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Autore: Rebeeeccaa    13/01/2012    1 recensioni
volevo andare in inghileterra: Londra, Manchester,
e altre città in cui avrei potuto cercare l'unica persona che potesse far
ricomparire il mio vecchio sorriso sul mio viso.. un certo Harry Styles!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Umide erano le mie guancie, ormai bagnate dalle lacrime di mia madre nel pentirsi all'ultimo momento di lasciare l'unica figlia che aveva andare a vivere da sola in inghilterra, rossi erano i miei occhi nell'accorgermi che tutto quello che stava succedendo non era uno dei miei tanti sogni ma era la pura realtà, non sapevo se le mie lacrime fossero di gioia o di tristezza, morivo dalla voglia di incontrare i miei idoli (dato che la percentuale di essere finita nella reggia di uno di loro era molto alta) ,ma nello stesso tempo mi domandai come avrei fatto ad alzarmi senza il profumo del mio latte caldo preparatomi da mia madre, oppure come avrei fatto a non ricevere i lunghi e dolci abbracci della mia migliore amica che ogni mattina mi dipingevano sul viso un sorriso a 32 denti.. Non ce la farò mai da sola! pensai. I pensieri che frullavano nella mia testa quella mattina erano più delle raccomandazioni che mi fece mia madre, e credetemi, nessun numero le batte. La conoscevo, mi avrebbe chiamata ogni giorno.. Mattina, Pomeriggio,Sera, addirittura Notte! Nonostante tutto le volevo bene e sapevo che mi sarebbe mancata tantissimo. < Si pregano i passeggeri del volo Milano-Londra che l'imbarco al Gate 9 è ora aperto > La voce metallica interruppe i pensieri che girovagavano nella mia testa, così stampai un forte bacio sulla guancia ai miei genitori e li abbracciai pensando che non gli avrei rivisti fino alle vacanze natalizie e dato che erano gli inizi di gennaio, era molto tempo! Impugnai il mio Pink Trolley e percorsi il lungo corridoio in marmo lucido allontanandomi lentamente e come da copione da classico film americano, mi girai lanciando uno sguardo malinconico a quella città che detto in tutta onestà non mi sarebbe mancata per niente. Fui una dei primi passeggeri ad imbarcarsi, con lo sguardo cercavo il posto corrispondente al mio numero.. fortunatamente fu la quart'ultima fila, adoravo sedere dietro le ali. Mi sedetti attrezzata di riveste e dopo il decollo inizai ad immergermi negli scoop britannici mentre le note di "i wish" scorrevano nelle cuffie verdi fluorescenti che con tanto entusiasmo acquistai in aereoporto.Passarono due lunghe ore ma che tutto sommato mi pesarono poco,fino all'udire l'accogliente voce dell'hostess, ovviamente l'annuncio fu in inglese.. fu a dir poco impossibile capire un quarto di parola detta in una velocità disumana, l'unica cosa che riuscii a comprendere fu "Welcome to London", quello mi bastava per capire che finalmente il momento tanto atteso era arrivato, ero finalmente ad un passo dal mio sogno. Uscita dall'aereoporto entrai in un taxi e con il mio scarso inglese cercai di dare indicazioni più precise possibili all'autista che stranamente capì. Fortunatamente l'aereoporto non era molto lontano dall'abitazione così finalmente arrivata alla mia meta scesi con una faccia del tutto spaesata e suonai il campanello. Iniziai a formulare strane frasi ingarbugliate fino a trovare la migliore per presentarmi ai signori Malik, improvvisamente la porta si apri e vidi una donna, abbastanza bassa di corporatura robusta di una carnagione olivastra con dei lunghi capelli neri che le accarezzavano le spalle e degli occhi tondi e marroni, < Oh ciao, tu devi essere Rebecca, molto piacere io sono Annabel Malik> disse la donna con un sorriso sgargiante, < Salve, molto piacere > dissi io nel modo più naturale possibile, < queste sono le chiavi di casa, all'interno troverai alcune asciugamani pulite e qualche lenzuola, passeremo il 14 febbraio per l'affitto io e il signor Malik non ti recheremo alcun invadenza fai come se fossi a casa tua > disse con fare spontaneo e accogliente, quasi fosse una mamma- < La ringrazio Signora Malik, be allora al 14 > dissi il meno scortese possibile, anche se volevo urlare, ero stanca, dolorante e avevo un pò di malinconia,avevo bisogno di una doccia e di andare a letto, Oh si io ne avevo un immenso bisogno! dopo di che sorrise e se ne andò. Con grande gioia presi le chiavi, le infilai nella serratura ed entrai in casa, era immensa, all'entrata c'era un estenso soggiorno con dei mobili in panna e mogano che si abbinavano perfettamente alle pareti sull'avorio, era una casa estremamente luminosa e il colore dell'arrendamento aiutava decisamente il sole ad illuminarla, per non parlare delle enormi finestre con imposte grandi e vistose. Successivamente mi diressi verso la cucina, aveva un piano cottura moderno con delle stipette in vernice bianca e marmo e nel centro era situato un tavolo rettangolare allungabile in cristallo con i piedi in legno bianco che si abbinavano alle sedie , ma dal tronde era tutto favolosamente abbinato,era evidente che la signora Malik aveva buon gusto nell'arredamento ,come tutte le donne di casa . Era arrivato il momento di guardare la mia stanza, percorsi le scale in legno e vidi subito un bagno e tre stanze, entrai in una sul verde, aveva un letto ad una piazza e mezza con delle trapunte in bianco e verde-acqua, solo successivamente notai la moquette a me sottostante, benissimo non volevo vedere altro, la stanza e il letto comodo lo avevo trovato, ora mi mancava solo il bagno dove mi sarei rinfrescata , ma prima disfai le valigie, misi in ordine i miei preziosi cosmetici in bagno e dopo una rilassante doccia decisi di guardare un po di televisione, ovviamente avevo del tutto scordato che era in inglese e non conoscevo nemmeno i canali britannici, sapevo ci sarebbe voluto solo un po di tempo.. sta di fatto che accesi ugualmente la televisione e per mia fortuna trovai Fox dove stavano trasmettendo "la vita secondo jim", adoravo quel programma e nonostante fosse in inglese capivo lo stesso, sarà che ormai sapevo tutte le puntate e le battute a memoria. Il tempo di un episodio e andai a letto nonostante fossero solo le 9.30, il giorno dopo sarebbe stato il primo nella mia nuova scuola.
  
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