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Autore: RoseLisergiche    14/01/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction, aww** Difatti prima di riuscire ad arrivare a scrivere queste parole c'è voluto, eh. °io e la tecnologia ci troviamo molto°
Comunque sia, sono davvero felice all'idea che forse, anche fosse una sola persona sul pianeta, qualcuno leggendo questa storia penserà: ei, è una fanfiction carina!
Sarebbe splendido, non credete anche voi?
Ho scelto questo titolo dopo mezz'ora di pensamenti °ARGH° "Cospirare vuol dire respirare insieme", perché mi fa pensare non tanto alle cospirazioni contro i governi e le multinazionali e eccetera eccetera, quanto piuttosto alla dolcezza infinita dietro alle parole "respirare insieme", esistere contemporaneamente, vivere lo stesso momento. Quasi come a dire: Hey amico, io e te respiriamo all'unisono: potremmo cospirare.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poi tu sei lì che aspetti l'autobus, sbuffando un po', perché a tuo parere sta facendo un ritardo colossale. In realtà la linea 23 è in ritardo di appena quattro minuti, perché ti stai agitando così tanto? Ti domandi come mai non riesci a stare ferma, il motivo del sudore freddo nonostante il giaccone pesante e lo spiacevole formicolio alle mani quando i minuti di ritardo arrivano a diventare cinque. Non sai nemmeno spiegarti perché senti il cuore martellare peggio della batteria di una qualche pazza e frenetica canzone degli Artic Monkeys! Finalmente si intravede, scritta sullo schermo in alto dell'autobus, la scritta in pixel arancioni: LINEA 23
Esulti rapidamente, il macchinone di un arancione brillante si ferma in corrispondenza delle righe sull'asfalto e tu ti convinci che non si fa a farfalle, si fa a veri e propri spargimenti di sangue nello stomaco. Quando le porte si aprono con uno scatto veloce, ti viene in mente il motivo per cui aspettavi così ansiosamente l'arrivo di quell'ultramoderno mezzo pubblico (come se tu avessi davvero potuto scordartelo!): Lei.

Sali con un balzo all'interno della vettura e la vedi qualche posto più avanti, di spalle. Com'è bella, pensi! Ti avvicini a lei e ogni passo che fai sei sempre più vicina alla chioma nera di Echo, nido di capelli corti e un po' sbarazzini, ad ogni respiro sei sempre meno distante dalla sua camicietta bianca e dai suoi meravigliosi occhi nocciola che guardano distrattamente fuori dal finestrino. Quando l'autista decide di ingranare la marcia in modo più brusco del solito, per casualità o per permetterti di avere una scusa per piombare addosso ad Echo, lei ti accoglie con una risata. Ti dice che l'equilibrio non è mai stato il tuo forte, Virginie, che per te è sempre un suicidio salire su autobus troppo pieni. Ridi anche tu, ma a chi importa della calca esterna a voi due? Alla fermata dopo il posto accanto ad Echo si libera, e tu lo occupi nuovamente con straordinaria agilità. Guardi negli occhi la tua Echo, fai per accarezzarle i lineamenti del viso con una mano, quando lei ti ferma. Ti sussurra: “guarda fuori, Virginie!” Lanci un'occhiata veloce, e scorgi due ragazzi tenersi per mano dall'altra parte della strada, hanno passi veloci e si guardano negli occhi, forse con più amore di quanto la società concederebbe a due maschietti.
Sorridi piano, poi sposti lo sguardo sul profilo perfetto di Echo, le sue labbra delicate, la pelle chiara come la porcellana, i suoi sospiri timidi e le sue braccia fini. Le chiedi se sopspira così perché le piace qualcuno. Le guancia di Echo si fanno rosse, sorride maliziosamente e si gira a guardarti. Di rimando lei chiede se piaccia qualcuno a te, Virginie. E tu lo sai benissimo, tant'è che mentre parli ti sembra davvero di dire le parole più riuscite che siano mai state formulate dalle tue corde vocali. “Sì” dici alla tua candida Echo, “Mi piace qualcuno. E ti dirò di più, mi piace alla follia. Anzi, questa persona di cui sto parlando è in questo autobus, sai? Ed è seduta accanto a me.” Echo sorride forte, ti sfiora le labbra con un dito per poi passare ad accarezzarti i ricci castani; la sua bocca socchiusa in un 'oh' di sorpresa. La tua ragazza è poco più bassa di te, perciò riesci a vederle i denti inferiori lievemente accavallati quando ti dice che ti ama. Che questo è esattamente il primo mese che state insieme, ma che ti ama.
E tu, Virginie, tu cosa puoi fare a parte pensare che la creatura che hai di fianco sia sempre più bella? Avvicini le tue labbra alle sue, affoghi nel profumo del suo respiro ed entri nella sua bocca come si entra in guerra: speri di saccheggiare le sue viscere e le tue.* Pensi che niente possa rovinare quel momento così perfetto, e..

 

«No»
dice Milena. No, così non va. Accartoccia il foglio su cui si intrecciano le storie di Virginie ed Echo, per poi fare canestro nel cestino dei rifiuti. Era davvero troppo stupido pensare che una cosa del genere sarebbe potuta piacere, un giorno. Si stiracchiò, e decise che per quel giorno poteva davvero bastare.

*Frase liberamente presa da “Thérèse E Isabelle”
 

  
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