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Autore: jas_    13/01/2012    26 recensioni
Abigail odiava Harry Styles, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa, antipatica e viziata che avesse mai conosciuto.
Sophie invece trovava che Niall Horan fosse la persona più bella che avesse mai visto sulla faccia della Terra. Sorriso buffo, accento irlandese e occhi ipnotici. La sua sola vicinanza le provocava la tachicardia.

Due amiche, cinque ragazzi, una scommessa.
Cos'ha in serbo per loro il futuro?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You belong with me'
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«La porta!» gridò Sam dal salotto senza scollare gli occhi dal televisore.
Come tutti i pomeriggi era spaparanzato sul divano a giocare a Assassin’s Creed 4, il nuovo gioco acquistato negli USA e che non era ancora uscito in Europa. Doveva finirlo prima che i suoi compagni di classe lo comprassero, aveva spiegato quando il padre l’aveva ripreso per stare troppo attaccato a quel video game.
«Alza le chiappe e vai a rispondere!» gli gridò di rimando Luna, dalla cucina.
«Alzale te!»
«Non vedi che sono occupata?» sbraitò la ragazza.
«Anch’io!»
Più quello scambio di battute andava avanti più il tono di voce di entrambi diventava alto.
Luna sbatté con veemenza il mestolo nel lavandino, come per scaricare in quel gesto il nervosismo accumulato in quei pochi secondi, e si diresse a grandi passi verso l’entrata.
«Potevi anche muoverlo il culo» rimproverò al fratellino quando attraversò il salotto, dandogli un piccolo scappellotto sulla nuca.
Aprì con forza la porta d’entrata, con un’espressione irritata dipinta sul volto.
«Cos’è ti hanno ammazzato il gatto?» chiese divertito Louis, notando l’aria seccata dell’amica.
Nell’udire quella voce squillante e così famigliare, la bionda rilassò i muscoli.
«No è solo quell’animale di mio fratello che mi fa alterare» borbottò spostandosi dall'ingresso per fare entrare l’amico.
Louis avanzò a grandi passi verso il salotto scompigliando i capelli al bambino che non aveva ancora cambiato posizione. C’era sempre stato un bel rapporto tra i due e Luna non sapeva come il suo amico riuscisse a sopportare quella piattola di suo fratello. L’unica motivazione valida era che fossero entrambi ragazzi e quindi in un certo senso gli ingranaggi del loro cervello giravano alla stessa maniera.
«Io vado di là che stavo preparando il tiramisù.»
Luna avvertì l’amico, che nel frattempo si era messo comodo sul divano, prima di dirigersi in cucina. Louis le venne dietro alcuni secondi dopo.
«Come mai cucini, sei nervosa?» le chiese il ragazzo, che con un gesto atletico si sedette sull’isolotto della cucina prima di assaggiare un po’ della crema che c’era in una scodella.
Luna scosse la animatamente mentre versava l’impasto sui savoiardi già disposti ordinatamente in una teglia.
Non osava alzare lo sguardo. Accidenti a lei e al fatto che fosse quasi come un libro aperto per Louis. La conosceva fin troppo bene e sapeva tutte le sue piccole “fissazioni” che aveva quando era emozionata, triste, o nervosa, come in quel caso.
Non avevano più parlato del bacio da quando era successo, in realtà non si erano più visti e Luna non sapeva cosa pensare. Era stata una sottospecie di “remake” di quello che era successo un anno prima al ballo oppure quella volta le cose erano diverse? Perché lei non sarebbe andata da nessuna parte, e nonostante avesse preso l’iniziativa, Louis non si era di certo tirato indietro quindi infondo anche lui voleva quel bacio, ma non lasciava trasparire niente dietro quella sua espressione apparentemente ingenua.
La bionda sospirò sconsolata mettendo la teglia nel frigo e appoggiandosi al piano della cucina, di fianco all’amico.
Si era stancata di quella storia, o meglio, di quella “non” storia che andava avanti da un po’. Facevano entrambi finta di niente anche se in realtà quello che era successo importava più di quanto non dessero a vedere. Se Louis non aveva il coraggio di affrontare l’argomento, l’avrebbe fatto lei per entrambi. Si era stancata di rimanere col beneficio del dubbio, visto che si stava trasformando più in un maleficio che la turbava ogni santo giorno. Avrebbe confessato a Louis i suoi sentimenti, avrebbe messo in gioco tutto, un’amicizia costruita giorno per giorno, il rapporto migliore che avesse mai avuto, quello più stabile. Prese un grande sospiro preparandosi a confessare tutto prima che cambiasse idea.
«Senti Louis» cominciò decisa, «non ho idea del perché tu sia venuto qua ma hai fatto bene perché.. ti devo parlare.»
Il ragazzo annuì serio dondolando le gambe nel vuoto, «anch’io.»
Luna annuì, «okay, però prima io altrimenti non troverei più il coraggio di dirti quello che sto per dire.»
Non ricevette alcuna risposta ma capì che l’amico la stava ascoltando e che la intimava a continuare.
«Vedi..» cominciò a torturarsi le mani osservando il pavimento chiaro e immacolato della cucina, «tu mi piaci da impazzire, Lou» disse di getto alzando lo sguardo alla ricerca di quegli occhi azzurri che tanto la mettevano in soggezione, «e non dico come amico ma.. qualcosa di più.»
Il ragazzo rimase in silenzio a guardarla serio.
Non mosse un muscolo, non un minimo cenno che potesse far capire a Luna cosa gli passava per la mente in quel momento. Nulla, il buio.
Parla, parla continuava a ripetersi mentalmente la bionda ma il suo amico sembrava essersi mummificato.
I suoi occhi azzurri sempre così vivi e sprizzanti di gioia in quel momento erano vitrei, inespressivi. E la bocca, sempre con le estremità rivolte all’insù, in quel momento era piatta. Come il mare quando non tira nemmeno un alito di vento.
Luna cominciò a sentirsi persa, e si rese conto di avere commesso lo sbaglio più grande della sua vita.
 
Harry bussò titubante alla porta di casa Payne guardandosi intorno incerto.
Più si avvicinava a poter parlare con Liam più diventava insicuro non sapendo nemmeno lui esattamente di che cosa aveva bisogno. Doveva sfogarsi, gli serviva un bravo ascoltatore e consigliere e la sua mente gli aveva subito suggerito Liam, ormai storicamente legato a Danielle.
Per Harry era sempre stato un mistero come quella graziosa ragazza dalla pelle ambrata si fosse innamorata di Liam e come i due riuscissero ad essere così legati anche dopo tutto quel tempo. Harry era convinto che lui non ci sarebbe mai riuscito, si annoiava facilmente, lui. Era già un record che non avesse ancora mandato a quel paese Abigail che oltre a resistere al suo fascino, si era arrabbiata con lui. Quella ragazza era diversa dalle altre, doveva ammetterlo. Era una tipa tosta che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e ad Harry quell’aspetto del suo carattere gli piaceva particolarmente. Senza tralasciare però la sua bellezza, la sua simpatia, allegria e la sua risata buffa che faceva sorridere di rimando anche lui.
Tutta questa serie di pensieri frullava senza fine nella mente di Harry fino a quando la porta bianca di fronte a sé si aprì.
«Harry, che bello vederti!» esclamò tutta sorridente la signora Payne guardando attentamente il riccio, che le rispose sorridendo educatamente.
«Da quanto tempo non ti vedo? Troppo. Vieni dentro» aggiunse poi spostandosi dall’entrata così da fare entrare il ragazzo.
Harry adorava la madre di Liam, sempre così solare, allegra, gentile ed educata, proprio come il figlio. I compleanni di Liam quando erano piccoli erano i più divertenti ed Harry ricordava di invidiare lo stretto legame che c’era nella sua famiglia, a differenza della sua.
Charlie, essendo casalinga, era stata sempre presente nella vita dei figli, Harry ricordava come si alzava in piedi fiera di suo figlio per applaudire alla fine delle recite mentre lui si ritrovava a passare in rassegna i volti di tutti i dei presenti con la speranza di trovare quelli dei suoi suoi genitori. Questo suo desiderio però non si era mai avverato.
Salì le scale due alla volta con grandi passi prima di giungere davanti alla stanza di Liam. La porta era chiusa.
Bussò alcune volte attendendo la risposta dell’amico che non tardò ad arrivare.
«Harry!» esclamò Liam quando lo vide entrare. Nel suo tono traspariva abbondantemente la sorpresa.
«Come mai qua?» chiese poi mettendosi seduto sul letto.
Harry tolse la giacca appoggiandola su una sedia lì vicino prima di rispondere.
«Da quando in qua non posso venire a trovare uno dei miei migliori amici?» domandò sedendosi accanto a lui.
Liam lo osservò per alcuni istanti socchiudendo le palpebre, «sputa il rospo Styles.»
Il riccio sospirò passandosi una mano nei capelli e, per una volta, non pensando se si fosse spettinato o meno con quel gesto. Aveva altro per la testa.
«Ecco, avevo bisogno di parlare con qualcuno e tu sei il primo che mi è venuto in mente.»
«Affari di cuore?» chiese subito l’amico, anche se era certo che il motivo fosse quello.
«Ma.. Come fai a saperlo?»
Harry era evidentemente sorpreso dall’intuizione dell’amico, era davvero così prevedibile? si chiese.
«Solitamente se devi parlare – Liam pronunciò l’ultima parola racchiudendola in delle virgolette fatte con un gesto delle mani – ti rivolgi a Louis, invece se hai problemi con le ragazze vieni da me perché mi reputi un mago nel mestiere data la mia duratura relazione con Danielle, o sbaglio?»
«Dimmi Payne, ti senti Sherlock Holmes in questo momento?» chiese Harry divertito.
«Abbastanza, date le mie ottime doti intuitive» ammise il castano, «ora però dimmi cosa c’è che non va con Abigail che sono curioso.»
Harry sospirò smettendo di domandarsi come facesse Liam a sapere già tutto, buttandosi sul letto dell’amico.
«Le cose che dirò qui non usciranno da questa stanza, promettimelo.»
Liam mimò una cerniera che si chiudeva sulle sue labbra prima di sorridere sornione come un bambino alla vigilia di Natale. Nonostante non ne avesse fatto parola con nessuno, se non con Danielle, lui aveva sempre pensato che per Harry Abigail fosse più di quanto desse a vedere ed era certo che anche il suo amico stesso se n’era accorto solo che questa cosa lo turbava e aveva bisogno di parlarne.
«Ecco..» cominciò Harry torturandosi le mani con fare nervoso, «mi sento un po’ in colpa per quello che è successo.»
«Un po’?» lo riprese Liam.
«Un po’ tanto, diciamo. Insomma, guarda Niall, è un vero e proprio straccio e mi dispiace vederlo così giù di corda. E’ tutta colpa mia, non sarei dovuto uscirmene con quella proposta.»
Liam non riuscì a trattenere una risata, certo che era proprio cocciuto quel ragazzo, pensò.
«Cos’hai da ridere? Sono serio» lo ammonì Harry irritato.
«Ed è solo per questo che sei qui?» cercò di incalzarlo, Liam, ignorando l’amico, «non devi dirmi anche qualcosa riguardo Abigail?»
Harry per poco non si strozzò con la propria saliva e cominciò a tossire rumorosamente, quel ragazzo lo sorprendeva ogni giorno di più, pensò.
«Dai Harry, lo so che ti piace. Ora devi solo dirlo ad alta voce» continuò Liam con un sorriso da chi sa di aver fatto centro.
«Dirti che cosa? Abigail non mi piace, devi metterti il cuore in pace! Certo, è bella, divertente, simpatica e devo ammettere che mi attira, ma quale ragazza non mi attira, Payne?»
«Danielle» rispose sicuro Liam.
«Lo dici tu.»
L’espressione del castano cambiò completamente, fulminò con lo sguardo Harry che sogghignava divertito.
«Stavo scherzando, dai!»
«Ti conviene» borbottò Liam mettendosi a braccia conserte, «altrimenti vado io a parlarci con Abigail.»
«Ma non mi piace!» cantilenò esasperato Harry allargando le braccia con fare teatrale, «non metterti strane idee in testa.»
«Allora perché nelle ultime settimane non hai fatto altro che parlare di lei?»
«Dovevo vincere la scommessa» ribatté secco Harry.
«E che mi dici del modo in cui la guardavi? Non ti ho visto farlo con nessun’altra» insistette Liam.
«Faceva tutto parte del gioco.»
«Anche quando eri sicuro che lei non ti vedesse? Forza Styles, te la mangi con gli occhi ormai, solo che non riesci ad ammetterlo a te stesso, figuriamoci agli altri.»
Harry sospirò esasperato dall’insistenza dell’amico anche se sapeva che infondo aveva ragione.
Anche lui reputava Abigail diversa, non aveva ancora capito lui come esattamente, ma sapeva che lo incuriosiva più delle altre. Forse Liam gli aveva posto la risposta su un piatto d’argento solo che lui si rifiutava ancora di accettarla. Non riusciva a credere nemmeno lui che il donnaiolo Harry Styles si fosse innamorato, non lo riteneva possibile. Lui prendeva in giro chi s’invaghiva eccessivamente di qualcuno, a lui piaceva divertirsi giorno per giorno senza dover pensare al futuro, non era adatto a un rapporto duraturo. Allo stesso tempo però, quando Liam gli aveva sputato in faccia ciò che pensava pure lui si era accorto che non suonava così tanto male alle sue orecchie. O almeno non quanto avrebbe pensato.
Riflettendoci bene, se al posto di Abigail ci fosse stata un’altra ragazza ubriaca a casa sua che lo voleva baciare non si sarebbe tirato indietro, anzi, sarebbe andato più a fondo. Eppure nonostante le mani di Abigail che gli accarezzavano il petto con fare provocante l’avessero tentato molto, non aveva ceduto.
Harry sbuffò coprendosi il volto con le mani, si sentiva uno stupido per non esserci arrivato prima.
Aveva davvero avuto bisogno dell’aiuto di Liam?
«Vedo del fumo uscire dalla tua testa, smetti di pensare o ti s’inceneriscono i capelli» la voce divertita dell’amico che lo prendeva in giro lo fece tornare alla realtà.
«Sono nella merda, Payne.»
«Perché?»
«Ho combinato un bel casino.»
Liam si lasciò andare a una fragorosa risata, «e perché? Perché Niall sta male?»
Harry gli rivolse gentilmente il dito medio senza nemmeno guardarlo, «Abigail mi odia» borbottò poi.
«Come? Non ho sentito, togliti le mani dalla faccia che non capisco niente.»
«Abigail mi odia e io non voglio che mi odi!» esclamò Harry riprendendo a gesticolare.
«Non ti odia.»
Liam non riusciva a smettere di sorridere, quello che usciva dalla bocca di Harry era assurdo. Tutta la situazione di per sé era assurda, mai avrebbe pensato che si sarebbe ritrovato a fare da cupido proprio a Harry.
«No?» chiese sarcastico il riccio.
«Non ti odia. In questo momento è arrabbiata con te ma non ti odia. Devi dirle ciò che provi per lei e darle la certezza che stai facendo sul serio questa volta. Devi riacquistare la sua fiducia.»
«Chiamala una cosa da poco» bofonchiò Harry guardandosi in giro, quelle non erano cose da lui.


***

bbuonasera!
chi non muore si rivede eh! ahaha
no dai, era programmato di aggiornare oggi perché mancano soltanto tre capitoli alla fine della fan fiction e voglio concluderla bene dato che è la più successful (mi viene la parola in inglese e non in italiano, sono messa male ahaha)
allora, che dire? luna e louis chiariscono le cose e vi avverto già che il prossimo capitolo che sarà dedicato a loro sarà l'ultimo quindi dovrete aspettare un po' per sapere come stanno le cose :D
e finalmente - dopo zayn - sbuca anche liam!
ovviamente non hanno un grande ruolo nella storia ma non mi andava di lasciarli fuori quindi anche loro hanno avuto il loro momento di gloria (?)
so che il capitolo non è lunghissimissimo ma serve, perché ora le cose cominciano a muoversi (? - sto sparando fuori ahaha) e non ho idea di quando posterò il prossimo perché teoricamente l'ho già scritto ma praticamente fa un po' cagare e poi ho cambiato un po' di idee e devo riscriverlo quindi dipende dalla voglia che ho :D
e poooi:
LA STORIA E' TRA I PREFERITI DI CENTO PERSONE, io vi adoro, sul serio.
quando ho cominciato a scrivere questa storia non avrei mai pensato di arrivare così in là e soprattutto non credevo che potesse piacere a così tante persone mentre le recensioni e i tweet che mi scrivete mi fanno capire che la realtà è completamente diversa. grazie mille.
oooraaa, visto che siete così tanto gentili e affettuosi vi chiedo di passare a leggere questa fan fiction scritta da brookie v - hummingbird heartbeat in cui ci sono anch'io ahaha
ma a parte questo, lei scrive davvero bene e merita.
fateci un salto :)
okay la smetto di rompervi, alla settimana prossima ;)
jas

   
 
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