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Autore: anonimaG    13/01/2012    1 recensioni
La mia prima FF su i 2pm ^^ Spero vi piaccia...
Parla di una ragazza che dal'Italia va in Corea e ehm... Succederanno tante cose soprattutto con una persona in particolare :)
Per favore recensite perché non ho idea se a voi andrà bene o no questa storia su i 2pm D: Se no sono tentata anche di cancellarla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   PoV Junsu
 
Avevo voglia di rivedere quella ragazza ma le uniche informazioni che avevo erano il suo nome e la sua nazionalità.
Non so bene il perché di questa mia voglia.
Pensai intensamente a come fare.
Questa sera non avevo impegni e così uscii ripensando alla prima volta che l’avevo incontrata.
Magari era in quel bar a divertirsi con la sua amica.
La sua amica… E si lei era una bella palla al piede.
“Taec mi deve un favore” Ricordai.
Suonai sotto casa sua.
Aprì la porta ed io lo tirai per la maglietta facendolo uscire.
Taec prese il giubbotto alla svelta e chiuse la porta dietro di sé.
-E questi secondo te sono i modi di fare?
-Mi devi fare un favore.
-Dimmi tutto-. Sospirò estraendo dalla tasca il suo cellulare.
-Hai presente la ragazza dell’altra volta?
-Quella nel tuo camerino?
-Si lei, ecco la voglio trovare.
-Non dirmi che ti sei innamorato di una tua fan? Queste cose succedono solo nei film amico.
-Ma lei non è una mia fan e poi ancora non sono innamorato.
-Ok facciamo finta che tu abbia ragione, qual è il favore?
-Nel caso la trovassimo… Tu devi tenere occupata la sua amica.
Taec si voltò dall’altra parte e iniziò a camminare verso casa ma io lo presi per il colletto del giubbotto facendolo tornare da me.
-Mi devi un favore.
-E va bene-. Si arrese.
Sorrisi in risposta e continuammo a camminare fino a quel bar.
 
 
PoV Giorgia
 
   Un’altra serata NOIOSA in questo noiosissimo bar.
Melissa mi ci aveva trascinato ogni sera, la cosa stava iniziando a scocciarmi.
Ero seduta al bar con una birra in mano.
Non so come cavolo aveva fatto ad ordinare due birre, a quanto pare i suoi vocaboli non erano serviti a niente ma era riuscita lo stesso a comunicare.
La porta del bar si aprì.
Melissa mi diede una gomitata e io alzai lo sguardo verso i due ragazzi.
-Sono loro-. Annunciò eccitata.
-E adesso cosa vuoi fare?
-Stare qui ad osservarli.
-Ma tu stai scherzando?!?!-. Gridai.
Mi alzai dalla sedia pronta ad andarmene.
Tutti si erano accorti di me.
“Adesso faccio figuracce anche in Asia, le figuracce mi perseguitano”
Camminai fino all’uscita dove c’erano Junsu e un altro che stavano entrando.
I miei tacchi mi tradirono un’altra volta.
Junsu mi afferrò per il braccio in modo da non farmi cadere.
Sorrise, mi stavo sciogliendo.
Sembrava un principe azzurro.
“Ehi non c’è una regola che dice che il tuo principe azzurro non possa essere asiatico”.
Mi fissò a lungo.         
Aveva puntato il suo sguardo sulla mia/sua sciarpa.
Che imbarazzo, gli avevo fregato la sciarpa e lui… L’aveva scoperto.
-Ehm… Ehm…
Rise e mi lasciò il braccio.
Feci per ridargliela ma mi bloccò le mani.
Melissa era in preda all’agitazione e seduta nel tavolino.
Mi ricordai della parola che aveva detto lui l’altra volta.
-Iliwa-. Gli dissi portandoli nel nostro tavolino.
Risero, avevo sicuramente pronunciato male la parola.
Ci sedemmo al tavolino.
-Maegju!-.Ordinò l’altro a cui Melissa aveva dato il nome di Taec.
-Che cosa significa?-. Chiesi a Melissa come se potesse rispondere.
Dopo di ché al nostro tavolo arrivò della birra.
-Ah birra!-. Esclamai.
-Birrà?-. Chiese Junsu seduto vicino a me.
-No, birra.
-Bira.
-Birra!
-Birra!-. Ripeté lui per poi guardare Taec.
Anche Taec ripeté quella parola, io e Melissa ci guardammo ridendo.
Non sapevamo che fare, Meli era sul punto di non respirare più ed io mi sentivo a disagio perché non sapevo che dire.
-Forse è meglio se andiamo-. Proposi io.
-Non se ne parla proprio.
-Tu fai quello che vuoi!-. Mi alzai dal tavolo.
Junsu si alzò con me.
-Naega jibkkaji delyeoda julge.
-Eh?-. Domandai io molto confusa sulle sue parole.
Dopo un po’ di gesti capii che voleva accompagnarmi a casa e annuii senza dire niente.
Per la strada del ritorno Junsu era impegnato a guardare la strada.
Dovevamo pur dirci qualcosa, non potevamo stare zitti, era troppo imbarazzante.
-How old are you?-. Dissi.
-I’m 24.
“Wow” pensai stupita, era più grande di me ma non sembrava.
-And you?
-I’m 18.
-Wow-. Rispose.
Ero arrivata.
-Hotel?
Annuii e lo salutai.
Mi prese la mano qualche secondo e quando la lasciò vidi che mi aveva dato altri due biglietti per un concerto, quello dei 2pm.
Lo ringraziai.
-Good night!-. Mi diede la buona notte.
 
 

Anonima G: Ok questo capitolo, come tutta la storia, la dedico ai 2pm ma specialmente a Junsu, che è all’ospedale… Spero solo che guarisca presto perché ho una voglia matta di andarlo a trovare solo per vedere come sta ç_ç

   
 
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