
Sentii Jacob urlare prima di vederlo.
“Seth, porca miseria, ti ho detto di andare via!”
Seth invece di rispondere mi guardò alzando le sopracciglia. Scoppiò a ridere quando vide anche sua sorella. Jacob si voltò e 
spalancò la bocca.
“Che ci fate voi due qui?”
“Io sono venuta qui a proteggere il prode cavaliere senza macchia che verrà messo in punizione quando torneremo a casa.”, fece 
Leah sarcastica. Seth sbuffò e si incamminò verso il fitto del bosco, seguito da Leah pronta a strigliarlo a dovere.
Io e Jacob rimanemmo soli, lui aveva un sguardo duro e accigliato e la bocca aveva preso quella forma che avrei voluto distruggere con
le mie stesse mani. Dopo quel bacio, che era partito da me tra l’altro, non ci eravamo visti molto, figuriamoci parlati. 
C’erano troppe coincidenze che non mi piacevano in quel periodo, cose e situazioni che si ripetevano e tutto questo non solo mi stancava 
ma mi irritava terribilmente.
“Ti conosco come le mie tasche, capisco che non vuoi parlare e che non vuoi nemmeno ascoltare. Non mi interessa. 
Vado dentro a vedere con i miei occhi quello che succede.” Mentre gli passavo davanti mi prese un braccio e mi fermò.
“Perché lo fai?”
“Sam vuole eliminare il problema mentre è ancora dentro Bella, giusto?”, risposi guardandolo. Non disse nulla, ma quel silenzio 
era abbastanza eloquente. “Non mi piace affatto questa cosa e finchè ci siamo tutti noi tra i Cullen e tra loro non faranno mai una mossa.”
“Non c’è un loro o un noi, Lizzie.”
“Invece si, Jacob. Non so come diamine hai fatto, ma hai creato una terza parte e che tu lo voglia o no ne sei a capo e io ne sono 
dentro. Ognuno di noi combatte per quello che ritiene giusto da quando il gene si è manifestato e non accetterò di essere esclusa 
da tutto questo soltanto perché non sono più un lupo.”
“Lizzie, tu devi tornare a casa. È pericoloso per te.”
Ad un tratto sentii il peso del tono dell’alpha addosso e con molta difficoltà riuscii a farmelo scivolare addosso. Sotto molti aspetti ero 
ancora un licantropo, sentivo e vedevo come uno di loro, guarivo in fretta e sentivo il bisogno di ubbidire al mio alpha. Ma ero pur 
sempre umana e Jacob non avrebbe mai avuto su di me lo stesso potere che aveva sugli altri.
“E’ un ordine, Jacob?”, chiesi pungente.
“Non do ordini a nessuno io.”
“Allora siamo a posto così.”
“Siete davvero tutti pronti a combattere contro i vostri fratelli?”
“Tu lo sei?” Il suo sguardo si spostò sul terreno. Nessuno di noi era realmente pronto.
“No.”, bisbigliò scoraggiato. “Speravo che qualcuno di voi tre pazzi lo fosse.”
Mi sembrò tornato il vecchio Jacob, il quindicenne di cui mi ero innamorata, quello imbranato che faceva risolvere i problemi agli altri, 
che non sapeva mai cosa dire e che guardava per terra quando era in imbarazzo. 
Quello che non voleva fare l'Alpha e che aveva lasciato volentieri il posto ad un altro. 
Se Jacob era confuso e non sapeva che dire non avevo altro da fare se non provare a scuoterlo. Mi sedetti per terra, sotto il suo 
sguardo indagatore e lo invitai a fare lo stesso.
“Raccontami che è successo. Non con il branco, comincia da quando sei arrivato qui e hai parlato con i Cullen.”
“D’accordo.” disse sedendosi sul terreno roccioso.
Restammo lì una buona mezz’ora. Né i fratelli Clearwater, né nessun membro dei Cullen venne a disturbarci, anche se sapevo e sentivo 
che ci stavano osservando. Rimanemmo lì a parlare di quello che stava succedendo e giuro che mi sembrò di tornare di nuovo indietro 
nel tempo per la terza volta quel giorno. Quando fui abbastanza sicura che Jacob non avrebbe dato di matto, mi alzai e insieme entrammo
in casa.
Non lo credevo possibile, ma la situazione stava cominciando a peggiorare.
Il corpo di Bella rigettava qualsiasi tipo di alimento. Non c’era modo di far passare del cibo, il feto era incompatibile con il suo corpo. 
Poi, mentre Carlisle ci informava della cosa, Edward alzò gli occhi verso Jacob e parlò.
“Penso che Jacob abbia avuto una buona idea.”
“Era solo un pensiero sarcastico.”, fece lui incrociando le braccia.
“Che cosa ha pensato?”, chiese Bella.
“Che forse vuole soltanto qualcosa in cui affondare i denti. Se il bambino è più simile a noi che a te,” fece Edward rivolgendosi 
a lei. “...potrebbe essere plausibile.”
Subito tutti quanti si occuparono del sangue nel vero senso della parola. La maggior parte dei Cullen uscirono fuori, Leah li seguì a ruota 
come una furia sbraitando che non avrebbe mai più messo piede in quella casa.
Lo spettacolo di Bella che beveva del sangue umano da un bicchiere che sembrava preso dal McDonald fu nauseante. Non volevo 
giudicare, ma era più forte di me non provare un leggero senso di disagio. Quando poi Bella esordì dicendo che le piaceva, non sapendo
più che dire mi sedetti sul divano sospirando.
L’importante in quel momento però non era il mio senso di disagio, ma che Bella e che il bambino stessero bene.
Ero troppo buona per fare finta che non mi importasse nulla delle sue condizioni di salute. Volevo che stesse bene, che quel bambino 
nascesse e che per tutti quella storia diventasse soltanto un brutto ricordo.
Ci speravo, dovevo sperarci. Oltre alla speranza, che mi era rimasto?

(POV Jacob)

"Dovrei crederci?", chiesi a Leah che era voltata di spalle. Lizzie mi aveva spiegato perchè erano venute, ma io non credevo alla motivazione
di Leah, non me la bevevo. 
"A cosa ti riferisci, ragazzino?"
"Davvero sei venuta qui perché tutto un tratto sei diventata compassionevole? Potrai dare a bere queste puttanate a Lizzie, ma non a me. 
So bene quanto li odi." dissi riferendomi ai vampiri.
"E tu pensi davvero che lascerei il mio fratellino in balia di un capo branco inesperto e di un clan affamato?" Mentre parlava non si voltò 
nemmeno un secondo a guardarmi, ma continuò bellamente a darmi le spalle. Doveva esserci qualche altra motivazione sotto, non lo 
faceva soltanto per Seth. Lizzie non lo aveva capito perchè per lei era una ragione sufficiente, eppure Leah mi nascondeva qualcosa. 
"Seth non vuole la tua protezione e non ne ha nemmeno bisogno. A dire il vero, qui non sei gradita."
"Ti prego! Dimmi se c'è qualcuno che mi gradisce e me ne vado."
"Quindi non ha niente a che fare con Seth?"
"Diciamo che non è esattamente il mio elemento motivante, non so se mi spiego."
Si speghieva benissimo infatti. Seth arrivò di corsa e si poggiò ad un albero per riposarsi. Aveva lo sguardo perso nel vuoto quando parlò.
"Con Leah il nostro perimentro si amplia e il branco di Sam si riduce di numero. E' una buona cosa, perchè credo che non attaccherà 
in inferiorità numerica." Quando cominciava a fare il sapientone mi innervosiva, anche se aveva ragione, ma non avrei mai accettato che 
si sacrificassero per una mia follia. 
"Non intendo guidare un branco, perciò tornatevene a casa."
"Ma, Jake, questo è il mio posto. A me piacciono i Cullen e ho intenzione di proteggerli."
"Forse queso è il tuo posto moccioso, ma non quello di tua sorella. Che è pronta a seguirti ovunque."
Improvvisamente Leah si voltò a guardarmi, come se avessi detto qualcosa che l'avesse turbata. Guardandola negli occhi capii che avevo 
detto una cosa vera, ma al tempo stesso errata. Leah non sarebbe andata da nessuna parte.
"Credevo riguardasse Seth, ma vuoi anche liberarti di Sam.", sentenziai stizzito. Il suo sguardo divenne di fuoco. 
Sapevo quanto volesse bene a Sam e quanto lo amasse ancora. Adesso che poteva scegliere avrebbe sempre scelto di restare con 
me, piuttosto che tornare a sentirsi rifiutata da lui. 
"Non devo darti delle spiegazioni. Faccio parte del tuo branco ora, fine della storia."
"Leah..."
"No, Jacob, smettila di discutere. Farò quello che mi dirai e ti starò lontana, ma non costringermi a tornare alla riserva per recitare la 
parte della patetica ex che non riesce a levarsi dai piedi. Non me ne andrò tanto facilmente."
Si accovacciò in posizione d'attacco prona a qualsiasi mia risposta. Mi tremò una mano, ma riuscii a controllare l'impulso di rispedirla a 
La Push con un calcio. Trattenedomi a stento dal fare qualcosa di cui mi sarei pentito, tornai dove gli alberi si facevano più radi. 
C'era una cosa che ancora dovevo fare, e quella cosa era riprendermi la mia ragazza.





My Corner:
Sembra un miraggio, ma sono tornata! Siamo agli sgoccioli... Credo che scriverò altri due capitoli e poi sarà la fine T.T Che tristezza! Beh comunque, se volete sapere come va a finire recensite, perchè non ho intenzione di continuare se non ci sarà un numero ragionevole di recensioni u.u
Detto questo, BUON ANNO NUOVO e speriamo di vederci presto ;)

 

 

 

   
 
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