13/01/2012
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10/1/2012.
Questa volta almeno non da sola.
Stefan è qui con me ed è stato facile convincerlo a venire.
Il mio Stefan è tornato, finalmente è libero da quell’idiota di Klaus.
Non lo sopportavo più cosi com'era prima, quante volte ho desiderato strappargli il cuore dal suo stesso petto come lui avrebbe fatto.
Il mio cuore mi ha tradito un'altra volta, tutte le emozioni che tenevo dentro hanno preso il soppravvento.
Non so ancora cosa succederà l’indomani quando dovrò affrontare il confine, saprò solo che al mio fianco ci sarà la persona che ho sempre amato e sempre.
Insieme andremo lontani, lontani da questa vita che ormai non ci appartiene più.
Riuscirò a crearmi una nuova vita?
Questa è la domanda che ogni giorno mi pongo.
Quella vita che ho sempre sognato, fatta solo di semplicità e felicità, circondata da persone che ti vogliono bene per quello che sei veramente e non perché servi a qualcosa di molto oscuro.
In Elijah & Klaus avevo veramente pensato di aver trovato qualcosa di molto forte ma loro volevano ben altro.
Riuscirò a far cadere di nuovo Stefan tra le mie braccia come nel 1864?
Beh questa è la domanda fondamentale.
“Perché sei ritornata?” mi chiese Stefan, lasciando i miei pensieri interrotti e in attesa di essere continuati la prossima volta.
“Perché mi mancavi” dissi a denti stretti, era la verità che da troppo tempo avevo nascosto pure a me stessa forse per paura di perdere tutto.
“La verità?”
Il suo sguard o si fece abbastanza serio tanto da notare che non voleva scherzare al meno non con me.
“Te la detto mai nessuno che quando sei serio, sei ancora più dannatamente sexy?”
Presi a giocare con una ciocca dei suo bellissimi capelli ribelli.
“Katherine, ti ricordo che non sono Damon”
Fermai la macchina di colpo e scesi senza aspettarlo.
“Katherine” Sussurrò lui cosi sottovoce che solo io potevo sentire.
I miei occhi divennero lucidi.
Le lacrime sarebbero arrivate e io non potevo far altro che aspettarle, ma non potevo neanche rimanere a guardare tutta la scena.
Dovevo evitare quel momento di debolezza, soprattutto davanti a Stefan, alla persona che possedeva il mio umile e vecchio cuore già da molto tempo, ma lui non lo sapeva.
Cercai di scacciare via le lacrime dal mio viso.
“Ti fa ribrezzo che la Stronza qui presente possa provare dei sentimenti?” Urlai con la stessa rabbia che in quegli ultimi anni avevo provato vedendolo sempre con altre donne.
“Non quando si comporta da manipolatrice e al primo momento libero prende il volo e se ne va fingendosi morta” Esclamò lui.
Nei suoi occhi potevo leggere anni e anni di rancore mischiata ad una rabbia al sapore della vendetta.
“Era mi in ballo la mia vita. Non potevo permettermi di fallire di nuovo”
“E la mia no? Dopo aver passato l'intera estate in compagnia di Klaus posso dire che lo conosco come le mie stesse tasche, mi avrebbe trovato e strappato il cuore dal petto cosi veloce che non mi avrebbe neanche dato il tempo di un'ultima preghiera."
“Ma non eri tu quello che cercava. Ho passato l’intera vita a scappare da una morte che mi inseguiva ogni volta che giravo l'angolo, perché avevo fatto l’errore di pensare alla mia pelle.”
“Potevamo affrontare tutto assieme se davvero dicevi di amarmi alla follia.”
“Ma se allora non sapevi neanche affrontare tuo fratello che ti rubava la ragazza da sotto il naso.”
Mi avvicinò a lui sempre di più e io lo strinsi verso di me.
“Ti amo non ti basta?” Gli sussurrai all’orecchio.
Interrompi lo spazio che si era creato tra i nostri visi quasi vicini baciandolo con tutto la passione che possedevo nelle mie vene.